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Autore: Gwenny Shepard    19/09/2013    2 recensioni
Per chiunque la conosca, Rose è una ragazza davvero fortunata,
chi può dire di abitare con la propria sorella, nonchè migliore amica, a New York, a soli 16 anni?
Nessuno però sa che la sua vita cambierà presto,
sarà la fine o l'inizio di qualcosa di speciale?
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Non feci caso al tempo che stavo passando lì dentro, non me ne curavo minimamente, l'importante era scaricare la tensione.
Qando finalmente posai la pistola e tolsi le cuffie, mi accorsi di non essere sola.
-Da quanto sei qui dentro?- chiesi,
-Ti sei calmata?- chiese lui,
-Ho detto, da quanto sei qui dentro?-
-A quanto pare no.. Però sei migliorata molto nel tiro.. Dovremmo farti arrabbiare più spesso!- disse ridendo e avvicinandosi, io presi la mia pistola e feci per uscire, ma lui si piazzò davanti la porta esclamando
-Nonono con quella, e in queste condizioni, non vai da nessuna parte, devi calmarti!-
-Per quanto voglia uccidere qualcuno e distruggere questo dannato posto, non sono così stupida e incosciente da farlo per davvero, ma forse potrei iniziare con te se non mi lasci passare! Perciò levati di mezzo!- gli ringhiai,
-Non lo farai!- rispose lui porgendomi una mano per dargli la pistola.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto sommato ero felice.

Puntuale come un orologio svizzero Andrè apparve nel parcheggio di fronte al cortile sulla sua macchina sportiva rossa. Ovviamente tutta la scuola si voltò verso di lui. Certi tipi di macchine erano rare qui, la maggior parte di noi veniva con il bus, solo alcuni ragazzi dell'ultimo anno avevano la macchina, e certo non quel tipo di macchina. Così tutti i ragazzi si immobilizzarono guardando la macchina, le ragazze invece non distoglievano lo sguardo da Andrè, e quando scese, ovviamente, Charlotte, con estrema eleganza, attraversò il cortile della scuola, sfoderò uno dei suoi sorrisi più incantevoli, gli occhioni da cerbiatto e iniziò a parlargli. Io rimasi con James e con tutto il resto della scuola a guardare immobile quella "così romantica" scena. Le ragazze dietro di me infatti sospiravano ad ogni piccolo gesto di quei due, "Ooh guarda lui si sta scompigliando i capelli! È così sexy!" "Ooh guarda lei le ha appoggiato una mano sulla spalla!" "Ooh adesso si baciano è sicuro!" "Ooh lei si sta avvicinando!" "Nooh lui le ha dato solo un bacio sulla guancia!" Sospirarono infine deluse, io invece non potei fare a meno di sorridere. Mentre Charlotte tornava dalle gallinelle a spettegolare Andrè iniziò a guardarsi intorno finché non incontrò il mio sguardo ed esclamò
-Rose! Eccoti finalmente!- e sorrise. Rimasi immobile come un ebete, ma fortunatamente qualcuno alle mie spalle sussurrò "Forza! Vaii!" E tornai sulla terra. Mentre mi avvicinavo sentivo tutti gli occhi dei miei compagni addosso.
Quando finalmente arrivai alla macchina, lui mi aprì la portiera, però prima di salire esclamai
-Allora verrai al ballo di Halloween con Charlotte?- ero sicura che quella vipera ci avesse provato, in quella scuola c'erano solo tre fichi, Mike, Mr. Wilson, il prof di lettere a cui tutte sbavavano dietro, e James, anche se nessuno lo sapeva perciò non si sarebbe fatta scappare uno come Andrè. Lui sfoderò un mezzo sorriso e poggiò una mano sul tettuccio della macchina,
-Gelosa?- chiese alzando un sopracciglio,
-Non sei il mio tipo!- risposi secca cercando di sembrare il più convincente possibile senza però nascondere un piccolo sorriso, lui cedette a una breve risata, tanto breve che composta da un solo e secco
-Ah- abbassò lo sguardo per un po' quando lo rialzò si voltò e andò al posto di guida.

-Mamma?!- ok, ero stanca, ma quella donna sul divano era proprio mia madre!
-C-che ci fai qui?- chiesi confusa.
Lei odiava l'aereo e da quando ci eravamo trasferite non era mai venuta a trovarci, neanche dopo la "scomparsa" di Angel.
-Ooh Rosalina mia! Sono così felice di vederti!- disse correndo ad abbracciarmi,
-Ma-mamma mi stai soffocando! Perché sei qui? E non chiamarmi Rosalina ti prego è troppo imbarazzante!- esclamai arrossendo,
-Signora Vosetti, da quanto tempo! Si ferma a cena?- chiese Andrè sorridendole. Si conoscevano? Come diavolo..?! Non ebbi tempo di chiedere che subito arrivò la risposta da mia madre,
-Dopo tutti questi anni ancora mi chiami Signora Vosetti? Ormai sei come un terzo figlio! Comunque mi piacerebbe, ma ho paura di ciò che possiate cucinarmi! Sanguinaccio?!- esclamò sarcastica, tutti sembravano divertirsi in quella stupida casa, tutti tranne me! Lei stranamente se ne accorse, così tornò a me,
-Ascolta, mi spiace che tu abbia dovuto scoprire tutto questo.. Così! Ma in realtà tu non avresti dovuto farne parte, sai era Angelica, o Angel come si fa chiamare qui, insomma era lei la "prescelta", tu avresti dovuto vivere senza conoscere la.. La nostra storia.. E questo ci porta al motivo della mia visita, che diamine è successo? Perché sta dalla loro parte? Avreste dovuto addestrarla, farle fare quel rituale e poi lasciarla in pace. Inizialmente pensavo fosse parte dei piani, ma poi ho ricevuto la visita dei guardiani che per poco non mi arrestavano! Non facevano altro che dire che se nascondevo Angel mi avrebbero ucciso ed altre minacce che conoscete!- esclamò con quel suo tuono mezzo arrabbiato mezzo interrogativo che tanto conoscevo, lo usava ogni volta che facevo qualcosa che non approvava, cioè sempre!
-Mi spiace signora Vas.. Mi spiace Maria ma nulla di tutto questo era nei piani, e i guardiani non sarebbero dovuti essere a conoscenza della fuga..- iniziò a spiegare Andrè,
-Ma a questo punto dobbiamo presentare Rose ai guardiani..- continuò Anne,
-Non se ne parla!- la interruppe mia madre,
-Nelle scritture c'è scritto che avreste avuto diritto ad addestrare una delle mie figlie, non entrambe!- per alcuni minuti ci fu' un silenzio irritante, ma poi, ecco la sorpresa!
-Mi occuperò io di lei!- esclamò Andrè. In situazioni del genere mia madre si sarebbe arrabbiata ancora di più e non avrebbe permesso a nessuno di contraddirla, invece, come tutti, rimase a fissare Andrè, senza fiatare.
-Io so' cavarmela da sola! Non ho bisogno di una guardia del corpo! E tantomeno di te che non fai altro che dirmi che devo morire! Faccio krav..krava.. Quella roba li da tre settimane, credo di aver imparato abbastanza, e poi ricordi la sera nel bar?! Devo solo prendere un bicchiere e poi ognuno torna a farsi i fatti propri!-
-Pff andiamo bene!- sbuffò Andrè lasciando la sala.

Passai la serata a litigare con mia madre per avermi nascosto questa specie di mondo parallelo di cui la mia famiglia faceva parte, e di cui tutti erano a conoscenza tranne, ovviamente, la sottoscritta. Provò a scusarsi e spiegarmi che se aveva scelto Angel era stato solo per proteggermi, perché "caratterialmente, si vedeva già da bambine, lei era più forte!" e bla bla bla. In fine avevo battuto un pugno sul tavolo urlando "Anche io sono tua figlia, anche io avevo diritto di essere a conoscenza di tutto ciò!" Per poi chiudermi nel poligono: sfogavo la mia rabbia sparando. Era molto meglio che picchiare un muro rischiando di rompermi la mano, e poi era anche da allenamento!
Non feci caso al tempo che stavo passando lì dentro, non me ne curavo minimamente, l'importante era scaricare la tensione.
Qando finalmente posai la pistola e tolsi le cuffie, mi accorsi di non essere sola.
-Da quanto sei qui dentro?- chiesi,
-Ti sei calmata?- chiese lui,
-Ho detto, da quanto sei qui dentro?-
-A quanto pare no.. Però sei migliorata molto nel tiro.. Dovremmo farti arrabbiare più spesso!- disse ridendo e avvicinandosi, io presi la mia pistola e feci per uscire, ma lui si piazzò davanti la porta esclamando
-Nonono con quella, e in queste condizioni, non vai da nessuna parte, devi calmarti!-
-Per quanto voglia uccidere qualcuno e distruggere questo dannato posto, non sono così stupida e incosciente da farlo per davvero, ma forse potrei iniziare con te se non mi lasci passare! Perciò levati di mezzo!- gli ringhiai,
-Non lo farai!- rispose lui porgendomi una mano per dargli la pistola, ma io non mollai, e presa dalla rabbia cercai di spostarlo. Come la sera nel bar, rimasi sorpresa della mia forza, Lo avevo scaraventato a terra come se fosse un leggerissimo vaso.
-Oddio!- esclamai nel panico,
-CAZZO DATTI UNA CALMATA!- mi urlò alzandosi. Gli corsi incontro per assicurarmi che fosse tutto apposto,
-Stai bene?- chiesi preoccupata,
-Che cazzo di domande! Certo che sto bene! E adesso dammi quella pistola e vattene a dormire così magari non mi distruggi casa o rompi qualche altra costola!- rispose premendosi il petto con una mano. Non stava bene!
-Forse dovresti andare da un medico!- gli dissi ancora più preoccupata,
-Ti dice niente l'aggettivo IMMORTALE?- rispose ridendo. Già, dimenticavo, lui non era una persona normale, nessuno lo era il quella casa. Mi offrì una mano, inizialmente esitai un po', ma poi gli diedi la pistola.
-Brava bambina!- esclamò imitando una mamma che da un leccalecca al proprio figlio che ha fatto la cosa giusta. Mi infastidii così cercai di riprendermi la mia arma, lui iniziò a correre per tutta la stanza, lo inseguii e poi mi ritrovai a tenergli una mano, decisi di provare a fare come lui quando voleva qualcosa da me,
-Dammi la pistola!- esclamai seria stringendogli la mano, lui scoppiò in una fragorosa risata,
-Ahahahahah Non funziona così!- esclamò tra una risata e l'altra, involontariamente iniziai a ridere anche io,
-E come allora? Non è giusto che lo sappia solo tu!- risposi io ridendo ancora.
-Non lo devi dire ad alta voce, altrimenti tutti sentirebbero!-
-Ma tu- non ebbi tempo di porre la mia domanda che mi rispose, -All'altro sembrerà che tu lo abbia detto ad alta voce, ma in realtà lo hai solo pensato, e solo i due possono ascoltarsi! E in questo modo si posso trasferire anche gli stati d'animo, le capacità, come il sonno o la velocità, - mi accorsi che le sue labbra non si mossero ma sorridevano e basta, quindi quando mi teneva per mano leggeva i miei pensieri? Oh merda mi stava ascoltando!
-Ahahahhaha si!- esclamò. Stavolta lo disse, non lo pensò, scoppiai a ridere anche io, più per l'imbarazzo. Ce ne stavamo lì a ridere come due cretini. Diamine quanto era bello quando rideva..  Oh cavolo aveva ancora la mia mano nella sua! Merda stava ascoltando anche questo! Scoppiò a ridere ancora più forte, io ero sicura di essere diventata più rossa di un pomodoro. Ma tutto sommato ero felice, finalmente avevo capito cosa mi faceva.
-ANDRÈ GLI ANGELI SONO A CACCIA!- Urlò Josh spalancando la porta, Andrè subito mi lasciò la mano e si fece serio,
-Luke e Brandon sono ancora dai guardiani?- chiese preoccupato, l'amico fece segno di si, Andrè torno a guardarmi,
-Va' da Anne e dille che verrai con noi! Sii veloce nel prepararti!- esclamò.
 












 

Holaaaaaaaaaaaaaa!
Che ne dite?

Scusate per il ritardo ma non avevo abbastanza internet sul cell :/

Come sempre voglio ringraziare
tutte le fanciulle che hanno messo la storia tra

- le seguite
- le preferite
e soprattutto chi l'ha recensita,

infatti è grazie a loro che ho scritto questo capitolo, 
mi ero scordata infatti di chiarire la cosa della mano
xD
 
Ovviamente, vi chiedo di continuare a recensire, a chi lo ha gia fatto
e ad iniziare a farlo alle altre u.u 
Ahahaahah 
Tanti Baci
Alice
:*

 
  
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