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Autore: Yuna Shinoda    23/03/2008    6 recensioni
Arrivai a Forks circa due anni fa, nel 2005.
Gli anni precedenti, ben 17 della mia lunga adolescenza, li avevo trascorsi in Alaska, a Denali. Lì c’era la famiglia di Tanya, un’avvenente ragazza bionda che seguiva la mia stessa dieta.
Bhè, di sicuro vi starete chiedendo cosa centri la dieta. Centra, centra…
Dovete sapere che io non sono propriamente una persona che si nutre di cibo normale.
Purtroppo no.
Per delle strane coincidenze, nell’agosto del 1948, pochi mesi dopo la fine della seconda guerra mondiale, mi ritrovai qui a Forks, in Washington. Che poi era stata anche la città in cui abitavo prima.
Sono nata nel 1931 a Forks, Washington. Mio padre e mia madre erano per così dire separati in casa, visto che non era ancora stata fatta una legge sul divorzio a quel tempo, ed io ero una semplice ragazza di campagna. Mio padre faceva parte della guardia nazionale – l’odierna polizia – e mia madre non lavorava, semplicemente badava a me e mi curava come una qualsiasi madre avrebbe fatto con la propria figlia.[...]
Edward è umano, Bella vampira.
Bella vive assieme ai Cullen a Forks da due anni, quando lei e gli altri decidono di tornare a scuola, vede Edward Masen e non riesce a controllarsi.
Twilight visto da un altro punto di vista, un po' OOC all'inizio, ma cercherò di rispettare le caratterizzazioni dei personaggi dando una nuova visone del libro... Dal POV di Bella.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Salutai Alice e Jasper e mi diressi verso la mia prima lezione: spagnolo.

Non ero inizialmente portata per le lingue, ma dopo i tanti viaggi che in tutto questo tempo ho fatto, devo dire che ho preso dimestichezza anche con gli idiomi diversi dal mio.

So parlare italiano, spagnolo, francese e direi basta.

Mi guardo un po’ attorno… Non c’è nessuno che sia più o meno appetibile, né nel senso vero della parola per quanto riguarda il cibo, né per quanto riguarda l’aspetto esteriore.

Nessuno aveva un odore sublime – e mi ritenei fortunata di questo – per il quale avrei potuto perdere la testa e uscire fuori di me.

Tutti con un odore antico, di chiuso, quasi come se vivessero in una grande camera iperbarica dalla nascita. Forks era in effetti una zona piena di aria viziata.

La gente mi guarda un po’ stranita.

Dopo tutto, tranne la pelle molto chiara e gli occhi di un colore non molto usuale ero normale.

Non ero troppo alta, avevo i capelli castano scuro e gli occhi… Dorati.

A parte questo piccolo particolare ero molto normale tranne per il cibo che preferivo!

- Scusami, sei tu Isabella Cullen? –

- Swan – Lo corressi. Un ragazzino non troppo alto, biondo e con gli occhi azzurri mi si era avvicinato.

- Ah. E’ che pensavo che tu e i Cullen… -

- Sono solo miei cugini, nulla di più. – Risposi freddamente.

- Comunque io sono Mike Newton – Mi offrì la mano, che non ricambiai.

- Bhè, questo posto è occupato? – Chiese.

- Veramente, no. –

- Posso? –

- Se ci tieni. – Non mi andava molto familiarizzare con gli umani.

Sta di fatto che quel ragazzo non la smise di parlare per tutta la lezione.

Mi chiese quanti anni avevo e di dov’ero, se avevo fratelli o sorelle e chi fosse il mio gruppo o libro preferito.

Lo ignorai praticamente sempre, annuendo di tanto in tanto quando provava ad indovinare lui stesso data la mia mancata risposta.

Non diedi nemmeno il tempo alla campanella di suonare che sgattaiolai subito via.

“Caspita, com’è bella” potei udire nei suoi pensieri. “Chi sa se ho speranze di uscire con lei”. Seh.

Ho dimenticato di informarvi di una cosa.

Io leggo nel pensiero. Davvero. Sento ogni giorno i pensieri frivoli di tutti desiderando di poter dormire come fanno gli umani; ma a noi questa cosa è preclusa.

Non amo molto intrufolarmi nella mente degli altri, ma non riesco sempre a fermare ciò che pensano.

Mi è soprattutto antipatico quando parlano di me.

“L’hai vista la nuova? E’ da togliere il fiato!” sento dire ad un ragazzo del primo che rievoca la conversazione avuta con un suo coetaneo questa mattina.

“Giuro che se mi potessero far esaudire un desiderio, di sicuro deciderei di passare una notte con lei”… Sono solo delle violenze verbali per una ragazza come me. Ma siete tutti ciechi?

Andò così per tutte le lezioni seguenti.

Niente che mi turbava tranne questi pensieri, tutte persone che impallidivano quando mi vedevano. Soprattutto le donne. Non ne parliamo, mi guardavano quasi con invidia. Bha…

E’ arrivato il momento di dissimulare.

- Com’è andata? – Mi chiede Alice all’uscita dell’aula di trigonometria.

- Abbastanza bene, solo che non mi ricordavo quanto i ragazzi fossero così sfacciati e volgari. –

- Perché? –

- Facevano pensieri osceni su tutti noi. –

- Se è per questo, l’hanno sempre fatto; non meravigliarti. Vedrai che presto ti adatterai tra gli umani. E’ divertente avere a che fare con loro! – Possibile che Alice fosse sempre ottimista?

- Lo spero. –

- Dobbiamo andare in mensa adesso –

- Per favore, io farò un giro nel parco. Non mi piace fingere, almeno per oggi che è il mio primo giorno –

- Va bene. Allora ci vediamo dopo la tua ultima lezione. –

- Qual è? –

- Bella, ma devo ricordarti tutto io? – disse Alice sogghignando – E’ biologia. –

Annuì e i fratelli Cullen si diressero verso mensa.

Non sapevo che fare, così entrai nella mia auto e presi un libro da leggere per passare il tempo.

Leggere era una delle cose da umana che mi era rimasta, a parte l’essere un po’ goffa.

Anche leggendo, però, il tempo sembrò non passare, così che ascoltai un po’ di musica. Quello che capitava, purché avessi qualcosa da fare.

Poi suonò la campanella.

Veloce, con passo incerto e un po’ instabile, fui la prima ad arrivare a biologia.

Visto che non c’era nessuno, scelsi il tavolo che preferivo, in fondo alla stanza.

Pian piano, la stanza si riempiva di ragazzi e ragazze anonimi che probabilmente avevo visto anche in qualche lezione precedente.

C’era anche quel Mike Newton, che mi salutò, e al quale io non risposi.

Poi entrò il professore, un certo Mr Banner.

Non appena mi notò, mi chiese di alzarmi e di venire accanto alla cattedra.

Riluttante di tanta scena, mi alzai mio malgrado.

- Ragazzi, voglio presentarvi Isabella Cullen. E’ appena arrivata dall’Alaska da una settimana e passerà con noi un intero anno scolastico – poi si corresse, dato che era gennaio – Ops, gli ultimi mesi di quest’anno scolastico. – Tutti risero alla sua mancanza.

- Isabella, saluta i tuoi nuovi amici – disse il professore.

- Innanzitutto volevo precisare che il mio cognome è Swan, non Cullen. E poi – E poi e poi… e poi. Dimenticai tutto.

Una scia profumata raggiunse le mie narici, quando si aprì la porta dell’aula e vidi entrare la mia più gran paura: il ragazzo di stamattina.

Era tutto sudato e con i capelli scompigliati, quando lo vidi mi mancò quasi il respiro che non avevo.

Non solo era estremamente profumato, ma anche e soprattutto estremamente bello.

- Mi scusi, professore -

- Edward Masen, ma come devo fare con lei? Solo perché è lei le concedo di entrare. Ma che non si verifichi più un ritardo del genere. –

Sto morendo… Non ce la farò mai…

- Stava dicendo signorina Swan? -

- Non mi piace parlare di me stessa. –

- Va bene, allora vada a posto. –

Tra tutti i posti possibili, non immaginai che il posto nascosto che mi ero scelta era proprio… vicino ad Edward Masen, il mio incubo che sapeva di gelsomino e che corrompeva le mie papille gustative.





Nota: Grazie a tutte delle recensioni >.< !!!

Me felice!!! Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto ^^ Posto oggi perchè domani andrò in gita a Roma, e non potrò postare. Un grazie speciale a gold eyes , Only_a_Illusion , pazzerella_92 , kanon16 , momob e a Giuggiolina , Midnight Dream , Only_a_Illusion

che l'hanno aggiunta ai preferiti. Grazie ^^ Commenti e critiche sono sempre ben accetti! ^^

  
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