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Autore: KindOfMadness    20/09/2013    2 recensioni
Ho sempre detestato la quotidianità, ma qualcosa rese la mia vita un po' meno noiosa tra tutte quelle villette ben curate di Franklin.
Lo odiavo, era così arrogante.
Ma con che gente si frequentava Jeremy? Di poche cose ero sicura nella mia vita, una di queste era che non gli avrei mai rivolto la parola, tantomeno uno sguardo o peggio, un sorriso.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hayley Williams, Jeremy Davis, Josh Farro, Taylor York, Zac Farro
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER 7.

Nonostante avessi dormitopoco e male,quella mattia non i sentivo chissà quanto stanca.
La vce e la figura di quell'arogante Josh Farro riecheggiavano nella mia testa; continuai a chiedermi per tutta la mattina dove si fosse mai cacciato.
Nemmeno Jerey venne a scuola, cosa avevano tutti?! Mi preoccupai, ma sicuramente Jeremy aveva mancato per l'ennesima volta la sveglia.
"Jer, tutto bene?"
"Si, sono solo andato a dormire tardi e come al slito ho mancato la sveglia, ahaha!"
"Sei sempre il solito! Come si fa oggi alle prove?" sentii il mio battito cardiaco accelerare.
"Ci vediamo alle 14 al parchetto! Ora stai attenta alla lezione aha!" come se non mi conoscesse.
"Ahah, a dopo xx" 

Continuai ad aggirarmi per i corridoi con lo sguardo fisso sullo schermetto del mio vecchio cellulare, un po' consumato nei bordi. Senza Jeremy mi sentivo sempre fuori posto ella mia stessa vita. Era tutto così quotidiano, così noioso che sembrava impercettibile. 
Giurai a me stessa che presto o tardi le cose sarebbero cambiate.

Un urto sul mio fianco destro mi riportò con i piedi per terra "Hei, guarda dove vai!" disse una voce brusca ma sottile, che avevo già riconosciuto fin dalla prima sillaba, "Scusa!" risposi seccamente "Williams? Come mai ti aggiri per i corridoi da sola?" chiese avvicinandosi a me, raccogliendo da terra il telefono che mi aveva da poco fatto cadere "Jeremy non è a scuola, così..." risposi, giocando ad evitare il suo sguardo per non cadere nella sua trappola. "Che lezione hai adesso?" Oh via Farro, lo sai che abbiamo entrambi Biologia. "Ho biologia, anche tu vero?" risposi deglutendo. 
Mossa sbagliata, Williams. Lui ridacchio e rispose "Già, andiamo assieme?" mi chiede, con la solita espressione che non lasciava trasparire nulla.
Cominciai a tamburellare nervosamente con le dita sulla gamba ed annuii.

Assieme ci dirigemmo verso l'aula, che alla fine spostarono alla fine del corridoio del terzo piango.
"Allora,con quella... band?" esordì lui, cercando di abbattere quel muro di silenzio che ci stava isolando l'uno dall'altro. "Ehm, inizio oggi... e tu?" risposi sempre più in imbarazzo. "Agitata?" mi chiese. Wow, si era appena preoccupato, Josh Farro si stava trasformando? "Abbastanza" risposi fingendo un sorriso di ringraziamento.
"Io ho iniziato a suonare con i ragazzi da una setttimana, siamo in 4!" disse gesticolando "Chi?" dissi curiosa, "Io,mio fratello,York della nostra classe di lettere e un compagno di Zac! Speriamo vada tutto bene" sorrisi al pensiero di Zac, era un ragazzo dolcissimo. Forse troppo per essere davvero un Farro.
"Parteciperete alla gara scolastica?" "Certo, anche voi ho visto!" disse lui con aria di sfida. "c-cosa? chi te l'ha detto?" risposi strabuzzando gli occhi; un crampo mi prese lo stomaco alla sola idea di cantare davanti a tutta la scuola, lo sentii attorcigliarsi più e più volte su sè stesso.
"I tuoi amichetti non te l'hanno detto?" disse ridacchiando tra sè e sè, mi limitai a rispondere scuotendo la testa.

Josh Farro era capace di mandare in tilt ogni singolo nervo del mio corpo; quel tono di voce fastidioso, l'espressione dannatamente piatta e quell'alone di mistero che gli piaceva tanto crearsi.

                                                                                                                                            *

Finì la lezione che sembrava essere volata.
Josh prese il posto di Jeremy nel banco affianco al mio, così Jenny del corso avanzato fu costretta a cambiare posto.
Probabilmente se mi avessero chiesto che cosa trattò il professore durante quella lezione, non avrei saputo rispondere; ero troppo impegnata a lanciargli una serie di sguardi con la coa dell'occhio, aspettando un cambio di espressione ma nulla. Ah, lascia stare Williams, mi dissi.

"Detesto scienze, non capisco proprio cosa me ne farò un giorno di sapere come si disseziona una rana" conclusi con uno sbuffo.
Josh mi ignorò del tutto, si alzò di fretta e uscì dall'aula, lasciandomi ancora una volta di sasso. "Ma cos'ha che non va quel ragazzo?" disi a bassa voce tra me e me, limitandomi ad osservare Josh che a passo svelto si dirigeva verso l'uscita mentre la classe si svuotò.
Rimasi solo io.
Presi il mio zaino in spalla e cercai di arrivare alla fine della giornata evitando una crisi di nervi.

                                                                                                                                            *

L'ultima campanella scoccò, pesi un profondo respiro cercadno di calmare l'ansia che mi provocò il solo pensiero che da lì a poco avrei dovuto cantare con un microfono vero, in una sala prove reale, con altri 3 ragazzi che mi osservavano e non più serrata in casa dove l'unica ascoltatrice era la mia chitarra.
Mi diressi a passo svelto verso la porta scorrevole di ingresso allo scuolabus, mi accomodai nei soliti posti infondo sgualciti per essere notata il meno possibile.
Buttai uno sguardo sul display del mio telefono, mancava ancora mezz'ora ed io ero praticamente già arrivata.
Scesi e buttai immediatamente lo zaino blu chiaro su una panchina nel core del parco, mi sedetti e sfilai dallo zaino il testo di una delle mie canzoni preferite dei No doubt, che avrei dovuto cantare, e cominciai a provarla cercando di tenere un tono piuttosto basso per non essere sentita.
Una mano sulla spalla mi fece sobbalzare, così girai di scatto lo sguardo e alla vista di una mano sottile e venosa dalle dita affusolate capii. 
Mi alzai velocemente in piedi.
"Farro."
"Williams."
"Se la smettessi di apparire alle spalle, sarebbe un sollievo." risposi, più gelida del ghiaccio.
"Già, capita." furono le uniche parole che riuscì a dire. "Che cavolo ti prende Josh? Cos'hai dentro quella testa, mh? Perchè io non riesco a capirlo" Stamattina mi ero quasi illusa che fossi diventato quasi gentile, che magari il Josh che avevo conosciuto e che odiavo era frutto di un brutto periodo, che magari dietro di te si nascondesse una vera pers...." 
Ad un certo punto fui interrotta bruscamente.
Sentivo il calore inondare le mie guance, spalancai gli occhi e trovai Josh a pochi millimetri da me, dopo che si era appena staccato dal veloce bacio a stampo che aveva delicatamente appoggiato sul mio labbro inferiore; non si allontanò del tutto.
"Mi odi? E tu sei una ragazzina che pensa di capire le persone." disse quasi sussurrando, riuscivo a sentire il calore del suo fiato sulle mie labbra; si riavvicinò al mio volto facendo sfiorare le sue labbra con le mie in un bacio più lungo e colmo di passioe.
"...si, e tu s-sei... sei un pallone gonfiato" risposi incerta, volendo a tutti i costi terminare il mio precedente discorso.
Questa volta fui io a cedere. Mi avvicinai a lui, ma non del tutto. Lui a sua volta mise la sua mano sottile dietro la mia nuca, feci di tutto per provare a ribellarmi, ma rimasi intrappolata nel suo tranello ancora una volta.
Alzammo gli sguardi contemporaneamente, ma lui si allontanò di scatto "Beh allora buona fortuna" disse velocemente, mentre si allontanava a passo svelto, quasi correndo. Furono le uniche parole che uscirono dalla sua bocca.
Si, quella bocca perfetta che mi aveva appena sfiorata, incidendomi una volta per tutte il nome di Josh Farro nella testa.

  
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