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Autore: emily silente    19/09/2013    1 recensioni
Danaè è una ballerina del teatro di Storybrooke, anche se ballare non le piace
Emrick è il compositore del teatro: è lui che consiglia ai proprietari le opere da mettere in scena: Nessuno, però lo ha mai visto in faccia: comunica solo attraverso mail per inviare spartiti e direttive. Tutta la città si chiede da sempre come mai il talentuoso compositore non esca mai. L'ipotesi più accreditata fa soffrire Emrick di agorafobia.
Ma la verità è ben diversa.
Questa è la storia di Danaè ed Emrick a Storybrooke, anche conosciuti come Christine ed Erick, il fantasma dell'Opera.
Con accenni RedCricket,Rumbelle,Snowing e altre!
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Emma,intanto,era torntata in centrale. Non aveva assolutamente niente da fare, così decise di prendere il libro di favole e leggere le pagine che Henry le aveva indicato. Si sentì quasi una stupida a leggere un libro di favole alla veneranda età di ventotto anni, ma la paura di deludere suo figlio si fece più forte. Iniziò a leggere la prima pagina

*****

Madeline Destler era una donna bellissima. I riccioli biondi e gli occhi azzurri contribuivano spesso e volentieri a far girare le teste di molti ragazzi. Ma a lei ne interessava solo uno: Charles Goire, bellissimo giovane, che lavorava come scalpellino nella città di Boscherville. E, di solito, ciò che Madeline voleva, Madeline otteneva. Qualche mese dopo,Charles rimase vittima di un incidente, mentre lei contemporaneamente rimase incinta di un bambino. ' Cosa farò ora?' si chiese ' Se tengo questo bambino diventerò una reietta, un'emarginata....' decise quindi di chiedere aiuto, pregando

" Bè, dearie, fare così non servirà a niente" la donna si voltò, e si trovò davanti un uomo, anche se bè, era davvero strano. Sembrava più un folletto

" Chi siete voi e cosa volete da me? " il folletto fece una risatina

" Giusto, Rumplestiltskin, ai vostri servigi" rispose inchinandosi. La donna lo guardò ancora dubbiosa

" Cosa volete da me?" il folletto sogghignò di nuovo

" Bè, la domanda più corretta sarebbe cosa voi volete da me" la donna si spaventò: il tono di quell'uomo la spaventava

" Vi state sicuramente sbagliando: non mi serve niente io..."

" Scusate, pensavo vi voleste liberare del bambino"

" Voi come....?"

" Ve l'ho detto dearie. Io so sempre cosa vuole la gente. La domanda che mi dovete porre ora è: cosa voglio io in cambio" la donna lo guardò confusa

" Temo di non capire" Il folletto iniziò a spazientirsi. Come erano strani gli abitanti di questo mondo

" Voi vi volete liberare del bambino, io ho un modo per farlo"

" L'unico modo per liberarsi di questo bambino,nato nel peccato, è andare dagli zingari, pagare una fortuna e bere uno di quegli intrugli. Oppure usare la magia"

" Tipo questa?" le chiese il folletto facendo comparire tra le mani una fiammella

" Come avete fatto? Siete una qualche specie di mago?" chiese la donna stupita. Rumplestiltskin le rispose, un po' irritato

" In un certo senso. Dearie,ascoltatemi bene,tra poco dovrei vedermi col re della vostra nazione: a quanto pare un gruppo di come li ha chiamati...ah si...studenti ha costruito delle barricate per far insorgere il popolo contro di lui. Come potrete capire vado un po' difretta"

" Accetto" disse la donna senza pensarci su un'altra volta

" Perfetto-disse Rumplestiltskin facendo comparire una boccetta-però,dearie,come ben sai tutto ha un prezzo"

" Qual è il vostro?" Il folletto sogghignò ancora

" Voglio sapere il nome del bambino" la donna sospirò

" Se fosse stato maschio lo avrei chiamato Erik. Mentre invece se fosse stata una femmina l'avrei chiamata Evangeline" Rumplestiltskin ghignò soddisfatto, facendo comparire una pergamena e una penna d'oca

" Perfetto dearie. Mettete una firma qui-disse indicando col dito lo spazio- e una qui. Devo avvertirvi, però, che prendendo questa pozione ci sono dei rischi: il bambino potrebbe sopravvivere" la donna lo guardò

" Potevate dirmelo prima..."

" Bè, mi pare che vi non abbiate chiesto. Arrivederci,dearie." Detto questo sparì. Madeline gridò per la frustrazione. In che guaio si era cacciata? Fidarsi di un uomo così, ricorrere a metodi pagani per abortire. Si fece forza e bevve la pozione.

Emma dovette smettere un attimo di leggere: il personaggio di Rumplestiltskin le provocave sempre più inquietudine. Riprese a leggere

Passarono circa sei mesi da quel giorno. La rivolta di cui aveva parlato Rumplestiltskin si era risolta: purtroppo male per tutti i rivoluzionari. Madeline ora lavorava, facendo la cucitrice. Fu durante una giornata di lavoro che sentì improvvisamente un dolore insopportabile allo stomaco. Strinse i denti, impugnando l'ago con più forza. La sua vicina,Angelique, se ne accorse

"Medeline, che cos'hai?"

" Ah, niente-disse la donna cercando di mimare un'espressione non sofferente- solo un po' di maldistomaco"

" Da quant'è che senti dolore?" si informò la donna, zittendosi subito quando Monsieur Babette,il capoturno, passò vicino alle donne

" Qualche ora, credo. Ma prima non era così forte" la nuova fitta la costrinse a posare l'ago per tenersi l'addome

" Monsieur Babette-gridò Angelique- mademoiselle Destler non si sente bene.Forse sarebbe il caso di accompagnarl dal dottore"

Monsieur Babette era un uomo sulla quarantina gentile e generoso, due qualità che difficilmente coabitavano nella stessa persona, soprattutto se questa aveva una forma,che fosse anche minima, di potere sulle altre

" Ma certo Madame Fleurot. Andate pure"

Pochi munuti dopo le due donne erano già dottore. Il medico arrivò pochi minuti dopo

"Buongiorno,io sono Monsieur Bayrne. Cosa posso fare per voi?" Angelique parlò

" Buongiorno,monsieur,io sono Mme Fleurot. La mia amica si è sentita male"

"Va bene. Vi dispiacerebbe lasciarci soli per qualche minuto?"La donna scosse la testa e lasciò la stanza. Dopo aver ascoltato i sintomi il dottore iniziò a visitarla quando ad un tratto esclamò scioccato

" Oh mio Dio-poi,continuando,urlò-presto, una levatrice!" Madeline lo guardò spaventata. In che senso una levatrice? Lei non era incinta, dopo aver bevuto la pozione credeva di aver abortito. Possibile che quel folletto l'avesse ingannata? Venti minuti e molto dolore dopo, finalmente Madeline sentì la voce della levatrice

" Eccolo, sta uscendo e sembra...Ah-gridò la levatrice terrorizzata- oh mio Dio, è orribile, orribile. Figlio del demonio" detto questo lasciò la stanza,in lacrime e terrorizzata. Per fortuna ad assisterla c'era una giovinetta, sua apprendista,che prese il bambino, senza ovviamente guardarlo in faccia

" Ecco, tenga-disse la ragazza allungandole il bambino- ma non lo guardi in faccia, Mademoiselle, è davvero...mostruoso" dopo di che i voltò anche lei, allontanandosi più in fretta possibile. Madeline guardò il bambino terrorizzata. La parte sinistra del viso era uguale a quella di qualsiasi altro bambino,persino tenera. Ma quella destra era orribilmente sfreggiata: le sembrava persino di vedere il cervello del neonato. Urlò per la disperazione e il disgusto, mentre le lacrime le inondavano gli occhi e cadevano senza pietà sulle guance

"Oh andiamo, dearie, non c'è bisogno di fare così" Madeline si voltò. Rumplestiltskin era lì davanti a lei,in carne ed ossa

" Voi-disse lei sibilando- come osate farvi vedere dopo ciò che mi avete fatto?" Il folletto ghignò

"Bè,dearie, vi avevo detto che il bambino poteva sopravvivere" La donna gli rispose, quasi ringhiando

" Non mi avevate certo detto che poteva succedere questo!" l'oscuro sorrise ancora

" Non me lo avete mai chiesto e, per essere sincero, non pensavo potesse accadere. Il bambino deve essere molto più forte di quel che sembra, in qualche modo è riuscito a sopravvivere"

"Facciamo un patto allora: voi prendete il bambino e io in cambio vi do tutto quello che volete" Rumplestiltskin scosse la testa

" Oh dearie, come posso fartelo capire...il tuo bimbo è l'equivalente di un animale zoppo o malato. Quante persone conosci vorrebbero avere per figlio un...bè mostro? Cerca di comprendermi, non gioverebbe ai miei affari! Congratulazioni ancora per la lieta nascita" disse ironicamente. Poi sparì, come aveva fatto l'altra volta, lasciando Madeline sola. Il bambino, intanto si era messo a piangere. La donna guardò il figlio, strappò un pezzo della sua veste e glielo legò intorno alla faccia. Almeno così avrebbe evitato di vedere quel volto mostruoso.

Emma chiuse il libro, quasi con rabbia. come poteva una madre volersi liberare così di suo figlio? E poi Rumplestiltskin...forse lui era anche peggio. Trattare dei bambini come se fossero merce. Mise il libro da parte e cominciò a lavorare, decidendo così di terminare la lettura che Henry le aveva ordinato di fare per dopo.

******

Le prove oramai andavano avanti da qualche ora. Tutto il cast era ormai esausto. Tutto per uno stupido capriccio di Francesca Curicelli, la soprano che interpretavav il ruolo femminile principale

" No,no e no! Non canterò condividendo la scena con delle ballerine" disse con tono di sufficenza. Mel iniziò a scaldarsi

" Ehi, bada a come parli piccola insul..."

" Melanie Marguerite Lantin! Modera il linguaggio" ordinò Mme Lantin, picchiando il bastone sul pavimento una volta sola. Tutto il corpo di ballo sapeva cosa voleva dire: tappati la bocca o te la tappo io a forza di Fouettès. Melanie si ricompose subito. Il regista si mise le mani nei capelli

" La Francesca, la prego, cerchi di essere ragionevole: le sei ballerine principali devono stare vicino a lei! Per quanto riguarda la prima ballerina...." fu però bruscamente interrotto dall'entrata di Monsieur Girnen e altri due uomini

" Signore e signori-disse Girnen vi presento i nuovi proprietari dell'opera: Monsieur Bossout e Monsieur de Giorgès. Io, con l'opera e il teatro...ho chiuso. Se avete bisogno di me sarò a Tall Bridge per pescare" disse felice mentre se ne andava. I due nuovi proprietari si guardarono intorno.

" Signori, io sono Francesca Curicelli, la prima donna del teatro" i due le fecero il baciamano

" Sono incantato di conoscerla, prima donna. Le dispiacerebbe farci sentire un'aria dall'opera? Magari "think of me"? " la donna sorrise e cominciò

Think of me...

Think of me fondly

When we've said goodbye

Crash. Un pezzo di scenografia cadde sulla cantante mentre un uomo, dietro le quinte, si sfregava soddisfatto le mani

" È qui, il fantasma del teatro è qui tra noi" disse Mel, fingendosi spaventata. Andò vicino a Francesca e lo gridò più forte, facendo tremare ancora di più la soprano

" Andiamo, signorina, non dica simili sciocchezze!" disse Monsieur Bossout

" In realtà Melanie ha ragione-disse Mme Lantin- questo era il benvenuto del fantasma. Ci tiene a ricordare anche che desidera che il box numero cinque, il suo privato, sia sempre tenuto libero. Inoltre vi ricorda che il suo stipendio è di ventimila dollari al mese."

  
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