Il racconto di Leo
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Non appena varcai le porte
mi ritrovai dinanzi ad uno spettacolo tremendo: la meridiana dello zodiaco era
totalmente distrutta e solo un quarto del suo quadrante era visibile, la mia
fiamma e quella di Sagitter brillavano ancora così come la speranza riluceva in
me.
Subito alla destra della meridiana la prima casa dello zodiaco altro non
era che un cumulo di macerie idem per la seconda e la terza. Della quarta non
rimaneva nemmeno la scalinata che la percorreva e fino alla settima una enorme
nube di fumo impediva di capire cosa fosse successo ai templi d'Athena.
La
guerra ci vedeva perdere, sebbene fossimo rimasti io e Aiolos non potevamo
sapere quanti specter fossero sopravvissuti nella scalata. Ero
preoccupato.
Svoltai la muraglia che mi impediva di vedere cosa accadesse
alla dodicesima casa ma fatto il passo oltre le poche pietre me ne
pentii.
Cinquanta o forse sessanta specter eran seduti vicino un fuoco di
vesti bianche e alcuni di loro si alzavano per perlustrare di tanto in tanto la
decima casa come ci fosse qualcosa di pericoloso da cui guardarsi. La situazione
era drammatica in quanto solo non potevo aver molte speranze di vittoria, avevo
bisogno di un piano. Nascondendomi nell'ombra di una catasta di massi, prima
stupenda statua di Nike, mi tolsi l'elmo posandolo per terra
- Se solo ci fosse Fish con me, le sue rose potrebbero uccidere quei vermi senza farci esporre, ma è inutile stare qui, provocherò una frana della scalinata prima della tredicesima casa e sfrutterò il marasma successivo per colpire quanti più specter possibile. -
mi sembrò un buon piano ed
alzandomi ripresi l'elmo tra le mani, trassi un sonoro respiro profondo quando
oramai ero pronto ad agire, mi piegai sulle ginocchia e saltai sulla muraglia,
nello stesso istante una enorme esplosione scaturì dalla decima casa facendomi
cadere ad opera della mole di aria mossa.
Da quella esplosione simile a
fulmine uscì un cavaliere d'oro, me ne resi conto poichè dopo essermi messo
nuovamente in piedi sentì provenire dal basso una voce che urlava
- Per Athena -
e altre voci urlare di dolore come prese da mille colpi. Avvampai il cosmo e saltai la prima parte del piano, il cosmo d'oro che non avevo ancora identificato stava facendo strage di nemici e così mi decisi ad aiutarlo lanciandomi nel pieno della battaglia. Saltando caricai il cosmo e a dieci metri da terra urlai
- Per il sacro Leo -
qualcuno si girò alla mia stessa velocità di movimento ma era oramai troppo tardi per fuggire alle zanne del mio colpo. In trenta perirono. Arrivai a terra ma, sfortunatamente, il mio colpo avea reso anche il terreno instabile, esso infatti non appena posi piede sulla sua faccia non mi resse sbriciolandosi
- Maledizione-
urlai senza trattenermi,
ero appeso per una mano ad uno spuntone della roccia e non sapevo quanto avrei
ancora retto dopo il colpo che avevo lanciato, sembrava la fine, ma
all'improvviso sulla mia destra un'altra piega del terreno franò offrendomi per
un istante un appoggio su cui saltare prima di rimettermi in piedi su una zona
più salda del terreno.
Cinque specter mi furono subito difronte
impedendomi di capire chi stesse facendo fuori gli altri nemici. Non mi feci
pregare e nemmeno loro, i cinque infatti lanciandosi insieme contro di me
menaro, i loro colpi di natura cosmica: semplici fasci cosmici imbevuti però di
molta energia. Nuovamente menai il io colpo per tentar di contrastare i cinque
avversari al suono di
- Ruggito del leone, vai! -
Fui troppo sicuro di me e
rimasi colpito sul fianco in maniera non indifferente, la vista mi vacillò come
se stessi per svenire, feci un passo indietro finendo sull'orlo di quel
"burrone" creato da me.
Era la fine ma almeno ora sapevo che solo una decina
di specter s'eran salvati, socchiusi gli occhi e mi lasciai andare.
Una
mano fredda, forte e sicura mi tirò tentai di aprir gli occhi ma solo la luce
dorata del suo cosmo mi giunse
- Aioros, fratello - dissi istintivamente
- Tsk, cosa volevi fare?! -
fu la risposta di quello
che mi stava tenendo ma non capì molto delle sue successive parole e caddi in un
sonno profondo.
Attorno a me, senza dubbio la battaglia era nel suo pieno ma
cosa stava accadendo?
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Ringrazio Alexiel Mihawk per
l'attenta revisione.
Inoltre grazie mille a Sixter_the_Vampire, LeFleurDuMal,
gloglo e Alexiel per avere commentato.
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