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Autore: EliseeDubois    17/09/2013    1 recensioni
Si strinse nel cappotto di pelle ed aprì il piccolo cancello di legno realizzato da loro. L’edera lo ricopriva e donava un aspetto misterioso ed affascinante a quel luogo. (dal Capitolo Primo - Il ragazzo del Texas)
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rising Moon.


 


Chapter Three.

La ragazza con due vite.



Alzò gli occhi al cielo. Quella notte le stelle erano ben visibili, e costellavano il mantello blu, dando l’impressione che fosse bucherellato.

Distolse lo sguardo. Non poteva perdere tempo, la macchina parcheggiata oltre il vialetto l’attendeva. Dando un’ultima occhiata alla bellezza di quella nottata, si diresse verso il luogo d’appuntamento.

I tacchi delle alte scarpe rosse picchierellavano sull’asfalto. Abbinate a quelle, aveva indossato un tubino del medesimo colore, stretto ed attillato. I suoi occhi incredibilmente splendidi, del colore dell’acqua limpida, erano cerchiati da una pesante matita nera. Le labbra erano state rese innaturalmente rosse grazie ad un rossetto.

I capelli mori erano lasciati liberi, ed ora la brezza di Greenville li stava sollevando, come giocandoci.

Alla vista dell’auto, la giovane sorrise. Adesso si poteva dare inizio al divertimento. Aprì la portiera ed entrò. Poi guardò la ragazza bionda affianco a lei, che si mise a ridere.


-Ehi, ti sei già sballata senza di me? – domandò con una finta espressione incredula e delusa la mora.


-No, non ancora almeno. – rispose l’altra, lanciandole una fugace occhiata, per poi andare ad accendere il motore.


-Oh, davvero? Non so se crederti. – scompigliò la propria chioma e poi finì l’intervento – dai, vedi di partire e di non fare un incidente. – aggiunse un ghigno scherzoso – Voglio arrivarci viva in discoteca.



****



La mora si chinò a terra, intenta nel raccogliere i libri che le erano caduti mentre cercava di riporli nell’armadietto. I capelli erano raccolti in una treccia disordinata. Non c’era traccia di trucco nel suo viso, e le sue forme non erano affatto valorizzate dentro quella divisa grigia.

Dopo aver sistemato tutto, chiuse l’armadietto e si diresse velocemente a mensa. Osservò il cibo e decise di prendere solo una mela ed un succo, rivolgendo uno sguardo di disgusto alle pietanze.

Si sedette ad uno dei pochi tavoli vuoti. Attorno a lei c’era un gran vocio, tante persone che camminavano e si scambiavano frasi.

Una bionda, la stessa di ieri sera, si avvicinò a lei.


-Ti ho vista ieri mentre limonavi con Simon, eh! Brava, datti da fare – le disse con un occhiolino.


-Io… io non ho dato limoni proprio a nessuno. – tentò di difendersi.


-Se le tue tette le chiami “limoni”… oh, allora non ci sei proprio. Non sai in quanti te le hanno palpeggiate. Forse hai preso troppa roba e non ti ricordi nulla. Be’, ottima qualità. La prossima volta non essere egoista e passamene un po’. – la ragazza si alzò e lei rimase seduta ad osservarla allontanarsi.


Ora era sola, a quel tavolo della mensa, mentre ieri era circondata da bei ragazzi in una discoteca.

America aveva due vite. Quella notturna le dava molte soddisfazioni, ma quella vera era proprio quella. Un’esistenza fatta di goffaggine di paura e soprattutto di solitudine.

 

 








Angolo autrice:

Scusate per il ritardo, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Un bacione ;)

  
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