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Autore: _Mollica_    17/09/2013    2 recensioni
Caroline capisce che, forse Tyler non è l'uomo giusto per lei. Nella vita si cresce e molte volte ti accorgi di esserti aggrappata ai ricordi che hai di una persona e non a chi hai davvero davanti. Caroline mette in dubbio i suoi sentimenti e se stessa, Damon ed Elena cercano di vivere la loro storia d'amore, Stefan fugge dalla loro relazione, e Bonnie è sparita. Klaus è a New Orleans e presto avrà visite.
Se vi ho incuriosito almeno un po', entrate!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Hayley, Klaus, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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cap.7

7.

TRADIMENTO


- Caroline? - era soltanto un mormorio, mentre Klaus appoggiato su un gomito la guardava. Non sapeva se lei era sveglia. Al suono della sua voce, però, le palpebre di Caroline ebbero un palpito e lentamente di sollevarono; la prima cosa che vide fu Klaus che la guardava con occhi pieni di amore.

- Buongiorno, mio tesoro. - la baciò e le lisciò dolcemente i biondi capelli, morbidi come la seta.

- Umh...sei sempre così dolce la mattina? - la voce di Caroline era bassa e roca.

- No, veramente non lo sono con nessuno tutto il giorno. Solo con te. - la guardò teneramente, mentre con un dito tracciava la linea intorno ai suoi seni e scendeva giù fino al centro del suo corpo, e poi riportava lentamente indietro quel dito fino ad accarezzarle in cerchio, di nuovo, i seni. S' interruppe per un momento, una domanda negli occhi.

- Ti sei pentita, Caroline? -

- Ho detto che ti amo, Klaus. Perché mi dovrei pentire se abbiamo fatto l'amore? - ebbe un'esitazione - certo, forse, avrei dovuto resisterti almeno un giorno, ma va bene lo stesso. - Caroline si chinò su di lui e lo baciò dolcemente.

- E' impossibile resistermi, amore, non fartene una colpa. - Klaus la guardò scioccato.

- O meglio come potevi resistermi tu, mio caro. - lui gli sorrise felice, poi la fissò con due occhi pieni si speranza.

- Stavo pensando, perché non partiamo e andiamo in qualche bella città, solo tu e io, che ne dici di Parigi. - chiedendoglielo la prese fra le braccia, pregando in cuor suo che dicesse di sì. Ma, Caroline si staccò da lui, dolcemente, aveva un'aria pensierosa, e incerta.

- Non vuoi restare a New Orleans? Hai tante cose da sistemare e poi abbandoni tuo fratello così? Se lo fai per me, sappi che la tua città mi piace e che non devi preoccuparti. - gli sorrise - quando risolverai la tua piccola guerra per il trono, potremo partire. -

- Preferirei partire adesso, ma va bene, ne riparleremo. - le baciò la fronte e poi si diresse in bagno. - adesso devo farmi una doccia. -

Mentre Klaus era sotto la doccia, Caroline decise di preparare la colazione. Prese la camicia di Klaus e ci si avvolse, l'annusò contenta ed estasiata. La sua non aveva questo splendido odore. Cercò in tutta la cucina, ma non riuscì a trovare nemmeno una sacca di sangue. Delusa, andò in bagno per chiedere a Klaus. Una volta entrata si dimenticò quello che voleva chiedergli e mentre lui faceva la doccia, si scoprì a contemplare il suo corpo, con desiderio e ammirazione. Era così alto, forte e bello. Sembrava la statua di una giovane divinità greca, in qualche modo lui lo era veramente.

- Che cosa sta guardando, signorina? - la occhieggiò socchiudendo gli occhi, con l'acqua che gli scendeva sulla faccia.

- Te. Sei bello, Klaus. -

- Lo so, amore, lo so. - risero insieme, poi lui la guardò con aria più grave - ti serve qualcosa? -

- Volevo solo sapere dove tenete le sacche di sangue. -

- Sono in salotto. Dentro il mobiletto con la chiave. -

- Perfetto. Allora, io vado a fare colazione. Vedi di liberare il bagno, per quando torno. - gli fece l'occhiolino e scappò, mentre lui le spruzzava un pò d'acqua ridendo.

Caroline si diresse in salotto, indossava la sua leggera camicia da notte e ccamminava a piedi nudi. Una volta in salotto, aprì il mobiletto e prese due sacche. Un' improvvisa sensazione la colse, come se qualcuno la stesse osservando.

- Buongiorno, Miss Forbes. -

- Elhjai. -

 

*************************************************************************************

Era tutto così perfetto. Quella mattina mi ero svegliato con la consapevolezza di aver appena fatto il sogno più bello della sua vita, ma quando avevo aperto gli occhi mi ero accorto che il mio sogno mi dormiva accanto. Caroline era così bella. Così perfetta. Soprattutto mentre dormiva, dopo che avevamo fatto l'amore.

Mi sentivo strano, avevo voglia di gridare, di saltare, di ballare, di sfasciare qualcosa, in realtà non lo sapeva nemmeno lui. L'unica cosa che sapeva era che amava Caroline e che lei gli aveva detto di amarlo. Lui. Klaus. L'ibrido, il mostro. Non aveva idea di come Caroline avesse potuto alla fine scegliere lui, ma era grato al cielo e a chiunque lo avesse permesso.

Adesso, voleva solo partire lontano con lei, e passare del tempo con lei. Prima o poi, le avrebbe dovuto dire di Hayley, ma sarebbe stato poi. Adesso voleva solo vivere ogni giornata con lei.

Perdersi in lei. Nel suo piccolo battagliero angelo.

Si vestì in fretta, aveva fame e poi voleva approfittare della casa vuota con Caroline. Per fortuna, Elhjai e Hayley non erano in casa quando era arrivata Caroline. Erano dovurti partire il giorni prima, lui gli avrebbe, anzi, dovuti raggiungere, per delle visite che Hayley doveva fare. Ancora una volta, il destino lo aveva aiutato. Forse, dopo avergli negato per così tanto tempo la felicità, finalmente era arrivato il momento di goderne.

L'improvviso sbattere della porta lo distolse dai suoi pensieri. Un fulmine biondo raccolse la camicia di Caroline, spingendolo contro il letto, per spostarlo. Bloccò Caroline, sconvolto, cercando di guardarla negli occhi.

- Non mi toccare, lurido verme! - il suo gridò mi rimbombò nel cuore e nell'anima. Cosa cavolo era successo?

- Caroline, amore, che cosa succede? - le bloccai le spalle e la costrinsi a guardarmi, cercò di ribellarsi, ma ero troppo forte per lei. Quando mi guardò, la lasciai di botto. I suoi occhi erano pieni di rabbia, accusa e dolore. Tanto dolore.

- Come hai potuto farmi questo?! Mi sono fidata di te! Ho lasciato tutti e tutto, per correre da te! Ti ho perdonato per i tuoi piani omicidi, ho cercato di comprendere il perché delle tue azioni. Ma, soprattutto, ho sempre creduto che a me non mi avresti mai fatto del male! Mi hai detto di amarmi, hai fatto di tutto per stare con me e poi scopro che aspetti un figlio da Hayley?! Perché mi fai questo? Abbiamo fatto l'amore e mi hai detto di amarmi nello stesso letto in cui dormi con lei? Ti prego, dimmi che non è vero o ti uccido! - le ultime parole gliele urlò in faccia, mentre continuava a riempirlo di pugni sul petto a ogni frase.

- Non è come credi Caroline, devi credermi. Ci sono andato a letto solo una volta e solo perché ero ubriaco. Adesso, lei aspetta e un figlio e Elhjai vuole che me ne occupi. Posso lasciarli entrambi per te, Caroline, non me ne importa nulla! - la guardai implorante. Una parte di me si sentiva ridicolo, insomma giustificarsi e supplicare non era proprio da me, ma l'altra parte era accecata dal dolore che la perdita di Caroline avrebbe comportato.

- Mi hai mentito! Pensavo che questa notte tra noi fosse iniziato qualcosa, ma come può iniziare qualsiasi cosa se non sei capace di dirmi la verità nemmeno su cose così importanti. Ho lottato per te, Klaus. Contro i miei stessi pregiudizi, quelli degli altri. Contro lo stesso buon senso. E ho perso. - se ne stava andando lo capivo, lo percepico, dal tono della sua voce.Sentii un tuffo disiperazione al cuore. In quel momento Caroline si avvicinò alla porta con grande determinazione.

- Adesso devo andare. - la supplicai con lo sguardo di non farlo.

Lei, senza aggiungere altro, lasciò la stanza a passi rapidi, avevo fatto, instintivamente, il passo di seguirla, ma lei aveva scosso la testa, alzando una mano. Allora, mi ero accorso che stava cercando di trattenere le lacrime. Di rabbia, di  dolore, di delusione. Avevo perso. Seguirla non sarebbe servito ad altro che a renderla ancora più infelice. L'aveva avuta per una sola notte e già lei piangeva e lo odiava. Non era fatto per essere felice o per essere amato. Forse, questo era il suo destino.

- Mi dispiace, fratello. Doveva sapere. - Elhjai era comparso nella stanza, mi guardava tristemente, non sapendo che altro dirmi e sapevo perché. Era immobilizzato dalle lacrime che sgorgavano dai miei occhi e che mi scendevano a fiotti sulle guance.

Io, Niklaus Mikaelson, piangevo per la perdita di una donna.

Piangevo per aver perso Caroline.

Il mio angelo.

**************************************************************************

- Ho bisogno di arrivare a Mystic Falls il prima possibile. Qual è il primo volo disponibile? - la guardai supplichevole.

- Mi dispiace, ma il volo parte tra mezz'ora. Dovrai prendere il prossimo, alle 21.00. - la centralinista aveva la classica voce acuta e petulante.

- Lei non ha capito. Io devo prendere il volo tra mezz'ora. Sono certa che sono ancora in tempo, vero? - di solito evitavo di soggiogare le persone, ma lei non mi lasciava altra scelta. Dovevo andarmene da quella città!

- Sì...certo. Ecco a lei il biglietto. Si affretti. Il volo parte tra mezz'ora. - mi sorrise assente.

La ringrazia e corsi via. In poco tempo, trovai il mio posto e mi abbandonai esausta sul sedile.

Ero stravolta. Quei due giorni erano stati i più belli e brutti della mia vita. Fino a quella mattina era tutto perfetto, ma poi...si era rivelato peggio di tutto quanto mi sarei potuta immaginare.

Klaus mi aveva mentito. Aveva detto di amarmi, sapendo che mi nascondeva una compagna e un figlio!

Come aveva potuto farmi una cosa del genere? Gli avevo dato tutta me stessa senza riserve, ma ancora una volta non era servito a niente. Avevo perso la mia scommessa con l'amore. Mi ritrovavo dopo neanche ventiquattro ore sola. Tradita. Stefan aveva ragione. Mi aveva detto che la mia era una battaglia persa e che mi sarei fatta del male ed era stato così. Sapevo che questo, comunque, non gli avrebbe fatto piacere. Aveva sperato fino alla fine di sbagliarsi e io non gli avevo creduto. Credevo di potrmi fidare di Klaus. Lo so, era da pazzi crederlo, e adesso me ne rendevo conto. L'amore porta a fidarci di persone, a cui dovremo stare molto lontani.

Non mi accorsi che mi ero addormentata, fino a quanto i rumori dell'atterraggio mi risvegliarono dal mio stato di intorpimento. Ero molto stanca, o meglio ero stravolta. Non avevo dormito molto quella notte e, inoltre tutte quelle emozioni e il viaggio mi avevano sfiancato.

Adesso volevo solo andare a casa e farmi consolare da delle braccia amiche.

Sapevo già dove sarei andata. Infatti, un' ora dopo ero davanti a casa Salvatore.

Quello, però, di cui avevo bisogno non era Elena, lei non avrebbe capito, la sua vita era così perfetta. Chiunque avesse mai voluto l'aveva amata e non era riuscito mai del tutto a dimenticarla. Vedi Matt,Stefan, Damon...Così non era stato per me. Avevo bisogno di qualcuno che avesse sofferto come me.

- Stefan. - guardai il mio migliore amico, che fermo davanti al portone mi guardava sorpreso.

- Caroline, cosa ci fai qui? -

Lo guardai a lungo. Stefan mi era sempre stato vicino. E qualunque cosa io avrei detto o fatto sapevo che lui mi sarebbe sempre rimasto a fianco. Potevo fidarmi di Stefan. E, in quel momento, era più di quanto potessi dire di qualunque uomo io conoscessi. Quando ero con lui, ero al sicuro. Mi sentivo compresa e apprezzata.

- E' ancora valida la tua offerta? - la domanda mi uscì di getto guardandolo. L' avevo quasi urlato, e stavo tremando. Sapevo che probabilmente mi sarei pentita di quella scelta, ma non avevo potuto fare a meno di pensare che la mia vita con lui sarebbe stata molto più semplice. Avevo seguito l'amore, quello pazzo e totalizzante, e dove mi aveva portato? Distrutta davanti a casa del mio migliore amico.

Stefan mi guardava a bocca aperta, se non fossi stata così stravolta ne avrei riso, e non riusciva a spiccicare una parola.

Mi avvicinai a lui guardinga, Stefan guardandomi si riprese e mi corse incontro abbracciandomi e lasciandomi piccoli baci sulla nuca. Solo più tardi, compresi che il motivo erano le lacrime che copiose scendevano lungo le mie guance e che, adesso, gli bagnavano il maglione.

NOTE DELL'AUTRICE

Non mi uccidete, sono troppo giovane, per favore!! Vi prometto, vi giuro e scongiuro che il mio non è un finale triste! Dovevo portare per forza un pò di problemi in paradiso, non poteva essete tutto perfetto e poi dai ve lo aspettavate, ammettetelo! E' normale per Caroline arrabbiarsi, se dopo aver passato la notte con Klaus e sopratutto dopo che lui le ha dichiarato il suo amore, scopre che Hayley aspetta un figlio da lui!

Nel prossimo capitolo, vedremo quello che succederà tra Stefan e Caroline e soprattutto come reagirà Klaus, ma anche Elena e Damon.

Spero, come sempre, che il capitolo vi sia piaciuto, che vi farete sentire numerosi e che nel caso qualcosa non vi è sembrata il massimo, fatemelo sapere tranquillamente. Sono stufa di scriverlo ( e voi di leggerlo) ma sono sempre disponibile ad ascolare i vostri consigli, cercando poi di migliorare graziea questi.

Vi saluto, un bacio enorme a tutti voi.

Vi ringrazio, come sempre, per la vostra pazienza e il vostro supporto!

A presto

_Mollica_

  
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