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Autore: Queen Directioner    18/09/2013    3 recensioni
I leggeri passi si fermarono e vidi la sagoma del ragazzo. Non riuscii a vedere nessun particolare a causa del buio. Vidi il ragazzo avvicinarsi verso di me, mentre io continuavo ad indietreggiare.
- Chi sei? - chiesi una seconda volta. Mi ritrovai con la schiena a contatto col muro freddo. Continuava
ad avvicinarsi ed io mi sentivo in trappola. Tutto quello; l'oscurità, il mistero e il dubbio, mi piacevano.
Sentii i capelli del ragazzo solleticarmi la fronte, mentre il suo respiro diventava ogni secondo più
pesante.
- Cosa vuoi? - tentai un ultima volta, cercando di identificare il volto del ragazzo.
- Voglio questo.
La poca luce a disposizione mi aiutò a definire i suoi occhi; azzurri. Li avrei riconosciuti a primo impatto.
Quella voce, il suo corpo che emanava un calore facendomi sentire la mia pelle incendiarsi ed il sapore
delle sue labbra. L'avrei già allontanato, se non avessi capito chi era.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 14
 
 
 
Francesca's pov

- Willkommen. Dein Zimmer ist hinten dem flur.

Mi girai verso Louis con un sopracciglio alzato, mentre lui diceva qualcosa di incomprensibile alla signora bionda davanti a noi.

- Ma che cazzo dice? - sbottai io.

Lui per tutta risposta rise, dopo aver preso la maniglia della sua valigia.

- Ha detto che la nostra camera è in fondo al corridoio. Dai vieni.

Afferrai anche io il mio borsone e dopo aver blaterato in malomodo quello che doveva essere un "grazie", seguii Louis. Fortuna che
almeno lui ci capiva qualcosa o avrei davvero rischiato di dire qualche cazzata. Lui aprì la porta della camera, con me a seguito. Vidi il
colore delle pareti, e per poco non mi venne nostalgia dei colori del College. Le pareti erano sul marrone scuro, con dei comodini
appoggiati alle pareti laterali, con sopra di essi uno specchio. Una finestra nella parete davanti, proprio sopra ad un.. letto
matrimoniale?!

- Che fai ancora sulla porta?

Distolsi l'attenzione dalla camera a Louis. Non mi ero accorta che lui avesse già aperto la valigia, mentre io ero rimasta sulla soglia
della porta come una cretina.

- Questa camera è inquiente. Ne ho vista una così in un film horror, e non finisce bene.

Lui rise, senza smettere di disfare la valigia. Quel silenzio era estenuante, fin quando non sentii Louis tossire.

- Ehm.. ti dispiace se.. dormiamo insieme?

Lasciai la mia valigia sul letto come fece con la sua, e lo guardai. - No tranquillo. Basta che non russi.

Cercai di metterla sul divertente ma eccome se mi dava fastidio, cazzo! Non poteva. Ma in effetti.. non poteva certo dormire sul
pavimento.. Alzai un momento lo sguardo sulla parete, quando per poco non morii d'infarto.

- Che hai?

- Quel.. quel coso sul muro, mi ha fatto perdere dieci anni di vita!

Guardò verso quell'aggeggio e si mise a ridere. Sbaglio o mi prendeva per il culo?!

- Louis! Non ridere, è inquietante!

- Ma dai, è solo un pezzo d'arredamento.

- Sì, ma con la testa di cervo e appeso al muro! Con quel coso chi ci dorme?!

Lui continuò a ridere e io gli tirai un cuscino in faccia. - Smettila.

- Okok, ora muoviamoci o la Bini ci uccide.

 

***

 

- Cinque minuti, un minuto, un secondo, un...

- Okok biondo, ma diamoci una mossa!

Niall sorrise contento ed io lo seguii entrando in quel negozio di musica. La Gilbert ci aveva dato venti minuti di libertà prima di tornare
in albergo e i ragazzi decisero di passarlo a prendere qualcosa al bar. Mi stupii del fatto che Niall rifiutasse del cibo, ma capii dopo
che mi chiese di accompagnarlo nella Sonic Boom. Era davvero enorme come negozio di musica e Niall si era letteralmente
innamorato di una chitarra acustica.

- Voglio questa! - disse all'addetto con una voce da bambino. Dio, era tenerissimo.

- Sono 530 sterline.

Io per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva. Stava scherzando?!

- Niall! Ma sei impazzito?!

- Dai Fra mi piace tanto! Se mi piace, mi piace. - disse come se dovessi comprargliela io.

Non volevo certo impedirgli di comprare qualcosa che gli piaceva, anche perchè sapevo che il biondo era bravissimo alle corde, ma
una cifra così era un'esagerazione.

- Grazie e arrivederci. - disse il ragazzo al banco.

Uscimmo dal negozio soddisfatti e Niall con il suo nuovo acquisto, che non perse tempo a mostrare ai ragazzi.

- Demi, dovrai pretendere delle serenate da questa alle prossime sere. - dissi io scatenando le risa dei ragazzi, e un piccolo Niall
imbarazzato.

- Ragazzi dobbiamo tornare sotto l'orologio. Siamo già in ritardo di cinque minuti!

 

 

Azzurra's pov

Come primo giorno di visita non era andato tanto male, se non consideriamo il male atroce che stavano provando le mie povere
gambe. Erano circa le sette e mezza e dovevamo tornare ognuno dalle proprie famiglie. Fortunatamente ero capitata con Liam, ed era la cosa migliore che potesse capitarmi. Tuttavia non mi sembrava giusto; se non mi fossi spostata dal mio posto, adesso Fra non sarebbe costretta a stare con Louis. Sapevo che a lei non faceva dispiacere passare del tempo con lui, ma lei provava comunque qualcosa nei confronti di quel ragazzo.

- Ehi, che hai tesoro?

Guardai il mio ragazzo. Cavolo, non mi sembrava ancora vero di averlo incontrato in quel College. Ero dovuta andare fino a Londra pur
di incontrare il ragazzo di cui mi sono innamorata. Dovevo ringraziare le ragazze per questo viaggio.

- Nulla, sono solo un pò stanca.

In effetti era vero. Mi sembrava strano che riuscissi ancora a reggermi in piedi. - Scusa, ma oggi non mi va proprio di cenare. -
continuai io.

- Non se ne parla. Ora tu verrai con me, a cenare con quei pazzi di austriaci, e soprattutto dopo dormirai coccolata da me. - disse lui
baciandomi la fronte e abbracciandomi.

Era di zucchero filato quel ragazzo. Se mi avessero descritto un ragazzo così prima di adesso, avrei affermata convinta che non
esisteva nessuno con tanta dolcezza, invece c'era e Liam ne era la prova vivente.

- No sul serio. Non mi va.

- Ok, non volevo arrivare a questo ma...

Mi fece stendere sul letto e si mise a cavalcioni su di me, cominciando a farmi il solletico sui fianchi.

- Nono... ahah... ti.. ti prego Liam.. BASTA!

- Dimmi che verrai.

- Okok, verrò, promesso!

Lui cessò la tortura, abbassandosi all'altezza del mio viso.

- Amo quando ridi. - dissi senza neanche rendermene conto.

- E io amo te.

Esiste il paradiso? Sì, perchè io l'ho appena raggiunto con quelle semplici parole.

- Ti amo anch'io Liam.

 

Eleonor's pov

- Oddio sono distrutta! - dissi gettandomi a peso morto sul lettone.

- A chi lo dici. E' un miracolo se mi sento ancora una piccola parte dei piedi.

Ridemmo insieme e lasciai uscire un sospiro.

- Gli austriaci non sono così male.

- Già.. mi vado a lavare e poi vado a dormire.

Lui annuii e aprii la porta del bagno della camera. Gli austriaci, a mio parere, avevano un' idea d'arredamento piuttosto strano. Alle
pareti c'erano dei quadri di ritratti medievali che sembrava ti stessero fissando per davvero. Ma dico.. come fanno a fare i bisogni con
questi che ti guardano?! Presi il beauty appoggiato sullo scaffale alto sopra lo specchio, e mi lavai i denti, mi struccai . Lasciai i capelli
sciolti perchè dormire con la coda mi dava un fastidio tremendo. Aprii la porta del bagno per andare a prendere il mio pigiama,
essendomelo scordato prima di entrare, quando vidi la figura di Chase girata di spalle senza maglietta. Vidi i suoi muscoli muoversi
mentre le sue braccia compievano i movimenti, e ne rimasi affascinata. Non sapevo dei suoi tatuaggi fin quando non notai sulla sua
spalla destra, una rosa che stava perdendo i suoi petali. Era... bellissimo.

- Oh, scusa. - disse lui girandosi e mettendosi velocemente una T-shirt bianca.

- Tranquillo, dovevo solo prendere il pigiama. - dissi cercando di mostrarmi indifferente alla sua presenza. Dovevo ammettere che era
davvero un bel ragazzo. Aprii la mia valigia ai piedi del letto matrimoniale, mentre sentii Chase che si stendeva sul singolo. Mi
dispiaceva lasciarlo dormire in quel letto stretto, quindi gli proposi di mettersi nel matrimoniale.

- Davvero tranquilla, sto benissimo anche quì.

- Va bene. - dissi arrendendomi.

Presi il pigiama, che consisteva in un pantalone lungo e una maglietta a mezze maniche, e tornai nel bagno. Infilato il mio pigiama,
tornai in camera e chiamai Chase, ma lui non mi rispondeva. Probabilmente si era già addormentato. Come biasimarlo? Tirai su le
coperte del lettone, mi infilai dentro rannicchiandomi a causa del freddo materasso, e spensi la lampada sul comodino.

 

***

 

Non riuscivo a dormire. Ero sempre stata una tipa freddolosa ma quella notte lo ero più del solito. Provai per l'ennesima volta a
chiudere gli occhi, ma passò un'altra mezz'ora insonne. Domani non avrei avuto le forze se non mi fossi addormentata subito. Tremavo
dal freddo, e mi strinsi maggiormente nel letto. Sentii un leggero rumore provenire da dietro, ma non mi spaventai pensando che
probabilmente Chase si stava muovendo nel sonno. Quando sentii un peso sul mio letto, trattenni il respiro. Sentii le coperte alzarsi e
una presenza stendersi accanto a me, circondandomi la vita con un braccio. Mi girai per vederlo in viso, ma..

- Shh, tranquilla. - mi sussurrò il ragazzo all'orecchio.

- Ora dormi.

E così, tra le braccia di Chase chiusi finalmente gli occhi riuscendo ad addormentarmi dopo qualche minuto.

 

 

Francesca's pov

- Oh ma dai, non è vero!

- Sì invece! Non scherzerei mai su una cosa così.

- Sese ok.

- Non mi credi?! - chiese lui porgendo il labbro inferiore in fuori.

- No, affatto.

Era impossibile credere che due anni fa, i ragazzi abbiamo lisciato i capelli a Harry. Non potevo immaginarlo senza i suoi ricci. Era la
prima notte fuori dal College ed era stata una giornata stancante.

- Domani andremo al Museo Civico. Che ne pensi?

- Penso che sarà una gran rottura di palle. - rispose lui ridendo, coinvolgendo anche me. Lui prese dei vestiti dalla sua valigia e senza
dire niente andò in bagno. Approfittai di quel momento per cambiarmi velocemente e infilarmi il mio pigiama.

- Fra puoi prestarmi il den... ma che ti sei messa?!

Io mi guardai. Ok, non era della mia.. "età".. ma che male c'era?

- Il mio pigiama. E allora? - dissi io avviandomi verso il letto e alzando le coperte, per poi entrarci e stringermi il più possibile per non
sentire la sensazione di freddo.

- Nulla, solo che non mi aspettavo di vederti col pigiama di Superman. Comunque mi presti il tuo dentifricio? Hazza ha rubato il mio.

- Sì, è nel beauty sul lavandino.

Lui annuì e tornò in bagno. In quel momento la suoneria del mio cellulare mi costrinse ad alzarmi. Lo presi e tornai velocemente a letto,
aprendo il messaggio appena arrivatomi.

 

Amore ti prego aiutami,

mi hanno messa in stanza con un pervertito!

Lu xx

 

Te lo sei scelto tu così, scema.

Ora lasciami dormire, ci vediamo domani.

Notte xx

 

Scrissi velocemente e uscii dalla finestra dei messaggi. Stavo per chiudere il cellulare quando visi la foto di sfondo; io e mia mamma.
Era da quando l'avevo incontrata qualche giorno fa all'aeroporto che non ci sentivamo. Lei troppo impegnata con il lavoro, e io troppo
egoista per ricordarmi di lei. Mi facevo pena da sola. Erano le otto e mezza di sera e mamma dovrebbe essere appena tornata dal
bar. Composi velocemente il numero sulla tastiera e portai il cellulare all'orecchio. Uno squillo, due, sei, dieci.. fino a quando finalmente
non sentii la voce di mia madre.

 

- Pronto?

- Ciao mamma.

- Francy, finalmente ti fai sentire! Come sta andando la scuola piccola? Tutto bene in Austria?

- Sisì. Sono molto ospitali anche se hanno uno strano gusto dell'arredamento.

Sentii mia mamma dall'altro capo ridere. Mi mancava davvero tanto poterla vedere fare così di persona.

- Papà come sta?

- Bene. Ha avuto una visita ieri e il dottore dice che per adesso è tutto apposto. Solo che sai com'è fatto tuo padre.. toglili tutto ma non
la pasta.

Mio babbo aveva il diabete. Si era scoperto l'anno scorso quando cominciò a bere quasi sempre, e lui era uno che non beveva quasi
mai. L'abbiamo portato dal dottore, e la notizia ci fece mettere le mani tra i capelli. Un pasticcere con il diabete, non è proprio il
massimo. Se non fosse un ingordo di pasta, forse adesso il problema non ci sarebbe.

- Digli che se continua così gli fai sparire le sigarette e niente più Fiorentina. Come facevo con me col computer.

Lei rise di nuovo, e mi diede la buonanotte.

- Ti voglio bene, piccola.

- Anch'io mamma.

Staccai il cellulare e notai che Louis era appoggiato allo stipite della porta. Notai che aveva in mano i vestiti che aveva indossato quel
giorno, mentre il suo corpo rimaneva coperto soltanto da un paio di boxer neri. Abbassai lo sguardo sul cellulare e feci finta di niente.
Non mi dava noia vederlo così, anche perchè si vedeva dagli addominali che faceva parecchio allenamento fisico.

- Da quanto sei lì? - chiesi io.

- Non molto.

Si staccò dalla porta e venne verso il letto, lasciando i vestiti alla base di quest'ultimo.

-Fammi capire una cosa; io qua sto morendo praticamente congelata, e tu riesci a stare con solo delle mutande addosso? - chiesi io
con un sopraccigli alzato.

- Non che la temperatura sia molto diversa da quella di Londra.

- Tu sei matto. - dissi girandomi di spalle a lui e pensando al domani. Sentii una pressione sul letto e capii che anche lui si era disteso.

- Notte Louis.

Non ricevetti risposta, ma decisi di non girarmi per vedere se si era già addormentato. Chiusi gli occhi e mi immaginai una volta finito
tutto questo. Una volta finito il College.

- Ci credi?

Aprii gli occhi sentendolo parlare.

- A cosa?

Sentii lui muoversi un'altra volta, così mi girai anch'io. Trovai i suoi ghiacciai a fissarmi, ma non abbassai lo sguardo.

- Che tutto quello che inizia.. prima o poi finisce.

Lo guardai stranita. - No.

- Perchè?

Ci pensai, ma non riuscii a trovare altra risposta se non... - Perchè se vuoi davvero qualcosa. Non te la lasci scappare per niente al
mondo.

Lui sollevò l'angolo destro della bocca in un sorriso ironico. - Io me lo sono lasciato scappare.

- Che vuoi dire?

Lui ritornò alla posizione principale, con lo sguardo rivolto al soffitto. - Voglio dire che tutto finisce, come Eleonor.

Sentii come se qualcosa mi si fosse risvegliato dentro. - Tu ed El..

- Sì. Di nuovo.

Lessi un filo di tristezza nei suoi occhi e nella sua voce. Si vedeva che le voleva bene, e questo.. lo invidiavo.

- Per questo dici che te la sei fatta scappare?

- No.

Non riuscivo a capire. Sembrava triste per la rottura con la mia amica. Spostò lo sguardo dal soffitto bianco su di me. Quando vedevo
l'azzurro, sentivo come dei brividi. Sembra che quel colore sia così freddo, invece quando guardavo negli occhi di Lou era diverso.
Sempre azzurro, ma sentivo.. calore.

- Mi sono fatto scappare te.

 
  
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