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Autore: Soul of the Crow    18/09/2013    2 recensioni
Questa long è il sequel de "L'Avvento del Sole Nero".
Ci troviamo nella serie di IE GO CS: l'El Dorado e la Feida stanno distruggendo il Giappone, e come era successo anni prima con il Fifth Sector e la Confraternita del Sole Nero, un'altra forza si dovrà mettere al lavoro per far tornare le cose come dovrebbero essere.
Servirà l'aiuto degli ex Emissari del Sole Nero, e tra viaggi nel tempo e nuovi personaggi, saranno svelate anche nuove notizie riguardanti la Confraternita del Sole Nero: un esperimento avvenuto alla nascita della Confraternita, ma risultato troppo pericoloso da poter essere portato a termine, potrebbe tornare a galla e qualcuno sarà costretto a compiere una scelta...
Per i dettagli, vi aspetto dentro.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Generale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Intanto… Nel futuro… Nella sala d’allenamento delle Ali Nere… Nella cupola blu…

Kaori, Rinako, Aoiri, Kuromi, Ayla e Alan, erano finiti in una radura erbosa, sovrastata da un cielo coperto di nuvole, e circondata da una rigogliosa foresta tropicale.
- Cosa dovremo fare qui? - domandò Ryudekazi.
- Mi piacerebbe saperlo. Eppure noi che gli avevamo detto che non volevamo essere spediti nuovamente in posti insoliti, anche se questo è niente rispetto a quelli in cui ci mandava Pandora. - commentò Tsukikage, osservando il bosco fitto e buio.
- Ehm… - li interruppe la voce di Marcus:
- Credo di poter rispondere alle vostre domande. Dovrete addentrarvi nella foresta mentre calciate i palloni che potrete far comparire grazie al pulsante nero dei vostri orologi; oltretutto, dovrete cercare di evitare di scontrarvi con le piante e raggiungere una zona erbosa situata oltre il bosco che vi circonda. Per arrivarci, dovrete trovare dei cespugli dai fiori viola e seguirli. Come avrete notato, gli alberi intorno a voi sono molto alti e, a causa degli intrecci formati dai rami e delle nuvole che ricoprono il cielo, non filtra luce nella foresta; inoltre, il terreno è fangoso in molti punti, quindi le cose saranno un po’ più complicate. Buona fortuna. -
- Non mi sembra un allenamento troppo difficile. - constatò Kira, guardando i compagni come se cercasse una sorta di conferma a quello che pensava, ma qualcosa non tornava: se si contava anche lei, erano solo in quattro nella pianura.  
- Che fine hanno fatto Ayla e Alan? - chiese Kaori alle altre.
Aoiri e Kuromi si guardarono intorno perplesse, come se non si fossero accorte della mancanza dei due ex membri dei Quattro Grandi, mentre Rin rispose:
- Li ho visti dirigersi all’interno del bosco quando Phoenix ha finito di spiegare il modo in cui avremmo dovuto svolgere l’allenamento. -
- O probabilmente Alan è entrato nella foresta senza pensarci due volte e Ayla l’ha seguito per evitare che finisse in qualche guaio. - la corresse la ragazza con la treccia.
- Non capisco perché ti lamenti. Ormai sai come sono fatti quei due. - s’intromise Ari, per poi aggiungere:
- Piuttosto, dovremo preoccuparci che ci hanno precedute. Sappiamo che sono tra i migliori per quel che riguarda la velocità e non hanno problemi a vedere al buio, quindi si troveranno fuori dalla foresta in poco tempo. -
- Che ci facciamo ancora qui? Diamoci una mossa! - dopo quell’ultima frase della ragazza dagli occhi color acquamarina, le quattro si separarono e si addentrarono nella boscaglia.
Poco dopo essere entrate, ognuna di loro si accorse che portare a termine quell’esercizio sarebbe potuta essere un’impresa più complicata del previsto: sembrava che comparissero sempre più alberi ad ogni passo che facevano, e anche se non capivano il motivo per cui il leader delle Ali Nere aveva detto di non colpire le piante, non era nelle loro intenzioni scoprirlo.
Aoiri, che non aveva ancora trovato nemmeno un fiore viola ed era rimasta a vagare per un tempo indefinito nella boscaglia, si ricordò di un allenamento che aveva svolto durante il periodo del Sole Nero: era stata mandata insieme ad altri quattro Emissari in una foresta per svolgere un esercizio simile a quello che Phoenix aveva spiegato, e ogni volta che qualcuno finiva contro un albero, questo si animava grazie ai poteri del Sole Nero per catturare il malcapitato con i rami e sbatterlo violentemente a terra.
Preoccupata che potesse accadere nuovamente una cosa del genere a lei o ai suoi compagni, non si accorse di essersi scontrata con qualcosa e cadde seduta sul terreno:
- Ahi, che male… - si lamentò una voce maschile.
- Te la sei cercata. Dovresti stare più attento. - lo rimproverò una voce femminile.
Anche se leggermente intontita a causa dello scontro, la blu riconobbe le due voci e una volta riaperti gli occhi, si ritrovò davanti Alan seduto a terra che si stava massaggiando la testa e Ayla che gli rivolgeva uno sguardo severo:
- Per fortuna siete voi. - sospirò sollevata la ragazza dagli occhi gialli, mentre la compagna la aiutava ad alzarsi e l’argenteo si rimetteva in piedi.
- Se non fosse stato per questo qui… - cominciò la ragazza dagli occhi color zaffiro, indicando con lo sguardo Alan:
- A quest’ora ci troveremmo già fuori da questo posto. Ha trovato i fiori viola di cui Phoenix ha parlato e voleva informare anche te e le altre, almeno nessuno avrebbe dovuto continuare a girare a vuoto in questa specie di giungla. -
Aoiri annuì felice, ma sul suo viso comparve subito un’espressione perplessa:
- C’è qualcosa che non va? - le domandò il ragazzo dagli occhi dorati.
- Non capisco a cosa può servirci questo esercizio, tutto qui. - rispose semplicemente l’altra.
I due ex membri dei Quattro Grandi si scoccarono un’occhiata reciproca, ma decisero di spiegarle cosa pensavano:
- Avevamo notato qualcosa d’insolito negli alberi durante il tragitto. Eravamo rimasti bloccati nel fango… -
- Più che altro tu stavi per affondare nella fanghiglia e io ho dovuto passare chissà quanto tempo per riuscire a tirarti fuori, anche se quelle mi sembravano sabbie mobili e non della semplice melma. - lo corresse Moon e l’ex Emissaria Maggiore notò che le divise dei compagni erano sporche di fango, ma a differenza di Ayla che aveva solo le scarpe infangate e qualche macchia sulle gambe, Alan era coperto di fango fino alle ginocchia.
- Sì sì. Come vuoi. - la liquidò lui, per poi continuare il discorso:
- Dopo quell’imprevisto, ci è sembrato che gli alberi si stessero muovendo, ma non ci abbiamo fatto caso; ci siamo fermati dopo un po’ per una pausa, e quando stavamo per ricominciare a correre, una pianta di fronte a noi si era spostata alla nostra destra. Probabilmente correre ed evitare gli alberi può servire per migliorare l’abilità nel dribblare l’avversario, ma anche la velocità e l’agilità. -
Ryudekazi si fermò un attimo a riflettere, dicendosi che i due potevano non avere tutti i torti:
- Beh, mi avete cercata per avvertirmi, no? Troviamo le altre e andiamocene da questo posto! - decise, per poi avviarsi con i due ex membri dei Quattro Grandi alla ricerca delle compagne.


Intanto… Nella cupola verde…

Lory si era ritrovata su una zona rocciosa insieme ad Haily, ma non c’era traccia elle altre ragazze entrate con loro nella cupola verde: a far compagnia alle due c’erano soltanto una porta di un campo da calcio, la Luna che dominava la volta celeste, assistita da numerose stelle, e il rumore delle onde del mare. Un momento… Il suono delle onde?
La bionda si diresse ai limiti della zona rocciosa, scoprendo che si trattava di una specie di scoglio circondato dal mare illuminato dall’astro notturno che gli donava sfumature chiare e brillanti; si accorse della presenza di quelli che sembravano essere altri due scogli non molto lontani da quello su cui si trovava. Mentre osservava serena quella sfera luminosa nel cielo, si ricordò di un particolare:
- Entrambe le volte in cui lei è apparsa, c’era una Luna come questa. Spero che non decida di comparire anche stavolta, ma non è detto che lo farà se non suono il flauto. - pensò Gold, cercando di evitare di pensare ancora a quella storia, ma il suono di qualcuno che si tuffava nell’acqua la riportò alla realtà; era vero che uno dei suoi poteri le permetteva di udire qualsiasi rumore intorno a lei, anche se molto flebile, ma a volte credeva che certi suoni fossero solo frutto della sua immaginazione.
- Ehi Lory! Come va? - una voce femminile fece sobbalzare il capitano dei Messaggeri delle Ali Nere, ma era sicura che non era stata Shan a parlare e sullo scoglio non c’era nessun altro.
- Ehi! Non mi vedi? Sono quaggiù. - Lorella osservò il mare intorno alla piana rocciosa, e nonostante il buio, poté vedere due occhi azzurri che la fissavano divertita.
- Era ora sorella! Ci hai messo un po’, ma mi hai vista. - disse la stessa voce che la bionda aveva sentito poco prima, e questa riuscì a capire chi si trovava davanti:
- Marina!? Dov’eri finita e che ci fai in acqua? - le domandò Gold, mentre veniva raggiunta dalla castana:
- Mi ero ritrovata su uno scoglio con Erika, e non vedendovi con noi mi ero messa a cercarvi. Ho trovato anche Rika e Hiroae, ma si trovano sul terzo scoglio. Quanto al perché mi trovo in acqua… Il motivo è semplice: adoro nuotare. Fosse per me, ci starei per tutto il giorno, anche se questo posto è una proiezione olografica. -
- Scusate… - la interruppe la voce del biondo:
- Come avrete notato, vi allenerete divise in coppie; tra poco, farò apparire degli ologrammi dei giocatori della Protocol Omega in possesso di tutte le abilità delle persone reali. Cercheranno di segnare nelle porte che si trovano su ognuno degli scogli, e voi dovrete semplicemente impedire che facciano goal. Inoltre, dovreste evitare di cadere in acqua, ammesso che non preferiate farvi un bagno.
Oh, Marina… Questa prova sarà abbastanza impegnativa. Ho visto che ti piace stare in acqua, ma adesso è meglio che torni dalla tua compagna. Se hai voglia di nuotare, ti ricordo che c’è una piscina al secondo piano della base segreta e potrai andarci una volta terminato l’allenamento. -
- Uffa… Perché mi deve rovinare il divertimento. - sbuffò Sevenseas, ma obbedì e nuotò verso lo scoglio dove si trovava Erika Dance.
Dopo qualche altro istante, la luce della Luna divenne stranamente più forte e davanti ad Haily e Lorella comparve l’ologramma di un ragazzo dai corti capelli castani, la carnagione chiara e gli occhi color argento violetto. Aveva con sé un pallone da calcio.
- Questo deve essere il nostro avversario. - constatò la castana e subito dopo il calciatore olografico cominciò a correre verso di loro.
Le due ragazze si piazzarono davanti a lui per fermarlo, ma furono superate come se niente fosse e il ragazzo si ritrovò davanti alla porta:
- Come ha fatto? Nessuno è così veloce! - esclamò la bionda, avviandosi insieme alla compagna per recuperare la palla.
Il loro avversario era ormai pronto per tirare quando le due riuscirono a raggiungerlo e posizionarsi davanti alla porta; Hai-chan scattò per prendergli il pallone prima che potesse calciarlo, ma il castano non si curò della sua presenza e sferrò un colpo che centrò Shan allo stomaco e la fece sbattere contro la traversa della porta.
- Haily, come ti senti? - le chiese preoccupata Lory, avvicinatasi alla compagna ancora dolorante, la quale dovette farsi aiutare dal capitano dei Messaggeri delle Ali Nere per riuscire a rialzarsi.
- Ne ho subite di peggio da Pandora. Non permetterò a quell’ologramma di fermarmi. - affermò la castana, ma si vedeva che non si era ripresa dal colpo precedente.
Intanto, il loro avversario aveva tirato un’altra volta, ma il colpo era diretto all’angolo della porta nonostante quest’ultima fosse sguarnita; Gold saltò e cercò di bloccarlo con un calcio, ma il tiro non sembrava voler perdere potenza. Dopo un tempo indefinito, la bionda riuscì a fermare il pallone, ma una volta tornata a terra perse l’equilibrio e cadde in ginocchio.
- è riuscito a ferire Hai-chan e il suo tiro non era affatto male. Se è riuscito a fermarci così facilmente, vuol dire che dovremo lavorare molto di più per affrontare la Protocol Omega. - si disse Lorella, chiedendosi se anche le altre avessero riscontrato lo stesso problema.


Alle 12.00… Nell’ufficio di Phoenix…

Gli ex Emissari avevano completato l’allenamento mattutino e sarebbero tornati nella sala d’allenamento dopo un’oretta circa, lasciando il tempo a Sho e al leader delle Ali Nere di andare nell’ufficio di quest’ultimo per guardare i filmati degli allenamenti nelle cupole, effettuati grazie ai dischetti, in modo da rilevare eventuali errori compiuti dagli ex Emissari o se qualcuno di loro presentasse delle lacune da colmare per evitare che potessero rappresentare un problema nelle partite future.  
I due avevano visto tre video, e ora stava guardando quello dell’allenamento nella cupola blu; Shibuya aveva osservato ogni particolare dei precedenti filmati senza una particolare espressione: quello era solo il primo di tanti giorni di allenamenti e sapeva che non ci sarebbero stati dei risultati immediati. Sin dalla partita contro la Squadra B, gli era parso evidente che le cose per gli ex Emissari non sarebbero state semplici.
Si era accorto che il trentenne aveva guardato tutto con una sorta di delusione negli occhi:
- Non sembra essere soddisfatto di qualcosa. Non è che si aspettava già dei risultati? - gli domandò, conscio del fatto che Marcus non poteva essere così ingenuo, ma sinceramente curioso di conoscere il motivo di quell’espressione sul volto del leader delle Ali Nere.  
- Per ottenere dei risultati sono necessari tempo e impegno, ma non sono deluso per questo. Nonostante ciò che avevo detto un paio di giorni fa, mi è parso evidente che alcuni di loro fossero ancora convinti che li avrei sottoposti agli stessi allenamenti di Pandora Sunlight, mentre altri mi sono sembrati ancora confusi a causa dei risultati ottenuti contro la Squadra B. Probabilmente, questi fatti non hanno permesso loro di concentrarsi e svolgere gli esercizi al meglio.
Abbiamo ancora molta strada da fare e non parlo solo degli allenamenti. - gli rispose l’uomo con una certa rassegnazione nella voce senza staccare gli occhi dal televisore.
Sho si vide costretto ad annuire, poi tornò a guardare il video.
Per un tempo indefinito, nessuno dei due parlò, poi una luce rossa invase la stanza e si udì una frase da parte di una voce femminile: “Era ora. Ce la abbiamo fatta”. I due si voltarono verso la direzione dalla quale proveniva, accorgendosi della comparsa di Nakagawa, Shadow e Yuki, la quale reggeva Isako, tenendo un braccio di Okada sulle spalle per evitare che cadesse. Quest’ultima aveva assunto un colorito molto simile a quello dei suoi capelli, teneva gli occhi chiusi, e nonostante sembrava essere svenuta, si capiva che il suo sonno non era tranquillo a causa dell’espressione sofferente sul viso.
- Oh no Isako! - esclamò allarmato il castano, correndo verso i nuovi arrivati. Alla fine, uno dei suoi timori si era avverato: l’amica si era affaticata troppo ed era crollata.
Phoenix mise una mano sulla fronte di Okada, scoprendola molto calda:
- Ha la febbre. Eppure sapeva che troppi viaggi nel tempo in un breve periodo possono nuocere alla salute... - disse il biondo con una punta d’amarezza nella voce.
- Bisogna portarla subito in infermeria. - aggiunse subito dopo.
- Non credo che sia una buona idea. C’impiegherei troppo tempo ad arrivare al secondo piano, e se gli ex Emissari si sono infortunati durante gli allenamenti, potrebbero trovarsi ancora lì. È meglio portarla in camera sua, almeno li riuscirà a riposare un po’. - replicò Sho.
L’uomo rifletté un attimo, rendendosi conto che il ragazzo non aveva tutti i torti. Alla fine annuì, e i due androidi e Shibuya, con in braccio la ragazza dai capelli rossi, si diressero verso la stanza di quest’ultima.
- Dovresti rimanere ad occuparti di lei fino a quando non starà un po’ meglio. - gli consigliò il biondo.
L’altro borbottò un “va bene” prima di uscire dalla stanza. Anche il capitano della Squadra B stava per andare a riposare, ma Marcus non era dello stesso parere:
- Aspetta Yuki. Perché non l’hai portata subito qui? Ti sarai pure accorta che stava male. - la rimproverò lui.
- In mia difesa, io ho cercato di tornare in quest’epoca, ma l’orologio del tempo di Isako ha deciso di non aiutarmi. Scommetto che quella ragazza si è sentita male a causa dei troppi viaggi nel tempo e il suo orologio è andato in tilt per lo stesso motivo. - dopo quella frase, la ragazza sbatté l’orologio della Okada sul tavolo, per poi andarsene.
Una persona qualunque non si sarebbe accorta di nulla, ma il leader delle Ali Nere si era reso conto della nota di rimprovero nella voce solitamente fredda e distaccata della blu: era più che ovvio che lo riteneva responsabile del carico di lavoro che era finito sulle spalle della rossa, e sinceramente non se la sentiva di darle torto. Prima e dopo l’arrivo degli ex Emissari, lui e i suoi colleghi avevano lavorato molto più del normale; i membri della Squadra B ormai non riscontravano più i malesseri dovuti ai troppi viaggi nel tempo, ma non si poteva dire lo stesso per Sho e Isako e avrebbe dovuto immaginare che un problema del genere sarebbe potuto succedere.
- D’altra parte Yuki ce l’ha con me da un bel pezzo. è anche colpa mia se si è ritrovata in quest’epoca ed è rimasta coinvolta in questa guerra, ma per lei e i membri della Squadra B non mi è più possibile rimediare. È vero che potrei tornare indietro nel tempo per sistemare le cose, ma non sarebbe lo stesso: certe cose non si possono cancellare e ciò che è successo a loro è una di queste. - l’uomo strinse il medaglione che portava al collo come succedeva ogni volta che qualcosa andava storto:
- Per Sho e Isako è diverso… è vero che ho commesso degli errori in passato, ma mi ero ripromesso che almeno a loro non sarebbe successo niente di male. - aggiunse ad alta voce, mentre ponderava l’idea di andare a controllare le condizioni di Okada dopo gli allenamenti pomeridiani.
Non si era accorto che una ragazza, diventata invisibile grazie ai suoi poteri, aveva ascoltato ogni singola parola che aveva detto e visto ogni particolare dei filmati degli allenamenti degli ex Emissari:
- Marcus Phoenix, sembra che la sfortuna la stia perseguitando: ogni volta che vuole fare in modo che non succeda qualcosa ai suoi colleghi, ottiene l’effetto opposto. In ogni caso, il giorno della verità arriverà molto presto: il Sole Nero ha già mietuto troppe vittime, e se lei e i membri delle Ali Nere non riuscirete a fermare il Bocciolo della Rosa Nera, sarà troppo tardi per tutto e tutti. - dopo quella frase, la figura misteriosa se ne andò dalla sala.
Era il tempo di fare visita ad altre persone, ma non in quel luogo o in quell’epoca.


Angolo di Emy
All’inizio della fic mi ero scordata di dirlo, ma per una mia scelta, gli ex Emissari sono cresciuti di un anno, quindi ecco le età degli ex Membri della Confraternita del Sole Nero ancora presenti nella fic:
- Rika Ryuu, Aoiri Ryudekazi, Rinako Suzuki, Erika Dance, Aster Kazetsuki, Emily Black, Kaori Kira, Hayley Brown, Alan Wing, Katia Herzen, Giada Quatlane: 14
- Kuromi Tsukikage, Lorella Gold, Ayla Moon, Fiammetta Rossi, Sibyl Moonlight, Marina Sevenseas: 13
- Hiroae Kamekage, Haily Shan: 12
- Yamato Kazetsuki, Nikora Violet: 32
- Momoka Kazetsuki: 31
Gli allenamenti mattutini sono finiti, ma cosa stanno facendo gli ex Guardiani del Sole Nero?
Oh, se qualcuno di voi se lo stesse chiedendo, la ragazza che ha parlato alla fine era una delle figure misteriose apparse nel primo giorno libero degli ex Emissari.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
  
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