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Autore: Irenetta98    18/09/2013    1 recensioni
Jenny e Marianne Ora Bella sono sorelle gemelle. Hanno entrambe 15 anni. Hanno una famiglia normalissima. Sono appassionate di avventure e misteri...
Sono due ragazze come tante altre, insomma. O almeno, così credono di essere.
In realtà c'è qualcosa di più, nella loro vita, nella loro storia. Nel loro passato è nascosta una terribile maledizione, un orribile segreto taciuto per troppo tempo.
Un invito di Halloween per una festa al diroccato castello di una principessa deceduta duecento anni prima, si rivelerà l'ingresso per giungere a scoperte sconcertanti, ad impensabili misteri da risolvere.
Sarà così che le due sorelle cambieranno per sempre il modo di vivere le loro avventure e diverranno mature in una nuova consapevolezza di loro stesse.
In un intrigante viaggio alla scoperta del passato, con tanto di trabocchetti e ostacoli, inganni e verità, amici e nemici, gioie e dolori, Jenny Ora Bella racconta in prima persona, e in tempo reale, la terribile quanto grandiosa esperienza sua e quella di Marianne.
Con l'aiuto di altri due ragazzi, riusciranno a ricostruire l'intricato puzzle della loro vita precedente.
A loro, basterà varcare il portone del castello.
Ma a voi... a voi basterà girare pagina.
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
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L’inizio dell’avventura
 
 
 
Il silenzio ci cala addosso come un sipario. L’aria diventa improvvisamente umida e fredda.
Le scalinata principale è avvolta nel buio come, del resto, l’intero ingresso.
Mi sento inspiegabilmente attratta da questa atmosfera gotica. Il tappeto rosso che percorre le scale come un fiume sanguinolento, le finestre aperte sulla Luna piena, la cui luce spettrale filtra silenziosa lasciando intravedere la fitta polvere che invade il pavimento, gli arazzi squarciati dal tempo, che ondeggiano alla brezza notturna, simili a supplicanti anime dannate…
Judith accende velocemente la torcia e si mette con le spalle al muro. Non credo sia la ragazza più coraggiosa del mondo…
Io frugo nello zaino, tiro fuori il cellulare e… proprio come sospettavo: il segnale è letteralmente defunto. Continuo a cercare la mia spilla con le dita; ad un certo punto mi sento pungere l’indice. Eccola, finalmente!! La mia bella spilla portafortuna, un meraviglioso falco coperto d’oro e dalle ali argentate. Senza di quello, mi sentirei persa.
<< J- Jenny… è… è spaventoso qui… s- se- sei proprio sicura di voler proseguire? >> balbetta la mia amica, che continua a spostare il fascio di luce da una parte all’altra.
Io mi limito a sospirare.
Ad un certo punto sento un lieve gracchiare proveniente dal mio zaino. Metto una mano dentro ed estraggo il walkie-talkie.
La lucina rossa è accesa, segno che l’apparecchio sta ricevendo qualcosa dal suo “compagno”, ovvero… il walkie-talkie di Marianne!!
I fruscii e i rumori gracchianti continuano, ma non si riconosce niente che possa assomigliare ad una parola o qualcosa di simile.
<< Accidenti!! Mrose!! Mro… Marianne, ci sei?! Rispondi! >> sussurro, dando scossoni al walkie-talkie e picchiettandolo con insistenza.
Ma niente.
Improvvisamente i rumori scompaiono e la luce rossa si spegne. L’apparecchio si è ammutolito.
<< Niente da fare. Non riceve più nulla. Judith, sono molto preoccupata per mia sorella. Prima mi stavo quasi divertendo, perché io ho sempre amato le avventure e i misteri. Ma adesso ho la seria paura che si trovi in qualche guaio. Quindi, non mi risparmierò nelle ricerche. Mi spingerò in ogni ala di questo dannato castello e la troverò! So che hai molta paura, se vuoi aiutarmi, vieni con me. Altrimenti torna dentro, non voglio obbligarti >> dico a Judith, con una serietà e una franchezza che quasi mi stupisco da sola!
Lei mi guarda, senza un’espressione particolare. Poi vedo che si toglie la veste bianca. Se la sfila di dosso e la getta nell’oscurità.
<< Sono una fifona, Jenny. Ho paura di tutto. Sento uno scricchiolio e grido, sbatte una porta dietro di me e mi si rizzano i capelli in testa. Però riconosco quand’è il momento di sopprimere le proprie paure ed avere coraggio. E credo che questo sia uno di quei momenti. Forse non sarò la compagna migliore per un’avventura paurosa come questa, ma se si tratta di dover salvare qualcuno, anche se non fosse in pericoli troppo grandi, stai pur certa che non mi tiro indietro! Adesso andiamo, la veste mi impediva di muovermi bene. Ora sono pronta, muoviamoci >>. E questo è stato il primo discorso da vera adulta che io abbia mai sentito pronunciare a Judith.
Detto questo, ci incamminiamo sicure verso la scalinata che porta al primo piano.

 
  
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