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Autore: Denise Iudicone    18/09/2013    0 recensioni
La vita di Harry si sconvolge letteralmente e Louis lo aiuterà a superare questo incubo trasformandolo ad un vero e proprio amore per la vita.
P.S. Non sono una larry, e questo brano non è ispirato alla larry. Buona Permanenza.
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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12 Dicembre.

Sono confuso, mi viene un brivido da dietro la schiena che percorre tutte le ossa. Ho davvero paura che sia tutto vero. Annoterò tutto quello che mi sta succedendo su questo diario. Non mi va che altre persone mi incolpino di cose che non ho fatto. Oggi stesso mi è arrivata una lettera che diceva :

Harry, mia figlia è morta e io ho una malattia che non si può guarire. Da quando mia figlia è rimasta incinta di voi, nel paese nessuno la voleva più vedere. La odiavano tutti. E per questo che la scorsa settimana l’hanno uccisa. Elisa non vi ha mai detto niente di Zoe, ma lei è vostra figlia e voi ve ne dovete prendere cura, in qualità di padre. Zoe ha già 5 anni. Io non l’avrei mai lasciata a voi, visto che è colpa vostra se mia figlia è morta, ma la legge vuole così. Dovete venirla a prendere al più presto.

Il luogo, l’indirizzo e il numero di telefono non lo sto qui a precisare per motivi di privacy. Il problema è che io non sono mai stato con nessuna Elisa e tutta questa storia è diventata impossibile per me. Ho poggiato la lettera sulla scrivania e mi sono buttato sul letto a pensare. Cercavo di ricordare se avevo mai fatto qualcosa di folle nella mia vita, magari da ubriaco, da vigile o inconsciamente. Sono arrivato alla conclusione che mi sono ubriacato varie volte ma ero sempre con i miei amici e loro mi avrebbero fermato. Quindi com’è possibile tutto questo? Io non ho mai fatto male a nessuna donna nella mia vita, le ho sempre rispettate. Se questo è veramente vero, allora mi faccio schifo da solo. Non sono pronto a diventare padre, soprattutto di una bambina che non conosco. Devo dirlo a qualcuno della band, ma a chi? Se lo dico a Niall si arrabbia con me perché lui è il primo gentiluomo, se lo dico a Zayn potrebbe lasciare la band dalla delusione, se lo dico a Liam potrebbe consolarmi e rimproverarmi allo stesso tempo. Lo dico a Louis, forse lui può capirmi. Mi preparo e vado casa sua. Appena sono davanti al cancello ho paura a suonare, perché a quest’ora potrei disturbarlo. Ma la cosa che mi mette in imbarazzo è che se ci fosse Eleanor mi vergognerei a raccontarle questa storia assurda. Mi faccio coraggio e suono. Non risponde nessuno. Aspetto circa 5 minuti e risuono. A questo punto mi risponde Louis che dice – Casa Tomlinson , chi è?-. Trattengo il respiro per 2 secondi e dico – Louis apri per piacere…-. Lui fa un sibilo e apre. Ha capito che ero serio. Louis lo capisce sempre quando ho un problema e lo capisco quando aprendo la porta mi guarda dritto negli occhi. Lo fa sempre, e l’ha fatto anche questa volta. Mi sono affrettato ad entrare per evitare qualche paparazzo in giro. Mentre chiudeva la porta gli ho chiesto sottovoce – C’è Eleanor?-. Lui era perplesso, non gli ho mai chiesto di lei, non mi sono mai preoccupato della sua presenza in casa sua. Era una domanda strana, insomma. –Oggi non c’è, è dovuta andare…- lo fermo subito e dico – Va bene, meglio così.-. Mi guarda nuovamente in un modo strano, come se non mi riconoscesse ma non fa domande, lui mi rispetta sempre su questo tipo di cose. Ci dirigiamo verso la sala e mi siedo sul divano accanto a lui. Siamo due minuti in silenzio. A questo punto Louis mi chiede – Hai un problema vero?- a questa domanda mi rompo. Non ce lo fatta a trattenere le lacrime, sono scoppiato a piangere davanti a lui e questo non era mai successo. Non avevo mai pianto con un amico, l’ho sempre fatto da solo. Ero davvero sconvolto da quello che era successo, mi dava fastidio soprattutto il fatto che era colpa mia se Elisa è morta. Lui mi ha messo una mano dietro la mia schiena e mi ha detto – Ehi, Harry, tu lo sai che puoi contare sempre su di me dai sfogati, che se ti tieni tutto dentro finisci per distruggerti.-. Avevo gli occhi gonfi, e una fitta al cuore che non mi faceva neanche respirare. Lo guardato e gli ho detto – Mi prometti che non mi giudicherai? Che non mi abbandonerai? Me lo prometti?- . Lui non ci ha pensato due volte e ha risposto – Certo! Io non ti abbandonerei mai.-. Ho fatto un lungo respiro e gli ho raccontato tutto quello che era successo. Mentre gli raccontavo ogni singolo avvenimento lui non mi ha detto una parola. E’ stato tutto il tempo in silenzio ad ascoltare. Quando avevo finito mi ha detto – Se non te la ricordi forse non sei tu il padre. Comunque voglio accompagnarti nel viaggio se a te sta bene, non si sa mai.- Lo guardato stupito, aveva perfettamente ragione. Gli ho detto – Hai ragione, comunque grazie- -E di cosa?- -Di non avermi giudicato.- . Mi ha guardato sorpreso e mi ha dato una pacca sulla spalla – Ma ti pare? Non l’avrei mai fatto.-. In quel momento arrivò Eleanor , era davvero stanca. Appena si accorse di me, con quei occhi gonfi, ancora rossi, con le mani chiuse a pugno e la schiena piegata disse – Louis che è successo a Harry?- lui si avvicinò a Eleanor e gli disse – Una cosa brutta. Tu non preoccuparti e vai in camera tra poco ti raggiungo.- Già, “tra poco ti raggiungo”, non mi ero accorto che erano già le dieci di sera. Mi alzai in piedi e dissi – Tranquilli, devo andare via anche io.- Louis e Eleanor si guardarono e Louis gli fece cenno di aspettarlo di là. Mi accompagnò fino al cancello e mentre io entravo in macchina lui mi ha sorriso e mi ha detto – Tieni duro, che dopodomani partiamo.- Io lo guardato perplesso – Come dopodomani?- e lui mi ha sorriso di nuovo e mi ha detto – Fai fare a me.-. Me ne sono andato via, non avevo più paura perché sapevo che Louis mi avrebbe sostenuto nonostante tutto.
  
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