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Autore: _Magic is magic_    17/09/2013    1 recensioni
Sophie ha 16 anni,è la classica ragazza di un quartiere periferico,che lotta con i classici problemi adolescenziale,finchè lei e le sue amiche non si ritrovano fra le mani un potere troppo grande per loro,e una missione troppo importante per quattro semplici umane,così,tra esitazioni,litigi,lotte,amori imparano a convivere con questo potere,che le porterà alla scoperta di un nuovo mondo e di nuove creature.
Genere: Fantasy, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                Non è un sogno,solo un diverso aspetto della realtà.

 

                                                                                                       Capitolo 5



-Noemi!- urlo
Caroline la prende di slancio poco prima che tocchi terra –Sophie! Un letto!-
-E dove lo trovo?- chiedo.
Intercetto lo sguardo incredulo di Nik prima di capire
-Oh si certo! Venite-
Apro il cancelletto e le faccio passare,la mente ancora scossa dall’incontro di poco prima.
Sento una mano sulla spalla e alzo lo sguardo,Nik mi lancia uno sguardo comprensivo mentre mi passa davanti.
“Cosa vuoi? Tu non sai nulla,tu non ha visto nulla” vorrei dirgli,ma annuisco e le seguo torcendo le mani in grembo,le supero e apro la porta di casa.
-Sophie? Cosa volevano Nicole e le altre?- Domanda mamma,ma rimane paralizzata alla vista di Caroline e Nicole che trasportano il corpo inerte di Noemi.
-La poggiamo sul mio letto- dico.
-Cosa le è successo?- chiede.
Bella domanda.
Cosa le è successo?
-Mamma…-
-Va bene,non volete o non potete dirmelo,lo capisco,portatela sul letto,presto- le sorrido trionfante,seguendo le altre nella mia stanza.
Mi siedo sul letto di Miley,intenta a fissarmi le mani,che improvvisamente sono diventate la cosa più interessante del mondo,sento Nicole chiudere la porta,ma non me ne curo.
-Dobbiamo parlare- dice.
Già,dobbiamo parlare.
Dovrei raccontargli della visione,è mio dovere.
Non farlo
E perché non dovrei? Dannazione.
Devo.
No
Fallo.
Non posso,qualcosa mi blocca,le parole mi restano in gola,la voce non esce.
-Sophie,sai qualcosa?-
Si,si.
Ashes mi ha mandato una visione,dillo forza,non è difficile.
-No- sussurro invece.
Nicole non ci crede,lo capisco dal suo sguardo calcolatore,pensa che sappia qualcosa.
Perché ho tirato in ballo Louis?
E perché Eve non mi ha risposto?
Quella stronza di Eve vorrai dire.
Cosa posso dirgli?
Cosa non posso dirgli?
Ecco,ora ci sarà il famoso interrogatorio alla Nicole.
Per mia fortuna vari colpi di tosse di Noemi mi salvano.
-Ragazze…- sussurra lei,guardandosi freneticamente intorno –Cosa…?-
-Ehi,come ti senti?- gli chiede C.
-Un po’ stanca e confusa..-
Caroline sta per dire qualcos’altro,ma Nicole la interrompe –Ora non abbiamo tempo per i convenevoli,cosa ne pensi delle parole di Eve?-
-Eve…ci ha parlato…? E come?-
Oh no.
-Non ti ricordi niente?- gli chiedo.
-No,cosa dovrei ricordare?- i suoi occhi innocenti si spostano dall’una all’altra,allarmata.
Dannazione,un altro ostacolo da superare.
Gli spieghiamo in poche parole quello che è successo e pian piano nel suo sguardo prende forma la paura.
-Mi ha…posseduto?-  chiede.
Bella domanda,l’ha posseduta?
Nella stanza si potrebbero sentire volare le mosche.
-Non lo so- dico io.
Credo proprio di si.
-No,no,no. Mi rifiuto di crederlo,se davvero è così io non voglio più giocare a questa stupida merda,no,qua c’è in gioco la nostra anima,e quella io non voglio perderla- afferma sicura Noemi
-Dobbiamo andare avanti,per loro,per noi,per quei regni- rispondo –Se non lo facciamo noi,chi altro può farlo?-
-Ci sarà qualcun altro- dice titubante Carol.
-No,non c’è.- Eve non aveva motivo di mentirci,e dal suo sguardo si comprende tutto: Delusione,rabbia –Secondo lei non siamo all’altezza di questo compito,secondo lei siamo delle inutili e stupide umane,bene,gli dobbiamo dimostrare che non è così.-
-Non è questione di dimostrare qualcosa,abbiamo solo sedici anni!- afferma Nik
-No,noi ce la possiamo fare- taglio corto.
-Dov’è che hai conosciuto Louis?- domanda improvvisamente lei.
-Io non ho mai conosciuto Louis-
-E allora perché..-
-Non è importante-
-Capisci che ci stai escludendo come Eve? Perché ti è così difficile aprirti con noi?-
Non lo so,vorrei rispondergli.
-E tu capisci che non ho niente da nascondere? Perché parti dal presupposto che debba nascondere qualcosa?-
Mamma apre di scatto la porta –Volete che vi porti qualcosa?- chiede.
-Ne riparleremo- sussurra accanto a me Nicole.
Dio sia lodato.
Mamma ti voglio bene.


 
La campanella mi riscuote dai miei pensieri,fisso con distacco i miei compagno alzarsi e sgranchirsi le gambe durante la ricreazione,abbasso lo sguardo sul libro di storia scarabocchiato.
perché siete uniche nel vostro genere,nessun’altro sarebbe in grado di farlo,nessun’altro metterebbe a rischio la propria vita per dei regni che non conoscono e che non hanno mai visto,di cui pochi minuti prima non conoscevano neanche l’esistenza,nessun’altro sarebbe voi”
Sarebbe potuto essere un complimento,se non fosse per il tono con cui queste parole sono state pronunciate,disprezzo allo stato puro.
No,siete solo dei contenitori”
Questo siamo,solo degli oggetti,chiamati per combattere,usate come esche,magari potremmo essere uccise,ma a loro questo non importa,siamo sacrificabili,purché ottengano ciò che vogliano.
Mi sale la bile al solo pensarci,noi rischiamo la vita per loro,e ci ripagano col disprezzo,con la superiorità.
Potrei  mai tornare indietro?
E se potessi,rifiuterei davvero?
Non mi accorgo della presenza di qualcun altro finché non me lo ritrovo davanti.
-Bella la vita vero?- mi chiede Lucas.
I capelli biondi lunghi fino alle spalle legati dietro da una coda,gli occhi azzurro ghiaccio felici,la bocca sottile aperta in un sorriso.
-Potrebbe andare meglio- rispondo,cercando di sorridergli,anche se il movimento mi pare estraneo.
-Oh,la piccola Caroline ha una vita brutta e cattiva?- Cantilena lui.
Mi sciolgo in una risata.
Cretino.
Per un momento penso di dirglielo,ma poi cambio idea,si potrebbe offendere.
-Forza,dillo- mi incalza lui
-Cosa?- che sappia leggere il pensiero?
Ma chi,Lucas?
Ora stai esagerando C.
-Cosa?- domando di nuovo
-Non lo so,dovevi dire qualcosa,non aver paura,dillo-
Sorrido titubante prima di sussurrare –Cretino-
Inaspettatamente lui si scioglie in una risata –Tutta questa esitazione solo per “cretino”? Certo che gli altri hanno proprio ragione-
Sento del calore arrivare alle guancie.
Gli altri chi scusa?
-Gli altri?-
-Si sai,la classe è fatta da venti persone,te ne sei accorta?-
Sorrido senza riuscire a trattenermi –E…Cosa dicono di me?-
-Niente di male,che sei timida insicura e hai sempre paura di offendere e blablabla- dice scrollando le spalle.
Un nervosismo inaspettato mi sale alla mente e dico stizzita –Beh,non è vero,cretino,sei un cretino,cretino,cretino,cretino-
La sua risata mi fa innervosire ancora di più –La vuoi smettere una buona volta di ridere?-
Prima che possa rispondere la campanella suona,e sento un peso lasciare il mio stomaco
-Meglio che corri in bagno,prima che rimani intrappolata qui dentro per altre due ore,non ti sei alzata neanche per sgranchirti le gambe-
Annuisco e in fretta e furia lascio l’aula,con il suo sguardo che mi segue,che mi perfora la schiena anche quando non può più vedermi.
Ripenso ai suoi occhi azzurro ghiaccio,allo sguardo che aveva…
E mi blocco.
Il suo sguardo era strano,troppo strano.
Mah,sarò paranoica.
Al mio rientro in classe trovo seduto già al suo posto il mio compagno di banco,fisso velocemente la classe intorno a me,scambiando uno sguardo con Nicole,che è seduta vicino a Lucas,cercando di trovare lì dentro la risposta ai miei momentanei dubbi.
Magari potessi.
Mi siedo,ignorando completamente Manuel.
-Allora,come va la vita?-
Peccato che lui ha altri progetti per me.
Bene,finché non mi hai parlato.
-Okay-  mi limito a dire –Tu?- continuo,educatamente
-Potrebbe andare meglio,sai per caso dove la tua amica ha preso le lenti a contatto?-
-La mia amica?-
Lenti a contatto?
-Si,Nicole-
-Ma Nic non porta le lenti a contatto-
Cosa mi sono persa?
-Si! L’altra volta aveva degli occhi verdi elettrico,erano impressionanti-
Oh miseriaccia.
Cosa ho fatto?
-Ah…S-Si,q-quella volta,si,si,m-me l’ero dimenticata- mi ritrovo a balbettare
Mi guarda in modo strano prima di dire –Ah,Sophie mi ha chiesto di darti questo- e mi allunga un bigliettino.
Sophie?
Cosa vorrà?
-Cos’è?- chiedo,mentre lo apro.
-Ti chiede di uscire domani verso le quattro-
Rimango interdetta per parecchi secondi
-E tu come lo sai?-
Sorride prima di dire –Ho sentito degli uccellini..-
-L’hai letto! Ma come ti permetti?-
-Mai. Non potrei leggerlo,ma cosa credi che sono,uno stalker?-
Il suo sorriso furbo però lascia intendere il contrario.
Alzo gli occhi al cielo.
Sono circondata da imbecilli.
Apro il biglietto ed effettivamente leggo con la scrittura tonda tipica di Sophie
Domani,ore 4.00 appuntamento alla chiesa,Sophie
Domani? Perché aspettare fino a domani? E cosa vuol dire questa uscita improvvisa? Di solito ci vediamo il mercoledì e giovedì da me per divertirci un po’,ma all’inizio della settimana non usciamo mai.
E’ successo qualcosa?
Ok,calmati,non drammatizzare,sarà solo per parlare,si,solo per parlare.
-Leva il bigliettino,sta arrivando la prof- mi sussurra Manuel nell’orecchio.
Mentre mi alzo lascio cadere il foglio nel mio zaino.


 

Sono le quattro,e siamo sedute su una panchina silenziose,sperando di andare via.
O,almeno il mio di desiderio,è quello.
-Sophie,perché ci hai fatto uscire?- sussurro,prendendomi la testa fra le mani.
-Dobbiamo parlare- si limita a dire lei,ma non spiccica altra parola,lo sguardo fisso avanti,le mani strette in grembo.
E allora parla,per favore,questo silenzio è peggio di qualunque altra cosa.
Mi alzo,non riuscendo più a stare ferma e cammino nervosa lungo il perimetro del parco.
Chissà se Marlet riesce a vedere tutto questo.
Fisso imbronciata lo scivolo pieno di scritte e le foglie che ricoprono il terreno.
Torno indietro e mi avvicino alla panchina,lancio uno sguardo a Nicole,che fissa persa il cielo mentre si massaggia lo stomaco con una mano,Noemi è poco più in là,in piedi,occupata a rigirarsi un sasso fra le mani.
-Dovreste reagire- sussurra S,alzando finalmente lo sguardo.
-Tu dovresti reagire- sussurro di rimando –Sei sempre stata tu la più forte,come pretendi che noi ci rialziamo,se tu sei a terra?-
-Non lo so- dice,riprendendosi la testa fra le mani –Non lo so davvero…Forse non è poi così grave questo legame con le regine,forse possiamo ancora…-
Noemi però la interrompe,esplodendo di botto –Forse non è così grave? Stai scherzando?Quelle bastarde ci hanno legato ad una cosa troppo grande!Si sono trasferite in noi!Potrebbero,non so,controllarci!Influenzarci!E a quel punto cosa faremmo? Non c’è un modo per cacciarle via! E se dovremmo convivere con loro per tutta la vita?Se non potremo più tornare normali? Una guerra? Stiamo davvero combattendo una fottutissima guerra?Per cosa?Per che cazzo la stiamo combattendo?-
-Per gli altri…- rispondo
-Sono stufa di preoccuparmi di questi “altri”,noi abbiamo i nostri problemi cazzo! Non possiamo prenderci sulle spalle i problemi del mondo!-
-Allora vuoi abbandonare tutto?-
-Io…Solo che non voglio morire-
-Perché…-
-Oh ma smettila di sognare Sophie! Moriremo tutte! Non abbiamo speranze!-
Lacrime di rabbia mi scendono sulle guance –Smettila! Se parti così è ovvio che finirai per morire!-
-Perché non volete vedere? Quante possibilità abbiamo? Una su un milione?-
-Ne abbiamo una! Una basta!-
-No! No che non basta!
Guardo Nicole,in cerca d’aiuto,ma il suo sguardo rimane inchiodato al terreno.-
-Hai scelto tu di accettare,sapevi che potevi rischiare la vita,sapevi che dovevi combattere,e hai accettato per salvare il loro mondo e il nostro- mentre parla Sophie ha la testa fra le mani –Forse abbiamo fatto un errore,ma ormai siamo qui,e dobbiamo andare avanti,dobbiamo farlo per tutte le persone che amiamo,siamo la loro unica speranza,o almeno mi è parso di capire così- alza pian piano lo sguardo,e negli occhi noto un luccichio di determinazione che non avevo mai visto prima.
Una folata di vento improvviso fa volare una tappeto di foglie che ricopriva una parte del parco,lascio vagare lo sguardo dalle due altalene solitarie,al macabro scivolo scarabocchiato,ai cestini della spazzatura ormai rotti,fino a puntarlo di nuovo sulla ragazza,l’unico rumore che rompe il silenzio è quello del cigolio del cancelletto dell’entrata,spostato dal vento.
-Ha ragione- sussurro,in modo quasi impercettibile.
-E se invece noi stessimo combattendo per il male? Chi ci da la garanzia che tutto quello che quelle donne ci hanno detto sia vero?- domanda Nik
-Nessuno,è questione di fiducia Nicole-
-Di chi ci dovremmo fidare? Di una donna che ci è apparsa,quasi in sogno?-
-E’ l’unica possibilità che abbiamo,a meno che non vuoi credere che Darkend possa essere il bene,sai,ti ci vedo,a prendere una tazza di tè con lui,da bravi sposi,che ne dici,quella sua mania di uccidere la riserva a tutti o è solo un piacere nostro?-risponde Sophie
-In realtà è riservato solo a voi- Ci giriamo tutte di scatto,Darkend è in piedi sul muro del giardino,le labbra aperte in un ghigno perfido,la ferita inverta da Sophie è sparita,sembra incolume,tranne che per un graffio rosso che attraversa il lato destro del suo volto.
-Darkend- sibillo
-Dio,che emerita giornata di merda- dice Noemi alle mie spalle.
Sento Sophie e Nicole imprecare pesantemente.
-Ma non ce l’hai una via tu?- gli urla Sophie
-Non finché voi vivrete-
-Ma che dispiacere,forse dovremmo ucciderti,ti faremo un favore,no?-
Il suo sguardo si indurisce,e per un nanosecondo penso che voglia rispondere,ma la sua bocca rimane sigillata.
Sfioriamo le pietre,consapevoli del potere delle regine che fluisce in noi,nelle nostre vene,che ci rende più forti.
-Morirete,morirete per tutte le  punizioni che mi avete fatto avere-
Noi non…cosa? Punizioni?
Perché punizioni?
E’ colpa nostra? Ma cosa abbiamo fatto? Non volevamo.
Ehi,non devo avere questi sensi di colpa,lui vuole ucciderci,ricordi?
Si,giusto.
Mi slancio in avanti,contemporaneamente a Nicole,insieme lanciamo un pugno verso il suo volto,ma alzando le mani lo blocca senza difficoltà,mi tiro indietro,cercando di liberare il mio arto dal suo,ma la su stretta è di ferro.
Caspita.
-Ehi! Lasciale stronzo!- Noemi arriva in nostre aiuto,tirando un calcio verso le parti basse dell’uomo.
Lui si piega,e un gemito di sofferenza fuoriesce dalle sue labbra.
Lascia la mia mano,e porta la sua verso il cavallo dei pantaloni neri di pelle.
-Sei un genio Noemi- si congratula Nik
-E’ scorretto- dico invece io –Non avresti dovuto farlo.
-La prossima volta ti lascio in mano sua,ingrata-
Sbuffo sonoramente,mentre lascio Darkend riprendersi.
Già attaccarlo lì è stato un colpo basso,ma colpirlo in questo momento sarebbe da vigliacche.
Eccolo che si rialza,uno sguardo di fiamma negli occhi.
Sophie appare improvvisamente accanto a lui,caricando un calcio frontale che centra in pieno lo stomaco del nemico.
Esulto silenziosamente.
Ma lui indietreggia solo di pochi passi.
-Tutto qui?- dice
Caspita.Caspita.Caspita.
Sophie è in pericolo.
Mi muovo per soccorrerla,ma un attimo dopo non c’è più.
Un tonfo alle mie spalle mi costringe a girarmi.
-Sophie!- L’urlo di Nik squarci l’aria.
Il corpo della ragazza è semisepolto dalle pietre di un muretto in frantumi,la sua mano giace inerte sul terreno.
Oh mio dio.
Il terrore mi invade da capo a piedi,le mie mani tremano leggermente.
Devo andare…
No,il mio posto è qui,nella battaglia.
Mi giro verso Darkend,un ghigno spaventoso gli deforma il viso.
Non era così forte l’ultima volta.
Caspita.
-Ci penso io- sussurra Noemi,schioccando le dita –Voi andate-
Io e Nicole ci muoviamo simultaneamente vero il nemico,io che miro alle gambe,lei alla faccia.
Darkend schiva tutti i nostri colpi.
Caspita.
Carico un calcio circolare,ma all’ultimo poggio a terra il piede,e facendo una giravolta,creo nella mano una sfera di luce e la lancio verso Darkend.
Lo centra nel petto.
Si! Finalmente!
 Ma la sfera si esaurisce senza essere riuscita a spostarlo,ha soltanto strappato le vesti,lasciando la pelle nuda esposta.
-Oddio-
-Non abbiamo speranze- mormora Noemi,dietro di me.
No,non possiamo arrenderci,lo dobbiamo a S.
Nicole intanto continua  a lanciare le sfere a tutto spiano,sperando di colpirlo,o aprire qualche altro buco nei vestiti,ma Darkend riesce a schivare tutto,senza arretrare di un millimetro.
-Al diavolo- dice Noemi accanto a me,allunga la mano,il palmo rivolto verso l’uomo e una montagna di rocce ci supera e avanza fino a colpirlo.
Il suo corpo è totalmente sotterrato da massi squadrati.
Nik gli si avvicina,titubante,e Noemi la segue a ruota.
-Forse- comincio –sarebbe più saggio rimanere…-
qui.
Un esplosione mi perfora  timpani e la polvere mi entra negli occhi,me li strofino nervosa,mentre sento una veloce battaglia infuriare intorno a me.
Apro gli occhi e metto a fuoco Darkend,la giacca nera e la maglia a brandelli,i pantaloni strappati e pieni di terra,lottare contro Nicole e Noemi,che tirano calci e pugni con una maestria invidiabile.
Ma non ce la faranno mai.
Devo aiutarle.
Ma non faccio in tempo.
Non sono abbastanza veloce.
La prima a cadere è Noemi,un pugno che doveva colpire il fianco colpisce il vuoto,e Darkend le afferra il polso, tirandolo verso di sé,a quel punto gli affonda una ginocchiata nello stomaco,lancia poi il corpo sopra di se e affonda un pugno all’altezza del fegato.
il  suo corpo inerte della mia amica cade a terra,privo di sensi.
Nicole dura pochi secondi di più,alzando la mano per richiamare il vento,spreca la sua opportunità di colpire,e riceve un pugno in pieno viso.
Viene poi presa per il collo e alzata in aria.
La ragazza scalcia e graffia,ma la stretta non diminuisce.
Il panico che mi paralizzava si trasforma in una gelida indifferenza dovuta alla paura.
Mi avvicino alle spalle del nemico,fregandomene una buona volte delle regole da seguire e carico una ginocchiata verso i reni.
Il colpo va a segno,la mia me interiore esulta,per poco però,perché dopo aver urlato di rabbia e dolore,Darkend lascia Nicole,che cade svenuta,e prende di mira me.
Ora si che sono guai.
Guardo una per una le ragazze a terra e una rabbia ceca si impadronisce di me.
Abbiamo lottato,siamo state attaccate duramente.
Ma non abbiamo ancora perso.
Alzo il palmo della mano e una barriera mi protegge dalle sfere oscure che Darkend aveva evocato,sorrido,almeno questo funziona ancora.
Ma non abbastanza.
Un pugno la distrugge,colgo lo sguardo trionfante dell’uomo prima che scarti velocemente a destra.
Il colpo che mirava alla mia faccia colpisce l’aria.
Mi avvicino velocemente,carico un calcio laterale e lo colpisco al fianco,lui non fa una piega,anzi,afferra la mia gamba e mi tira in aria,abbattendomi sul terreno dalla parte opposta.
L’impatto mi toglie il fiato,e vedo tutto nero per un paio di secondi,sento un movimento,e istintivamente rotolo verso sinistra,mentre una spada si conficca nel terreno.
Momento.
una spada?
Sono fregata.
Mi rialzo in piedi velocemente,barcollando,la paura mi serra la gola,gocce di sudore mi scendono sulla fronte,i miei occhi rimbalzano dal suo volto alla spada,dalla spada al volto.
E lui se ne accorge.
-Sei ancora disposta a combattere Guerriera?-
-Sempre- ma il tremito nella mia voce mi tradisce.
Caroline,controllati! Non lasciargli vedere la tua paura.
Probabilmente il danno è fatto,aggiudicare dalla sua espressione.
-Sei disposta a vedere ancora le tue amiche cadute,ferite? E non è solo questo,sarai capace di vedere il tuo mondo distrutto? I tuoi amici morti? La tua famiglia uccisa?-
La mia famiglia..
Mamma,papà,Richard…
Non gli avrà forse fatto del male?
No,no,no.
Continua a ripetertelo,non cedere al panico.
Darkend accarezza sorridendo la spada.
-T-Tu…N-non…a-avrai os-osato- balbetto.
Il mio intento era incutergli terrore,peccato che anche una formica si sarebbe messa a ridere davanti al mio penoso tentativo.
-Potrei averla sterminata a tua insaputa,Guerriera-
No,cavolo no.
Ho un capogiro e cado a terra,immagini di mia madre,mio padre e mio fratello a terra,in un lago di sangue.
Lacrime silenziose mi scivolano dagli occhi,insieme ai ricordi.
Quella volta che, a cinque anni,mamma mi ha raccontato la sola e unica storia,il volto sorridente.
L’unica volta che papà mi ha portato sulla moto,e la successiva strigliata che mamma ci ha fatto,avevo solo sei anni.
E Rick,l’unico che mi dia ora un po’ d’amore in quella  casa,quello che è sempre pronto ad ascoltarmi e a farmi ridere,il mio fratellino.
Non possono essere morti.
Dovevo salvarli,era mio compito,se non riesco neanche a mantenere al sicuro la mia famiglia,come posso salvare il mondo? Che possibilità ho? Come posso avere questo dono se non so tenere al sicuro le persone che amo?
-Dovreste smetterla sai? Non sarebbe successo se non avreste accettato di aiutare quelle reiette,adesso potreste essere a casa,con la vostra famiglia,felici,nessuno vi obbliga a combattere per dei mondi che neanche conoscete,nessuno,questa guerra non vi appartiene-
-Z-zitto,non una sola parola…Basta- vorrei urlargli,ma dalle mie labbra esce solo un sussurro tremante.
Dentro di me si rincorrono i nomi della mia famiglia,come una catena,le loro voci,che mi parlano,ormai lontane.
-Lasciami la regina,e tutto questo finirà- le sue parole generano un senso di panico non mio dentro di me,che si staglia fino a lambire tutti i recessi della mia mente.
Si sta avvicinando piano,come se fosse un animale ferito.
E se avesse ragione? E se questa guerra non ci appartenesse? Se potessi lasciare,lo farei?
Siamo davvero in pericolo poi? O è solo un’invenzione di quelle donne?
Si avvicina sempre di più,ormai pochi centimetri separano la sua mano dal mio volto.
Cosa succederà quando mi toccherà?
-Caroline! Rialzati! Mente! Mente su tutto! Reagisci! Tu non sei così! Sei coraggiosa,fedele e non ti fai sottomettere dagli altri! Ok,forse un po’ si,ma non è questo il punto,dannazione!-
Quella voce…Sophie!
Mi allontano di colpo,a carponi sul terreno,senza mai dare le spalle a quegli occhi neri come la pece che mi chiamano a sé,ipnotici,lancio uno sguardo dietro di me e la intravedo,la pelle prima d’alabastro è coperta di chiazze più scure:lividi;le rocce hanno lasciato su di lei svariate ferite,che ora sanguinano copiosamente,il sangue scende dalle punta delle dita,andando a coagularsi sul terreno,il viso è stanco,un labbro tumefatto e un taglio sulla fronte,i capelli le ricadono sulle spalle flosci,pieni di detriti,come lo sono anche i suoi vestiti,ma la sua espressione è stranamente seria.
-Non fare un altro passo verso di lei,le hai già raccontato abbastanza menzogne!-
-Vuoi forse combattere Guerriera?- dice lui,ridendo –Vuoi forse uccidermi protettrice di Ashes?-
Ma la sua voce,quando risponde,è calma –Non so chi tu sia,non conosco il mondo nel quale vivete,non so se lì tu sei il Bene o il Male,ma non mi interessa,questo è un mondo diverso,qui verrai giudicato dalle azioni che compi,e tu sei Male,nessuno,neanche per un bene superiore,farebbe quello che fai tu se fosse del Bene. Non so cosa sono le regine nel tuo mondo,ma ci hanno chiesto aiuto,e noi diamo sempre aiuto a chi ne ha bisogno. Caroline,mente- Non c’è una nota di incertezza in quello che dice,è sicura –Lui non ha toccato un solo capello alla tua famiglia ,probabilmente non sa neanche da chi è composta-
Ha ragione,ha ragione.
Credici,ti prego credici.
Ma se non fosse così?
Darkend distoglie del tutto l’attenzione da me e la porta su Sophie,si avvicina velocemente e le sferra un colpo alle costole,immagino il crick sinistro anche se non lo sento,e S si affloscia a terra,in ginocchio.
Sono completamente paralizzata dal terrore.
Reagisci,reagisci.
Ma le gambe non rispondo ai miei comandi,rimangono lì,molli.
Lui si gira di nuovo verso di me,e sarebbe arrivata la fine se solo Sophie non avesse parlato di nuovo.
-Se questo è il meglio che sai fare,io sono ancora qui- del sangue gli esce dalle labbra,scende sul mento,sul collo,sotto la maglia.
Darkend,pieno di rabbia repressa, si gira verso di lei,la prede per il collo della maglia e la alza,poi inizia a tempestarle lo stomaco di pugni,affondando sempre di più,dopo un’eternità,lascia andare il corpo,che cade privo di sensi a terra.
Sophie.
No.
No.
Questo non doveva farlo.

Finalmente il mio corpo sembra reagire,e afferrato la spada che aveva lasciato conficcata nel terreno a pochi passi da me,mi avvento con un urlo disumano su di lui,cerco di distruggere le sue ferite,di ferirlo,di ucciderlo,ma gli procuro solo qualche graffietto da nulla,ululo di rabbia e di impazienza,mentre velocizzo e rafforzo i miei movimenti.
Dopo un tempo che sembra infinito mi fermo,a pochi metri da lui,con il fiatone,il sudore che scende a fiotti lungo le tempie,cala dalla punta del naso,lungo le braccia,l’elsa ormai è bagnata e scivola dalla mia presa cadendo a terra,per ogni passo di Darkend in avanti,io ne faccio uno indietro,allontanandomi sempre di più dalla mia unica possibilità.
No,io non ho possibilità.
Afferra l’arma e l’asciuga sui suoi abiti,poi attacca.
Improvvisamente,inaspettatamente e furtivamente.
Non posso fare nulla,ormai allo stremo delle forze,fisso l’arma che tra poco mi trapasserà.
Il freddo acciaio affonda nello stomaco,lo trapassa come se fosse burro,sento freddo, e dolore.
Tanto,troppo dolore
Urlo.
Un urlo pieno di angoscia,paura,il sangue mi imbratta le vesti,macchiandole del colore purpureo,l’ultima cosa che vedo prima di svenire è il terreno,dove marrone e rosso si mischiano,formando una danza.
 



I secondi passano come ore,non so da quanto tempo sono afflosciata a terra,incapace di muovermi,la guancia premuta contro il terreno,gli occhi spalancati,un dolore sordo che va a diminuire nel punto in cui Darkend mi ha colpito,ancora troppo debole per muovermi fisso impotente i ripetuti attacchi a Sophie,Caroline combattere quel mostro con la spada,ed essere trapassata da quest’ultima.
Lui non ha battuto cenno nel farlo,ha anzi sorriso,felice,vedendo il sangue schizzare fuori dalla ferita.
Subito dopo si è piegato a terra e ha iniziato a girare intorno,gattonando,lo guardo stupita,chiedendomi che cazzo stesse facendo,non riuscendolo a capire.
Dopo pochi minuti guardo soddisfatto il proprio lavoro e si avvicina a Caroline,la prende per i capelli castani intrisi di sangue,e inizia a trascinarla,con il sangue che ancora esce a fiotti dalla ferita,dentro quello strambo cerchio che ha disegnato,un debole gemito di dolore esce dalla labbra della mia amica,ma quello stronzo lo ignora,impotente,sposto lo sguardo su Sophie,e rimango paralizzata dall’orrore vedendola in piedi.
Oh no,no,si farà ammazzare.
Sdraiati,arrenditi,per favore.
-No…Sophie…- la mia voce è poco più di un sussurro e nessuno lo sente.
La ragazza fissa con odio Darkend,le mani lungo i fianchi e i pugni chiusi,le gambe divaricate,gli occhi turchesi…
Che cazzo?
turchese cristallino?
Gli occhi non sono di quel colore trasparente,che sembrano leggere l’anima,non lo sono neanche quando è trasformata,ma allora perché…
Il tempo per le domande è finito,Darkend l’ha vista,ha lasciato la testa di C che si è schiantata al suolo con un tonfo,per rivolgere l’attenzione alla ragazza in piedi.
Caroline,dio,pagherà per questo,la pagherà.
Cerco di mandare giù la rabbia,di trattenermi,di non agire d’impulso,anche se vorrei squartare quel mostro con le mie stesse mani.
-Ma allora la tua è una fissazione,quella del dolore- afferma,con un cipiglio arrabbiato sul volto.
Dimezza la distanza che li separa in pochi secondi,ma Sophie non è intenzionata a spostarsi,anzi,rimane lì,con uno sguardo tranquillo a fissare la morte in faccia.
Perché quella è la morte,sono sicura.
Ma all’ultimo,sorprendente secondo S alza la mano e una barriera d’acqua si manifesta davanti ai miei occhi catapultando il nemico a terra.
No aspetta,come cazzo è possibile?
Lei non ha mai…
Ashes.
No,Ashes ha preso il controllo del suo corpo.
No,no,no.
Sophie…
E se non la lascerà mai più tornare in sé?
Il panico per la possibile perdita della mia amica mi attanaglia le viscere,ma devo aiutarla,ne ho il compito,come contenitore delle regine,è mio dovere.
Ma cosa posso fare?
Le gambe non reggerebbero il mio peso,il mio corpo è sfinito,vedo la spada poggiata a terra,ma non vedo cosa se ne possa fare Sophie\Ashes dell’arma,Darkend è troppo veloce.
Lui intanto si è rialzato,e studia la ragazza tenendosi lontano,cercando di vedere un possibile punto debole.
Non ne ha.
Questa consapevolezza mi invade il cervello,e per la prima volta penso che forse abbiamo una possibilità.
Un movimento alla mia sinistra attrae il mio sguardo,Nik è a gattoni sul terreno,la saliva che scende dalle sue labbra,il corpo che respira scostante.
-Che..cazzo…fai?- gli chiedo,mi ignora.
Colgo un lampo nei suoi occhi verde elettrico.
Non verde bosco,verde elettrico.
No,anche lei no…
Nicole.
Alza un braccio tremate,e un vento improvviso alza i miei capelli,li sento muoversi da tutte le parti,ma non distolgo lo sguardo da lei,i capelli al vento,i vestiti che sbattono contro la sua pelle,il mio corpo sembra muoversi da solo,autonomamente,verso il centro del combattimento,mi costringo a distogliere lo sguardo da Nik per posarlo su una scena peggiore.
Una tromba d’aria si trova esattamente nel punto in cui pochi minuti prima si trovava Darkend,a tratti vedo il suo corpo scosso dalle convulsione nell’occhio del ciclone,di colpo il vento cessa,mentre intorno alla tromba d’aria si crea una patina argentea che risplende al sole.
Una barriera.
Caroline.
Fisso di nuovo la spada,ma improvvisamente  una volontà cerca di impadronirsi del mio corpo,della mia anima,di sopraffarmi,di possedermi,lotto,con tutta me stessa,voglio essere cosciente,voglio restare Noemi,non diventerò mai la regina,non gli lascerò il controllo,non voglio arrendermi,ma lei è troppo forte,continua a incalzarmi,e io sono stremata,al culmine delle mie forze.
Sarebbe facile arrendersi,addormentarsi,chiedere gli occhi,sognare.
No,non farlo,ricordati chi sei.
Ricorda.
E’…troppo…
Prima che il mio si impossessi di me riesco solo a pensare che non dovevo fidarmi.



Angolo autrice.
Taratarataraaaa I'M COME BACK!
E anche in anticipo se proprio lo devo dire! Lo ammetto,mi ero stufata di aspettare visto che avevo il capitolo pronto da un sacco di tempo,e al diavolo la puntualità.
Allora,il capitolo,ripeto come al solito lo "sputatemi se non vi piace" e blablabla, fate come se l'avessi scritto. #pigrizia
A parer mio mi sembra figo,ma l'ho scritto io,quindi era più preoccupante il contrario,lol
Non so se qualcuno ci aveva già pensato al "le regine sono dentro di loro" poteva essere scontato come non poteva esserlo,magari fatemelo sapere,così,tanto per curiosità.
Ci sono quelle che fanno "minimo 10 recensioni sennò non continuo" chissà se dovrei farlo anche io... *sguardo pensieroso* Nah,non mi importa. *scrolla le spalle* mi bastano le visite,perché vuol dire che lo leggete,e quello è già tanto.
Però sapete,se vi piace,un commentino piccino piccino potete farlo,fareste di me una pimpa felice.
Ok basta.
Ringrazio 
 Hoshi98  per leggere e recensite tutti i miei capitoli,la inviterò sicuramente a prendere il tè con i biscotti da me un giorno,e poi gli farò la mia dichiarazione d'amore.
Ringrazio anche flautista_pearl  alias Jess alias latiziacheconoscodall'asilo per la recensione(di 1100 parole rfdkvk *^*)che mi ha fatto,e spero che recensirà anche gli altri capitoli.(lo deve fare,me l'ha detto in chat,argh!)Rigrazio anche le mie compagne di classe che hanno letto la mia ff(si ci sono)e che mi hanno recensito a voce(baldracche)e Maria,la mia prima fan,che mi sostiene sempre e che ha letto in anteprima i capitoli successivi fino all'8 (lei è avanti,invidiatela) 
Ora me ne vado,ciao a tutti.
Gaia.
  
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