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Autore: Nemesis01    17/09/2013    4 recensioni
Albus è al suo quinto anno alla scuola di Hogwarts, è il capitano della squadra di Quidditch dei Grifondoro e sembra riuscire in - quasi - tutto quello che fa, a meno che non ci sia Scorpius nei paraggi. Fino a che, un giorno, i due non saranno costretti a collaborare e allora succederanno cose che nessuno dei due si aspettava.
Genere: Angst, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Albus Severus Potter, Hugo Weasley, James Sirius Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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EXPECTO PATRONUM

 

Capitolo 17 – La cura

Il ragazzino si voltò di scatto. Nel momento in cui pensò che ci sarebbe voluto troppo tempo e di sicuro suo padre ed Albus sarebbero morti di dolore, dietro di lui c'era Harry Potter. Suo padre glielo diceva, che quello di Harry era sempre un tempismo perfetto.

'Har-- Signor Potter!' si corresse subito Scorpius e rimase con le braccia a mezz'aria senza sapere cosa fare.
'Ci penso io a lui. Penso anche a Draco. Dove sono i miei figli?'
'L-loro sono-- sono svenuti, tranne Albus, cioè anche lui era svenuto, poi si è risvegliato, e poi lui gli ha lanciato contro uno strano incantesimo e sanguina e non so cosa devo fare e papà.. Papà era un mangiamorte?!'

Harry ascoltò con  calma le parole di  Scorpius mentre avvicinatosi a Draco, con un incantesimo di guarigione riuscì a contrastare quello che gli aveva inferto Lucius. Lucius che, per fortuna, era ancora legato.

'La forumula per far smettere di sanguinare Albus è "vulnera sanentur". Ripeti!'
'Vulnera sanentur' ripetè debolmente Scorpius.
'Bravo. Sfiora delicatamente la punta della bacchetta sulle sue ferite, fa presto, altrimenti morirà dissanguato!'

Scorpius non se lo fece ripetere due volte: Harry era stato così autoritario che contraddirlo sarebbe stato da scemi. Nel frattempo riuscì totalmente a far smettere Draco di provare dolore, ma quest'ultimo colto da una stanchezza dovuta alla maledizione di Lucius, si ritrovò addormentato. Harry guardò Lucius, con un disprezzo tale che era facile leggerglielo negli occhi.

'Pensa che onore, Lucius. Il ministro in persona sta venendo qui a prenderti.'

Lucius si era ammutolito. Non era ferito nell'orgoglio, ma stava pensando ad un modo per fuggire dato che era imprigionato di nuovo.

'Evadi da Azkaban, fai un impierio ad un povero studente che è stato addirittura espulso, gli rubi la bacchetta e troviamo il ragazzo abbandonato che vagava per i campi di Hogwarts senza ricordarsi più il nome.'
'Quel buono a nulla' bonfocchiò il più vecchio 'dovrebbe essermi grato. Prima di me non sapeva neanche come si usa, un calderone..'
'Oh e l'ha saputo, infatti, l'ha fatto esplodere su mio figlio e su tuo nipote. Una bella tattica, non trovi? Quella della pozione architettata da te e da suo padre. Ci aveva quasi depistati..'

Harry desiderava correre dai suoi figli ed abbracciarli, e fissava continuamente Scorpius con la coda dell'occhio. James, Hugo e Lily avevano appena riaperto gli occhi. Ma Harry doveva tenere sotto controllo Lucius, almeno fino a quando la McGonagall non fosse arrivata lì con il ministro: se avesse abbassato la bacchetta probabilmente sarebbe scappato, ed allora tutti quei sacrifici sarebbero stati vani.

'C'è solo un dubbio che mi resta. Come facevi a sapere il momento preciso nel quale sarebbero rimasti soli?'
'Non c'è voluto poi molto. Solo.. Un medaglione.'

'Un medaglione--' Scorpius sgranò gli occhi. Che si trattasse di quel medaglione, quello che gli aveva donato Cormarc? Lo stesso Cormarc che era sotto una maledizione di Lucius, era tutta colpa sua! Eppure l'aveva esaminato, insieme ad Albus, e non vi erano tracce di alcuna fattura.. Forse non era una fattura, ma un semplice oggetto incantato privo di qualsiasi scopo malefico, per questo risultava innocuo!

'Spostati Scorpius, sei un incapace!' James, completamente preso dal nervosismo, spintonò Scorpius lontano da Albus.
'Ma cosa-- James! Ma ti sei rincretinito??' Scorpius gattonò nuovamente cercando di avvicinarsi al suo ragazzo ma James l'allontanò di nuovo.
'E' tutta colpa tua se siamo finiti in mezzo a questo trambusto, vattene!'
'James--'
'Vattene!!'
'No!!'
'Te ne devi andare o giuro che--'
'Minacciami! Schiantami, usa tutta la magia che conosci, non mi importa!! Io non mi allontano da qui!'

James, che non trovava più la sua bacchetta, decise che poteva fare a meno della magia in quell'istante e si sfogò dandogli un pugno in faccia.

'Hey voi due!!' anche Hugo e Lily si erano risvegliati, grazie a un incantesimo dello stesso biondino che aveva uno zigomo arrossito, e seppure fossero ancora storditi si avvicinarono per cercare di separare James e Scorpius che si erano messi a litigare proprio in un momento come quello.

'James, per la barba di Merlino, fermati!! Fermati!!' ma Hugo si prese una gomitata nelle costole e Lily cercava la bacchetta per cercare di farli smettere.

'Basta!! James, cosa ti salta in mente?' urlò Harry. Quell'attimo di distrazione gli fu fatale, perchè Lucius riuscì a richiamare a la bacchetta, liberarsi e disarmare Harry stesso. Lily urlò e si fece scudo dietro al padre, Scorpius anche sanguinante andò vicino ad Albus, James si mise sulla stessa riga di Harry, contro Lucius. Quest'ultimo rise d'orgoglio, perchè da solo era riuscito a metterli nel sacco tutti. Guardò Harry ed esclamò 'Salutami mamma e papà'

'Basta così' Draco si alzò in piedi, con un'eleganza ed una compostezza tale che si riusciva ad intuire quanto fosse naturale per lui. Sfilò la bacchetta dal mantello, la puntò contro suo padre ed esclamò 'A-
'No! Draco non puoi, non farlo, non ti macchiare di un omicidi--'
'Stai zitto, Harry!' gli ordinò Draco, e disse 'A mai più rivederci, paparino. Pietrificus totalus!'

Lucius cadde per terra come un'enorme statua di pietra.
Tutti restarono in silenzio ad osservare Draco: la sua era la situazione più logica eppure nessuno, compreso Harry, ci era arrivato. 'Incarcerus' intimò e delle corde legarono gli arti di Lucius tra loro.

'La McGonagall sta arrivando. Harry, fai un Levicorpus e portalo da lei' gli ordinò. Essendo un grado superiore Harry non poteva di certo rifiutare, ma suo figlio Albus era lì e sembrava essere morto..
'Mi occuperò io, di Albus. Ricorda che so come ci si sente, quando ti scagliano contro un sectumsempra.' borbottò. Harry si fidava di Draco. Si erano salvati la vita a vicenda, più volte.

'E tu' si riferì a James, sollevando un sopracciglio 'Non prendere a pugni mio figlio!' borbottò. 'Scorpius, vai con Harry dalla McGonagall. Dovete passare tutti in infermeria' e si chinò sul corpo di Albus. Sembrava star soffrendo molto - e lui lo sapeva, quanto si soffriva dopo quell'incantesimo - e gli sfiorò la pelle delicatamente.
'Papà, io resto qui.' disse, e prese una mano di Albus tra le proprie.
Draco trovò quel fare sospetto, ma non disse nulla. Riprese a fare quello che doveva fare e mugolò 'Vulnera sanentur, vulnera sanentur...'

***

I giorni successivi furono davvero caotici ad Hogwarts. James e Scorpius non riuscivano più ad incontrarsi senza fare a pugni nei corridoi, sia serpeverde che grifondoro avevano perso più di cinquanta punti a testa e durante una partita di Quidditch, Scorpius era anche caduto dalla scopa a causa di James. Albus era al San Mungo da più di un mese. Non arrivavano notizie da parte sua.

Dopo la partita, Scorpius si era seduto su uno dei sediolini, quello più alto, da solo. Fissava apatico gli anelli, mentre un sottile venticello gli smuoveva i capelli.

'Un genitore viene a vedere una partita e si aspetta che almeno il figlio giochi, non che cada dalla scopa cinque minuti dopo condannando la squadra dei serpeverde alla vergogna.'

Da quella notte nella foresta, Draco andava quasi ogni weekend ad accertarsi che suo figlio stesse bene, e non si era perso neanche una partita di quidditch, anche se i risultati erano piuttosto scadenti.

'Scusa papà' bisbigliò Scorpius 'è che in genere, Albus sarebbe stato lì ad urlare ordini ai grifondoro ed io avrei fatto di tutto per battere quella squadra, come se fosse una sfida solo tra me e lui.. So che è sbagliato, ma senza Albus io mi sento vuoto..'
'Deve essere proprio un caro amico, per te'
'E' più di un amico.' confessò Scorpius, fissando il  padre di sottecchi 'E' il mio ragazzo. Ed ora è al San Mungo e se non fosse per Lily io non saprei nulla delle sue condizioni, perchè James ogni volta mi lancia contro qualche fattura o qualche pugno, dice che è colpa mia e forse ha ragione ed io non so che fare!'

Draco lo lasciò parlare e sorrise con tranquillità. Sembrava non essere sconvolto più di tanto sulla relazione omosessuale del proprio figlio.

'Si riprenderà, vedrai. E' un Potter. Suo padre è sopravvissuto all'anatema che uccide. Ce la farà a superare un sectumsempra.'

***

Il giorno dei G.U.F.O. era arrivato. Tutti gli studenti del quinto anno si erano radunati in sala grande per il test di Storia della magia, c'era un grande borbottio tra gli allievi che dovevano sostenere gli esami, e varcavano la soglia perdendo completamente la voce per il grande nervosismo. L'unico immune a quest'ansia sembrava essere proprio Scorpius Malfoy: indossava dei pantaloni ed una camicia nera, l'unica cosa che spezzava quel trionfo di colori era la sua cravatta verde e argentata. Scese l'ultimo gradino delle scale e realizzò che c'era una persona ferma lì davanti. Aveva dei capelli folti e lunghi almeno fino alle spalle se non fossero legati. Il biondino non l'aveva mai visto eppure gli recava un senso di familiarità inaudita, allora gli si avvicinò, ma quando gli fu vicino abbastanza per fissargli il volto quest'ultimo si girò, nascondendosi. Scorpius intravide una cravatta gialla e rossa, allora sorrise di più. Quel profumo, non l'aveva mai dimenticato.

'Albus' disse, poggiandogli una mano sul braccio. L'altro ragazzo annuì piano ed un ricciolino coprì il suo viso. Scorpius accostò la mano a quella ciocca di capelli, come se volesse spostarla, ma Albus si ritirò subito e borbottò 'No. Non mi guardare.'
Ma Scorpius si dimostrò più testardo e lo fece girare con la forza. Albus si coprì il viso con le mani. Singhiozzò, sembrava star piangendo. 'No, non mi guardare..'
'Albus.. Sono Scorpius, che cos'è successo? Non mi avevano detto che saresti tornato oggi altrimenti io avrei fatto qualcosa!'
'L'ho detto solo alla McGonagall. L'ho pregata di non dire nulla a nessuno.'
'Perchè?' domandò, e cercò di scostargli le mani dal viso 'Perchè? Che cos'è successo? Non vedevo l'ora di rivederti.. E di riabbracciarti..'
Albus  cercò di dimenarsi un po' ma alla fine il biondino ebbe la meglio e riuscì a guardarlo bene: aveva una grossa cicatrice sul volto che gli partiva da metà naso e si allungava su tutto lo zigomo sinistro, quella era la più grande ma era sicuro che sotto i guanti che indossava dovevano essercene altre. Albus non portava i gunti neanche d'inverno ed anzi rotolava in pantaloncini nella neve, tanto a guarirlo ci sarebbero state le tisane di sua nonna Molly. Scorpius gli accarezzò quella cicatrice con i polpastrelli e se ne diede la colpa: avrebbe dovuto fermarlo prima, avrebbe dovuto fare in modo che quel sectumsempra non fosse mai stato lanciato. Tirò a il ragazzo e l'abbracciò forte.
'E ti nascondevi per questo?' chiese Scorpius, tenendolo stretto. Albus iniziò a lacrimare, stringendo la stoffa del mantello dell'altro ed affondò la fronte nell'incavo tra il collo e la spalla del biondino.
Scorpius restò in silenzio per qualche attimo e poggiò la sua testa contro quella del ragazzo e gli passò una mano tra i capelli, così soffici e morbidi.
'Io ti amo, Albus' bisbigliò, come se fosse un segreto, o qualcosa di troppo prezioso per poter essere sventolato ai quattro venti, 'e non mi importa nulla delle cicatrici. Io ti amo, per me sei bellissimo così. Lo sarai sempre'
Albus si strinse di più a lui, aveva gli occhi umidi e le guance più rosse della sua cravatta. Si scostò un po' dal corpo del biondino e lo fissò con espressione stupita: aveva gli occhi verdi che brillavano, l'espressione addolcita da quella frase che Scorpius gli aveva rivolto.
'Davvero.. Davvero mi ami?'
Anche Scorpius era arrossito un po', ed annuì piano. Albus sorrise dolcemente.
'Anche io ti amo' rispose.
I due si fissarono in silenzio per degli attimi, poi ridacchiarono all'unisono.
'Sei uno scemo, Al' aggiunse poi Scorpius, tirandolo nuovamente a per dargli un bacio. Il biondino poggiò le labbra contro quelle sorridenti di Albus e le inumidì con le sue. Il moro sembrava sciogliersi a quel contatto e non potè fare a meno di far aderire il suo corpo a quello dell'altro ragazzo che l'accolse nelle sue braccia. I loro cuori battevano con lo stesso ardore.

Fu un bacio appassionato, quello che i due si scambiarono quella mattina prima di andare a fare i loro esami, che lasciò un sorriso anche a coloro che li osservavano da lontano.

'Sono teneri insieme, però.'
'Coraggiosi, Harry. Si dice "coraggiosi".'
Harry sorrise nuovamente ed annuì. 'Hai ragione, sono coraggiosi.'
'E fortunati'
'Perchè si sono trovati?'
'Perchè si sono potuti scegliere'
Harry sorrise di nuovo e poggiò la mano sulla spalla di Draco.
'Cognato, allora mi offri un whiskey incendiario in segno di unione delle nostre famiglie?'
'Potter, non ho intenzione di sborsare un solo zellino per te.'
'Ma ora siamo imparentati! Resterebbe in famiglia!'

Quella mattina il sole splendeva su Hogsmeade. Era una bella giornata.

fine.

***

Eccoci qui, alla fine di questa mia prima fanfiction ispirata ad Harry Potter!

Volevo ringraziare tutti voi che avete seguito questa storia, che l’avete aggiunta ai preferiti, che l’avete letta, che avete solo sfogliato, che l’avete recensita, che ogni tanto vi è capitato di pensare a cosa sarebbe successo in questo o quel capitolo.

Spero vi sia piaciuta almeno un pochino, ma in ogni caso vi ringrazio davvero con il cuore, perché ogni volta che vedevo spuntare un numero diverso tra i seguiti, i preferiti, le ricordate, mi avete dimostrato il vostro sostegno (in special modo  LadyDaredevil, Ryuk59, nami78, FrancescaClaudia96, ZebraTricolore e cesca81 ).

Grazie mille

 

 

 

   
 
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