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Autore: xxbiebervoice_    19/09/2013    1 recensioni
''lei era tutto ciò che lui voleva.''
Genere: Drammatico, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1 of september.

Ed eccomi in volo per il Canada.Finalmente era arrivata quella ''vacanza'' tanto attesa,ero in aereo ormai da qualche ora,ero stata messa insieme ad altre persone che probabilmente avevano una meta diversa dalla mia.
''Signori e Signore vi avvisiamo che fra meno di cinque minuti atterreremo all'aeroporto, allacciate le cinture, grazie per aver scelto la nostra compagnia". Dopo qualche minuto l'aereo atterrò,aprirono gli sportelli e la folla inizio a fluire,tra le ultime persone a scendere ci fui io,arrivata nel salone di aspetto si avvicino' a me una donna,non troppo alta,molto snella con dei capelli castani ad altezza spalle,sorrise gentilmente. ''Tu devi essere Grace,giusto?Io sono Elisabeth e lui è mio marito Louis'' disse indicando un'uomo distinto,alto,dall'aspetto severo,che avvicinandosi sorrise ,qualche minuto dopo ci diriggemmo in macchina con la quale arrivammo alla casa che sarebbe dovuta essere come 'mia' per 9 mesi,la casa era a due piani,molto spaziosa,mi mostrarono la mia camera e così sistemai tutta la roba. ''Sarai stanca,vuoi riposarti?'' mi disse gentilmente Elisabeth. ''Veramente se è possibile preferirei fare un giro a piedi nei rintorni,sai mi piace esplorare i luoghi nuovi,per voi va bene?'' risposi e dopo il suo consenso presi il giubbotto,il mo i-phone e andai a fare un giro.Iniziai a camminare per le vie di Stradford era tutto così diverso dalle vie Francesi.Mi fermai in un parco vicino casa,mi accomodai su una panchina,prensi le cuffiette e misi play,dopo una manciata di minuti,feci scorrere il dito sullo schermo del mio i-phone e lo sbloccai notando l'orario,capendo che sarrebbe stato meglio tornare a casa mi incamminai verso di essa.

 

20 of september.

I raggi del sole entravano dalla finestra della mia stanza illuminandomi il viso,era una di quelle giornate tranquille che pero' ti danno un po' sui nervi,mi rotolai nel letto prima di aprire definitivamente gli occhi,sedermi su di esso e dire quello che mi ripetevo ormai da più di un anno 'oggi andrà bene,me lo sento.' misi le mani sul viso strofinando delicatamente gli occhi per poi alzarmi e diriggermi all'armadio,presi cio' che mi serviva e mi chiusi in bagno.Rimasi a lungo sotto il getto caldo della doccia,per poi uscire ed avvolgermi in un'asciugamano,asciugai la mia lunga chioma castana per poi raccoglierla in una coda,lasciai cadere l'asciugamano sul pavimento,indossai gli slip e il reggiseno seguiti dal resto degli indumenti,mi avvicinai allo specchio per metter il rossetto rosso e il mascare,mi dirissi in camera mia dove calzai le scarpe al volo presi lo zaino uscendo di casa con una sola bratella alla spalla e mi guardai in torno:nessuna traccia di autobus,così andai a piedi.Quando arrivai a scuola era già troppo tardi,ma decisi di entrare comunque.

''Signorina Evans,Grace Evans,le sembra questo l'orario di entrare in classe?''mi disse l'insegnante con un tono fastidioso,calai la testa e fissai il pavimento in cerca di una ipotetica scusa per il mio ritardo ''Avanti si sieda per questa volta.'' mi andai a sedere all'ultimo banco come era mio solito fare,pronta a cinque noiosissime ore,e fu proprio quella quarta ora a fottermi.

''Grace!Signorina Grace!''alzai lo sguardo dall'i-phone per notare che l'insegnante era proprio all'in piedi davanti a me,mi porse una mano per poi subito dopo sequestrarmi il telefono,''Evans sono stufa di doverla richiamare di continuo,e sequestrargli il telefono e diventata ormai una routine!''

''Ma..ma non può prenderselo ancora una volta,è mio e lei mi ha davvero rotto il cazzo.''dissi alzandomi di scatto dalla sedia e sbattendo le mani sul banco. ''Grace!che termini sono come ti permetti?ora basta,vai in presidenza.''

''no.'' risposi fermamente, ''Ho detto vai subito in presidenza.'' il suo tono era più alto e autoritario del solito,così uscii dalla classe ''Vada a farsi fottere.'' dissi prima di sbattere la porta e sparire dietro di essa.Mi incamminai in presidenza,ma che mi era preso?quella non ero io,non avevo mai risposto così a nessuno,neanche ai miei amici,pensai.Ma fu li,proprio in quel corridoio che vidi appoggiato al muro un ragazzo,continuai a camminare fissandolo dalla testa ai piedi ''Cos'hai da guardare?'' mi fece cenno con la testa, così risposi ''Io?nulla.'' ''Che fai in presidenza bambola?'' '' Ho detto all'insegnante 'mi ha rotto davvero rotto il cazzo,vada a farsi fottere.'' risposi abbassando lo sguardo,la sua risata e il suo applauso echeggiarono nel silenzio di quei corridoi ''Ma che cattiva ragazza.'' disse con un sorriso stampato in faccia,sentii le gambe cedere per un attimo e un brivido percorse la mia schiena alla vista di quel sorriso,subito dopo calo' il silenzio tra noi' ''Tu devi essere Justin'' dissi per spezzare quel silenzio chiuso,ovatto,il ragazzo annuì per poi rispondere ''Giusto giusto,e tu devi essere la francese,Grace giusto?'' mise le mani nelle tasche dei pantaloni lasciando fuoriuscire i pollici da esse,''Si'' risposi imbarazzata ''Sono io'',Justin annuì con la testa per poi darmi le spalle,ed ecco che ci fu ancora una volta silenzio ma lui lo ruppe qualche secondo dopo.''Vieni con me.'' mi prese per il polso,sussultai al suo tocco,mi trascinò per tutto il corridoio fino all'uscita,si guardò intorno e il suo sguardo si posò sull'inserviente della scuola a pochi metri dall'uscita,''Ma cosa vuoi fare?'' chiesi un po preoccupata ''Al mio tre corri.'' disse ''Perchè dovrei?no!''  ''Ho detto corri.'' il suo tono diventò più profondo quasi cupo,e il suo sguardo su di me non era di meno,annuii ''Tre!'' disse con appena un filo di voce così bassa che nessuno avrebbe potuto sentirlo,nessuno tranne noi due.Justin corse e spalancò la porta,io ero dietro di lui,l'inserviente corse dietro a noi urlando parole indecifrabili mentre noi eravamo ormai lontani molti metri da esso che continuava a rincorrerci. Dopo esser arrivati circa uno o due isolati dopo la scuola ci fermammo sfrenati,con il fiatone e il cuore che batteva all'impazzata.Justin si appoggiò ad un'albero,uscì dalla tasca un pecchetto di sigarette per poi sfilarne una,posizionarla tra le sue labbra,riposare il pacchetto e in fine accenderla. ''Dove hai intenzione di portarmi?'' chiesi curiosa, ''Da nessuna parte,non sei dentro un film romantico e non ho intenzione di far proprio nulla,puoi anche andartene se ti va,a me non cambia nulla.'' disse guardandomi ancora una volta con quegli occhi cupi per poi prendere un tiro dalla sigaretta,allontanarla dalla bocca e buttare fuori il fumo,mentre io mi zittii completamente non sapendo cosa dire o fare,dopo qualche istante lui si voltò e continuò a camminare ''Ehy,ma cosa fai?non puoi lasciarmi qui,non so neanche dove sono,magari non sono neanche al sicuro!''dissi con un tono di preoccupazione nella voce, ''Magari non lo sei neanche con me.'' fece spallucce continuando a camminare senza neanche voltarsi a guardarmi,non capii le sue parole,eppure quel ragazzo mi attirava,così lo raggiunsi iniziando a camminare al suo fianco ''Cosa ti è preso?'' dissi guardando davanti a me,senza guardarlo,lui non rispose,continuò a camminare in silenzio e io feci lo stesso.Camminammo per molto tempo,quasi per più di mezzora,senza fiatare,nessuno dei due parlò,poi lui ruppe ancora il silenzio,proprio come aveva fatto un'oretta prima in quel corridoio,''Devo andare in un posto,ti va di venire con me?'' ''Si va bene..'' ''Ho la macchina nella strada più avanti,vieni.'' lo seguii passo dopo passo fino ad arrivare alla macchina.Mi infilai in macchina e mi sistemai nel sedile del passeggero e Justin alla guida,mandò su di giri il motore,facendolo rombare,stuzzicandomi,prima di ingranare la retromarcia e uscire dal vialetto ''Sei strana per essere una ragazza 'trucco e capelli'. '' disse guardandomi, ''In che senso?'' chiesi incuriosita ''Nel senso che non mi conosci ed entri nella mia macchina.'' mi mostrò un rapido sorriso pericoloso e io per quanto tentai di impedire alla tensione di salire,non ce la feci,Justin mi passò un dito lungo il collo e si fermò per tastarmi i battiti ''Ti stai eccitando solo al pensiero di essere vicino a me.'' il suo tocco scatenò uno strano desiderio in me.Mi scrollai di dosso la sua mano,incrociando le braccia fissai l'attenzione sul finestrino,guardai il quartiere sfocarsi mentre lui passava il limite di velocità.Justin cambiò le marce e il motore rombò più forte chiedendo di bruciare la strada.

''E' legale andare così forte?''chiedo un po nervosamente,lui mantenne fermamente il mio sguardo mentre scalò le marce e mandò il motore su di giri ''Che ne pensi?Accelleriamo?O rallentiamo?'' avrei voluto dirgli di rallentare,mettere la cintura di sicurezza e spostare lo sguardo da me,ma non dissi nulla di questo,i suoi occhi erano fissi suoi miei,invitandomi a distogliere io per prima lo sguardo.La macchina aumentò la velocità lungo una strada molto stretta,i suoi occhi mi sfidavano a chiedergli di rallentare e una parte di me forse lo voleva,disperatamente,quando ingranò la marcia più alta,andando sempre più veloce,il mio corpo e l'adrenalina che era in me mi chiedevano di lasciar fare.Improvvisamente urlai ''Il segnale di stop!'' gli occhi di Justin scintillarono,come la luce del sole che si riflette sull'oceano.Schiacciò il freno,facendo stridere le gomme e scagliandoci entrambi in avanti,mi aggrappai al cruscotto per evitare di andarci a sbattere. ''Sei pazzo?'' la mia voce si incrinò mentre mi sistemavo sul sedile ''Cosa c'è che non va in te?'' il cuore mi battè nel petto,saldo e dinuovo vivo.

 

Justin's point of view.

''Cos'è successo a quel piazzale?'' chiese ''Sembra che non si possa più prendere quella strada..'' guardai il piazzale e la strada che continuava dopo esso ''Puoi,se ci vai a piedi o hai una macchina con quattro ruote motrici e ti arrampichi sulla collina.'' l'accesso al piazzale era bloccato da un largo recinto,così che le macchine non potevano raggiungere la strada sterrata che conduceva ad un'area isolata ''L'hanno chiuso dopo aver beccato un gruppo di gente per detenzione di droghe e alcol'' le risposi tenendo gli occhi sulla strada ''Qualcuno che conosco?'' chiese rivolgendomi lo sguardo,feci tamburellare le dita sul volante.''Si,sei seduta a fianco di uno di loro,ma io solo per alcol'' la guardai ''forse'' Grace mandò giu la saliva che aveva in bocca e poi chiese ancora con nochalance ''Cosa ti hanno dato?''

''Libertà vigilata e obbligo di frequentare un corso per imparare a gestire la mia rabbia.'' risposi con altrattanta indifferenza ''Corsi per imparare a gestire la rabbia?'' voltò la testa verso di me. ''Ho anche preso a botte un paio di ragazzi in città e a uno ho rotto il naso e tutto il resto.'' spiego,Grace mi scrutò intensamente con i suoi bellissimi occhi, ''Perchè l'hai fatto?'' disse.

''Questi non sono cazzi tuoi.'' risposi con un tono freddo e cupo,lei mi guardò ancora una volta e io sostenni con decisione il suo sguardo,poi restammo zitti per il resto del tempo.Parcheggiai davanti una roulotte sistemata in un campo,vicino a un deposito di rottami e a un complesso di appartamenti ormai abbandonati.Aprii la portiera e scesi,poi mi avvicinai alla portiera di Grace e la aprii ''No grazie.'' Grace scosse la testa,rannicchiandosi sul sedile ''Penso che aspetterò qui.'' continuò.

''Sei molto più al sicuro all'interno.'' dissi ''Quello laggiù è un covo di fumatori di crack e,fidati,se ti vedono qui seduta,da sola,verranno sicuramente da te.'' indicai una baracca fatiscente nel mezzo del campo,lei fece una smorfia e si precipitò fuori dalla macchina. ''Chi è il proprietario di questa casa?Non è uno spacciatore,vero?'' disse con un aria che variava dal divertimento alla preoccupazione. ''Forse.'' risposi sorridendo, e bussando alla porta.Il ragazzo al suo interno aprì,facendoci entrare.

 

 

''Allora?Hai la roba?'' chiesi quasi sussurrando,''Ne dubitavi?'' sussurrò passandomi una bustina piena di erba ''è tutta tua.'' continuò. Presi la busta e la misi in tasca,e subito dopo uscimmo dalla rulotte ed entrammo in macchina,misi in moto e partii di nuovo.Per le stradine più strette della città si vide un gruppetto di ragazzini giovani abbastanza per andare in primo superiore,scambiarsi droga,quella parte della città faceva veramente schifo,certo ormai non era più un problema per me ma da piccolo era un po dura da accettare.Vidi Grace muoversi sul sedile,mentre guardava quelle scene. ''Mai visto nulla del genere in francia,vero?'' si girò a guardarmi e fece cenno di no con la testa,aveva il viso molto pallido e quel rossetto rosso un po seccato della mattina spiccava illuminandole il viso. ''Mi porteresti a casa?Per favore?'' chiese rivolgendomi lo sguardo, ''Si..sai che abitiamo l'uno difronte all'atra,vero?'' dissi come pre spezzare quell'aria di tensione che si era creata, '' Si,lo so..'' disse sorrridendo ''Sei al terzo anno,giusto?'' chiesi ''Si,e tu al quinto'' disse ''Si'' risposi spostando lo sguardo sulla strada, ''Sei uno strano tipo,fai un po paura,sai?Fai cose che non si dovrebbero fare..credo..'' a sentire quelle parole mi gelai di botto,non le risposi,non la degnai neanche di uno sguardo.E ancor una volta terminammo il tragitto in assoluto silenzio.Solo quando arrivammo a casa mi disse un 'ciao' con voce fioca,sussurrando come se non volesse che lo sentissi.


 

La sua risata e il suo applauso echeggiarono nel silenzio di quei corridoi ''Ma che cattiva ragazza.'' disse con un sorriso stampato in faccia,sentii le gambe cedere per un attimo e un brivido percorse la mia schiena alla vista di quel sorriso,subito dopo calo' il silenzio tra noi.

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