Mi
asciugo velocemente le lacrime con il dorso della mano
e rimetto il cd nella custodia, prima di cercare in fretta nella
scatola un
disco che spero di trovare. Ci saranno almeno una ventina di cd, ma
sembra
proprio che l'oggetto delle mie ricerche sia escluso. Sto per perdere
le
speranze, quando una data scritta su l'etichetta di un cd mi fa
sospirare di
sollievo.
-Ventidue
Settembre- mormoro.
Inserisco
il cd nel lettore e aspetto, sedendomi sul
pavimento.
Finalmente
il video si avvia, mostrandomi il corridoio
bianco di un ospedale e le facce di tutti i miei amici e parenti.
Sussulto.
È
proprio il video del giorno della nascita dei miei
figli.
Adesso
vedo il viso di mia sorella.
-Allora,
oggi è il compleanno di Emma, ma potrebbero
anche nascere Alex e Drew... Sono troppo emozionata!- esclama
sorridendo.
Abbasso
lo sguardo, chiudendo gli occhi.
Io
non c'ero e non potrò mai perdonarmi per questo.
-Ehi,
Jaxon. Cosa vorresti dire a Justin in questo momento?-
a queste parole rivolgo nuovamente l'attenzione allo schermo della
televisione.
-Justin,
avresti dovuto usare il... preservativo. Giusto?
È così che si chiama, no?- alzo entrambe le
sopracciglia sentendo queste
parole.
Jaxon
aveva solo cinque anni in questo video.
Sullo
schermo compare di nuovo il viso di Jazzy, sul
quale si è dipinta un'espressione sconvolta.
-E
tu come lo sai?- chiede, confusa.
Jaxon
alza lievemente le spalle -Ho sentito che ne
parlavi con la tua amica Wendy un po' di tempo fa. Ma non so nemmeno
cosa sia-
conclude.
-Ok,
direi che può bastare- sussurra Jazzy, prima che lo
schermo diventi completamente nero.
Scoppio
a ridere per qualche secondo, prima che sulla
televisione compaiano di nuovo le pareti bianche dell'ospedale.
-Questo
è un momento magico- sussurra Jazzy, coprendo
l'obiettivo della videocamera con la mano.
Sorrido
sentendo il suo tono dolce.
-Ecco
i due angioletti- annuncia, spostando la mano e
rivelando i visi dei miei due bambini.
Spalanco
la bocca.
Sono
semplicemente meravigliosi.
-Anzi,
i tre angioletti- si corregge, inquadrando pure la
mia piccola Emma.
Il
suo viso è leggermente sudato e si capisce quanto sia
sfinita, ma nei suoi occhi è impossibile non notare la gioia
di poter tenere in
braccio i bambini che per otto mesi ha solo potuto immaginare.
Una
lacrima sfugge dal mio occhio.
Sarei
stato la persona più felice del mondo in quel
momento, se fossi stato lì, accanto a lei, con i bambini in
braccio.
Emma
sorride -Hai visto quanto sono belli?- chiede
osservando i loro visi.
-Ti
somigliano molto- commenta Jazzy.
Emma
scuote la testa, sorridendo -Sono uguali a Justin-
replica, accarezzandoli.
Sospiro.
Anche
in un giorno come quello, Emma ha pensato a me, che
me ne sono andato.
Metto
in pausa il video, troppo pensieroso per continuare
a vederlo.
Mi
alzo e mi dirigo verso il bagno, per farmi una doccia
calda. Apro il getto dell'acqua mentre mi svesto, prima di entrare nel
box
doccia. Inarco la schiena quando l'acqua colpisce il mio corpo e cerco
di
godermi quel piacevole calore. Senza successo, però. Infatti
non riesco a fare
altro che pensare ad Emma e ai nostri figli. Non so cosa fare. Sono
ancora
arrabbiato con lei per avermi tenuto nascosto tutto, ma ora comprendo
il perché
della sua scelta.
Non
so nemmeno se lei mi ami ancora.
Non
so se lei mi voglia effettivamente nella sua vita,
nella loro vita.
Chiudo
il getto dell'acqua per insaponarmi e alzo lo
sguardo verso il vetro della doccia.
Spalanco
gli occhi vedendo il mio riflesso.
I
miei capelli, a causa dell'acqua, mi coprono la fronte,
proprio come cinque anni fa.
Allungo
la mano verso il vetro e lo sfioro, prima di
iniziare a piangere.
Mi
piacerebbe tornare indietro nel tempo, a cinque anni
fa.
Non
lascerei più Emma insieme a quel bastardo di James.
Rimarrei
vicino alla mia piccola Emma, vicino ai nostri
figli.
Rinuncerei
alla mia carriera per loro, perché sono molto
più importanti.
Lavorerei
come cameriere in quel bar, ma sarei felice.
Sospiro
e inizio a passare il sapone sul mio corpo.
Ma
non si può tornare indietro. Devo accettare le scelte
che ho fatto e, anche se volessi rimediare, sono sicuro che in questo
preciso
istante Emma non possa provare altro che odio nei miei confronti.
Finisco
di lavarmi ed esco dalla doccia. Mi asciugo, mi
rivesto e mi sdraio sul mio letto per riflettere.
Mi
basterebbe un cenno e correrei da lei. Mi farei
perdonare per tutto, perché in fondo non posso biasimarla
più di tanto per
avermi mentito, visto che l'ha fatto solo ed esclusivamente per me. Lei
pensa
sempre agli altri, mai a se stessa.
Iniziando
ad avere fame, vado in cucina per prendere una
mela, quando mi ricordo di aver lasciato acceso il lettore dvd.
Mordo
la mela e torno in salotto, per poi riavviare il
video.
-Vorresti
dire qualcosa a Justin, in questo momento?-
chiede mia sorella, attirando la mia attenzione.
Emma
prende un respiro profondo prima di annuire -Hai
lasciato che sotto le righe del nostro amore qualcuno scrivesse la
parola “fine”,
permettendogli di macchiare in questo modo le pagine del nostro
“Per sempre”-
comincia, mentre una lacrima riga il mio viso -Ma io ti amo, Justin-
sussulto a
queste parole dette con sincerità -Ti amo come mai ho amato
prima e voglio che
tu sappia una cosa- continua -ti amerò per sempre e, se mai
io dovessi fingere
di odiarti, non credermi. Ti amo- conclude, abbassando lo sguardo verso
i
nostri figli, cercando di nascondere le lacrime che sono comunque
riuscito a
vedere.
Spalanco
gli occhi a queste parole.
Lei
mi ama.
Il
video termina ed io sono ancora scioccato da ciò che
Emma ha detto.
Lei
mi ama ancora.
Appoggio
la mela sul tavolino e mi affretto a prendere il
mio cellulare, per poi digitare il numero della mia piccola Emma.
Dopo
vari squilli, scatta la segreteria telefonica.
È
ovvio che lei adesso non voglia avere niente a che fare
con me, ma lei stessa in quel video ha detto di amarmi.
Digito
anche il numero del telefono di casa, ma non
risponde nuovamente.
E
se le fosse successo qualcosa?
Spalanco
gli occhi e decido di chiamare Jazzy questa
volta, nonostante io sia ancora arrabbiato con lei.
-Pronto
Justin? Ti prego, perdonami per non averti
parlato di questa storia prima ma...- risponde, iniziando a parlare
senza
prendere fiato fra una frase e l'altra, così la interrompo.
-Ne
parleremo in un altro momento. Adesso dimmi che Emma
non risponde solo perché è arrabbiata con me e
non le è successo niente-
rispondo preoccupato.
Sorprendendomi,
mia sorella scoppia a ridere.
Inarco
entrambe le sopracciglia, confuso -Ti sembra tanto
divertente la mia preoccupazione?- le chiedo offeso.
-Hai
guardato i video, non è vero?- domanda, ignorando le
mie parole.
Roteo
gli occhi -Sì, lì ho guardati- ammetto poco dopo.
-Allora
corri, vai da loro e dimostra quanto tu sia
dispiaciuto per quello che è successo. Ah, ti conviene
sbrigarti perché Emma ha
deciso di partire per le vacanze e devono prendere l'aereo stasera. Tu
non vuoi
aspettare fino a Gennaio, vero?- chiede retorica.
Voglio
aspettare fino a Gennaio per dirle quanto la amo?
Voglio
aspettare fino a Gennaio per baciare di nuovo le
sue soffici labbra?
Voglio
aspettare fino a Gennaio per iniziare a far parte
della vita di Emma, dei miei figli, della mia famiglia?
No.
Concludo
la conversazione telefonica senza aggiungere
parole inutili e mi dirigo velocemente verso l'ingresso della mia
villetta.
Indosso
il giubbotto e apro la porta trovandomi
davanti...
-Emma?-
chiedo confuso e incredulo.
Cosa
ci fa qui?
Senza
farmi dire altro, si fionda sulle mie labbra,
togliendomi il fiato e lasciandomi completamente sorpreso.
Poco
dopo interrompe il bacio e riesco a vedere le
lacrime sul suo viso.
-Scusa,
io non avrei dovuto- balbetta, indietreggiando
verso il portone ancora spalancato.
-Non
so cosa mi sia preso, perché abbia lasciato Alex e
Drew dai miei genitori, le valigie ancora vuote e...- tenta di parlare,
ma il
suo pianto le impedisce di continuare.
-Non
sarei dovuta venire qui e baciarti, scusami-
conclude, prima di girarsi per uscire.
Afferro
la sua mano e avvicino nuovamente la mia piccola
Emma al mio corpo.
Io
dovrei farmi perdonare per tutte le stronzate che ho
fatto in questi cinque anni e lei continua a chiedermi scusa.
Io
avrei dovuto correre verso la sua villa per farle
capire quanto io desideri vivere il resto della mia vita con loro e lei
mi ha
sorpreso venendo fino alla mia villa.
Catturo
le sue labbra con le mie e stringo la sua vita
fra le mie braccia.
Lei,
lentamente, circonda il mio corpo con le sue braccia
bianche e stringe i miei capelli color grano con le sue dita
affusolate. Poco
dopo inizia a baciarmi con foga, svuotando la mia mente da ogni
pensiero, da
ogni preoccupazione. Ci siamo solo io e lei. Finalmente.
Con
una mano chiudo la porta, prima di appoggiarmici per
poi stringere maggiormente la ragazza dai capelli castani.
Percorro
la sua schiena con le dita e sfioro i suoi
capelli soffici.
-Non
voglio che tu vada dal parrucchiere prima che i tuoi
capelli crescano fino ai fianchi- sussurro sulle sue labbra,
stringendole
nuovamente la vita e facendola ansimare.
La
sento sorridere.
-Perché
dovrei farli crescere?- chiede, mordendomi
lievemente il labbro inferiore -Non c'è nessuno accanto a me
che li apprezzi
così tanto da convincermi a non tagliarli- mormora.
Riesco
a sentire il rimprovero nelle sue parole.
Allontano
lievemente il viso dal suo per guardarla negli
occhi, quegli occhi verdi che tanto amo.
-Ci
sono io- affermo serio.
Si
inumidisce le labbra, prima di accarezzarmi le guance
con i pollici.
Nei
suoi occhi vedo un lampo di pentimento e sono sicuro
che in questo momento stia
pensando di aver sbagliato a venire qui. Infatti, pochi secondi dopo,
cerca di
sciogliere la presa delle mie braccia, ma riesco a tenerla stretta.
-No,
Emma. So esattamente cosa stai pensando e sappi che
non è così- esordisco -Tu... voi
non
potreste mai rovinarmi la vita. Ho bisogno di voi e niente e nessuno
potrà impedirmi
di vivere il resto della mia vita con la mia famiglia- concludo
dolcemente.
Sorride
lievemente alle mie parole, mentre una lacrima
solitaria riga il suo dolce viso.
-Davvero
noi siamo la tua famiglia?- chiede, asciugandosi
la guancia con il dorso della mano.
Sorrido,
prima di accarezzare di nuovo le sue soffici
labbra con le mie.
-Davvero-
mormoro.
Affondo
il viso nell'incavo del suo collo e accarezzo la
sua bianca pelle profumata con il mio naso, facendo uscire una
spensierata
risata dalle sue labbra.
La
guardo nuovamente negli occhi e non posso fare a meno
di chiedermi perché io sia stato così stupido da
lasciarmi sfuggire la mia
piccola Emma cinque anni fa.
-Ti amo-
sussurra, lasciandomi spiazzato per un attimo.
Quindi
è vero. Lei non ha mai smesso di amarmi.
-Ti
amo anch'io, Emma- soffio sulle sue labbra e afferro
il suo labbro inferiore fra i denti. Sfioro con la lingua la sua bocca,
che
subito dopo lei socchiude, lasciando che incontri la sua.
Vorrei
che in questo momento il tempo smettesse di
scorrere, per far durare all'infinito il nostro bacio, ma è
proprio lei a
interromperlo, provocando uno schiocco che risuona intorno a noi.
-Quindi...
questo è l'inizio del nostro “Per
sempre”?-
chiede sorridendo.
-No-
rispondo, scuotendo la testa e facendole aggrottare
la fronte.
-Pensa
a cinque anni fa, quando tu ed io eravamo sotto un
ramo di vischio- sussurro nel suo orecchio.
-Ricordi il nostro bacio?-
chiedo,
accarezzando la sua guancia liscia.
Lei
annuisce, con l'ombra di un sorriso sulle labbra.
-Ecco,
in quel preciso istante è iniziato il nostro “Per
sempre”- socchiudo gli occhi e lascio che una lacrima di
felicità percorra il
mio viso.
Fine.
I DON’T KNOW WHY BUT
WITH YOU I DANCE IN A STORM WITH MY BEST DRESS FEARLESS!
Sì,
Taylor Swift è la mia ragazza (dal 2009, gente!) ^_^
AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!
QUESTO ERA L’ULTIMO
CAPITOLO (in ritardo clamoroso, chiedo perdono :c ) E IO STAVO SOLO
CERCANDO DI
NON PENSAAAAAARCI! (ma Taylor rimane la mia ragazza u.u)
Santo
cielo, è finito tutto! Emma, Justin, Alex, Drew e
tutto quanto… mi mancheranno troppo, sul serio! Proprio come
voi, che siete le
mie lettrici preferite!
Sin
dal primo capitolo volevo arrivare a questo per dirvi
come è nato tutto (sperando di non annoiarvi…).
Allora,
mi stavo asciugando i capelli con la spazzola in
mano e Mistletoe nelle orecchie, poi la spazzola mi è finita
davanti alla bocca
e ho avuto un lampo! Ho pensato di dover assolutamente scrivere una
storia in
cui una ragazza e Justin la cantassero insieme e così
è nato tutto, anche se
inizialmente nella prima storia avrei dovuto mettere il lieto fine, ma
vabbè dai.
Poi,
per la seconda storia, Emma avrebbe dovuto avere
solo un figlio e poi incontrare Justin per lavorare come chitarrista
ma… ero
sul balcone e mi è venuta in mente la frase “Un
padre non dovrebbe odiare i
suoi figli e bla bla bla…” e mi sono detta che
forse sarebbe stato carino se
Emma avesse avuto due figli.
Okay,
dopo il mio poema più lungo del capitolo, vi
ringrazio dalla prima all’ultima, perché questa
storia mi ha fatto conoscere un
sacco di persone meravigliose che mi rimarranno per sempre nel cuore,
sappiatelo.
Ah,
se per caso dovessi mancarvi (non credo, ma vabbè) vi
dico che ho iniziato da un po’ una nuova storis,
“Promises.” che devo ancora
aggiornare da quasi un mese (sorry T.T) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2024279&i=1
Vi
lascio anche i miei contatti…
Twitter https://twitter.com/smile_with_us
Ask.fm http://ask.fm/MissMore
Ora
devo salutarvi (non sapete come mi dispiaccia
cliccare su “Completa”).
Vedo
se riesco a rispondere alle recensioni allo scorso
capitolo, se non ci riesco continuo domani, comunque sappiate che le ho
lette
tutte e vi amo una a una.
LONG LIVE AT THE MAGIC WE MADE!
Un abbraccio
coccoloso,
Morena