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Autore: Ely Gryffiindor    18/09/2013    2 recensioni
[...]L'aveva vista sorridere guardando il posto prima occupato da loro ed aveva deciso di seguirla.
Non era un sorriso di scherno o di derisione per quello che loro rappresentavano in quella scuola,era un sorriso dolce.
Come di chi sogna qualcosa che non ha,ma che desidera ardentemente.
Era deciso a scoprire cosa sognava...
Cosa sogna un'eroina?
Cosa sogna qualcuno che è avvolto dalla perfezione?
Solo quando lei parlò capì cosa sognava.
Capì che gli eroi hanno tutto,ma che Hermione Granger desiderava innamorarsi[...]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Luna/Theodore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo I


I raggi di un pallido solo filtravano dalle ampie vetrate delle finestre rischiarando la camerata di una luce tenue,non accecante.
Dal letto accanto giungevano dei mugugni-ovattati- di chi aveva appena salutato il nuovo giorno, e non ne era affatto entusiasta.
Aprì lentamente un occhio che fu costretto subito a richiudere.
Le sue iride ancora non erano pronte per vivere il nuovo giorno...
Ancora con gli occhi socchiusi tastò il comodino accanto a lui per recuperare gli occhiali.
Finalmente due occhi che potevano essere paragonati a due smeraldi- ancora assonnati- si aprirono totalmente.
"Buongiorno Neville"disse sbadigliando facendo emergere la testa dalle tende del baldacchino. 
"Buongiorno Harry.Hai visto Oscar? Non riesco a trovarlo"chiese piegandosi sotto al letto alla ricerca di quel rospo che aveva l'abitudine di nascondersi.
Harry scosse la testa in segno di  diniego ma sorrise al pensiero che quella scena l'aveva vissuta milioni di volte.
"Ehi preparati,che ho fame" disse Ron al bambino sopravvissuto ancora seduto sul letto.
Anche questa era una scena già vissuta.
E lui aveva bisogno di quel genere di cose,di quelle piccolezze della vita che era certo non sarebbero mai cambiate.
Quelle sicurezze della vita che la stessa non le aveva mai fornito.
Ripensandoci oltre al rospo di Neville che fuggiva e la fame del suo amico Ron,la sua sicurezza era stata quella di dover scontrarsi con Voldemort.
Brutale certezza.
Più che altro poteva definirsi una spada di damocle che gravava sopra la sua capigliatura perennemente in disordine.
Harry annui e si diresse verso il bagno.
Si guardò allo specchio e sorrise,quel giorno avrebbe rivisto la sua migliore amica.
Dopo aver vissuto un anno come latitanti,alla ricerca di quei maledetti Horcrux,non averla avuta con lui il primo giorno di scuola le era mancata.
Non esisteva Hogwarts senza di lei.
Si erano conosciuti grazie ad una delle tante fughe di Oscar, ed Hermione-spirito grifondoro-aiutava Neville a cercarlo.
Avrebbe dovuto ringraziarlo un giorno quell anfibio dispettoso.
Quella sera Hermione Granger sarebbe tornata,e lui avrebbe ritrovato quell'amica e sorella che negli anni gli era stata accanto sempre.
Aspettare fino a sera per rivederla, poi finalmente avrebbe potuto stringerla a sè di nuovo.






"Secondo voi verso che ora arriva Hermione?"chiese Ginny seduta di fronte a suo fratello ed Harry.
I"In serata,per cena sarà qui"rispose Harry mandando giù il suo succo di zucca.
"Non vedo l'ora"disse la Weasley battendo le mani e sorridendo.
Harry annui alla sua ragazza.
Finalmente dopo anni ce l'avevano fatta,si era innamorato di lei due anni prima,ma con Voldemort che voleva ucciderlo,la ricerca degli Horcrux e la guerra avevano dovuto aspettare.
Ma ora era davvero felice.La relazione con Ginny completava il quadro della sua felicità.
Era l'ultimo anno ad Hogwarts e voleva viverlo a pieno.
Era stata la sua casa,l'unico posto che meritava essere considerato tale. Ed ora con l'arrivo imminente di Hermione, la sua famiglia era di nuovo riunita.
Osservava Ron e Lavanda che parlottavano complici tra loro,dopo la guerra era arrivato l'amore anche per il rosso suo amico. Anzi tra loro c'era stato qualcosa già al sesto anno,ma dopo la guerra Lavanda era cambiata,non era più un'ochetta frivola tutta scarpe e capelli, e con dolcezza i due ragazzi avevano ricostruito quel rapporto che inizialmente era poco importante per entrambi ma che ora si era solidificato molto.
Un silenzio innaturale piombò nella Sala Grande, Harry scosse la testa.
Se quando entrava lui e i suoi amici si sentivano mormorii d'apprezzamento e stima,quando entravano Malfoy,Nott,Zabini,la Greengrass e la Parkinson calava un silenzio carico di tensione.
"Deduco siano entrate le serpi"disse Neville continuando a mangiare.
"Già"disse Ginny che ogni volta che li vedeva si rabbuiava ripensando alla morte di Moody,di Silente e di Piton.
Se alle serpi dava fastidio non lo davano a vedere nascondendo il tutto sotto strati e strati di alterigia,dietro le loro camminate spavalde e boriose.








Il treno sfrecciava veloce sui binari.
Il sole che andava a morire tinteggiava le cime collinose scozzesi di una tonalità rosata. La ragazza sorrise al paesaggio,come se esso potesse rispondere.
Appoggiò la fronte al vetro del finestrino e respirò ansiosa.
Stava tornando a casa.
La guerra l'aveva cambiata,quello che aveva visto,le macerie i corpi senza vita, però non l'aveva abbattuta.
Avrebbe ricominciato a vivere, e solo l'aver ritrovato i suoi genitori ed avergli reso la memoria,per lei,era già un inizio per la sua nuova vita.
Si era promessa che quell'anno avrebbe fatto le cose con calma.
Non avrebbe speso nottate sui libri , ma avrebbe studiato con moderazione senza però rinunciare a quei suoi momenti nei quali un libro è l'unica cosa che vuole a tenerle compagnia.
La sete di conoscenza era ancora palpabile in lei,caratteristica che l'avevano proclamata la strega migliore dell'ultimo secolo,ma aveva compreso che molte domande non potevano trovare risposte nei libri ed a volte non a tutte le domande vi possono essere risposte adeguate.
Ma era ancora lei,la ligia e bacchettona Hermione Granger.
Una ragazzina che aveva combattuto ma che non aveva perso totalmente se stessa.
Il coraggio, quello era  cresciuto cosi come l'Orgoglio nell'aver partecipato alla guerra e nell'aver vinto al fianco di Harry Potter il suo migliore amico impaziente di rivedere.
Scese dal treno per dirigersi alle carrozze,era buio e l'aria iniziava a rinfrescare soprattutto li nel sentiero che conduceva ad Hogwarts. 
Accostò i lembi del suo pull over e e sali sulla carrozza.
Creature affascinanti erano i Thestral,nel loro senso di inquietudine che faceva si che solo chi aveva visto la morte potesse vederli.
Sicuramente da quell'anno i Thestral non erano più creauture celate ai più.
Ad attenderla davanti all'imponente cancello di ferro di Hogwarts c'era Minerva McGranitt con una lanterna per rischiarare la visuale.
Il volto della donna era sorridente ma solcato dai segni del tempo.
Rughe più o meno evidenti ai lati dei dolci occhi della neo preside.
"Bentornata Miss Granger"disse sorridente 
La ragazza sorrise e strinse la mano della donna che lei aveva teso.







Il soffito della Sala emanava quel familiare odore di fuoco misto a cera bruciata proveniente dalle tante candele che illuminavano il soffitto sopra le teste degli studenti.
Le tavolate in legno scuro accoglievano gli allievi e attendevano i ritardatari.
La Sala Grande era gremita,ogni studente era seduto al suo posto,aspettando che la Preside facesse comparire davanti ai loro posti le vivande da consumare.
C'era chiasso,come sempre, le voci e le risate degli studenti si confondevano nelle quattro tavolate di Hogwarts.
Harry Potter era impaziente,si guardava continuamente intorno,aveva atteso tutta la giornata ed era sceso per la cena felice di rivedere Hermione ma di lei non  vi era traccia.
Iniziava seriamente a preoccuparsi.
"Arriverà"disse Nevville enigmatico osservando lo strano atteggiamento dell'amico e scoccando un'occhiata perplessa a Ginny.

"Come mai Potter sembra un invasato?"chiese Blaise Zabini che osservava lo strano comportamento dal tavolo riservato alla sua casa.
Draco non si degnò di alzare gli occhi, sinceramente le turbe mentali di Potter erano l'ultimo dei suoi pensieri.
"Sembra stia aspettando che accada qualcosa"continuò Blaise scrutando -con gli occhi ridotti a due fessure- la testa di Potter che aveva gli occhi puntati sulla porta d'entrata.
Draco sospirò rumorosamente davanti alle osservazioni di Blaise di cui non poteva importagli di meno.
"Aspetta la Granger"disse Astoria incurante prendendo posto accanto a Pansy."L'ho sentito dire dalla Weasley"concluse la giovane serpeverde indifferente.
Draco alzò la testa ed osservo senza rendersene conto la porta d'ingresso,emulando Potter.
Una settimana prima quando non l'aveva vista al fianco di quei due disastri ambulanti si era chiesto che fine avesse fatto quella ragazza,ma su di lei non correvano voci,era come se si fosse dissolta nell'atmosfera.
La McGranitt,con grande stupore dei ragazzi, si alzò dalla sua seduta che ricordava un trono regale, e si diresse al leggìo
"Ragazzi oggi tarderemo il banchetto, Hogwarts ad una settimana dalla sua apertura riaccoglie nuovamente una vecchia studentessa che tutti voi conoscete. Ma le regole impongono che nonostante abbia frequentato Hogwarts in precedenza venga smistata di nuovo. Se fosse tornata il primo giorno non ci sarebbero stati problemi,ma visto che l'anno passato non ha frequentato e non è tornata il primo settembre dovrà sostenere di nuovo lo smistamento"spiegò la preside.
"Cosa?"disse Harry  ad alta con il volto che pareva raffigurasse l'indignazione in persona,  aveva capito che Hermione avrebbe dovuto essere smistata di nuovo e temeva che fosse finita in un'altra casata.
Draco sorrise alla vista dello sfregiato e delle sue patetiche rimostranze,immaginando lo sguardo ammonitore che la Granger avrebbe riservato all'amico iniziando poi a borbottare sull'importanza del rispetto delle regole.
"Signor Potter mi dispiace, ma salavatrice o meno del mondo magico,le regole valgono per tutti"disse la donna con un tono deciso che non avrebbe ammesso repliche.
"Tranquillo Amico non c'è nessuno più Grifondoro di Hermione"disse Ron
"Venga avanti Miss Granger"disse la donna sorridendo

Hermione entrò in Sala Grande con passo fiero e deciso,mascherando l'imbarazzo,sfilò tra i tavoli sentendo i mormorii di approvazioni e gli attestati di stima degli altri studenti.
Sorrise ai suoi amici al tavolo rosso-oro,leggendo negli occhi di Harry la paura di non averla tra loro quell'anno.
In effetti la notizia del nuovo smistamento non l'aveva entusiasmata ma l'amicizia che aveva con Harry,Ron,Ginny e gli altri non dipendeva dal blasone cucito su una divisa.
Raggiunse la Preside che teneva in mano già il Cappello,più logoro rispetto al suo primo smistamento.
Nella sala calò il silenzio e la suspence
I Grifondoro incrociavano le dita,i Corvonero speravano che questa fosse la volta buona per avere la Granger tra le loro file,i Tassorosso erano ansiosi di conoscere il risultato e i Serpeverde erano quelli che si annoiavano e aspettavano l'esito.
Hermione inclinò il capo come sinonimo di riverenza in direzione dei professori che sorrisero alla studentessa appena arrivata.
"Perdoni l'attesa,ma il prescelto aveva da protestare"disse la preside guardando male Harry.
Hermione ammonì il suo amico con lo sguardo.
Non stava bene avere da ridire sulle regole.
"Come osi guardarmi così, io sono il salvatore del mondo magico"urlò Harry fintamente indignato per poi scoppiare a ridere.
"Tu?"replicò sconcertata Hermione scuotendo la testa e mettendosi le mani sulla fronte.
Hermione scoppiò a ridere, si divertivano in questi siparietti stupidi,sapeva che Harry era teso per il suo smistamento e stava alleggerendo la situazione.
Gli altri studenti ridevano sommessamente al piccolo botta e risposta dei due amici,mentre la McGranitt osservava i due attonita.
La ragazza si posizionò sullo sgabello e la McGranitt lo adagiò sul capo della giovane.
"Bentornata Miss Granger. Bene...mmm... Minerva abbiamo una situazione strana e divertente"disse la voce del cappello.
"Cosa intendi?"chiese turbata la donna
La stanza attendeva con impazienza e curiosità le parole di quel logoro cappello di pezza.
"Vedete io so benissimo dove smistarla,ma Miss Granger le porgo i miei più sinceri Complimenti lei potrebbe far parte di tutte le case"disse il cappello.
L'inquietudine di Harry cresceva a dismisura ma si imponeva calma,l'avrebbero preso per un pazzo.
Hermione corrugò la fronte e si morse il labbro inferiore davanti alle parole del cappello,lei era una Grifondoro si sentiva tale,pensava che non ci fossero problemi al riguardo.
"Miss Granger vanta l'intelletto e l'individualità del Corvo,la tolleranza e la pazienza del Tasso e la furbizia e l'  ambizione della Serpe.Nonostante ciò, il cuore,che è l'unica cosa importante,è colmo di Orgoglio e Coraggio.GRIFONDORO"urlò fiero il cappello.
Il tavolo rosso oro implose in applausi e gridi di esultanza.Harry Potter sorrideva felice.
Hermione corse verso di lui e l'abbracciò stretto,rimasero avvolti  in un abbraccio fraterno,puro dove solo la cattiveria poteva vederci dell'altro
"Mi sei mancata"sussurrò Harry Potter
"Anche tu"
Si lanciò poi tra le braccia di Ginny,Ron,Neville e Lavanda che aveva rivalutato.
"Granger se il tuo aspetto fosse anche solo lontanamente paragonabile alle qualità che ti ha appena affibiato il cappello,potresti essere quasi il mio tipo"disse Malfoy ghignando.
Hermione aveva riconosciuto quella voce e la detestava.
Harry nei suoi gufi le aveva raccontato di come le serpi non procuravano fastidio agli altri studenti.
Si voltò prima con la testa e poi fece roteare il corpo.
Era dritta e fiera davanti a lui.
"Malfoy se invece tu non fossi così disgustoso,non avessi un atteggiamento da padrone del mondo e se sul tuo avambraccio non si stagliasse il marchio nero dei Mangiamorte codardi e rinnegati....no neanche in quel caso saresti il mio tipo"rispose lei.
Le serpi accanto a Malfoy non osarono proferire parola,sapendo l'errore compiuto dal loro Principe.
Harry e Ron guardavano disgustati Malfoy.
Era stata cattiva,ma lui l'aveva provocata senza alcun motivo.
Ma a gente come Malfoy non servivano motivi.
Insultare,per Malfoy,era come bere succo di zucca e cosa peggiore era il piacere provato nell'infliggere dolore agli altri.
Lo detestava.



"Draco cosa ti salta in mente.Qui per noi già è una sopravvivenza e tu ti metti a fare quelle affermazioni all'eroina del mondo magico?"lo rimproverò Blaise.
Draco osservava la grifondoro sorridere ai suoi amici, e salutare i membri delle altre case.
Le parole erano state sputate fuori e il loro sapore era ferroso come il sangue.
Non pensava che la replica della Granger potesse menzionare il suo vile trascorso.
Quella triste allusione e il tono duro utilizzato gli avevano provocato una stilettata ai polmoni impedendogli di respirare.
"Dovresti scusarti"disse Pansy meritandosi un occhiataccia torva dal biondo.
I Malfoy non si scusano...
Non vi era nulla da scusarsi.
Non sapeva nemmeno lui di cosa scusarsi.
In realtà avrebbe dovuto scusarsi ma per motivi che poco avevano a che fare con quella frase insignificante a cui la Granger si è aggrappata per gettargli addosso tutto il suo disprezzo.
Era uno stolto questo lo sapeva bene.



Note: Salve a tutti. In un momento di follia ho cancellato i capitoli postati.
Ora ho le idee più chiare ed ho fatto delle aggiunte e dei tagli.
Spero che la storia vi piaccia
Spero di ricevere pareri positivi e negativi. Non mi importa delle critiche,anzi ...
A presto...
  
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