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Autore: Tods    18/09/2013    2 recensioni
"A boy like that /Who'd kill your brother/Forget that boy/And find another"
E' un classico. La ragazza sbagliata che si innamora del ragazzo sbagliato.
Credevo che West Side Story fosse l'ultimo remake di Romeo e Giulietta. Ma devo ammettere che la mia vita ci si avvicina parecchio.
"I have a love and it's all that I have/Right or wrong, what else can I do?"
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Sedicesimo

Mi accorsi subito che la mia relazione con Louis non fosse propriamente un segreto.
Certo, l’avevo saputo fin dal momento in cui ci eravamo baciati la prima volta, ma la prova del nove mi si presentò davanti appena il giorno dopo, in blazer, pantaloni e mocassini scuri, con un umore più nero del cielo in tempesta ed il viso ambrato contratto in una smorfia di disappunto.
Mi mise spalle al muro:-Da quando mia sorella va in giro a fare la troia?
Gli assestai un fortissimo spintone:-Troia? Ma che razza di cazzate spari, Jad? Troia sarà stata la tua adorabile Ex Ragazza, ma forse questo già lo sapevi.
Le mie parole sembrarono colpirlo con la forza di uno schiaffo. Anche se sapevo di averlo ferito, cercò di mascherare la rabbia, e mi puntò contro un indice accusatore.
-Invece a quanto pare sei tu la nuova amica di scopate di Tomlinson, non è vero, sorellina?
-Tu ti fai in vena Jawaad! Il crack ti ha fottuto il cervello! Hai qualche serio problema.-stavo praticamente urlando.-Io scoparmi Tommo? Ma per chi cazzo mi hai presa? Ci siamo messi insieme ieri, emerita testa di cazzo, dove lo trovavo il tempo di guadagnarmi la fama di troia?!
Livido di rabbia mi premette ancora più forte le spalle contro il muro:-Ascoltami per una volta. Quel ragazzo non fa per te, Christa, è una cattiva compagnia, e…
-Oh, ecco che ci risiamo! Qui l’unica cattiva compagnia sei tu, Zayn! Smettila di giocare a fare il padre.
Colpito, affondato, K.O., bye bye. Vittoria schiacciante.
-Con permesso…-feci per spostarlo di lato e andarmene, quando un’altra figura, più esile ma se possibile ancora più agguerrita, mi si parò davanti.
-Come puoi…!Dopo quello che ha fatto a Pam…! Tu non ti rendi conto…! Quel ragazzo non fa per te, Chr…
-Quel ragazzo fa proprio per te, invece!-gridai esasperata, indicando mio fratello.
Scarlett arrossì di botto, e lui tossicchiò, aggiustandosi la giacca. Evitò il mio sguardo e la mia amica ripartì all’attacco.
-Io non credevo…!Louis Tomlinson…!Andiamo Christa ma che ti è saltato in mente?!
E poi anche Jad, come se avesse ricaricato le batterie, riprese a darmi addosso. Sì che sono una tosta e sì che non permetto a nessuno di mettermi i piedi in testa, ma affrontare la furia di Zarlett era troppo perfino per me.
Deglutii rumorosamente e fui sul punto di dire qualcosa, quando all’improvviso comparve Liam, con quella sua andatura tranquilla e quel sorriso pacifico, e (stranamente) senza quell’appendice ossigenata al seguito.
Non appena lo vide, mio fratello diede di matto:-TU! Dio non ci posso credere, dopo tutto questo tempo?! Questi anni?! Prima ti metti con Shandi e nemmeno me lo dici! Poi ti siedi al tavolo di Tomlinson e Styles ed ora vieni pure a difendere Christa? Ma che accidenti ti è successo? Hai battuto la testa? Hai fatto bungee jumping con l’elastico delle mutande?
Liam si avvicinò a mio fratello molto cautamente:-Zayn, sembra che ti manchi qualche rotella. Ci stanno fissando tutti.-sussurrò piano.-E dalle un po’ di aria, santo cielo, non è una bambina!
Con gli occhi iniettati di sangue ed in preda ad uno strano tic nervoso, Jad sparì dal corridoio, e Scarlett lo seguì a ruota.
Io e Liam ci ritrovammo soli per la prima volta dopo tanto tempo. Era un secolo che non parlavamo, e le cose tra noi erano in un certo qual modo incrinate. Prima che potessi anche solo aprir bocca, sfoderò uno dei suoi sorrisi migliori e disse:-Non c’è bisogno che tu mi ringrazi.
-Invece sì.- bofonchiai.-Grazie Liam. E mi spiace se…-mi bloccò.
-No, almeno su questo devo essere sincero. Non dispiacerti. A te non piace Shandi, a me non piace Louis. A me sembra che siamo pari, no?
Sorrisi, raggiante:-E il salvataggio?-indicai la direzione in cui si era diretto mio fratello.
-Consideralo un tentativo di farmi perdonare per non esserti venuto a trovare nemmeno una volta…-detto questo mi abbracciò, stringendomi forte. Mi abbandonai a quel contatto, felice di aver ritrovato in Liam l’amico e l’alleato che per me era stato. Felice di non dover più combattere da sola contro quel tiranno bacchettone di mio fratello.
-Pace?-mi sussurrò all’orecchio.
-Se proprio sono costretta…-risi, con una smorfia, e Liam scosse piano la testa con un sospiro. Mi era mancato davvero. E poco importava dei litigi titanici con mio fratello e delle incomprensioni dolorose tra me e Niall. Con Lou al mio fianco e con l’appoggio di Liam, sentivo che la mia vita, finalmente, stava andando a posto.
 
Ci vediamo alle cinque e mezza in auditorium, ho una sorpresa per te.”
Così mi aveva sussurrato Louis all’orecchio prima di dirigersi verso la sua classe, ed ero talmente nervosa e sovreccitata che quando mi ritrovai davanti alle porte dell’auditorium, erano a malapena le cinque. Stupivo me stessa. Ma che razza di effetto aveva quel ragazzo su di me?
Sbuffai, a metà tra il divertito e il rassegnato, e spalancai le porte della grande sala.
Non mi accorsi immediatamente di non essere sola, e per una manciata di secondi percorsi avanti e indietro il corridoio dietro l’ultima fila di sedili, facendo scorrere l’indice su di essi. Fui quasi sul punto di mettermi a fischiettare.
Poi una, anzi, due voci.
Individuai subito da dove provenivano: quarta fila sulla destra, gli ultimi due posti vicino al corridoio laterale.
Con tutta probabilità non mi avevano sentita. Feci per voltarmi e andarmene, quando sentii una risatina nervosa spiacevolmente conosciuta. Trattenni il respiro e mi avvicinai quatta quatta.
-E’ solo che…wow, sembri così…non saprei.
Mio fratello sogghignò:-Stronzo? Dai, so che posso sembrarlo, non mi offendo mica.
Scarlett scosse piano la testa:-Noo! Assolutamente!-arrossì tutta.-Dico solo che sembri…diverso.
Zayn rise, ed indovinai facilmente il perché. Quando parlò di nuovo assunse un tono di voce accondiscendente, lo stesso che si usa quando si cerca di aiutare un bambino a capire qualcosa.
-Diverso nel senso di stronzo? Sono meno stronzo di quanto tu pensassi? Di quanto Christa ti dicesse?
A sentirgli fare il mio nome, mi acquattai tra le poltroncine e non mossi nemmeno un muscolo. Avevo il terrore di essere scoperta, ma quella era una conversazione che non potevo fare a meno di origliare. Era più forte di me.
Nonostante i nostri pareri così divergenti riguardo Louis, Scarlett fu molto indulgente con me. Molto più di quanto io sarei stata con lei, questo è certo.
-Christa non mi parla male di te.-si affrettò infatti ad aggiungere.-Mi parla di te come me ne parlano tutti. Non hai una cattiva fama, è solo che tutti ti vedono in maniera diversa. Vedono come ti comporti, come ti atteggi. Non come sei.
Zayn la fissò intensamente.
-E tu? Tu come mai mi vedi?-lei lo guardò senza capire.-Voglio dire…come fai a vedere come sono davvero? E, soprattutto, come fai a sapere che sono davvero come mi vedi tu?
Scarlett si strinse nelle spalle, mordendosi il labbro:-Forse perché disegno. Osservi le cose in maniera diversa, quando disegni.
Din din din! Parole magiche! Simsalabim! Apriti sesamo! Abracadabra! Salacadulamagicabula! Risposta corretta!
Gli occhi di Jad si illuminarono:-Disegni?
Jad ha una specie di fissazione con il disegno da quando aveva qualcosa come cinque anni. A casa aveva decine e decine di album pieni di sue personali creazioni, e a dodici anni aveva convinto nostra madre a fargli dipingere un fantastico tramonto sul mare direttamente sui muri della sua stanza. Mentre ero in gita, aveva dipinto anche la mia. Tutta rosa, tappezzata di fiori e unicorni arcobaleno. Avevo pianto fino allo svenimento, e mi ero rifiutata di entrarci. Avevo addirittura preparato le valige, decisa ad andare via di casa e non metterci piede mai più. Mamma e papà erano stati costretti a ritinteggiare le pareti, e quella credo sia stata l’unica vittoria che sono mai riuscita ad ottenere su mio fratello.
Tra i tanti successi della sua carriera artistica, Jad vantava fedelissime riproduzioni di Vangogh e Matisse e la rinuncia ad una meritatissima borsa di studio di una scuola d’arte da qualche parte vicino Glasgow. Ricordo ancora l’espressione di pura felicità che gli si era dipinta sul volto leggendo la lettera di ammissione, e la tristezza subentrata subito dopo aver dato a mia madre la notizia.
L’arte era il sogno segreto di Jad, il sogno che era stato costretto a rimettere nel cassetto, pur di accontentare la mamma.
-Me la cavo. Più che altro pasticcio. Paesaggi, soprattutto, ma sì, disegno.-poi ci fu silenzio.
Zayn e Scarlett si guardarono negli occhi a lungo, e si sorrisero l’un l’altra.
-Tu invece sei esattamente come sembri.-disse lui dopo un po’, ruotando verso di lei tutto il busto.
La ragazza storse il naso, stringendo piano gli occhi scuri:-Ovvero?
-Semplicemente fantastica.-detto ciò si chinò verso di lei e la baciò piano, infilandole dolcemente una mano tra i capelli, e sorridendo leggermente tra un bacio e l’altro.
Nel mentre, trattenevo i conati di vomito. Dico, si può essere più mielosi di così? Dammi tre parole sole, cuore, amore! Stomachevole. Mio fratello era proprio un Animale-Da-Rimorchio.
In ogni caso, missione compiuta, no? Tadaaa! Due piccioni con una fava. O meglio, due piccioncini con un pastello. Oppure no, eh. Teniamoci sul classico.
Speravo solo che mi avrebbero lasciato in pace. Non chiedevo altro.
Dopo poco si alzarono sempre cicalecciando di cavolate mielose e sbaciucchiandosi bavosamente, ed io mi appiattii sul pavimento per non essere vista.
Finalmente si chiusero la porta alle spalle d io uscii dal mio nascondiglio sospirando di sollievo. 007, GoldenEye.
Mi ricomposi: Louis sarebbe arrivato a momenti. Infatti, meno di venti secondi dopo, la porta si riaprì. Solo che, invece di Louis, mi ritrovai davanti Scarlett.
-Christa? E tu che ci fai qui?-strabuzzai gli occhi, colta il fallo.
-Potrei farti la stessa domanda.-risposi, cercando di cadere in piedi.
-Ho perso il mio bracciale portafortuna.
Scarlett poteva vantare il possesso di una intera collezione di bracciali portafortuna, tutti pressoché identici, per altro. Non mi sembrò il caso di polemizzare, perciò cercai un altro modo di eludere la domanda.
Mentre la scimmietta nella mia testa batteva i piatti a passo di carica, anche Zayn fece dietrofront e mi guardò piuttosto confuso:-E tu che ci fai qui?
-Aspetto una persona.-dissi, con tono pacato ed innocente. Forse ci credettero anche.
-E da quant’è che aspetteresti questa…”persona”? –accidenti. Odio dover ammettere che mio fratello non sia un perfetto idiota. Mi becca sempre.
-Minut…secondi.-mi corressi, ma lui già mandava gli occhi al cielo.-No eh?
-Accidenti Trista, ci stavi spiando!-disse con tono lamentoso, ed io misi su la mia migliore espressione sconvolta, ma ero cosciente di sguazzare nella merda fino al collo. Pochi istanti e ci sarei letteralmente affogata dentro.
Poi la porta dell’auditorium si spalancò, e Louis proruppe con un:-Ti sei portata l’allegra famigliola al seguito, a quanto vedo!
Risi forte, ringraziandolo mentalmente:-Aspettavo lui, paranoico squilibrato.
Mio fratello fece una smorfia, storcendo il naso:-Oh, ora sì che sono più tranquillo.-gli fece un sorriso corrosivo e poi si rivolse a Scarlett, che nel frattempo era rimasta in stato vegetativo alla sua destra.-Andiamo, Car.
I due uscirono senza nemmeno salutare.
-Andiamo, Car.-scimmiottai a bassa voce. Stavano insieme da due minuti e già le aveva trovato un nomignolo disgustoso.
Tommo finse disappunto:-Terribilmente maleducato da parte loro, non trovi?-poi ridemmo e basta.
Ci guardammo a lungo senza dire nulla, poi mi lasciò sulle labbra un bacio leggero, che mi stordì.
-Allora, questa sorpresa?-dissi, per rompere la tensione. Lou sfoderò uno dei suoi sorrisi più luminosi e si diresse verso lo stereo dell’auditorium a passo di danza.
-Non vedevo l’ora che me lo chiedessi. Vieni.-inserì un CD e mise in pausa. Lo raggiunsi, ancora piuttosto confusa. Non capivo dove volesse andare a parare.
-Schiaccia play.-sorrise, tronfio, sicuro di sé e dell’effetto che avrebbe avuto su di me.
Riconobbi immediatamente la sigla di Grease, e un sorriso sincero mi spuntò sul volto. Guardai Louis di sottecchi.
-Ami West Side Story, sai ogni canzone a memoria. Come potevi non amare Grease?-aggiunse, a mo’ di spiegazione, tendendomi la mano.
-E ora cosa vorresti?-chiesi, sorridendo.
-Balla con me!-e fece una piroetta.-Stavolta non ci ferma nessuno. Balla con me e sii la mia Sandy, per una sera.
-E tu saresti Danny? Ahahah, ma fammi il piacere.- feci una faccia buffa, accennando qualche movimento sul posto.
-Fammi contento per una cazzo di volta! Sei proprio una stronza!
E con la musichino idiota di sottofondo, che era stata colonna sonora dei miei giochi di bambina con Jad, baciai Louis e ballai con lui.
 
You’re the one that I want
Oh, oh, oh Honey!
You’re the one that I want
Oh, oh, oh Honey!
You’re the one that I want
Oh, oh, oh Honey!
The one I need, oh yes indeed!
 
E sorrisi. Era il ragazzo che volevo. Il ragazzo che mi piaceva. E mi aveva dedicato quella canzone. Come potevo sentirmi più completa?
*
Spazio autrice (lalala)
Ri-eccomi qui con il sedicesimo capitolo!
Che ne dite? A me onestamente non piace tantissimo, 
anche se comincia a vedersi il primo momento Zarlett *u*
e la storia tra Lou e Christa sembra andare a gonfie vele
contro ogni aspettativa!
Domande, dubbi, perplessità?
Sono aperta a tutto.
Devo informarvi però che se anche il prossimo capitolo
non riceverà alcuna recensione 
SOSPENDERO' LA STORIA IN VIA DEFINITIVA.
A me dispiacerebbe un sacco, perché
non avete idea di cosa ho in mente per il seguito, ma
la decisione spetta a voi.

Besosss
TTD
  
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