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Autore: imthebeststar    18/09/2013    31 recensioni
Continuo di 'Si può che due persone che si odiano si innamorano?'.
[...] «Allie guarda.» disse Maya, indicandomi la vetrina di un negozio, mi avvicinai cauta ma ciò che vidi mi fece scoppiare il cuore.
‘Zayn Malik coppia fissa con Perrie Edwards’
‘Zayn Malik dei One Direction fidanzato’
‘Zayn Malik…’
Lo vedevo ovunque. Lui era ovunque, anche se non era presente. Sapere che lui si era rifatto una vita, senza di me, faceva male. Mi sentivo una stupida perché nonostante tutto lo amo ancora, sono ancora innamorata di quello stronzo senza cuore. [...]
[...] Provavo a vedermi con i ragazzi, ma ogni volta che li guardano negli occhi cercavo il suo sguardo; quello di cui ero innamorata. [...]
 
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Over Again'
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*Leggete lo spazio d'autrice*
 

Trentasettesimo capitolo.
Zayn.


 

«Sei ancora arrabbiata?» biascicai cercando di farmi capire.
Allison alzò le spalle «Devi dormire, domani sarà una giornata lunga per te.».
Sbuffai portandomi un braccio dietro la testa «Mi danno fastidio questi silenzi, lo sai?» domandai retorico «So di aver sbagliato, e ti ho chiesto scusa almeno cento volte, ma potresti almeno fingere?».
«Non sono arrabbiata con te» sospirò «Voglio solo che tu stia bene, è chiedere troppo?».
Scossi la testa «Fidati: voglio stare bene pure io!» ironizzai «Voglio festeggiare il natale con te, anche dentro un ospedale.» esclamai, facendole alzare il visto.
Sorrise «L’avrei passato comunque con te… dentro o fuori un ospedale.».
Avrei tanto voluto baciarla fino allo svenimento, sentire le sue labbra sulle mie, mordicchiarle e succhiarle.
Fissai il suo corpo per qualche secondo, era perfetta per me.
Le sue curve mi facevano venire capogiri, il seno perfetto e il culo, il mio culo, sodo che si trovava.
Due dita schioccarono davanti ai miei occhi «Ti sei incantato?» domandò ridendo.
Annuii «Mi ero perso a fissarti…».
Allie arrossì di botto, quanto amavo quando arrossiva, «Smettila!» si lamentò come una bambina «Mi metti in soggezione.» esclamò coprendosi il viso con le mani.
«Sei bellissima quando arrossisci..» notai che il colore delle sue guance diventava sempre più intenso «Amore non vergognartene.».
Voltò il capo verso la porta, affinché io non potessi più vedere il suo viso.
Miagolai «Mi fai impazzire quando fai così!» ammisi, allungando un braccio verso di lei, invano «Sei lontana, avvicinati!» feci il broncio.
La biondina si voltò, scoppiando a ridere per via della mia espressione «Eh tu sei dolcissimo quando fai così.» mi accarezzò la guancia.
«Mi mancano i tuoi baci…».
Reclinò la testa «Appena starai meglio, ti prendo e ti bacio tutto.» sorrise.
Non vedevo l’ora che accadesse.

***

Guardai l’orologio fisso sul muro, le nove e venti e io stavo pregando pur di non addormentarti.
Ero imbottito di anti dolorifici, ma nonostante ciò la cicatrice sul petto faceva troppo male.
«Ti farò schifo!» strinsi gli occhi, e chiusi le mani a pugno.
Allison si agitò, e si sedette sul letto «Zayn ma cosa stai dicendo?» mi baciò la fronte.
«Il mio petto ti farà schifo una volta guarito!».
Scosse la testa, lasciandomi altri baci sulla fronte e sulle tempie «Non è vero, non dire queste cose. Ti prego.».
Non ascoltai le sue parole, anche se era in buona fede io non riuscivo a non pensarci.
Una volta guarita la ferita sul mio petto ci sarebbe stata, perenne, una cicatrice di almeno sette o otto centimetri.
«Tu per me saresti bellissimo anche senza una gamba.» cercò di calmarmi «Devi capire che io ti amo per tutto, e non solo perché sei un bel ragazzo, o perché sei una pop star. Io mi sono innamorata di te per com’eri dentro.».
Tirai su col naso «Ti amo piccola, ti amo così tanto che fa male.».
La sua bocca si avvicinò alla mia, lasciandomi un bacio a stampo «Non ti lascio per nessun motivo al mondo. ».

 

Pov Allison

Rimboccai le coperte a Zayn evitando di toccarlo il più possibile.
Mi faceva male vederlo così. Mai aveva pensato di far schifo a qualcuno. Era sempre stato orgoglioso di se stesso, ma ovviamente il timore di portare per sempre una cicatrice sullo sterno lo spaventò.
Mi lasciai scappare un sospiro, lasciandomi cadere sulla poltrona –scomodissima- in cui avrei passato la nottata. Yaser tornò nella casa in montagna, per chiuderla e prendere le ultime valigie rimaste. La mattina seguente sarebbe venuto a prendere me e Zayn, per accompagnare quest’ultimo a Londra.
Sciolsi la lunga treccia, agitando i capelli con una mano.
Il telefono del mio ragazzo vibrò, distraendomi dai miei pensieri.
Senza pensarci due volte, afferrai l’Iphone e guardare le notifiche.
Perrie Edwards.
Non era possibile, ancora lei?

Da Perrie: Quello che deve stare bene sei tu, Zayn. Avrei bisogno di vederti, ovviamente una volta guarito. Fammi sapere, xx.

Odiosa.
Così odiosa che le alzerei le mani.
Così odiosa che non ha ancora capito che Zayn è roba mia.
Così odiosa che andrei a casa sua in questo istante solo per urlare dietro.
Respirai pesantemente pur di calmarmi.
Zayn così idiota da rispondere ai sui messaggi.
Avrei mandato a fanculo quel ragazzo all’istante, ma stava dormendo.
Scrocchiai le nocche, uscendo dalla sezione messaggi per aprire la rubrica.
Appena trovai il numero della mia migliore amica, feci partire la chiamata.
«A cosa devo una tua chiamata a quest’ora?»
«Ciao anche a te, comunque sono Allie.» giocai con una ciocca dei miei capelli.
La sentii sospirare «Lo so! Te hai il telefono rotto…» ci fu un breve silenzio «E’ successo qualcosa a Zayn?» la sua voce acuta mi fece sobbalzare sulla poltrona.
Mi affrettai a negare «No no, lui sta bene. Dorme.» sorrisi osservandolo dormire come un bambino.
«Ma vaffanculo stavo per avere un infarto.» ridacchiai «Ma è successo altro?».
Sbadigliai «In teoria si…».
«Allison che cazzo è…».
«Zayn e Perrie hanno messaggiato!» sbottai «Eh lei lo vuole incontrare, ovviamente appena sta meglio; Ma ti rendi conto? Eh poi quel deficiente del mio ragazzo le da corda!» sentii il sangue ribollirmi.
«Come siamo gelose.» mi sfotté «Ma Zayn le dava corda in che senso?»
«Ha risposto ai suoi messaggi ringraziandola, ma stiamo scherzando?».
Maya scoppiò a ridere «Lo sai che non ti tradirebbe mai, comunque Perruzza non molla l’osso!».
«Ci sei arrivata, finalmente.» sbuffai «Non ti faccio l’applauso solo perché rischierei di svegliare il mio piccolino.».
«Il tuo piccolino?» domandò ingenuamente.
«E’ Zayn!».
«Da quando vi appioppate dei nomignoli così? Te non l’hai mai fatto!».
Chiusi gli occhi, sorridendo «E’ troppo tenero, mi è difficile non darglieli!».
«L’amore ti fotte!» la sua risata si arrestò «Che ne dici se andiamo a trovare Perruzza?».
«Che cosa vorresti fare?» domandai incuriosita.
«Divertirmi, e poi deve uscire definitivamente dalla vita di Zayn!» spiegò.
Mi mordicchiai il labbro, nervosamente «Ma la vuoi minacciare?» la mia migliore amica, certe volte, poteva essere più che maligna. Quando si metteva in testa qualcosa, era difficile farle cambiare idea. Cocciuta.
«Nah, vedrai…» sospirai nervosamente, ascoltando ogni parola che aveva da dirmi; dopo una mezzora buona finii e mi saluto, dicendomi di dover riposare. Chiusi la chiamata, e bloccai il telefono mettendolo sotto carica.
Senza far rumore, spostai la poltrona il più vicino possibile al letto di Zayn; mi posizionai su essa, appoggiando la testa sul materasso fresco in cui dormiva il mio ragazzo. La stanchezza iniziava a percorrersi sul mio corpo, e senza accorgermene mi addormentai stringendo la mano a Zayn.

Giorno dopo

Pov. Harry

Chiusi l’ultimo gavettone, e lo lasciai nel lavandino.
Mi abbassai aprendo il mobile del bagno, in cerca di una bacinella in cui potesse contenere i palloncini riempiti con l’acqua. Sapevo di incorrere in una morte lenta e dolorosa, ovviamente tutto grazie alla mia fidanzata.
Finito di riempire la bacinella con i gavettoni, uscii dal bagno senza fare alcun tipo di rumore sospetto.
Entrai in stanza da letto, lasciando le ‘armi’ sul comodino; con delicatezza tolsi le coperte dal corpo di Maya, lasciandole cadere ai piedi del letto.
Risi tra me e me.
Portai il catino e lo appoggiai sul materasso, afferrando tra le mani due gavettoni.
«Amore mio…» mormorai, cercando di svegliare la mia dolce metà «Su in piedi che dobbiamo andare a prendere un paio di regali.» m’inventai al momento.
«Fottiti.» mormorò rigirandosi sulle lenzuola.
Impugnai un gavettone, lanciandolo contro la testa della ragazza: bagnandola tutta.
«Styles!» urlò, tirandosi su leggermente.
Scoppiai a ridere, prendendo un altro palloncino «E’ troppo divertente.» borbottai, lanciandogliene addosso un altro. Questa volta le colpii la base della schiena, bagnandole gli slip, durante la notte non portava i pantaloni.
«Scassa cazzo che non sei altro, sei morto!» continuò a urlare mentre io le lanciavo i palloncini. Quando finirono, mi sentii nella merda.
Lasciai cadere le braccia lungo i fianchi, mettendomi in ginocchio sul letto «Buon giorno amore mio.» gattonai, ma l’unica cosa che il mio culo trovò fu il pavimento.
«Mi hai fatto cadere!» esclamai massaggiandomi il fondo schiena «Sei una…».
M’interruppe «Non provare a darmi della stronza, perché ti faccio male. Capito Styles?».
Deglutii «Okay…» balbettai, rialzandomi dal pavimento «Me lo dai un bacino?» presi coraggio.
Maya si strizzò i capelli, fulminandomi con gli occhi «Styles è guerra, sappilo.» si alzò dal letto spingendomi «Ah che tu lo sappia: pulisci tutto!» spalancai la bocca, sorpreso.
Guardai il letto e il resto della stanza, era un macello.
«Non mi aiuti?».
«No!».
Alzai le mani in segno di resa «Nervosetta la tipa.» fu l’ultima cosa che dissi, prima di finire, ancora, con il culo per terra.

 

Pov. Zayn

«Sei pronto per tornare a ‘casa’ ?» domandò Allison, mimando con le dita le virgolette parlando di ‘casa’.
Le sorrisi «Sono pronto!» esclamai deciso «Almeno avrò la certezza che dormirai a casa, e non più su una scomoda poltrona!» commentai, tenendomi con il braccio sano, il fianco sinistro.
«Lo sai che starò con te finché non tornerai a casa, vero?» chiese, appoggiando un braccio attorno alla mia vita per sostenermi.
«Dovrei riuscirci da solo.» m’incendiò con lo sguardo dopo la mia frase, così che rimasi zitto per tutto il tragitto stanza-auto.
«Vuoi sdraiarti?» scossi la testa, appoggiando la schiena al sedile posteriore della macchina «Tuo padre sta firmando le ultime carte di trasferimento, in teoria dovevano portarti in ambulanza, ma Yaser li ha convinti.» spiegò nervosamente. Lo vedevo dal suo sguardo e dai suoi movimenti che era più che agitata.
Sapevo che stava vivendo un incubo in cui io ne facevo da protagonista.
«Almeno posso sentirmi normale per un paio d’ore!» ironizzai, con una mano picchiettai sul sedile accanto al mio, incitando Allison a sedersi al mio fianco.
Lei sorrise «Un secondo solo: metto lo zaino nel bagagliaio.» seguii con gli occhi il suo corpo dallo specchietto retrovisore. Un sorriso enorme splendeva sul suo viso, mentre con destrezza e decisione chiuse in un tonfo la porta posteriore. Senza troppe pretese salii accanto a me.
«Zayn devo allacciarti la cintura!» sbottò facendomi ridere, piano piano si allungò su di me, senza toccarmi minimamente, pur di raggiungere con una mano la cintura di sicurezza.
Fissai il suo viso concentrato le si formava una rughetta tra le sopracciglia, con le labbra teneva stretta la lingua che usciva lateralmente dalla bocca, e per finire inclinava di poco la testa verso destra.
«Finiscila di fissarmi, Zayn!» schernii, facendomi riprendere dal mio stato di trans improvviso.
Arricciai il naso, causandomi dolore, gemetti «Ah che male!» toccai subito il setto nasale per alleviare la fitta.
Allie lasciò andare la cintura, guardandomi impaurita «Scusami non volevo, io...» si portò una mano sulla bocca non sapendo cosa dire.
Scossi la testa per la sua premura «Non devi scusarti, non hai fatto assolutamente niente!» con l’indice delineai la mascella, rilassando la sua espressione «Devo mettere per forza la cintura?» feci il broncio.
Annuii desolata «Solo che ho paura che sia troppo stretta…» mormorò indecisa sul da farsi.
«Allora rendi felice il tuo ragazzo: passa un braccio dietro la mia schiena, e tienimi stretto.» spiegai passo per passo, incitandola anche prendendole il braccio.
«Sei sicuro?» domandò più a se stessa che a me.
Senza ulteriori parole mi ritrovai metà busto di Allison avvolto al mio fianco. Mi sentivo finalmente a casa.

***

Aprii gli occhi sentendo un dolce tocco sulla guancia «Ehi…» biascicai con la bocca impastata.
«Riposato?» domandò mio padre dal posto del conducente.Assottigliai gli occhi, annuendo «Tutto sarebbe migliore se non dovessi entrare in ospedale, ancora.».
Papà sospirò «Prima stai meglio e prima uscirai.».
Allison, ancora stretta al mio fianco, mi baciò la guancia «Devi resistere piccolo, io sto con te.» sussurrò all’orecchio pur da non farsi sentire da mio padre.
Le sorrisi rubandole un lieve bacio a stampo, quanto mi mancava baciarla per bene.
«Mi mancano le tue carezze e i tuoi baci.» mormorai vicino al suo lobo, fiorandolo con la punta del naso.
Arrossì «Appena starai bene, Zayn.».
Annui appoggiando la testa contro il finestrino, intravedevo da lontano l’ospedale e in più una gran folla.
No i paparazzi, no!
«Non ce la faccio con tutto sto casino.» la mia voce tremava come le mani.
Allie lasciò la presa sul mio fianco, allungando il collo per vedere la folla «Noi entreremo dall’entrata secondaria, i ragazzi sono li.» mi avvisò, intrecciando le dita della sua mano con la mia.
La sua affermazione mi rassicurò, avrei voluto accendermi una sigaretta per poterla fumarla di getto. La gamba incominciò a muoversi su e giù, come un tic.
«Mi stai facendo male.» Allie lasciò la mia mano, massaggiandosi la sua; senza accorgermene gliela strinsi a tal punto da farle male.
«Scusa, scusa, scusa.» mi scusai il più possibile, tentando di massaggiarle il punto in cui le feci male.
Agitò una mano «Tranquillo, tutto apposto.» tentò un sorriso per tranquillizzarmi, alzò lo sguardo, e indicò fuori dal finestrino «Louis è lì.» guardai nella direzione da lei indicata, felice di trovare uno dei miei migliori amici, fermo ad aspettarmi.
«Meno male.» dissi a me stesso.
«Zayn la carrozzina è dentro, attaccati a me il più possibile.» esclamò Louis, tirandomi a se con una stretta sui miei fianchi; mi adagiai il più possibile su di lui. Il braccio destro gli cingeva le spalle, e il peso del mio corpo lo stava tenendo tutta la sua schiena «E’ tutto okay?» domandò preoccupandosi appena feci una smorfia di dolore.
Strinsi i denti sentendo un bruciore sul petto «Ti prego fammi sedere.» lo implorai.
Louis annuì all’istante, appoggiandomi al sedile della macchina. Mio padre scese dalla vettura, correndo nella mia direzione «Zayn cosa ti fa male?» sentii a mala pena le sue parole, poiché il parcheggio in cui stavamo si riempii di fans urlarti, e paparazzi senza scrupoli.
«Cazzo andatevene!» urlò Louis in direzione della folla.
Scossi la testa, strizzando gli occhi stavo perdendo lucidità.
«Amore sono qui, cosa ti senti?» la voce calda di Allison mi venne in soccorso, in questo momento le davo le spalle.
«Mi fa malissimo il petto.» boccheggiai indicandomi il punto da dove proveniva il dolore.
Allie, ancora alle mie spalle, mi accerchiò con le braccia il busto, aprendo lo zip della giacca.
Una macchia di sangue si mostrò sulla maglia color cielo, spaventando la mia fidanzata, mio padre e Louis. Quest’ultimo, allarmato, chiamò un dottore che si precipitò all’istante da me.
«Ragazzo come ti chiami?» domandò la donna, passandomi una luce sugli occhi «Segui la luce con gli occhi.».
«Zayn mi chiamo Zayn.» risposti deciso.
Il medico estrasse una forbice dal camice, e mi tagliò per il lungo la maglia, strappandola con le mani verso la fine. Spalancai gli occhi notando che i punti sul petto, si erano rotti facendo fuori uscire il sangue.
«Non spaventarti.» mormorò il dottore, tamponandomi la ferita con delle garze sterili «Adesso dovrai sederti sulla sedia, e con urgenza entriamo al pronto soccorso. Hai capito?» annuii, fissando la carrozzina che un’infermiera stava avvicinando.
Deglutii «Allie…» la biondina con gli occhi colmi di lacrime, si sporse da dietro le mie spalle «Qualsiasi cosa succeda stai con Lou.» quest’ultimo si avvicinò, sorridendomi.
«Manderò via tutti io.» mi avvisò, spostandosi dalla portiera. Due omoni mi si avvicinarono prendendomi sotto le ascelle, insieme mi sollevarono facendomi sedere sulla sedia a rotelle.
Feci un gemito di dolore, stringendo le braccia della sedia talmente forte da farmi male alle dita.
Il medico di prima prese le redini, guidandomi dentro l’ospedale.
Saettai con la testa verso l’ingresso, appena sentii chiaramente la voce di Louis urlare: quella scena non l’avrei mai dimenticata, lui con un braccio stretto attorno alle spalle della mia ragazza, e con la mano libera mostrò il terzo dito, mandando a fanculo fans e fotografi. Un mito.

 

Pov. Harry

«E’ bella, no?» annuii all’affermazione della mia ragazza, mentre mise nel cestino l’ennesima canotta per Louis «Almeno usa questo tipo d’indumento!» puntualizzò, sorridendomi.
«Si gli piace molto, ma quella verde non mi fa impazzire!» ammisi, prendendola in mano «Secondo me non la utilizzerebbe.».
Maya sospirò «Del resto è il tuo migliore amico, quindi va bene mettiamola giù.» con un sorriso trionfante lasciai la canotta dove, la mia ragazza, la prese.
«Andiamo in cassa, abbiamo finito, no?» mi morsi il labbro, speranzoso di sentire una risposta affermativa. Mi guardai attorno, nascondendomi meglio dietro i miei rayban per non farmi riconoscere dalle persone «Allora?».
Sembrò risvegliarsi «Abbiamo finito!» brontolò, portandomi vicino alle casse «Però ho voglia di un frappé!» esclamò, facendomi gli occhi dolci.
Con le nocche della mano le accarezzai la guancia «Porto io le borse. Appena usciamo, entri in una gelateria e te lo fai fare.» Maya squittì felice, prese dalle mie mani la carta di credito e si mise in fila.
Dopo una manciata di minuti toccò a noi, pagammo e uscimmo da quell’inferno.
«Si moriva di caldo la dentro!» mi lamentai, aggiustandomi il capello.
La mora rise «Certo, imbottito come sei.» mi indicò.
Alzai le spalle «O questo o una folla di persone urlarti, cosa scegli?».
Roteò gli occhi dandomi ragione.
Aspettavo da più di un quarto d’ora la mia ragazza e non era possibile che ci stesse mettendo così tanto.
Mi alzai dalla panchina in cui mi ero seduto precedentemente, e mi diressi verso la gelateria in cui entrò poco prima, Maya.
Una voca alquanto famigliare mi distrasse, guardai in direzione di essa scorgendo tra la folla una chioma bionda, una ragazza, e una chioma bruna, un ragazzo.
Non potevo crederci: Perrie e Josh.

Continua…
 

Scusate l'enorme ritardo, ma come vi ho già spiegato non ho un pc da dover poter aggiornare.
Adesso ho scoperto che il pc (vecchio più di mia nonna) legge il codice e ho aggiornato.
Io spero di non perdere voi lettori, ci rimarrei troppo male.
Ho notato che nel capitolo precedendo ho ricevuto solo 25 recensioni, ringrazio tutte queste persone.
Spero che in questo capitolo i numeri salgono!
Aggiornerò frequentement, adesso!
Novità: ho creato una serie (da come avete visto in alto) e scriverò (prossimamente) delle OS sulle coppie.
Sono ispirata.

Risponderò alle vostre recensioni in serata, o domani mattina.
Lasciatemi una recensione, vorrei anche sapere se vi piace lo sviluppo della storia.
Alla prossima, Vale.

ps. nel prossimo capitolo ci sarà un colpo di scena!!

 

  
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