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Autore: Nerea_V    21/09/2013    6 recensioni
'Concentrati sulle cose semplici.
Semplice a dirsi. L’unica cosa che riuscivo a percepire era la superficie dura e fredda su cui ero stesa. Cercai di aprire gli occhi, ma nonostante sentissi le palpebre alzarsi non notai alcuna differenza. All’inizio vedevo una leggera luce, ma presto neanche quella mi raggiunse più e non vidi altro che buio attorno a me'
[NON FINITA - non so se o quando la finirò... scusate]
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ben Breaden, Claire Novak
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Issai l’uomo su una spalla, mentre il ragazzo faceva altrettanto dall’altra parte e facemmo andare avanti le ragazze, sia per tenerle d’occhio che per guardare loro le spalle. Mi voltai verso il cacciatore oltre l’uomo che sorreggevo e sussurrai. – Mi è rimasto solo un razzo. Tu hai ancora le tue ‘armi’?- Chiesi pronunciando l’ultima parola con sarcasmo, non potevano definirsi tali uno spray infiammabile e un accendino.
- Sì, ma non posso usarli se devo reggere lui con un braccio.- rispose lui. Io sbuffai spazientita. Se ci raggiungeva, avrei dovuto fare tutto io.
In quel momento maledissi i miei pensieri, perché non potevo farne mai di positivi. Infatti da dietro le mie spalle sentii un rumore all’imboccatura del tunnel. –Più veloci.- Dissi e per quanto potemmo, accelerammo il passo. Arrivammo quasi all’uscita, le due ragazze erano già fuori, nella piccola radura su cui si affacciava la luna alta nel cielo. – Tienilo.- Gridai verso il ragazzo, che preso alla sprovvista cercò di tenere su l’uomo al meglio, trascinandolo fuori.
Nel frattempo mi girai e affrontai il Wendigo, ma non trovai niente davanti a me. Feci per abbassare il lanciarazzi, ma una figura cadde dal soffitto, alzandosi in piedi. Colta di sorpresa non reagii abbastanza in fretta e mi scaraventò contro una parete. L’impatto mi tolse il fiato, ma cercai di rialzarmi subito. La creatura si avvicinò verso di me, ma di colpo un urlo, di cui non compresi il significato, provenne dalla fine del tunnel. Il Wendigo si girò e io ebbi il tempo di alzare il braccio e sparare. La figura davanti a me iniziò pian piano a bruciare dall’interno e si disintegrò.
Sospirai stremata appoggiandomi stancamente alla parete di roccia dietro di me. Ero stremata, avrei solo voluto buttarmi su un letto, anche quello squallido dell’hotel dove avevo affittato una camera andava bene, e dormire fino alla fine dei miei giorni. Ogni volta che finivo una caccia era sempre la stessa storia, la tensione che accumulavo e l’adrenalina scemavano lasciando dietro di se un corpo vuoto e sfinito.
Alzai lo sguardo e incrociai quello del ragazzo che mi osservava preoccupato. Tirai su un mezzo sorriso e annui debolmente per fargli capire che andava tutto bene. Lui si rilassò leggermente e sorrise in risposta. Poi con un enorme sforzo da parte mia mi staccai dalla parete dietro di me e mi diressi verso l’uscita, raggiungendolo.
Una volta uscita trovai, nella piccola radura che costeggiava l’entrata, le ragazze e l’uomo appena scampati ad una morte orribile. L’uomo era supino sul prato e non aveva ancora ripreso i sensi sfortunatamente, mi sarebbe toccato trasportarlo fino alla macchina. Le ragazze erano rannicchiate a terra, quella con la caviglia rotta singhiozzava aggrappata all’altra che cercava di consolarla accarezzandole i capelli, ma lo sguardo era rivolto a noi ed era completamente sconvolto, sembrava non afferrare bene quel che era successo.
Mi diressi verso di loro e mi chinai per raggiungere la loro altezza e passai una mano sulla testa della ragazza in lacrime che appena sentì il tocco alzò di scatto il volto verso di me.
- Ehi, va tutto bene.- Dissi sorridendo a tutte e due dolcemente. – E’ tutto finito. Adesso vi portiamo in ospedale e chiamiamo la polizia. D’accordo?- Continuai.
Loro annuirono ancora sotto shock. Mi tirai su. – Mi raccomando, quando vi faranno domande non accennate a quello che avete visto. Dite solo che un pazzo vi aveva rapite o quello che volete, fate solo che le vostre risposte siano simili. Comunque nessuno vi biasimerà, siete comunque sotto shock. -
- Ma noi non sappiamo neanche quello che abbiamo visto.- Disse la ragazza che almeno all’apparenza sembrava la più calma.
- Beh, credetemi è meglio così. Certe cose è meglio non saperle.- Risposi tranquillamente.
Dopodiché insieme al ragazzo, che era rimasto in silenzio per tutto il tempo, le aiutammo ad alzarsi e quando riuscirono a stare in piedi da sole ci dirigemmo verso l’uomo e lo riappoggiammo sulle nostre spalle. Poi ci avviammo per quella marcia infinita che ci avrebbe portato al parcheggio della riserva dove si trovava la grotta o i sotterranei, qualunque cosa fosse quel luogo dal quale eravamo appena usciti. Dopo circa quaranta minuti senza che nessuno facesse un fiato, arrivammo al parcheggio, dove avevo parcheggiato il mio Pick up. Arrivati alla vettura, feci per abbassare la parte metallica sul retro per facilitare la salita dei passeggeri, mentre il peso dell’uomo gravava solo sulle spalle del ragazzo, ma una sagoma si alzò da dietro e balzò giù venendomi contrò. Le ragazze gridarono e il cacciatore cercò di tirar fuori la pistola nonostante la mole che gli gravava addosso. Anch’io non riuscii ad evitare un gridolino sorpreso, ma poi sbuffai scocciata quando due enormi zampe di cane lupo mi si poggiarono sulle spalle e quel sacco di pulci mi diede un bacio leccandomi tutta la guancia destra. – Eugh.. Che schifo Night! E poi non saltare fuori così all’improvviso.- Dissi puntandogli un dito contro. – Te l’ho già detto più volte, se non mi accorgo che sei tu, potresti farti male.- Continuai accarezzandogli dolcemente il muso.
Vidi gli altri guardarmi perplessa e io li guardai storti. - Che c’è? E’ il mio compagno di caccia. Si chiama Nightmare, non chiedetemi perché! E’ una lunga storia.- Li vidi guardarmi ancora con lo stesso sguardo e allora sbuffai e facendomi aiutare dal ragazzo issai l’uomo su un lato del retro del veicolo e lo stesi lì il più dolcemente possibile. Poi aiutammo le ragazze a salire anche loro nella parte aperta della vettura, in modo che stessero più larghe e comode, insomma come lo si poteva essere una lastra di metallo rigida. Per ultimo salì Night e si stese ai piedi delle ragazze poggiando il muso sulle zampe e fissandole scodinzolando contento. Sbuffai divertita nel vederlo in cerca di attenzioni da quelle ragazze e sorrisi nel vedere quella che mi sembrava la più giovane, che aggrappata all’altra e con ancora qualche lacrima ai lati degli occhi, che allungava una mano verso il suo muso.
Salii sul lato del guidatore, seguita dal ragazzo e accesi il motore. – Sei venuto qui in macchina?- Domandai prima di partire guardandomi attorno.
- Sì, l’ho rubata pervenire qui, ma l’ho lasciata più in là. Posso anche lasciarla lì, la troveranno.-
Annuii e poi partii verso l’ospedale della piccola cittadina.
 
Dopo aver accompagnato gli infortunati all’ospedale di Burns ed esserci accertati delle loro condizioni, salutammo le ragazze, raccomandandoci un’ultima volta con loro di non dire niente di quanto era accaduto realmente, avvertendole che probabilmente saremmo spariti già il giorno dopo. Saliti in macchina ci dirigemmo all’America Best Inn motel, dove io avevo preso una stanza, mentre il ragazzo aveva passato la notte nella macchina rubata, da bravo pivello.
Arrivati feci cambiare la mia stanza con una che avesse due letti separati e mi avviai verso di essa con Night al fianco e il ragazzino che mi seguiva in silenzio. Dopo essere entrati Night si fiondò sul primo letto nella sua traiettoria, poggiando il muso sulle zampe intento a studiare il ragazzo nuovo. Io chiusi la porta dietro di me e mi sedetti di fianco al mio cane, accarezzandolo sulla schiena come sapevo gli sarebbe piaciuto.
- Ho preso un’unica stanza perché dobbiamo parlare e non voglio che tu sparisca prima di averlo fatto.- Dissi diretta, non mi piacevano i giri di parole, soprattutto quando non si aveva motivo per farli. Lo vidi annuire e sedersi tranquillo su una poltrona non tanto distante sempre sotto lo sguardo attento del pastore tedesco al mio fianco.
- Scatterà ad ogni mio minimo movimento brusco vero.- Disse lui indicando il cane.
- Solo se si sentirà minacciato.- Dissi tranquilla. – Allora, hai detto di avere diciannove anni.-
Lui mi interruppe ancor prima che potessi finire il mio ragionamento. – Sì, quel’è il problema?-
- Nessuno. Solo che non mi sembri molto esperto nel come muoverti in questo mondo. – Dissi guardandolo negli occhi e lo vidi esitare. – Da quanto fai il cacciatore?- Chiesi allora.
Lui scostò lo sguardo dal mio, osservando il muro alla sua sinistra e poi il cane. Questo non faceva che avvalorare la mia ipotesi, non era da molto che cacciava. – Circa un anno.- Buttò infine fuori e io inspirai tra i denti. Un novellino mi era capitato e anche uno dei più imbranati di sicuro. –Ma prima ho studiato molti libri sul sovrannaturale, Sean mi ha istruito per anni prima di mandarmi nella mia prima caccia e avevo già avuto un incontro molto ravvicinato con questo di creature quando avevo otto anni.-
- Ragazzino quasi tutti quelli che incontri che fanno questo lavoro sono entrati in contatto con queste creature che siano stati bambini o adulti. Questo non cambia il risultato. Ma tu sei un novellino e non dovresti andare a caccia da solo, hai ancora molto da imparare, almeno nella pratica.- Dissi schietta.
Lui sembrò alterarsi. – Senti quando ero piccolo ho visto succedere cose orribili nel mio quartiere e dopo ho vissuto a stretto contatto con persone che appartenevano a questo mondo e a questo ‘mestiere’, penso di sapere abbastanza cose per cavarmela da solo.- Disse.
Io lo guardai socchiudendo gli occhi. – Non sei l’unico ad aver cose spaventose quando eri piccolo. Mettitelo bene in testa. Per questo non sarai di certo un privilegiato in questo campo. O sai cacciare o muori. Questo ho imparato nei miei cinque anni di caccia. – Mi rilassai vedendo che lui abbassava lo sguardo comprensivo. – Non sto dicendo che non sei un bravo cacciatore, sto dicendo che ti manca l’esperienza per diventarlo. Questo Sean, avrebbe dovuto aiutarti almeno all’inizio.-
- Lo ha fatto, ma non poteva stare con me tutto il tempo, aveva altri affari cui dedicare la sua attenzione. Non poteva sempre stare dietro a me.- Disse lui. – Ha già fatto abbastanza prendendomi in casa sua quando più di tre anni fa, non potevo chiedergli anche di starmi dietro tutto il tempo.-
Lo guardai stupita. – Non avevi una famiglia?-
- Sì, avevo mia madre, ho mia madre. Ma non voleva che intravedessi questa vita e così me ne sono andato di casa a sedici anni.- Disse lui tranquillo, ma si vedeva che la cosa lo faceva stare ancora male.
- Anche lei sapeva del soprannaturale?- Chiesi sempre più curiosa della vita di quel ragazzo che sembrava tanto ben disposto a raccontargli tutto di lui, come ben pochi cacciatori erano disposti a fare. – Perché hai deciso di diventare cacciatore?-
Lui sospirò afflitto. – Beh come ti avevo detto, quando avevo otto anni fui rapito da un Changeling e due cacciatori mi hanno salvato. Uno dei due erano un ex di mia madre e qualche anno dopo tornò a stare da noi per qualche tempo. Ero così affascinato da quella vita che lui voleva a tutti i costi tenere lontana da me. Quando se ne andò passai un brutto periodo e capii che dovevo fare qualcosa in cui veramente credevo e quello che avevo sempre voluto fare era salvare la vita della gente come faceva lui. Mi informai e trovai Sean, un cacciatore della mia stessa città. Poi quando mia mamma mi fece capire che non mi avrebbe lasciato fare quella vita, me ne andai.- Disse.
- Beh cavoli… chi lo avrebbe detto.- Dissi io, non sapendo bene come comportarmi. Di certo non avrei raccontato la mia storia come quegli occhi nocciola mi chiedevano di fare. Avevo scoperto presto che meno si sapeva di te in giro, meglio era in quel campo. Guardai Night che aveva iniziato a mugulare quando avevo iniziato a carezzare la testa. Si stava rilassando e io mi fidavo dell’istinto del mio cane. Nonostate quello che la gente poteva dire, lui capiva molte cose e aveva un istinto infallibile, che molte volte mi aveva salvato.
Presi un grosso respiro. – Senti se vuoi puoi cacciare con me per un po’. Giusto per imparare un paio di mosse utili a non farti ammazzare.- Dissi sorridendo impacciata. – Non ero abituata a situazione del genere. Era dalla morte del mio mentore che non cacciava con altri che Night.
Lui mi guardò stupito, poi sorrise. – Potremmo provare. – Acconsentì lui.
Poi si tirò su e con lui il muso del pastore tedesco, mi si avvicinò con una mano alzata, porgendomela, mentre Night inclinava la testa guardandolo perplesso, ma non allarmato. Sì, c’era proprio da fidarsi. – Io comunque sono Ben, Ben Breaden.-
Io sorrisi cordiale, mi ero completamente scordata le presentazioni. Beh, c’erano cose più importanti da fare prima di quel momento. Strinsi la mano che mi porgeva e risposi. – Claire Novak. –










Angolo dell'autrice
Ok, scusate il mega ritardo, ma il fatto è che non sto andando avanti a scriverla perchè non ho praticamente un briciolo di tempo, quindi non voglio finire subito di pubblicare i capitoli che ho già scritto, o vi ritroverete ad aspettare un'eternità!
Comunque visto che Concy_93 me lo ha ricordato pubblico per adesso almeno la fine del prologo ;)
Spero vi piaccia, e almeno per un po' dovrebbe acquietarsi la vostra curiosità ;) 
Diciamo solo che dal prossimo capitolo tornerà prepotente XD
Ringrazio tutti quelli che han letto la storia e l'hanno aggiunta tra preferite/ricordate/seguite e in particolare le assidue lettrici che mi lasciano sempre un commento e mi fanno sempre sorridere. Un bacio a Concy_93, Holly 8, Lachelle Winchester e Blooming :) grazie davvero per esserci sempre.
A presto!
  
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