Semplicemente
tango
In Amore, non tutto va bene come si
vorrebbe.
Joaquin
Càrdenaz era sempre stato un bel ragazzo, pieno di qualità anche interiori. A
Barcellona, aveva studiato sodo l’americano, perché si sapeva che sua madre,
nativa di Albuquerque, avrebbe presto convinto il marito a tornare negli Stati
Uniti. Barcellona gli sarebbe mancata, non c’era dubbio; sapeva che non avrebbe
trovato, in America, piazze pittoresche e una musica così delicata …
E
arrivato ad Albuquerque, aveva scoperto qualcosa di nuovo; era uscito dalle
pagine dei suoi romanzi, per respirare l’amore.
Joaquin
e Martha ormai erano inseparabili; lui gli aveva confessato che amava scrivere
storie, e lei che si dilettava sia con il ballo che con la poesia, perché riusciva
a respirare una libertà tutta particolare. Dette quelle parole, alla ragazza
era venuto un grande imbarazzo; d’accordo, si era presa una cotta per lui, ma
non era il caso di spiattellargli ogni suo minimo segreto!
Eppure,
lo spagnolo aveva capito con particolare enfasi; quel giorno erano nella sala
di casa sua, dove l’aveva invitata per studiare;
e, presa Martha per mano (era la seconda volta in due settimane, dannazione!),
aveva acceso un elegante grammofono. La musica che era scaturita non aveva affatto
le “sembianze” di un barboso pezzo classico; era … tango! Sospirò, sperando di
non deludere quella ragazza così speciale.
*Sì, avevo chiesto flamenco … ma nella vita bisogna
accontentarsi, no?*
In
posizione. Piede sulla mattonella color terra di Siena, abbraccio frontale
asimmetrico; ora bisognava cingere la schiena di Martha con la mano destra.
Tentò di apparire più suadente possibile, con la sua voce, mentre spiegava alla
sua nuova amica le norme di quel
ballo.
-Poche regole semplici dettano i limiti dell'improvvisazione:
l’uomo guida, la donna segue. Fondamentalmente è l’uomo che chiede alla propria
ballerina di spostarsi, con un linguaggio puramente corporeo.
Era riuscito nel suo intento?
*Mi sento ... oh Cielo …*
L’unico rumore era quello delle loro scarpe, mentre
loro volteggiavano per la stanza, ognuno immerso nei propri pensieri, sperando
di non apparire troppo esplicito o troppo nervosa.
Joaquin interpretava divinamente la parte del
“linguaggio puramente corporeo”; gli bastava un cenno impercettibile col capo,
e Martha intuiva la direzione del compagno. La loro sintonia batteva i due
gemelli Evans nella recitazione, Troy e Gabriella nel canto, i Wildcats sul
campo di basket. Era un’armonia solo per loro.
La canzone terminò lentamente, mentre il ragazzo
sussurrava alcune parole in spagnolo. L’incanto non si era spezzato, ma ad esso
pareva essersi aggiunto un velato mistero; Martha lo squadrò con uno sguardo
che lo sciolse.
-Cosa … cosa significa?- mormorò ansante,
preoccupata perché temeva che le proprie parole avrebbero potuto rovinare
tutto.
-Uno scrittore e poeta argentino, Jorge Francisco Isidoro Luis
Borges Acevedo, dice che il tango è un modo di camminare, un modo … di sentire
la vita.
-Beh, se lo
dice lui …- azzardò la ragazza. I loro nasi quasi si scontravano: erano troppo,
troppo vicini. Troppo per non incatenare i loro occhi, o per staccarsi
all’improvviso. Martha represse un brivido. Le loro mani erano ancora unite, il
grammofono si era spento.
Joaquin
ripensò a quello che gli avevano detto i suoi amici a Barcellona, nonostante la
mente fosse tutt’altro che lucida: Benedetto e Francisco, la sera prima di
partire, lo avevano messo in guardia contro le ragazze.
-Quelle ti mandano in pappa il
cervello!- aveva sospirato scherzoso Benedetto.
Si sciolse
dalla posizione tipica del tango, e fece un sorriso.
Martha teneva
gli occhi bassi, invece, quasi delusa. Sapeva in cuor suo che era troppo bello
per essere vero. Lei non era una ragazza attraente, e, così appiccicati,
Joaquin se n’era reso conto. In quel momento, avrebbe desiderato piangere.
Perché amava
illudersi così? Già legarsi in amicizia al barcellonese l’aveva coperta di
sogni e castelli in aria … il semplice sguardo del moro l’aveva attratta come
non mai. Ed ora si stava svegliando da qualcosa che, temeva, non le sarebbe mai
appartenuto.
Quell’amore
così tanto cercato.
Joaquin la
squadrò a fondo. Aveva i capelli ricci legati dietro con qualche ciocca sulle
spalle. Indossava una maglia bianca leggermente arricciata sulla scollatura con
sopra una felpa elegante lilla; i jeans erano neri e ai piedi portava delle
scarpe col tacco basso. Era bellissima.
Martha sentì
lo sguardo dell’amico su di sé, e sbarrò gli occhi ancora puntati al pavimento.
Sapeva di avere la maglia scomposta, la felpa la pungeva e probabilmente era
tutta sudata; i capelli le si erano spettinati, i jeans la ingrossavano e le
scarpe le massacravano i piedi. Dannazione, si sentiva come sempre a disagio.
Un mostro.
Ricacciando indietro
le maledette lacrime che la accompagnavano fin troppo, alzò lo sguardo.
Joaquin
catturò le sue labbra in un bacio prima che potesse fiatare. Si staccarono,
ansanti, stupiti da quel turbine di emozioni che li aveva avvolti e percossi
come una scarica elettrica in quel minuto. Lui non sapeva assolutamente cosa
gli fosse preso, da dove gli era venuta quella carica. Ma sapeva solo che ne
voleva ancora. Di forza e di baci.
Lei, sorpresa
e scossa, sembrò assumere uno sguardo corrucciato; equivocando, Joaquin
sospirò, deluso. Lei non voleva saperne niente di uno scemo smidollato come
lui. Non poteva immaginare che Martha si stesse chiedendo perché aveva scelto
lei.
-Senti …-
iniziò lo spagnolo imbarazzato.
-No, senti
tu. Io non sono una ragazza … bella, che piace a tutti, che tutti ammirano. Non
sono la forte Sharpay Evans, la dolce Gabriella Montez, l’arguta Taylor
McKessie o la timida Kelsie Nelson. Io sono Martha Cox. Sono una giovane che
tutti a scuola reputavano fino all’anno scorso, o ancora reputano una secchiona
che non si sa perché ha scelto di ballare. Sono una ragazza che passa ore in
casa perché si vergogna ad uscire, non va mai a fare shopping con le amiche
perché non vuole entrare in negozi dove deve scegliere taglie extralarge, non
va in discoteca se non d’inverno quando non deve mettersi top attillati e che
non ha mai baciato qualcuno prima di oggi.
Inspirò prima
di continuare, ma lui la interruppe.
Con un altro
bacio.
-E non lo so
perché lo stai facendo …- tentò lei con gli occhi ancora chiusi, ma non
riusciva a continuare. Si prendeva forse gioco di lei?
-Non mi
interessa.- sussurrò lui. – Non mi interessa quello che gli altri pensano di te
perché non ne sanno un bel niente di ciò che ho scoperto io in queste ore, non
mi interessano le altre ragazze e i loro pregi perché tu hai molte qualità che
ora per ora mi fanno impazzire, e non mi interessa se non hai baciato mai un
ragazzo. Perché, ti dirò la verità, per quanto mi riguarda … tu baci
divinamente.
Il sorriso
comparve sulle labbra di Martha spontaneo, inafferrabile, impalpabile. Non lo
si poteva fermare nemmeno volendolo. Le parole di Joaquin l’avevano riempita di
gioia, e dentro di sé sentiva che lui pensava davvero ciò che aveva detto. Era
lì il bello.
Il ragazzo
tornò serio. – Ma mi interessano le tue paure, le tue debolezze, perché voglio
essere accanto a te nell’affrontarle, voglio darti il mio supporto. Voglio
abbandonarmi a queste emozioni e scoprire tra poco che mi sono innamorato di
te, completamente.
La baciò di
nuovo, assaggiando quel nuovo sorriso. – Un’ultima cosa; se ti bacio, è perché
ora non posso più smettere.
-Bacio
dipendenza ...- rise lei. Suonava incredibilmente bene per una malattia.
Dopo quelle
parole, non ci fu molto altro tempo per discutere.
Dopo tre mesi
…
Due ragazzi passeggiavano insieme per il
giardino della scuola. Raggiunsero mano per mano un gruppo di amici; era il
gruppo più popolare della scuola a causa della fama di alcuni suoi membri. Ryan
Evans lanciò una palla da baseball a Chad Danforth, che la afferrò subito.
Stavano discutendo su una partita.
-Ehi piccioncini!- s’interruppe Ryan per
prenderli in giro, scherzoso. Kelsie Nelson, la sua ragazza, lo fulminò. Sapeva
che Martha poteva mettersi in imbarazzo facilmente, riguardo il suo rapporto
con Joaquin. Il biondo si zittì subito, riafferrando la palla che l’amico gli
aveva nuovamente lanciato. Gabriella Montez a quel punto iniziò a parlare,
abbracciata a Troy Bolton:
-Che si fa stasera?
-Pizza e film?- propose Taylor McKessie,
sua migliore amica.
-Amore, no! C’è la finale di basket
sulla BBC!- protestò Chad corrucciato. Bastò uno sguardo a gelarlo. – La
registrerò- sussurrò sottovoce.
Scoppiarono tutti a ridere, insieme.
-Ragazzi, che ne dite di Hairspray?
Quello nuovo, con Travolta …- suggerì Martha con un sorriso.
Gli altri si voltarono verso l’amica. Era da troppo tempo che non la vedevano così briosa, sicura di se stessa. Felice.
Annuirono, sorridendo anche loro.
L’Amore, quel
magico giorno del tango e negli altri a venire, almeno per Martha, fu cieco.
Secondo Joaquin, ci aveva visto benissimo.
Noi siamo l’eccezione, Amore mio.
***
Uh, e ora se ho rovinato tutta la ficcy?
Mi sta venendo un dubbio atroce!! XDDDD
Spero che l’happy end non abbia scombinato tutto … ^^
Un grazie particolare alle mie Disneyane per il supporto col mio
Joaquin, e al Guru della Moda
costituito da Aqua e Titty, che mi hanno suggerito i vestiti di Martha, dato
che sono una frana, io, in queste cose!
Ringraziamenti:
_AqUa PrInCeSs_: grazie per i complimenti! Il bacio ti è piaciuto? XDD Molto da tangueri! XDD Lo
sapevo che ti saresti immedesimata nel magico incontro … ^^
Titty90: grazie mille anche a te! Mi fate arrossire, Queen!! XDD Le hai
ritrovate, eh, le Disneyane? Se ti piace la coppia, dillo, può essere che
continuo il filone Marthin (che
schifo come nome!!) … tanto ormai di romanticherie ne ho fin sopra i capelli!
^^
romanticgirl: grazie, sono felice che tu l’abbia apprezzata!
Jud_91: tesoro mi manchi!!! Grazie per avermi recensito. Scusa se non era Tropay ma Troyella *me si nasconde XDDD* Ma forse prima o poi ne scrivo una
su Pay, dai! ^^
Herm90: eccoti accontentata! ^^ Dai che l’amore lo trovi … o forse c’è
già. Boh … ^^ Grazie!
Temperance_Booth: Sono così contenta di avere una tua recensione!! Io adoro le tue
storie ^^ Ti ringrazio molto per i tuoi complimenti!!
Insomma, grazie per aver gradito la mia storia ed aver recensito; e
ovviamente grazie anche a coloro che hanno letto senza recensire.
Infine, rinnovo il mio augurio all’amore, aggiungendolo a quello di
Buona Pasqua. Perché tutti sappiate vivere la felicità.
PS: Commentate numerosi!! XD
Vi voglio bene, vostra Vivy93, anche nota come Martha (si notava il lieve accenno
all’autobiografia? Muahahahahahah … ) e Wendy.