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Autore: DoctoRose91    20/09/2013    1 recensioni
< Quante cose sono successe in quest’anno. Finalmente riuscii a trovarti sul quel ciglio della strada abbiamo combattuto nuovamente insieme,abbiamo vinto,poi mi hai lasciato su quella spiaggia con te! Oh come posso dimenticarmi quel discorso che mi facesti lì,timido e incerto;“Io ho solo un cuore…in parte sono umano soprattutto invecchierò e non mi rigenerò mai…ho soltanto una vita Rose Tyler e potrei viverla con te se ti va?!”,“Questo vuol dire che invecchieremo insieme?!”,“ Insieme!” > in quella parola c’era tutto,amore,gioia,sentimento,emozione,paura e sofferenza.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10 (human), Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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XXII Capitolo
Quella è Rose Tyler


Drin drin drin! Alle 10:30 del mattino squillò il telefonino di Rose, la ragazza ancora assonnata ed immersa nei suoi sogni si svegliò di colpo e rispose con voce stanca e rauca al cellulare.
“pronto!”disse.
“non dirmi che stavi dormendo ,sei sempre la solita!, ma lo sai che tra mezz’ora inizia la lezione del fico professore!”disse dall’altra parte della cornetta Sophie.
“quale fico professore?”chiese ancora sconvolta dal brusco risveglio.
“hey Terra chiama Rose! ma come quale fico professore? Il tuo splendido ragazzo! Non dirmi che ormai ti ci sei abituata a vederlo che non ci fai più caso!”domandò scioccata la ragazza.
“io ogni volta che lo vedo mi ci rifaccio gli occhi!”commentò poi.
“non ti preoccupare che non mi sono abituata, e non mi ci abituerò mai, ogni giorno diventa sempre più bello che non posso permettermi di abituarmici!”
Diresse lo sguardo verso la sveglia e costatò che aveva davvero fatto tardi.
“grazie di avermi chiamata! Anzi aspetta un attimo ma come mai mi hai chiamata?”domandò facendo mente locale la ragazza, mentre si sedeva all’indiana sul letto legando i capelli arruffati dal sonno.
“ti volevo avvisare che l’altra volta ,quando passasti per casa mia a portarmi gli appunti di astrologia, ti sei dimenticata qualche pagina e visto che oggi ci vedevamo a lezione avevo pensato di chiamarti e chiederti di portarmeli, e a quanto pare ho fatto bene!”spiegò l’amica seduta a quel solito tavolino del bar dell’università a godersi una bella tazza di caffè lungo, macchiato con cioccolato.
Fuori, oltre ogni immaginazione, pioveva. Era assurdo crederci, non ci credeva neanche Rose,ormai era già Maggio, si andava contro l’estate e il tempo non era dei migliori. Sempre al telefono con l’amica si alzò e si diresse vicino al balcone per vedere la giornata come si presentava; spostò la tendina ed ecco lo stupore sul suo viso: una pioggia incessante cadeva su Londra cupa e piena di nuvole.
“Sophie ma da quando sta piovendo?”chiese la ragazza incredula.
“da questa mattina le 6:00!Lo so perché il cane del mio vicino era fuori il suo terrazzo ed abbaiava per entrare e così mi sono svegliata e avevo visto la sveglia segnare quell’orario!”informò la ragazza.
“ti consiglio di portarti un bell’ombrello!” suggerì poi.
“hai già visto John?”chiese mentre sceglieva i vestiti da indossare con tutta fretta.
“si l’ho visto nel suo studio a parlare con tre ragazze. Non ho sentito bene, ma credo che stavano progettando di fare una vacanza tutti e quattro insieme ai Caraibi!”rispose l’amica dall’altra parte.
Rose appena sentì quel discorso si fermò di botto, spalancò gli occhi e chiese incredula: “ma stai scherzando?”.
“si certo che stavo scherzando,da quando sei fidanzata vedi e senti gelosia da per tutto,ma fai bene se avessi anch’io un fustacchione fico, bello e colto me lo terrei ben stretto! Credi che lo troverò anch’io uno come lui?”chiese .
“no! Mi dispiace… la sua razza si è estinta molti anni fa!”rispose dicendo la verità facendola passare come ironia.
“ci credo! gli uomini di quel tipo hanno buttato lo stampo! Ma come si dice la speranza è l’ultima a morire!”rispose poi l’amica non capendo il vero significato della frase .
“comunque mi dici se hai visto John?”riformulò la domanda lei.
“si ci siamo presi un caffè insieme, poi lui è andato nel suo ufficio a ricevere alcuni alunni!”mise al corrente la ragazza.
“ok grazie! Sophie ti devo lasciare, devo lavarmi e truccarmi in meno di 10 minuti! A dopo!”chiuse la telefonata , si diresse in bagno ,si lavò i denti, si sciacquò tutta e si vestì di corsa. Indossò un jeans blu scuro elasticizzante, una cintura bianca intrecciata, una maglia dello stesso colore della cinta macchiata con mille colori sul petto ,una camicetta blu chiusa con due bottoni e converse blu. Raccolse i capelli in un codino alto con un piccolo fiore posto di lato a fermargli la frangia stirata in quel momento, e creò un trucco leggero che nascondeva i segni di una nottata passata a chiacchierare con il suo uomo. Prese i resti degli appunti chiesti da Sophie, indossò il giubbino ,prese la borsa con i libri e con una brioche in bocca uscì di casa correndo sotto l’ombrello sperando di non aver perso l’autobus.
Nello stesso momento, mentre Rose si inzuppava vicino alla fermata del tram, all’asciutto nel suo studio c’era il Dottore immerso in uno dei suoi discorsi che tanto affascinava i suoi allievi .Sembrava come se quel colloquio fosse una specie di seconda lezione,non riusciva a controllarsi, gli piaceva molto divagare durante i suoi discorsi e ai suoi allievi questo non dispiaceva.
“professore volevamo sapere quando darà le date dei primi esami?”chiese una di loro.
“allora visto che voi siete del terzo anno, anche a settembre, verso la metà del mese!” rispose lui indossando gli occhiali da vista sfogliando l’agenda.
“come si strutturerà l’esame?”chiese un altro alunno.
“ci ho pensato parecchio e ho deciso che ogn’uno di voi mi fa una tesina su uno scienziato che più vi piace inserendo i supplementi detti in classe. Poi vorrei uno studio generale su tutto il resto. È ovvio che dovrete sapere le cose più importanti di tutti gli scienziati studiati,cercando anche di metterli in collegazione con gli eventi storici ed i pensieri più nascosti di ogni studioso: le varie amicizie, la scintilla che ha fatto scoccare il loro intuito che li ha portati alle loro scoperte. Sembra molto è lo è, ma credo che se uno voglia laurearsi per bene debba sapere le cose basilari, ma non vi preoccupate non sarò cosi crudele all’esame…veniteci tranquilli! è difficile che io boccia qualcuno, sono un tenerone ! studiate con calma, poi se volete vi posso sentire anche durante il corso per vedere se state andando nella direzione giusta e ,se volete, potete farmi anche vedere il percorso della vostra tesina. Io sono sempre a disposizione!”informò in un lungo monologo lui.
Intanto ,bagnata fino al collo, arrivò Rose e si diresse subito al bagno per sistemarsi ed asciugarsi.
“mannaggia a questa pioggia! mi sono fatta la doccia! per fortuna la maglietta e i capelli sono asciutti ma come faccio con il pantalone?”parlava tra sé e  sé nel bagno, mentre si specchiava.
“idea!”urlò gioiosa per poi uscire di corsa dal bagno.
Il Dottore aprì la porta dell’ufficio facendo uscire i ragazzi e davanti a lui vide Rose con un dolce sorriso che gli illuminò il volto.
“beh! Allora ragazzi a domani!”salutò lui.
“arrivederci professore!”salutarono loro.
“signorina Tyler!”invitò ad entrare con un sorriso compiaciuto stampato sulle labbra.
“mi aiuteresti a prendere la borsa con i libri che si trova lì per terra. Io intanto sistemo questi fogli che mi hanno dato all’ingresso dell’università”.
Uno di quegli alunni al gruppo chiese sottovoce: “ma chi è quella bella ragazza bagnata ?”.
“è una del quinto anno!”rispose una sua amica.
“beh! Mica male è davvero uno schianto!”commentò poi.
“è inaccessibile!” rispose l’amica.
“è fidanzata?”chiese lui guardando Rose sistemare i fogli che le erano caduti a terra. Il Dottore era vicino loro dietro la porta a raccogliere la borsa della ragazza, appena sentì quello che si stavano dicendo si fermò ad origliare curioso.
“è con chi?”
“perché non lo sai? Tutta l’università lo sa! È la fidanzata del professor Smith!”rispose incredula la ragazza.
“davvero?! Complimenti al professore si è preso un bel bocconcino!”commentò scioccato il ragazzo.
“non li hai mai visti insieme? sono così carini! sono una bellissima coppia!”.
Sulle labbra del Dottore nacque un sorriso compiaciuto, poi raccolse la pesante borsa e si diresse dalla biondina,le cinse i fianchi con un braccio e la condusse dentro l’ufficio chiudendo la porta dietro di sé.
“beato lui!”commentò alla fine il ragazzo assistendo alla scena.
“mi dici che ti è successo? Ti sei fatta la doccia tutta vestita sta mattina?”chiese ironicamente lui posando per terra la borsa della ragazza.
“prima di parlare… vieni qui tu che non ti ho ancora salutato come si deve!” disse lei cingendo il collo di lui stampandogli un profondo ed intenso bacio.
“se è questo il saluto che riserbi quando non ci sono la mattina a casa… dovrei assentarmi più spesso!”commentò lui distaccandosi dalle labbra della ragazza.
“se ti basta solo un bacio allora vorrà dire che dormirò con qualcun altro che rimanga nel letto vicina a me, così quando mi sveglierò lo accoglierò con delle coccole che non immagini neanche,poi quando incontrerò te ti bacerò soltanto!”rispose sarcasticamente la ragazza con un leggero sorriso.
“dimmi la verità… mi vuoi far ingelosire?”chiese lui ridendo.
“ci riesci anche tu da solo!”rispose allo stesso modo lei.
“vorrà dire che mi assenterò di meno!”disse lui.
“vorrà dire che mi toccherà “discutere” con te anche in altri luoghi!”ideò lei ironicamente.
“uhmm non farmi sognare!”commentò in fine lui.
“allora mi vuoi dire cosa ti è successo?”cambiò poi discorso.
“quando sono scesa dal tram, senza rendermi conto, ho messo piede in una pozzanghera ed eccomi conciata così!”spiegò in modo buffo e divertente la ragazza.
“e adesso come fai? stiamo a maggio, i riscaldamenti sono spenti, come ti asciugherai?” chiese lui sedendosi.
“ti ricordi l’ultima volta che siamo stati qui?”chiese con uno sguardo sensuale la ragazza.
“ come potrei dimenticarmelo… abbiamo fatto una di quelle discussioni fantastiche!” rispose allo stesso modo lui ricordandosi quei momenti romantici.
“lasciai qui una busta con dei panni che avevo comprato quel giorno e visto che ero presa da quel nostro “ discorsetto” me ne sono completamente dimenticata!”informò lei dirigendosi nel mobile dietro la sedia, dove era il Dottore. Prese la busta e si tolse i jeans senza problemi davanti a lui, scoprendo quelle fantastiche gambe che lo facevano sempre impazzire . Prima che lei potesse indossarne degli asciutti, lui  le fermò le mani, la ragazza  alzò gli occhi verso di lui incuriosita , vide lo sguardo affascinante e accattivante che aveva sul volto e capì subito. Gli  rispose con uno dei suoi sorrisi compiaciuti. Fece cadere dalle mani i pantaloni, il Dottore si alzò ,la spinse lentamente  contro la porta e la chiuse a chiave.
“visto che questa mattina non ci siamo svegliati insieme che ne dici di aprire un “discorsetto” qui?”chiese provocante lui avvicinandosi con le labbra al suo collo. Rose era ferma, immobile con la schiena appoggiata alla porta a godersi quei piccoli e appassionati baci del suo uomo. Sentiva le mani di lui accarezzarle i fianchi e man mano salire sempre di più sotto la maglia. Lei emetteva piccoli sorrisi di piacere,mentre affondava le sue dentro la giacca di lui.
La campana disturbò i due.
“mi dici perché ogni qual volta desidero aprire questo “discorsetto” c’è sempre qualcosa che ci disturba?”disse infastidito lui.
Rose rideva per la faccia scontenta ed arrabbiata di lui.
“perché ti amo sempre di più?”disse lei sorridendo.
Ma prima che lui potesse risponderle Rose si gettò tra le sue braccia baciandolo appassionatamente. Le bocche si dischiusero lasciando le lingue di rincorrersi in un bacio lungo ed intenso.
“andiamo dai che abbiamo lezione, tu come professore ed io come tua alunna!”razionalizzò mentre si distaccava da quel bacio. Si mise i pantaloni, prese la borsa da terra ed insieme si diressero a lezione. Appena arrivati Rose si sedette in prima file di fronte a lui, ormai quello era diventato il suo posto fisso, affianco alla sua amica Sophie.
“ciao! Alla fine ci sei riuscita ad arrivare in tempo!”commentò lei.
“già non sottovalutare mai le donne che amano svegliarsi tardi la mattina!”rispose lei ironicamente.
“questi sono gli appunti che mi avevi chiesto a telefono!” affermò prendendo dall’enorme borsa i fogli per l’amica.
“grazie mille! E scusami se questa mattina ti ho svegliata bruscamente, sicuramente sei abituata a svegliarti diversamente con un uomo del genere accanto!”.
“non ti preoccupare, e poi tu lo sai, questa mattina lui non c’era da me! Anche se…!”
“anche se…?”incitò l’amica .
“anche se …come dire… prima di venire qui…mi stava svegliando come si deve nel suo studio!”completò la frase a doppio senso la biondina con un piccolo sorriso imbarazzato.
“beh mi sembra anche un po’ logico visto che non vi vedete da ieri sera!”commentò la frase dell’amica con una leggera ironia.
La lezione fu particolare, il Dottore sedeva sulla scrivania dondolando le gambe davanti al banco di Rose ,con una matita sull’orecchio destro , gli occhialetti non graduati agli occhi e con la penna tra le labbra, spiegò la teoria del Big Bang con minuziose teorie e approfondimenti dei vari scienziati e studiosi, inserendo anche la sua personale esperienza omettendo il soggetto. Raccontò di come un pezzo di roccia più grande attirò a sé delle altre, in quell’istante si immaginò la scena vissuta con Donna quella giornata di Natale quando assistettero alla creazione della Terra e della nave degli Aracnos. Subito dopo riaffiorò alla mente la scena di quando Donna lo salvò durante l’allagamento con il Tamigi che portò con sé il ricordo del mondo parallelo e di Rose che ritornò da lui. La lezione proseguiva senza problemi. Durante la spiegazione Rose sentì una ragazza alle sue spalle sussurrare ad un’altra  quanto fosse affascinante e bello il loro professore: “che carino con quella matita all’orecchio! Come vorrei essere quella penna!” .
“a chi lo dici! Beata quella che gli ha rapito il cuore!”commentò l’amica
“perché tu dici che ne abbia già una?”chiese la ragazza.
“spero di no! Ma come può essere ancora single!”.
Rose ascoltò tutto il discorso un po’ infastidita, ma allo stesso tempo lusingata di essere quella fortunata.
Tra domande e chiarimenti anche quelle due ore passarono in fretta. Sembravano sempre poche con lui. Rose sistemò velocemente i libri ,aveva capito l’intenzione della ragazza dietro di lei.  Subito si affrettò e si mise davanti a lei ,scese quei pochi gradini e si avvicinò con uno dei suoi sorrisi migliori, gli mise la mano sotto il braccio, appoggiò la testa sulla sua spalla ,come una vera fidanzatina ,girò lo sguardo verso le due ragazze indossando un  sorriso malizioso.
“oh che brutta figura dici che ci abbia sentito parlare prima?”.
“ma no… quella aveva tutti gli occhi per il suo professorino!non preoccupiamoci!”.

Rose, Sophie e il Dottore si diressero ad una rosticceria lì vicino a chiacchierare un po’ e mettere qualcosa di calorico sotto i denti.
“Sophie allora come è stata l’Alaska?”chiese il Dottore agguantando un crocchetta di patata.
“bellissima… davvero fantastica, e poi quelle immagini dal satellite come erano belle!”rispose entusiasta la ragazza.
Un tuono violento e forte interruppe quel discorso.
“ma come è possibile? stiamo alla metà di maggio e piove così violentemente, e da due settimane che va avanti questa storia. Ieri sembrava che avesse smesso, eppure stamattina eccoci qui! Il meteo non se lo sa nemmeno spiegare. In autobus ho sentito ,alla radio, che dicevano che Firenze, la città italiana, era immersa dall’acqua, per non parlare di Venezia, ormai ci possono solo andare i sub e poi New York le persone si spostano con delle barchette e la volete sentire l’ultima… a Pechino nuotano!”informò Rose un po’ infastidita dal mal tempo.
“ma dai! Ma cosa sta succedendo ultimamente! Ora che mi ci fai pensare anche su Marte c’era un tempo strano ,è ovvio ,nessuna pioggia, ma la sua atmosfera era alterata di parecchio e ho sentito un mio amico che era partito per il Canada ad osservare Venere e ha notato anche lui cambiamenti atmosferici strani!” rispose Sophie.
Il Dottore mangiava ed ascoltava attentamente,Rose lo guardò e lo vide pensieroso: “quel suo sguardo non promette nulla di buono… speriamo bene!”.
“Sophie da quando tempo studi Marte?!”chiese con aria seria lui, asciugandosi le labbra con un fazzoletto.
“bhe! occhio e croce da due anni… sarà la mia specialistica !”rispose con entusiasmo la ragazza.
“e hai mai visto prima d’ora ciò che ci hai appena raccontato!” continuò accavallando le gambe. Rose osservava incuriosita cercando di captare dove volesse arrivare lui.
“no! non e mai successo!”rispose sicura di sé la ragazza sorseggiando la sua
coca-cola senza zuccheri.
“Dott… John cosa potrà mai essere?!”chiese correggendosi la ragazza. Non è che Sophie non avesse mai sentito nominare quel nome nei suoi confronti, certe volte capitava anche a lei, ma la circostanza non lo richiedeva, era meglio non sottolineare la preoccupazione.
“oh! Niente… era solo per curiosità!”strillò come una donnetta lui con un sorriso compiaciuto dondolando un po’ la testa. Rose sorrise a quel suo comportamento, a volte dimenticava che era un tipo particolare,la maggior parte è sempre romantico e passionale ,ma le piaceva questi suoi sbalzi d’umore, lo caratterizzavano, dopotutto è sempre Il Dottore!. Il discorso,durante il pranzo, passò liscio e tranquillo . Successivamente i due salutarono l’amica e si diressero al Torchwood con la macchina del Dottore.
È sì ,il Dottore da un po’ di tempo aveva preso la patente a pieni voti, anche se nella guida era un po’ spericolato da addirittura dover ripetere la prova guida. Si comprarono un’auto molto graziosa di  color blu chiaro e il tetto blu scuro.
Raggiunsero l’istituto e si separarono. Dopo quattro ore di lavoro si incontrarono in sala computer per bersi un the decente, solo la macchinetta di quel piano lo faceva buono .
Dopo un lungo sorso: “ah! Questo si che è un the!”commentò la ragazza.
“uh!si può darsi, ma io preferisco sempre il tuo!” rispose lui  accigliando.
All’improvviso un terremoto mosse l’edificio, durò due minuti, ma furono i due minuti più lunghi mai percepiti nella loro vita.
“Rose stai bene?”chiese alzandosi da terra.
“si bene e tu?”domandò allibita la ragazza mettendosi in piedi.
“anch’io?”rispose lui.
 I due si affacciarono alla finestra e notarono qualche casa rotta, traffico, ma nulla di serio. Si  avvicinò al computer e fece una rapida scannerizzazione  del pianeta.
“oh oh!”disse poi con gli occhi spalancati verso il monitor.
“che succede Dottore?”chiese preoccupata la ragazza.
“il terremoto ha colpito tutto il pianeta!”rispose lui fissandola.
“come?”
“mi domando se…!”poi cliccò dei pulsanti sulla tastiera talmente veloce che Rose non ebbe neanche il tempo di formulare : che stai facendo?, che subito lui esclamò, mettendosi le mani nei capelli: “cosa? Cosa? Ma non è possibile? Ho chiuso tutto! Come è potuto accadere?”. 
“cosa Dottore? Mi vuoi spiegare?!!”chiese lei sempre più preoccupata.
“ho fatto una scannerizzazione dell’intero sistema solare per vedere se avevano subito anche loro questo terremoto e…!”.
“e…?!”invitò a continuare.
“e… non è stato un terremoto!” disse lui.
“no? È cosa?”continuò a chiedere la ragazza.
“uno spostamento!”.
“uno spostamento? È dove siamo finiti?”chiese.
“tutto il sistema solare si è trasportato nel giusto universo!”continuò a spiegare lui.
“e gli altri pianeti?” interruppe incuriosita la ragazza.
“sono…!”stava per rispondere quando Rose completò la frase: “ non me lo dire… nell’universo parallelo… cioè il nostro?”.
“si!!”esclamò lui.
“ma come è possibile? tu hai chiuso la crepa !”commentò la ragazza.
“solo una specie potrebbe fare questo!”disse lui guardando fisso nel vuoto con occhi spaventati da quello che stava pensando.
“i Dalek!!”poi disse prendendosi coraggio.
“non ce la faccio più! Ogni volta che ci sono loro succede sempre qualcosa di brutto!” commentò la biondina profondamente adirata dall’intrusione di quegli alieni.
“Rose è normale, loro amano distruggere!”rispose il Dottore.
“non intendevo a livello mondiale, ma a noi! per colpa loro ti ho perso, poi ti stavo nuovamente riperdendo quando mi stavi morendo tra le braccia. Non riuscirei a sopportare di aggiungere dolore ad altro dolore” rispose la ragazza arrabbiata, forse di più di lui.
“ti prometto che questa volta non succederà nulla!”rispose lui abbracciandola forte al suo petto.
Subito scesero ai piani inferiori per sapere come erano andate le cose lì . Rose chiamò la madre che era con il fratellino dai nonni e per fortuna tutti bene. Videro Pete, e Rose gli corse incontro abbracciandolo contenta di vedere il padre sano e salvo.
“Pete siamo nell’universo giusto e gli altri pianeti nell’universo parallelo!”informò il Dottore.
“come è possibile io credevo solo che fosse un terremoto!”rispose scioccato dalla notizia .
“sono i Dalek papà!”specificò Rose.
“i Dalek?”chiese sempre più confuso Pete.
“Pete ho bisogno che tutti vi armiate di fucili a plasma e laser ,sicuramente dovremo scontrarci con loro! Avvisa tutti i tuoi uomini, io cercherò di scovarli e scoprire le loro intensioni.
“vengo con te!”esclamò la ragazza seguendolo.
“fate attenzione!”urlò preoccupato l’uomo.
Passarono nella sezione armi e presero un paio di fucili a testa, poi il Dottore grazie al cacciavite sonico aumentò il raggio di controllo sull’onda di un Dalek al computer e in pochi minuti scoprirono che si nidificavano all’interno del Big Bag.
Raggiunsero in fretta l’orologio . Rose chiamò il padre per avvertirlo dov’erano e dopo che chiuse la telefonata ,prima di avvicinarsi all’entrata,  sentì un suono familiare, anzi troppo familiare, si fermò un istante per sentire meglio,ma in quel momento passò un camion dei vigili del fuoco che oscurarono quel suono.
“Rose?”richiamò a sé lui. La ragazza scosse la testa e lo raggiunse.
“tutto bene?”chiese poi.
“si si, non preoccuparti mi sembrava di aver sentito un suono ,ma mi sono sbagliata!”rispose lei con un sorriso.
Salirono le scale con tanta tranquillità ,e  ciò era strano. Non era facile entrare nel covo dei Dalek, ma a Rose e al  Dottore non fu poi così tanto difficile, forse era segno che erano attesi!. E infatti era così!.
“salve Dottore!” disse uno dei Dalek. Era diverso dagli altri, aveva l’armatura in rosso rispetto alla dorata indossata dal resto. Rose subito capì che era l’imperatore dei Dalek e con lui c’erano si e no 20 dalek un po’ mal ridotti.
“salve imperatore! deduco che tu e questi miseri dalek siete scampati al mio sterminio!”salutò con aria di superiorità il Dottore.
“hai un ottimo intuito signore del tempo, ma sappi che io non sono quell’imperatore …dopo la sua morte mi hanno incoronato imperatore!”rispose sarcasticamente .
“Capisco!!allora saltiamo le lusinghe e i convenevoli! voglio sapere cos’hai in mente?”urlò indicando nervosamente per terra.
“è un po’ stupido che me lo domandi! ormai dovresti conoscerci Dottore, noi vogliamo solo una cosa! la totale distruzione della vita!”rispose semplicemente il dalek.
“si ma a che ti serve spostare i due universi?”chiese sempre più adirato lui.
“ho scoperto che invertendo i pianeti di un universo per il suo parallelo avrò un effetto finale migliore dell’ultima volta!”spiegò l’alieno.
“ ma come ci sei riuscito con 18 no scusa 20 dalek… non vi avevo contato scusate!”.
“fai lo spiritoso Dottore! Comunque  prima di scappare rubai una parte del progetto e insieme lo abbiamo ricomposto!”rispose l’imperatore.
“e come pesi di riuscirci?”chiese Rose facendosi avanti.
“intelligente la ragazza, aspetta… come ti chiami Donna?no! Rose, la tua Rose, la tua compagna fedele di sempre, la donna che ami!”commentò avvicinandosi di poco a loro.
“rispondi!”continuò lei.
“attivando quel circuito lì e tutto finirà!”.
“e tu credi che io ti faccia fare questo? che resterò a guardare senza intervenire?”chiese retoricamente sorridendo il Dottore con accento di ironia .
“beh si! questa tua rigenerazione è famosa per non usare la violenza e le armi . Tu ti affidi alla parola…alla potenza della compassione , del ragionamento, ma dimentichi ,DOTTORE, che noi non abbiamo sentimento, non abbiamo questa tua tanto compassione che vai decantare da per tutto …quindi sì, penso proprio di sì!”rispose sicuro di sé il dalek.
“beh ti sbagli!”rispose il Dottore . Rose prese il fucile e iniziò a sparare così velocemente che ai dalek, tutti rotti e mezzi fatti ,non dava il tempo di prendere la mira e fare fuoco. C’era chi ci riusciva ma, come ovvio, la mancavano visto che erano mal ridotti. Il Dottore accolse il momento per avvicinarsi alla leva e con il cacciavite sonico ruppe i circuiti e successivamente lo sparò con il suo fucile.
“come vedi, imperatore, non mi conosci affatto…quel Dottore non esiste più!” commentò in fine lui non appena il laser colpì l’ingranaggio.
Rose ne sterminò 19, ma non si accorse che ne mancava uno.
Quando tutto finì il Dottore le si avvicinò e l’abbracciò; le stampo un bel bacio euforico sulle labbra e si diressero all’uscita. Già sul posto arrivò Pete con la sua squadra.
“tutto a posto Pete si dovrebbe solo ripulire. L’ultimo piano c’è della sporcizia!”informò ironicamente il Dottore cingendo con un braccio Rose. Pete sorrise contento che non era successo nulla.


I due  si diressero verso i giardinetti ,mentre  da lontano sentirono la voce di Pete chiamarli: “Dottore per quanto riguarda  gli universi?”.
“non ti preoccupare tra due ore ritorneremo al nostro! è un po’ difficile da spiegare! Ma fidati è  tutto a posto!”rispose da lontano lui.
Passeggiando mano nella mano nei giardinetti…
“hai visto questa volta non è successo niente!”iniziò a parlare lui guardando fisso il sentiero davanti a sé.
“a parte macerie da qualche parte direi anch’io niente!”rispose sorridendo la biondina.
“io intendevo su di noi!”si fece serio lui fermandosi. Rose si girò e lo fissò. Non c’era bisogno di rispondere, era tutto così perfetto che le parole avrebbero interrotto quel momento intenso. Gli accarezzò il viso con il palmo della mano, sorridendogli dolcemente, lui le cinse i fianchi specchiandosi in quell’infinito dei suoi occhi e con i cuori che battevano come tamburi nei loro petti li chiusero baciandosi appassionatamente tra la gente, abbracciandosi e dischiudendo le labbra per intrecciare le loro lingue. Dopo quel bacio pieno di passione,lui confessò a un soffio dalle sue labbra: “quando torneremo a casa che ne dici di concludere quel discorsetto che avevamo aperto sta mattina nel mio ufficio?!”.
“sembra un ottima idea! credo che ci meritiamo un po’ di coccole!”rispose con un sorriso compiaciuto la ragazza, poi gli mise un braccio sotto al suo e camminarono a braccetto per i giardini ridendo spensierati.
 
“questa volta è stato molto più semplice…mi aspettavo dei Dalek infuriati e ingestibili invece erano tranquilli…come te lo spieghi?…e soprattutto perché sono stati imprudenti…cioè erano mal ridotti e mezzi rotti perché intraprendere un progetto abbastanza pericoloso con poca armatura e meno organizzazione?!” si domandava la biondina mentre camminavano.
 
“devo dirti Rose che ho viaggiato molto e conosco i Dalek e non sempre sono logici e maturi…amano la guerra e la distruzione anche senza un buon piano…lo fanno solo per il gusto di farlo, tutto qui…credo che non ci sia logica in tutto questo. Ciò li rende più pericolosi e imprevedibili,ma per una  volta non voglio darmi delle spiegazioni…ho smesso da troppo tempo di cercare di trovarle su di loro e non voglio iniziare adesso…anche perché ho in mente qualcosa di più rilassante ed invitante da fare!” sorrise all’ultimo lui fermandosi di brusco. Si avvicinò alla ragazza chinandosi verso la sua bocca.
“ho te e non voglio altro pensiero che non riguardi te!” confessò a fior di labbra lui.
 
 Un po’ distanti da loro…
 
“perché ti sei fermato a guardare quella coppia?”chiese una ragazza dai capelli rossi al suo interlocutore  incuriosita dal suo sguardo.
“è carina non trovi?”commentò poi vedendolo che non la rispondeva.
“chi è lei?”chiese poi capendo che lui stava guardando la ragazza bionda.
“quella è Rose Tyler!”esclamò l’uomo con un sorriso a 36 denti.
“beh! E tu come la conosci? Conosci anche quel bel fusto che le sta accanto? Me lo presenteresti?”chiese a raffica la ragazza.
“come scusa?dopo un’avventura da pazzi che abbiamo passato con i Dalek! Tu ne hai anche ucciso uno!mi domandi di presentarti ad un uomo?lo sai che sei davvero particolare”rispose incredulo lui.
“beh che c’è di strano? non tutti i giorni si incontrano dei bei tipi!”commentò la ragazza.
“hey attenta a come parli qualcuno qui si potrebbe offendere!”disse il ragazzo dai capelli scuri e un buffo cravattino rosso.
“ah finiscila Dottore di sentirti sempre al centro dell’attenzione!”lo zittì velocemente la ragazza. Lui la guardò sorridendo, rivolgendo poi lo sguardo su quella tenera coppia che camminava per i giardinetti. Prese un enorme respiro voltandosi verso la sua nuova compagna.
“che ne dici Amelia Pond…hai mai visto le cascate di Defila 4? vanno al contrario!”domandò lui alla ragazza mentre si dirigevano al Tardis.
Aprì la porta facendola entrare, non appena la sagoma della ragazza scomparve nella cabina si voltò e guardò indietro, alzò lo sguardo verso il cielo e sorrise contento di aver rivisto, anche se  per un secondo, la sua cara compagna Rose Tyler. 
  
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