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Autore: feeltheromance    18/09/2013    9 recensioni
Gli umani si lamentano spesso dell’attesa, Castiel lo sa. Sente i loro lamenti continui, alcuni pieni di noia, altri di dolore. C’è chi aspetta il ritorno del proprio amato, senza sapere se tornerà davvero o se non si rivedranno mai; c’è chi aspetta la fine della giornata, pazientemente, per poter riabbracciare i propri cari e c’è chi aspetta qualcosa, ma non sa cosa.
Castiel è un po’ tutti questi umani messi insieme.
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Scritta sul prompt “#How can I love when I’m afraid to fall” per il Destiel Day 2013.
Ovvero come Castiel rimane vicino a Dean nonostante tutto.
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[ destiel – due capitoli - death!fic ]
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Fandom: Supernatural
Pairing: Destiel.
Rating: giallo.
Chapters: 2/2
Beta: il mio cervello.
Genere: long-fic, slice of life, one-shot, AU!verse, fluff.
Warning: slash, OOC (molto, as always XD), lemon, missing moments, angst, death!fic.
Words: 6.237/6.237
Summary: Scritta sul prompt “#How can I love when I’m afraid to fall” per il Destiel Day 2013 <3 basata anche sulla canzone A thousand years di Christina Perri.
Note: Hola! Ed eccomi con la seconda parte di questa cosuccia. Come ho già detto nel capitolo precedente, questa cosa era nata come one-shot, quindi non ho idea di come sia venuto lo stacco… Cioè, se suoni bene o sia stata una cavolata dividerla in due. Spero di non aver fatto una stupidaggine T___T
Voglio ringraziare tutti voi che avete letto la prima parte e l’avete anche recensita, mi sono sciolta, siete state gentilissime e io asdfghjkl sono davvero felice che vi sia piaciuta. spero che questa seconda parte soddisfi le vostre aspettative çç grazie anche a chi l’ha preferita, seguita o ricordata e anche soltanto letta!! Siete precious e vi amo tutte <3 fatemi sapere cosa ve ne pare ora che è completa, che dite? çoç beh, buona lettura, ancora tanti auguri ai due piccioncini e buon Destiel day a tutte!! Hope you like it! <3
Dedica: A loro, a voi (◡‿◡✿)

 
 
 
 
~ Time has brought your heart to me.
( I don't wanna miss a thing. )


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And all along I believed I would find you 
Time has brought your heart to me 
I have loved you for a thousand years 
I love you for a thousand more
 



 

Sembra che Dio l’abbia fatto apposta, quasi volesse punirlo per la sua precedente imprudenza dell’aver confessato a Dean quel segreto.
Castiel aspetta per anni. Secoli. Dean non ritorna e il ciondolo nella tasca di Castiel pesa sempre di più.
Aspetta per così tanto che alla fine quasi si dimentica come si faccia qualsiasi altra cosa. Arriva ad un punto in cui pensa che non potrà far altro che tornare sulla montagna innevata su cui si era sdraiato millenni fa e giacere lì, per sempre. Vuole quasi abbandonare la sua missione e sta per farlo, ma poi Dean torna.
Di nuovo, Castiel si ritrova a gioire, nonostante tutto. Si sorprende a stare meglio, non appena i suoi occhi incontrano quelli verdi di quel piccolo neonato.
-Mi sei mancato,- sussurra all’orecchio del piccolo che sbatte le palpebre un paio di volte e alza le manine verso di lui, come se potesse vederlo. Castiel si abbassa e gli lascia qualche bacio sul nasino e quando si sposta, vede che gli ha donato qualche nuova lentiggine.
 
Questa vita è molto crudele con Dean. In questa vita Dean viene a contatto con i mostri e Castiel può fare ben poco per evitarlo. Lo consola, quando può, senza mai mostrarsi. Decide che si farà vedere soltanto quando e se sarà necessario.
Così ritorna alla sua vecchia routine, ovvero aiutare Dean senza farsi vedere. Gli fa compagnia nella notte buia, mentre Dean canticchia una ninna nanna al fratellino più piccolo per farlo addormentare; lo protegge dai mostri che si nascondono nella sua immaginazione di bambino e da quelli reali, appostati in qualche angolo della città.
Ogni Natale, Castiel fa un piccolo regalo a Dean. Una volta gli lascia una barretta di cioccolato nascosta sotto il cuscino, un altro anno un orologio ai piedi del letto e poi ancora, giocattoli o armi, a seconda delle esigenze.
Dean custodisce ogni oggetto gelosamente. Non mangia nemmeno la barretta di cioccolato e non riesce a spiegarsi il perché. Ogni Natale, però, dopo che ritrova questi piccoli doni, risente la voce di sua madre che dice “Gli Angeli vegliano su di te” e si rassicura.
 
Dean diventa un cacciatore, e così suo fratello Sam. I due Winchester girano Stati su Stati dando la caccia a mostri di vario genere e rischiando la vita ogni giorno.
Gli anni passano, ma Castiel non perde l’abitudine di regalare qualcosa a Dean, ogni Natale.
Un anno, il cacciatore è da solo nella stanza di un motel. Sam è in un altro paese, sulle tracce di qualche vampiro segnalatogli da Bobby e lui è lì da solo, con la sua birra e tutta quella neve bianca e fastidiosa fuori dalla finestra.
Castiel lo fa senza pensarci troppo, anche se dentro di sé nutre una grande speranza. Si fida di Dean, sa che potrebbe farcela se solo lo volesse, ma al tempo stesso è consapevole del fatto che una cosa del genere è impossibile, non si è mai verificata prima d’ora.
Comunque, decide di lasciargli un dono. Questa volta, lo posa sul tavolo della cucina, poi fa cadere una rivista posata lì vicino, per attirare l’attenzione del ragazzo.
Dean si alza di scatto, pugnale alla mano e raggiunge la piccola cucina con due ampie falcate.
Castiel lo osserva con un sorrisetto mentre lui si guarda attorno con attenzione e scansiona mentalmente ogni angolo. L’angelo trattiene il fiato quando il suo sguardo lo trapassa, senza vederlo, per poi spostarsi sul tavolo.
-Ma che diavolo…- mormora, avvicinandosi.
Prende la collana tra le mani, e rimane così, immobile a fissarla, senza dire nulla. Castiel si morde un labbro, ansioso. Osserva la confusione sul volto di Dean, i suoi occhi verdi che si soffermano sul gioiello, senza capire. Posa il pugnale e si allaccia la collana, nascondendo il ciondolo sotto la maglia.
Il cacciatore lancia un ultimo sguardo alla cucina e si volta per tornare in soggiorno. Castiel sorride amaramente tra se e se, perdendo l’ultimo briciolo di speranza che aveva serbato fino a quel momento.
-Dean, ricordami,- mormora.
Inaspettatamente, il ragazzo si ferma, alzando lo sguardo di scatto. Si volta nuovamente verso la cucina, ma non vede nulla, dev’esserselo sognato.
Eppure gli era sembrato di sentire una voce pronunciare il suo nome.
-C’è qualcuno?- domanda, fissando il vuoto, –Fatti vedere.-
Non sa spiegarsi perché, ma non è spaventato. Non percepisce nemmeno una minaccia. È soltanto curioso e il suo cuore sta battendo a ritmo fin troppo elevato, senza motivo apparente.
Questa volta, quando Castiel si mostra, Dean lo pugnala di nuovo al petto e l’angelo ride per l’assurdità della situazione.
 
-Mi piace molto la tua collana.- tenta Castiel.
È passato molto tempo dal loro primo –si può davvero definire così?- incontro e Castiel ha preso l’abitudine di cacciare assieme all’amico.
Dean abbassa lo sguardo sul proprio petto e sfiora il ciondolo con la punta delle dita.
-E’ bella, vero?- sorride appena, –Non ricordo come l’ho avuta. Da quel che ne so, potrei essere nato con questa addosso.-
Ride e Castiel si lascia strappare un sorriso.
Ricordati.
-Forse te l’ha regalata qualcuno,- tenta.
-Non credo. Non è stato Sam, gliel’ho chiesto. E l’avevo chiesto anche a mio padre, quand’era vivo,- tossicchia, a disagio –E beh, oltre a loro non ho nessuno interessato a farmi dei regali.-
Castiel lascia vagare lo sguardo per la stanza, senza ribattere nulla.
Ci sono io. Ci sono sempre io.
 
La battaglia è stata più difficile del previsto. Sanguinosa. Pericolosa.
Fatale.
Dean è riuscito a chiamare Castiel, ma ormai era troppo tardi. L’angelo è arrivato immediatamente, ma non è riuscito a impedire l’inevitabile.
Forse era così che doveva andare.
Eppure questa volta sembrava diversa. Questa volta poteva essere quella giusta. Questa volta Dean avrebbe potuto ricordare.
E invece ancora aveva la mente buia e per di più, uno squarcio nel petto.
-Dean!- Castiel aveva urlato con tutto il fiato che il suo tramite aveva in gola. Aveva fatto fuori tutti i demoni rimanenti e poi si era accasciato in fianco al corpo tremante del ragazzo –Dean, hey!-
Quello stupido aveva deciso di andare a cacciare un’orda di demoni da solo. Dannato idiota, Sam è fuori città e Bobby non risponde e lui cosa decide di fare? Andare da solo, ma certo.
-Cas…- tossisce un grumo di sangue. Castiel gli sfiora il petto, dove il sangue esce con un flusso spaventosamente veloce.
-Sta’ zitto,- lo ammonisce, –Sta’ zitto e non parlare. Devo guarirti. Sta’ zitto.-
Continua a ripetergli di stare zitto, come una litania angosciante e Dean sta quasi per perdere conoscenza. Sente un calore piacevole irradiargli il petto, il tocco di Castiel è così confortante.
-S-sapevo…- mormora, nel delirio. Sopra di lui, Castiel è terrorizzato. Spaventato a morte di poterlo perdere un’altra volta, –Cas, lo sapevo…-
-Zitto,- ripete di nuovo, ma Dean gli afferra la cravatta e lo tira verso di se. Posa le labbra sul suo orecchio, -Lo sapevo…M-mi ricordo.-
Castiel recepisce quello che dice, ma non può rispondere, sopraffatto da tutto quello. Paura, gioia e incredulità si mischiano dentro di lui e gli viene voglia di piangere, ma continua soltanto a guarire Dean e c’è così tanto sangue e gli occhi verdi di Dean e il suo sguardo e oddio, lo ricorda davvero.
Dean ricorda.
-La collana…- sussurra il ragazzo, –L’hai tenuta davvero…-
-Te l’avevo promesso.-
 
Dean dormì per un paio di giorni, dopo quell’incidente. Castiel era riuscito a salvarlo per miracolo, visto che era più di là che di qua.
L’angelo è sempre stato molto determinato ed era riuscito, nonostante tutto, a trattenerlo con se.
Dopo quell’episodio, Dean e Castiel si avvicinarono sempre più.
Il primo bacio che si scambiarono, fu in un capanno abbandonato, dopo l’ennesima caccia finita bene.
Castiel conosceva l’estasi data dal proprio Padre, ma quella che provò con Dean quando fecero l’amore per la prima volta, era mille volte più profonda.
Passano il proprio tempo cacciando e rischiando la vita, apprezzando poi il fatto di essere vivi di nuovo, entrambi.
Ma il tempo passa, sempre. E Dean invecchia. Castiel vorrebbe morire, vorrebbe sacrificarsi al posto suo e lo farebbe davvero se fosse possibile.
Spendono gli ultimi mesi isolati dal mondo. Sam è un’eccezione, passa spesso a trovare Dean e a controllare il suo stato di salute. Anche lui è invecchiato molto, ma ha ancora qualche anno a disposizione.
Castiel veglia ogni notte sul compagno, aspettando l’ennesima fine.
 
-Ti ricordi la radura verde?-
Hanno preso l’abitudine di ricordare i vari avvenimenti passati. O meglio, Castiel li ricorda, Dean li ascolta con un lieve sorriso sulle labbra, avido di sapere com’erano le sue vite precedenti.
Sono sul divano, l’uno nelle braccia dell’altro, Dean che ansima per il solo sforzo di respirare.
-No, quand’è stata?- domanda l’uomo, osservando l’angelo negli occhi blu, –In quale vita?-
-Nella prima,- comincia lui, –Quand’eri giovane andavi sempre in questa grandissima radura verde. Ci andavi da solo, non volevi che nessuno ti seguisse,- ride al ricordo, –Non mi sono mai fatto vedere. Ma riuscivi a sentirmi comunque.-
-Come?-
Dean fa scorrere le dita sulla camicia di Castiel, giocherellando con i bottoni.
-Come fai sempre,- dice dolcemente, –Come solo tu sai fare.-
 
-Raccontami ancora della collana,- sussurra Dean, una sera, –Per favore.-
Sono a letto, abbracciati sotto le coperte confortevoli. Castiel ogni tanto lascia dei piccoli baci sulle guance avvizzite di Dean, che fatica sempre più a respirare.
- Te l’ho già raccontata mille volte, quella storia,- ribatte l’angelo sorridendo suo malgrado, –La saprai a memoria, ormai.-
-Non importa,- dice lui, affogando nel suo sguardo, –Mi piace quando la racconti.-
Castiel lo avvolge con un braccio, avvicinandolo al proprio corpo, desiderando di poterlo proteggere da qualsiasi cosa. Sa che non può farlo e sa anche che tra poco Dean se ne andrà.
-E’ stato nella tua seconda vita, quando mi hai pugnalato la prima volta che mi hai visto, come qualche anno fa,- comincia con voce tremante, –Ad un certo punto della tua vita ho deciso di mostrarmi, invece di continuare a sfiorarti dall’ombra. Così un giorno, mentre pregavi, sono volato fin laggiù e mi hai visto. Eri terrorizzato e bellissimo. Non credevi che fossi un angelo e per molto tempo hai diffidato di me, ma poi ti sei lasciato andare. Non ci siamo mai baciati, in quella vita. Tu lo volevi, così come io lo volevo, ma non l’abbiamo mai fatto, non so dirti il motivo,- il suo sguardo è perso nei ricordi e Dean pensa che è dannatamente bello e che non vuole abbandonarlo, -La collana me l’hai data prima di morire. Ti avevo confessato che vegliavo su di te, ogni volta che nascevi e che ero destinato a passare la mia eternità con di te, che non ricordavi nulla dei nostri incontri precedenti. Eri distrutto, Dean. Riesco ancora a rivederti e fa male. Così mi hai dato la collana e mi hai detto di mostrartela quando ti avrei rivisto. Avevi promesso che mi avresti ricordato.-
Dean si sporge per baciarlo.
-E così hai fatto,- sussurra l’angelo sulle sue labbra, –Sapevo che ce l’avresti fatta. Sei sempre stato un uomo forte.-
Dean non risponde, gli lascia soltanto un altro bacio sulle labbra ancora morbide.
-Cas, posso chiederti un favore?- domanda dopo un po’, tirando leggermente la manica della sua camicia.
-Quello che vuoi.-
-Puoi… farmi ricordare?- chiede con voce rotta –Ogni volta? Potrai provarci?-
Castiel lo stringe tra le sue braccia ancora forti, con il cuore spezzato –Certo che posso. Lo farò, lo farò sempre. Ci riuscirò.-
I singhiozzi di Dean riempiono la stanza e le sue lacrime bagnano il viso dell’angelo.
-Mi dispiace. Mi dispiace così tanto, Cas,- sussurra l’uomo.
-L’hai detto anche l’ultima volta,- ride amaramente, –Ma va bene. Va tutto bene, ti farò ricordare. Ogni volta, lo farò.-
-Scusami.-
-Ti farò innamorare di me, ogni volta.-
-Mi dispiace,- continua a singhiozzare disperatamente, stanco e stremato, -Scusami.-
Castiel lo culla, stretto attorno a lui, gli sussurra di non preoccuparsi, che andrà tutto bene, che ci penserà lui.
-Adesso dormi.-
-Non voglio…- geme Dean, osservandolo tra il velo di lacrime –E se…-
-Non dirlo,- lo ferma lui, –Non dirlo e andrà tutto bene.-
-Cas…-
-Dormi, Dean.- lo tranquillizza lui, -Ci vediamo tra poco.-
In un modo o nell’altro, Dean si addormenta.
Non si risveglia.
Castiel passa molto tempo tenendosi stretto quel corpo ormai freddo, non vuole lasciarlo, non è giusto abbandonarlo di nuovo. Non può farlo, lui è il suo protettore, deve tenerlo al sicuro.
Alla fine, se ne va. Torna sulla montagna. C’è ancora la neve e quasi non sembrano essere passati millenni. Sembra ancora l’inizio di tutto e in parte è davvero così.
Castiel spende un altro pezzo di eternità accoccolato sulla neve, con la collana in tasta e la camicia di Dean stretto contro il petto, come fosse una reliquia preziosa.
Quando Dean nasce, Castiel non lo raggiunge. Ha deciso che non deve più avere questo potere su di lui e non può farlo stare così male ogni volta. Anche perché le volte in cui potrebbe farlo soffrire sono infinite.
La neve continua a cadere, sciogliersi e ricoprire tutto di nuovo, compreso l’angelo.
Si sente avvizzito, inutile, morto.
 
“Cas.”
È solo un sussurro nel buio, ma Castiel scatta in piedi, ansimando. Si scrolla tutta la neve di dosso e spalanca gli occhi blu, ansimando di terrore.
Non può essere. Se l’è sicuramente immaginato.
“Cas, sono Dean.”
No, è decisamente reale, dannatamente vero.
-Dean?- mormora al nulla.
Si guarda attorno, ma è completamente solo, non c’è nessun altro lì con lui. Com’è possibile?
“Mi hanno detto che così puoi sentirmi,” dice ancora la voce, la sua voce, “Ed è vero…oddio.
-Cosa…Dove sei?- Castiel comincia a piangere, ma senza lacrime, –Dimmi dove sei, ti prego.-
Dean glielo dice e Castiel lo raggiunge subito e non ha idea del perché si sia costretto a stargli lontano per tutti quegli anni, che stupido è stato, quello è Dean, il suo Dean, come ha potuto pensare di poterlo abbandonare?
-Mi dispiace, oddio,- geme tra i singhiozzi, abbracciando di nuovo il suo Dean. Ci sono mille tubicini che collegano il suo corpo malato a vari macchinari che fanno fin troppo rumore.
-Va tutto bene…- ansima lui, stretto nella sua presa, -Non abbiamo molto tempo.-
-Lo so, lo sento,- dice Castiel staccandosi di poco. Lo bacia, senza lasciargli il tempo di pensare e Dean ridacchia, nonostante la situazione.
-Volevo soltanto vederti prima di morire,- dice e non c’è paura nella sua voce.
-Va tutto bene,- ansima Castiel, carezzandogli il viso, –Dio, hai sempre più lentiggini.-
-E’ colpa dei tuoi baci.-
La situazione è surreale e sbagliata, ma va bene così ad entrambi. Sanno di avere poche ore, forse soltanto una manciata di minuti, ma non si preoccupano, non ora.
-Potrei salvarti,- dice Castiel, dopo un po’ –Se solo mi permettessi di aiutarti…-
-Ma non voglio. Deve andare così, Cas,- ribatte lui –Non puoi aiutarmi così spesso. Devi solo lasciarmi andare, l’hai già fatto tante volte.-
-Ma fa sempre più male,- gli stringe forte la mano, come per trattenerlo e impedirgli di abbandonarlo di nuovo.
-Ce la farai,- sussurra l’umano –Cerca solo di…non dimenticarti di me.-
Castiel alza lo sguardo, tremante –Non potrei mai! Non potrei dimenticarti nemmeno volendo.-
-Ma potresti dimenticarti di quello che siamo stati,- sussurra –Come succede a me…-
Castiel gli prende il viso fra le mani e si avvicina alle sue labbra, lo bacia più volte, per fargli capire che non succederà mai, non lo abbandonerà di nuovo.
-Ti ho amato per millenni,- sussurra sulle sue labbra –E voglio amarti per molto più tempo.-
Dean muore con il viso bagnato dalle lacrime invisibili del suo amore.
 
 
 
 

 
FINE.
 
--
NdA:
Forse è inutile precisarlo, comunque, la collana in questione è il samulet.
Non ho specificato come si concluderà la vicenda, semplicemente perché non si concluderà. Non nell’immagine che mi sono fatta, insomma. Dean continuerà a morire e rinascere e Castiel lo farà innamorare di lui, ogni volta da capo.
Uhm, chissà forse un giorno riuscirò a scriverci uno spin-off, che dite? :’DD
  
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