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Autore: Ely Gryffiindor    19/09/2013    2 recensioni
[...]L'aveva vista sorridere guardando il posto prima occupato da loro ed aveva deciso di seguirla.
Non era un sorriso di scherno o di derisione per quello che loro rappresentavano in quella scuola,era un sorriso dolce.
Come di chi sogna qualcosa che non ha,ma che desidera ardentemente.
Era deciso a scoprire cosa sognava...
Cosa sogna un'eroina?
Cosa sogna qualcuno che è avvolto dalla perfezione?
Solo quando lei parlò capì cosa sognava.
Capì che gli eroi hanno tutto,ma che Hermione Granger desiderava innamorarsi[...]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Luna/Theodore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo II






Silenzio.
Occhi indiscreti che osservavano indagatori,sprezzanti,compassionevoli.
Era questo quello che succedeva quando Draco Malfoy e i suoi amici entravano in una qualsiasi stanza.
All'ingresso della Sala Grande il silenzio calò e centinaia di occhi erano puntati su di loro,ma stavolta gli sguardi erano ammirevoli e molti sorridevano nella loro direzione.
"Perchè ci guardano e sorridono?"sussurrò Pansy perplessa ai suoi amici.
Blaise si guardò intorno "Temo  che non siano rivolti a noi"disse facendo un gesto alle loro spalle.
Un'Hermione Granger assorta nella lettura di un tomo polveroso e dal peso notevole era dietro di loro,ma sembrava non essersi accorta di nulla.
Draco  voleva sedersi ma non avrebbe percorso quei pochi passi che lo distanziavano dal suo posto da solo,sarebbe come andare a morire con la consapevolezza di farlo.
Codardo.
La grifondoro chiuse il libro tanto che nel silenzio della sala quel rumore provocò un assordante eco che costrinse la stessa ragazza ad alzare gli occhi.
Lui distolse immediatamente lo sguardo dalla ragazza,che aveva assunto un'espressione scettica.
"State bloccando il passaggio"disse la grifondoro con tono saccente e con il mento alto.
Quella frase-come il rumore prodotto dalla chiusura del libro-riecheggiò nel silenzio della sala,provocando espressioni basite sui volti degli altri studenti.
Mai,da quando la scuola era cominciata,un salvatore del mondo magico aveva rivolto la parola a quei ragazzi.
Tranne lui che aveva deliberatamente provocato la Regina degli Impavidi.
Mangiamorte.
La grifondoro sfilò nel varco aperto dalle serpi per farla passare.
Camminò con le spalle dritte ed il libro stretto al petto,con i boccoli castani che si muovevano al ritmo della sua andatura.
Un amazzone.
Ecco l'immagine che Hermione Granger evocava a Draco Malfoy.
Una donna guerriera,ed era questo il motivo per cui non riusciva a guardarla negli occhi, lei aveva  combattuto e lui era rimasto a guardare e a farsi trascinare dagli infausti eventi di cui ne era stato il fantoccio.
Lei che era sopravvissuta in casa sua, e sotto le Cruciatus di sua zia,aveva urlato con quella dignità che anche durante i loro scontri lei non aveva mai perduto, ora eletta nell'Olimpo,tra gli eroi, e lui,nonostante i suoi amici con cui condivideva le sorti in quella scuola, sprofondava nell'abisso della sconfitta e del fallimento.
Negli anni aveva creduto che tutta quella bontà, che la Granger si portava dietro fosse solo falsità,un modo per farsi accettare dagli altri,per quel suo sangue che non l'avrebbe mai resa ai suoi occhi la strega eccezionale di cui ovunque ne venivano tessute le lodi.
Ma ben presto si rese conto,dopo tutte le avventure che l'avevano vista protagonista insieme a Potter e Weasley,che la Granger aveva fegato.
Era coraggiosa quella  Mezzosangue.
Non che a lui importasse poi cosi tanto del sangue, ma forse nonostante secondo il cappello parlante quella ragazza possedeva la tolleranza del Tasso,non avrebbe mai potuto essere tollerante con uno come lui, che aveva assistito alla sua tortura senza fare nulla.
Codardo
La notte la sognava spesso la grifondoro che si inarcava sotto la bacchetta di sua zia,con quegli occhi scuri che invocavano aiuto e che lui da bravo codardo gli aveva negato,forse per paura e per completa impotenza.
Non che gli fosse mai importato della Granger,ma sicuramente a parti invertite il serpeverde era sicuro che lei l'avrebbe salvato.
Provava disgusto per se stesso.
Probabilmente era questo il reale motivo per cui non l'aveva mai guardata negli occhi in quella settimana trascorsa ad evitare di incontrarla,di trovarsi  a una distanza di sicurezza da quelle pozze dorate così orgogliose.
Fuggiva da lei come se fosse un Dissennatore,l'aveva "ignorata"dalla sera del suo ritorno.
Non che ci fosse pericolo che potessero scontrarsi,la ragazza camminava altera senza mostrare il minimo interesse nel mondo circostante, e conversava solo con i grifondoro ed altri compagni delle altre case.
Durante le lezioni in comune,lei si sedeva ai primi banchi e lui tra gli ultimi posti, per cui i punti di incontro erano inesistenti.
Il senso di colpa era forte in lui.
Si,esatto,il principe di serpeverde si sentiva in colpa verso Hermione Granger per non aver impedito che quella pazza di Bellatrix torturasse quella compagna di scuola con cui non era mai andato d'accordo.
Per non aver impedito alla pazzia di sua zia di macchiare la pelle della sua compagna con quella parola che lui per primo,molti anni prima, le aveva sputato contro in un picco d'orgoglio.
L'avbrebbe evitata fino ai MAGO.
Dopo aver pranzato il biondo si precipitò in biblioteca.Si era gettato completamente nello studio,non volendo fermarsi a riflettere sulla situazione della sua famiglia.
Sua madre giudicata innocente dal Weazengamot, grazie a Potter, era stata chiara doveva studiare e crearsi una posizione che lo svincolasse dal passato e dal suo cognome che in quel periodo era troppo opprimente.
Entrò in biblioteca  e con un cenno del capo salutò Madama Pince, si recò direttamente al reparto che cnservava i tomi di Incantesimi,ma quelli che gli occorrevano non c'erano tra gli scaffali.
Sio guardò intorno fino a notare i libri che gli occorrevano sparsi sul tavolo, alla mercè di Hermine Granger.
La Grifondoro era con il capo chino intenta a copiare le parole del libro sulla pergamena.
La ragazza scriveva veloce e nella smorfia concentrata del volto,notò dei particolari ai quali non aveva mai fatto attenzione,come la flessuosa linea del collo della ragazza,la piennezza e il colorito roseo delle sue labbra o la delicatezza dei tratti del viso,sempre privo di trucco che avrebbe solo sporcato un volto semplice nella sua assoluta perfezione.
Il ragazzo si riscosse da quei pensieri. Deglutendo a fatica per quei pensieri.
Dannazione! imprecò il giovane Malfoy.
Il serpeverde voleva concludere la ricerca entro quel giorno per poi dedicarsi al Quidditch,l'unico svago che ancora gli era rimasto e l'unico piacere che aveva scelto da solo,senza che suo padre mettesse il becco.
Prese coraggio e camminò verso il posto occupato dalla ragazza parandosi davanti a lei,la ragazza non dava segni di averlo sentito arrivare,intenta nella scrittura e comprensione di nozioni che secondo la serpe,quella saccente conosceva ampiamente.
"Granger mi servirebbe quel libro di Incantesimi di Julian Reese"disse in tono deciso pregando Merlino che non trapelasse la sua agitazione nel conversare con lei e pregando che la ragaza non alzasse la testa dalla sua pergamena.
La ragazza sembrò esaudire il suo desiderio,senza dar cenno di fastidio e senza staccare gli occhi dalla pergamena davanti a lei, allungò una mano sul manuale in questione e l passò al serpeverde senza dimostrare il minimo fastidio.
Il ragazzo aveva osservato con quanta disinvolura compiesse quei gesti,senza degnarlo di uno sguardo come se lui non esistesse e sicuramente per lei,lui non esisteva.
"Grazie"biascicò il ragazzo davanti a lei.
La ragazza scosse rapidamente la testa come chi non voleva esssere interrotta ulteriorimente,mentre leggeva bisbigliando le frasi sulla pergamena.
Il ragazzo era rapito da quei semplici gesti,tanto che quando la ragazza notò ancora li la sua presenza alzò la testa di scatto con un'espressione perplessa in volto
"Hai bisogno di altro?"chiese la ragazza fintamente gentile.
Il tono infastidi la serpe, e senza guardarla negli occhi si girò e se ne andò.
Quella spocchiosa con il suo ton saccente e i suoi occhi che.... non sapeva nemmeno lui come definirli gli occhi della grifondoro.
Si immerse nella ricerca,dove impeigò molto poco.
L'attenzione del ragazzo  fu distolta solo dal rumore di una sedia spostata che annunciava che Hermione Granger se ne stava andando.
Gli occhi del ragazzo percorsero l'esile figura della giovane donna e si trovò a notare un altro particolare della ragazza.
La divisa era della taglia giusta,non come gli anni passati che si infagottava in camicie e maglioni di qualche taglia più grande.
Quest'anno la camicia aderiva perfettamente al corpo della ragazza così come il maglione che evidenziava un ventre piatto e un seno piccolo.
La gonna era sempre lunga,molto più di quella di Daphne e Pansy,mostrava due gambe modellate fasciate in collant color carne.
Il ragazzo scosse la testa.
Se non fosse per quel caratteraccio,la Granger non sarebbe stata tanto male.






Amava volare.
Il vento a scompigliargli i capelli,il freddo liberatore che penetrava le membra fino a farle rinascere.
Draco Malfoy si sentiva libero quando volava,solo lui e la sua scopa nessun'altro.
Quelli erano rari momenti in cui lui lasciava il mondo fuori,in cui non pensava a suo padre e alle sue idee,non pensava a sua madre che nel manor sperduto nel Whiltshire,era sola in compagnia dei libri e degli elfi.
Riusciva a dimenticarsi perfino di quel tatuaggio che gli mordeva il braccio.
Teschio e Serpente
Quel Marchio Nero che odiava e che non sarebbe mai andato via. 
La causa di tutti i suoi problemi.
Alcuni vociferavano che dopo la morte dell'Oscuro si sbiadisse ma quello strazio era ancora lì.
Un promemoria per rammendargli sempre quanta sporcizia scorre nelle vene di un Purosangue,di un Malfoy.
Evitava perfino di guardare il suo braccio,talmento il ribrezzo che provava verso se stesso,verso suo padre che li aveva condannati.
Una punizione per aver vissuto sempre nella menzogna di ideali malsani che non lo soddisfacevano mai in pieno,che lo allontanavano dai valori reali,quelli che la sua ferrea educazione gli avevano precluso.
Quelli che,di nascosto,sua madre non aveva smesso mai di inculcargli.
I Malfoy non amano gli ripeteva suo padre.
Cresciuto con la consapevolezza che l'amore fosse per i deboli.
Ma lui aveva sempre amato sua madre,nella sua riservatezza,nei suoi baci sulla fronte.
Non si era mai sentito un debole quando sua madre nel silenzio del Manor lo abbracciava, e le sussurrava parole segrete.
Ti voglio bene mio piccolo Draco...
"Draco dobbiamo andare è il turno dei grifondoro"disse Blaise ad alta voce.
Si girò mantenendo padronanza con la scopa e notando come la Granger si accomodasse con eleganza  sulla tribune,con le gambe incrociate e un libro in mano.
Era ovvio che non fosse li per il Quidditch,ma solo per fare contenti i suoi amici,che erano appena giunti sul campo e attendevano che le serpi se ne andassero.
Malfoy rimase a contemplare nuovamente la figura della ragazza notando come quando la sua attenzione era rivolta a qualche libro,il mondo non esisteva.
Forse per la Granger i libri avevano lo stesso significato che il volo aveva per lui.
La ragazza alzò la testa e lo sorprese a fissarla.
Draco,per la prima volta non poteva evitare di guardarla negli occhi.
Se si fosse affrettato a volare via,sarebbe stato troppo sospetto.
Gli occhi della ragazza non erano sprezzanti o indagatori o disgustati...solo curiosi.
Draco tentando di sorreggere quello sguardo,si stava facendo del male.
Tentava sempre con lei,ma non riusciva mai.
Sentì freddo,nonostante la ragazza non lo guardava con disprezzo.
Quello era il gelo dell'anima che gli ricordava sempre che aveva assistito a quello scempio senza aiutarla,rimanendo li impassibile.
Paura
Ne aveva avuta tanta in quel periodo della sua vita, e quel giorno la paura che l'Oscuro potesse fare del male ai suoi cari gli impedi di agire in difesa di quella ragazza saccente che urlava dalla paura e dal dolore.
Scese in picchiata verso il suolo e lasciò il Campo di Quidditch.
Perdonami Hermione se sono stato un codardo


Note:In questo capitolo troviamo i pensieri di Draco...
Spero di ricevere altre recensioni e ringrazio Norma per aver recensito il primo capitolo.
Grazie anche ai lettori silenziosi.
Volevo avvisarvi che sto preparand una raccolta di one-shot sulla mia long "A un passo dalla verità"...
  
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