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Autore: Anfalos    23/03/2008    4 recensioni
Durante la guerra sacra Athena viene quasi sconfitta, ultimo baluardo a sua difesa rimangono leo e sagitter ma oramai Hades stesso sta risalendo le case dello zodiaco vuote, al suo fianco Papillon e Minos del Grifone tolgono di mezzo le ultime guardie di Athena rimaste.
Ora sono dinanzi alle porte della tredicesima casa...
Genere: Generale, Mistero, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Il racconto di Leo

**

Non appena varcai le porte mi ritrovai dinanzi ad uno spettacolo tremendo: la meridiana dello zodiaco era totalmente distrutta e solo un quarto del suo quadrante era visibile, la mia fiamma e quella di Sagitter brillavano ancora così come la speranza riluceva in me.
Subito alla destra della meridiana la prima casa dello zodiaco altro non era che un cumulo di macerie idem per la seconda e la terza. Della quarta non rimaneva nemmeno la scalinata che la percorreva e fino alla settima una enorme nube di fumo impediva di capire cosa fosse successo ai templi d'Athena.
La guerra ci vedeva perdere, sebbene fossimo rimasti io e Aiolos non potevamo sapere quanti specter fossero sopravvissuti nella scalata. Ero preoccupato.
Svoltai la muraglia che mi impediva di vedere cosa accadesse alla dodicesima casa ma fatto il passo oltre le poche pietre me ne pentii.

Cinquanta o forse sessanta specter eran seduti vicino un fuoco di vesti bianche e alcuni di loro si alzavano per perlustrare di tanto in tanto la decima casa come ci fosse qualcosa di pericoloso da cui guardarsi. La situazione era drammatica in quanto solo non potevo aver molte speranze di vittoria, avevo bisogno di un piano. Nascondendomi nell'ombra di una catasta di massi, prima stupenda statua di Nike, mi tolsi l'elmo posandolo per terra

- Se solo ci fosse Fish con me, le sue rose potrebbero uccidere quei vermi senza farci esporre, ma è inutile stare qui, provocherò una frana della scalinata prima della tredicesima casa e sfrutterò il marasma successivo per colpire quanti più specter possibile. -

mi sembrò un buon piano ed alzandomi ripresi l'elmo tra le mani, trassi un sonoro respiro profondo quando oramai ero pronto ad agire, mi piegai sulle ginocchia e saltai sulla muraglia, nello stesso istante una enorme esplosione scaturì dalla decima casa facendomi cadere ad opera della mole di aria mossa.
Da quella esplosione simile a fulmine uscì un cavaliere d'oro, me ne resi conto poichè dopo essermi messo nuovamente in piedi sentì provenire dal basso una voce che urlava

- Per Athena -

e altre voci urlare di dolore come prese da mille colpi. Avvampai il cosmo e saltai la prima parte del piano, il cosmo d'oro che non avevo ancora identificato stava facendo strage di nemici e così mi decisi ad aiutarlo lanciandomi nel pieno della battaglia. Saltando caricai il cosmo e a dieci metri da terra urlai

- Per il sacro Leo -

qualcuno si girò alla mia stessa velocità di movimento ma era oramai troppo tardi per fuggire alle zanne del mio colpo. In trenta perirono. Arrivai a terra ma, sfortunatamente, il mio colpo avea reso anche il terreno instabile, esso infatti non appena posi piede sulla sua faccia non mi resse sbriciolandosi

- Maledizione-

urlai senza trattenermi, ero appeso per una mano ad uno spuntone della roccia e non sapevo quanto avrei ancora retto dopo il colpo che avevo lanciato, sembrava la fine, ma all'improvviso sulla mia destra un'altra piega del terreno franò offrendomi per un istante un appoggio su cui saltare prima di rimettermi in piedi su una zona più salda del terreno.

Cinque specter mi furono subito difronte impedendomi di capire chi stesse facendo fuori gli altri nemici. Non mi feci pregare e nemmeno loro, i cinque infatti lanciandosi insieme contro di me menaro, i loro colpi di natura cosmica: semplici fasci cosmici imbevuti però di molta energia. Nuovamente menai il io colpo per tentar di contrastare i cinque avversari al suono di

- Ruggito del leone, vai! -

Fui troppo sicuro di me e rimasi colpito sul fianco in maniera non indifferente, la vista mi vacillò come se stessi per svenire, feci un passo indietro finendo sull'orlo di quel "burrone" creato da me.
Era la fine ma almeno ora sapevo che solo una decina di specter s'eran salvati, socchiusi gli occhi e mi lasciai andare.

Una mano fredda, forte e sicura mi tirò tentai di aprir gli occhi ma solo la luce dorata del suo cosmo mi giunse

- Aioros, fratello - dissi istintivamente

- Tsk, cosa volevi fare?! -

fu la risposta di quello che mi stava tenendo ma non capì molto delle sue successive parole e caddi in un sonno profondo.
Attorno a me, senza dubbio la battaglia era nel suo pieno ma cosa stava accadendo?

**

Ringrazio Alexiel Mihawk per l'attenta revisione.
Inoltre grazie mille a Sixter_the_Vampire, LeFleurDuMal, gloglo e Alexiel per avere commentato.

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