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Autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly    17/09/2013    3 recensioni
(RIVISITATA)
Non è la solita storia, non è la solita battaglia.
Non sono le principesse ad essere in pericolo e nemmeno i loro principi ed i loro regni: sono i loro nemici a tremare, sono loro a trovarsi dalla parte dei fuggitivi.
La loro vita, la loro esistenza stessa è minaccia da un’entità che si definisce “il Bene” e che, in quanto tale, ha deciso di estirpare ogni male, alla radice stessa.
Un “Bene” che non ha nulla a che vedere con i “Buoni” delle fiabe, ma una creatura del tutto nuova ed implacabile.
Come reagiranno i Cattivi dinnanzi a questa nuova minaccia?
Ed i nostri paladini, da che parte si schiereranno?
A loro non resta che una sola ed umiliante scelta: chiedere, per una volta, l’aiuto di coloro che hanno sempre tentato di ferire in ogni modo.
Genere: Avventura, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note Autrice:
Avendo scritto parecchi capitoli di questa storia (quindi pubblicherò regolarmente) voglio tentare di pubblicarla una seconda volta, dopo averla rivisitata un paio di volte.
Sarà intricata, complicata e, spero, vi entusiasmerà!
Lasciate spazio all'originalità e mettete da parte i canoni delle fiabe: qui si parla di vita, non di favola.



 
~Prologo
 
Era una nube densa, densissima, si muoveva a grande velocità nel cielo che da azzurro diveniva sempre più scuro, a causa della presenza della Montagna Proibita sulla quale si ergeva un antico castello.
L’oscurità che avvolgeva per parecchi chilometri quei territori già lugubri e freddi venne improvvisamente illuminata dal bagliore di quella nube: le piante ripresero colore, le rocce scintillarono, la vita sembrò riacquistare la propria integrità disfandosi delle tenebre.
 
Ma non era solo la natura ad essersi ridestata: una donna, o meglio, una strega dalla pelle olivastra ed i raffinati lineamenti longilinei teneva lo sguardo fisso su ciò che si stava avvicinando.
Iridi gialle, fredde come la morte, scrutavano l’orizzonte oscuro divenire improvvisamente luminoso, qualcosa che le fece assottigliare lo sguardo con fare contrariato.
«Che diavolo è?» Sbottò fra sé e sé.
Teneva lo scettro stretto fra le mani, accarezzando il fedele corvo nero che le restava sulla spalla.
Attese qualche attimo, poi con un gesto rapido voltò le spalle alla finestra per salire una ripida rampa di scale: il mantello nero frusciò a quel movimento, i mostri che la circondavano, stupiti ed impauriti, si fecero rapidamente da parte.
Salì sino alla torre dove lanciava i più terribili sortilegi: fiera, eretta, altezzosa: tremendamente sicura di sé, nonostante conoscesse i propri limiti.
 
La nebulosa di luce rallentò lentamente la propria andatura, sino a fermarsi a poca distanza dalla torre: ogni cosa tornava a sorridere, sotto quella luce, mentre la regina del Male non mostrava il benché minimo segno di debolezza.
Il silenziò calò per parecchi attimi, i servitori di Malefica si radunarono all’interno del palazzo, intimoriti, e nessuno di loro osava avvicinarsi alla torre.
 
Il corvo gracchiava, Malefica lo accarezzò delicatamente sul dorso, le piume setose si lisciavano sotto quel tocco malsano.
Poi una voce echeggiò nell’aria, tanto da far sussultare le piante e risvegliare gli uccelli, mentre il volto della donna restava immutato nella freddezza.
«Salute a te, Regina del Male. Sono il Bene, colui che estirperà le tenebre dal mondo intero!» Una voce delicata eppure solenne, con un pizzico di presunzione.
Il corvo riprese a gracchiare sommessamente, scambiando una semplice occhiata con la regina del male.
Lei non si mosse, ripose entrambe le mani sullo scettro appoggiato a terra, mentre i suoi occhi scrutavano quell’ammasso di luce densa.
«Nessuno vi ha dato il diritto di entrare nel mio territorio, cosiddetto Bene… Qui la luce non è gradita.» Disse con la stessa sicurezza nel tono di voce, nonostante le sue sensazioni dessero tutt’altri segnali: non era qualcosa che conosceva, non faceva parte probabilmente del mondo delle fiabe nel quale lei aveva sempre vissuto.
E questo non poteva che impensierirla.
«Questo non avrà più importanza, dal momento che d’ora in poi la luce regnerà sovrana e del male non resterà più alcuna traccia.» Ripeté la voce, Malefica non riuscì ad identificarla, nemmeno a darle un volto, eppure la sua figura elegante non si smentiva, né si scomponeva, se non per un sorrisetto ironico.
«E’ illusorio, pensare di sbarazzarsi di una parte del mondo… E ancora più stupido è credere che le tenebre possano scomparire.» Ironica, provocatoria, con un lieve accenno sadico.
La voce tacque per qualche attimo, sin quando una parte della nebulosa non cominciò ad estendersi verso la figura di Malefica.
 
Si fece più perplessa, ma non si mosse. Lanciò uno sguardo al corvo, un’ultima carezza prima che quest’ultimo si allontanasse in volo. «Vai, Diablo.»
L’uccello del male non attirò l’attenzione di tale creatura, mentre la strega rimaneva ancora impassibile, forse incuriosita da qualcosa che non conosceva ed infastidita da discorsi che aveva sentito miliardi di volte, senza una fine.
«Vincerò dove tutti i buoni hanno sempre fallito, è stato predetto. E tu, Signora del Male, sarai ciò che mi permetterà di vincere anche tutte le altre creature oscure.»
La nebulosa cominciò ad accerchiare Malefica, le iridi gialle osservavano quei movimenti senza alcun ritegno, anche se cautamente, come se ne avvertissero la potenza oscura piuttosto elevata.
Eppure lo sapeva, in cuor suo, che sprovvisti di conoscenza non si può vincere, ma nonostante questo non avrebbe reso a quell’essere una vita facile.
«Tutto questo non accadrà, mio illuso amico… E non per mia generosità, non per spirito di fratellanza verso gli antieroi: ma per un giusto equilibrio che deve esistere.»
La nube luminosa l’avvolse quasi completamente, oscurando le tenebre che l’avevano circondata sino a quel momento.
Questione d’attimi, e questa venne disintegrata in mille pezzi che andarono a disciogliersi nel nulla: un enorme drago nero e viola si erse sulla torre, alla stessa altezza dell’origine di quella voce.
Sapevano entrambi chi avrebbe vinto quella battaglia… ma non l’intera guerra.
 

In fondo alla luce:
Buonsalve a tutti!
Se siete arrivati sino alla fine, significa che un minimo questa storia vi ha incuriositi ;)
Non sarà la solita favoletta, non ci saranno i veri eroi, né degli antieroi.
Saranno loro, i personaggi delle fiabe, resi umani come non mai: più maturi rispetto alla spensieratezza della Disney, intessuti in relazioni complicate ed ambigue.
Saranno loro, tutti insieme, “buoni e cattivi”, a decidere le sorti gli uni degli altri…
Alla prossima!

 
Anticipazione del Primo Capitolo…
Grimilde lanciò un’occhiata torva al principe, la spada tratta e puntata verso di lei, mentre la principessa dalla pelle bianca come la neve e le labbra rosse come una rosa restava perplessa  a pochi passi dietro di lui.
«Cosa pretendi di capire, tu che hai sempre vissuto in una favola? Cosa pretendi di comprendere, quando la tua unica fatica è stata quella di dare un bacio?
Tu non sei come noi, bamboccio, non hai dovuto lottare tutta la vita per poi essere sconfitto e gettato all’altro mondo come fossi una pezza da piedi…»

 
  
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