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Autore: cashtan    21/09/2013    2 recensioni
I nostri eroi, con un carattere più adulto, spediti nuovamente sulla terra, si ritrovano braccati da un reparto top secret dell'esercito americano.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- …si, però aspettiamo ormai da quattro ore! – si lamentava Knuckles del ritardo di Chris.
- Il suo laboratorio è bello grande! Renditene conto! Ce ne vuole di tempo per controllarlo tutto! – giustificò Sonic.
- Infatti…dove è andato Tails? – chiese Amy, guardandosi attorno.
I quattro sedevano al tavolo di legno del parco cittadino già le dalle tre e cinquanta di notte, ed erano lì da quattro ore.
-…Ehm, credo sia là…- le rispose Sonic, indicando il volpino che girava attorno a un alberello.
- Ma, sta annusando un arbusto?!? – si domandò ad alta voce Knuckles.
- Oh no…non dirmi che sta per farlo! Anzi…farla! – esclamò schifata Amy.
La volpe passò a quattro zampe, sollevò quella posteriore destra a mo di cane, e la fece, con il volto che trasmetteva sensazioni paradisiache.
- Sei un mannaro!! – urlò il riccio al suo amico, rovinando il suo stato di relax.
Tails non disse nulla, assunse solo un espressione seccata, finito il suo lavoro abbassò l’arto, tornò alla stazione eretta, e raggiunse gli altri, trenta metri di praticello distanti.
- Scusate ma, quando scappa scappa!! – si giustificò il volpino ridendo.
- Si ma resti comunque un troglodita…- ribatté il blu.
Knuckles si accese una sigaretta, chino sul suo fiammifero, mentre Amy si chiedeva come cavolo faceva Cosmo a sopportare un animale del genere.
Grazie alla sua espressione, il volpino quasi indovinò le parole precise pensate dalla riccia.
- Nel caso non te ne fossi accorta, tu sei una riccia, Knuckles è un echidna, e io sono una volpe…non mi sembra di essermi comportato in un modo tanto strano, essendo una volpe! – replicò Miles.
Finalmente Chris si fece vivo, arrivò assieme al primo raggio di sole, che cadde sulle fronde degli alberi del parco, disegnando macchie luminose sull’erba. Era ancora a cento metri da loro quattro, che lo osservavano mentre camminava a passo sveltissimo con un foglio in mano e ancora il camicie da scienziato indosso.
Arrivò infine.
- Bene ragazzi, ho rovesciato il laboratorio come una tasca, ho controllato ovunque, e questa è la lista di ciò che manca…tranquilli non è molta roba…dunque, due piantine di felce… - iniziò ad elencare il giovane.
- Colpa mia…- rispose corto Knuckles, con tono umile e alzando la mano. Tutti si girarono indietro, guardandolo in cagnesco.
- Ok…un pacco di fogli A4 da stampante…- proseguì.
- Colpa mia…- ammise allo stesso modo, facendo ripetere l’intera scena.
- Ah…della serie: mi fa più male l’involucro di ciò c’è dentro, ma lo fumo ugualmente…un pacchetto di psicofarmaci per Tanaka…- continuò.
- Colpa di Chuck…- spiegò Knuckles aspirando dalla sua cicca e sollevando le sopracciglia.
- Ehm…ok…e adesso il pezzo forte, una pen drive contenente alcuni progetti di Eggman…- concluse il ragazzo.
- Bingo! – rispose Sonic annuendo.
- Ti ricordi che genere di progetti erano? – chiese allertato Tails, con le braccia incrociate, appoggiato al tavolo.
- Non precisamente ma, erano i soliti robot distruttivi…- spiegò Chris.
Una potente pallonata, scagliata da uno scoiattolo di dodici anni colpì il rosso in testa, rintronandolo non poco. L’echidna si alzò, raccolse il pallone da terra e lo restituì al giovincello, che lo ringraziò e si scusò.
- Che pazienza! – osservò la Rose con ammirazione.
- Sono solo bambini…- disse Knuckles prima di un altro tiro di sigaretta.
Il rosso e il volpino spedirono i loro messaggi di buongiorno alle loro amate, poi tornarono al problema dei progetti in mano al tizio calvo.
- Siamo di fronte a una situazione di pura emergenza…dobbiamo subito circondare la grande villa del dottor Eggman! È necessario spiarlo! Il pelatone non può costruire quelle armi senza i pezzi che solo uomo-uovo può produrre…bisogna impedire che si alleino!!! – concluse il riccio blu battendo un pugno sul tavolo.
Tutti annuirono seriamente, quando una pallonata colpì di nuovo Knuckles, ma stavolta…distrusse la sua sigaretta…
Con gli occhi spalancati e iniettati di sangue, il rosso osservò la sigaretta storta come una “N”, spenta, da buttare. Si alzò lentamente e si voltò verso il ragazzino, lo stesso di prima.
L’echidna afferrò il pallone e lo scagliò violentemente addosso al reo, facendolo cadere di schiena.
Con numerosi colpi di tosse, si rialzò e scappò piangendo.
- Vai a giocare altrove!!! – gli gridò Knuckles incazzatissimo.
- Ma…M-ma…sei un mostro!!!- esclamò inorridito Chris.
- Tails piscia come un cagnolino…Knuckles mangia i bimbi…non che ora anche il mio Sonic si rivela essere un poco di buono?!? – si chiese mentalmente la riccia.
- Ok allora, la villa di Eggman è a un ora di auto da qui…molto in periferia…la cosa migliore da fare secondo me…è andarci con il mega camper tattico! Poi una volta lassù faremo i turni di guardia…- propose Miles.
- Il mega camper?! Ottimo, così io mi porto dietro Rouge, e tu ti porti Cosmo! – constatò l’echidna.
- E io mi porto Amy…- affermò il blu iniziando una trafila di baci di ogni genere: a stampo, alla francese, fremente, e chi più ne ha, più ne metta.
- Scusate…c’è posto anche per…la mia ragazza? – chiese timidamente Chris.
- Ma certo, ce n’entra quante ne vuoi! – scherzò il volpino.
Il ragazzo rise per la battuta.

Un’ora dopo, erano tutti a casa di Tails, armati di valigie. Cristina, la ragazza di Chris, era meravigliata da tutto ciò che vedeva, nemmeno sapeva dell’amicizia tra il suo moroso, e il famoso riccio Sonic.
Quando poi vide una volpe con due code, che baciava una pianta ornamentale, spalancò occhi e bocca.
- Ma che cazz…- commentò sconcertata, voltandosi verso l’altro umano.
- Sono fidanzati…- esplicò con un sorriso gentile il giovane.
La donna si voltò di nuovo verso il suo amore quando la volpe passò a sbaciucchiare un caccia super tecnologico.
- Ha due fidanzate? Un geranio e un aereo? Non mi sembra fortunato in amore…- constatò Cristina.
- Ma no! Quello è il Tornado X II!! Il suo mezzo preferito, lo tratta come un figlio – spiegò ancora Chris.
- Ah beh allora! – disse ironica.
- Ok aspettatemi fuori, esco con il camper…- informò Miles.
Tutti obbedirono ed uscirono dall’hangar, tutti meno Cosmo.
Un potente rombo riecheggiò per tutto l’hangar, raggiungendo i timpani di coloro che aspettavano seduti sulla dorata spiaggia.
- mmh…il motore promette bene! – commentò l’umana.
- Ahahahah, aspetta di vedere l’esterno! – disse ilare il ragazzo.
Il meraviglioso rumore del motore passò in secondo piano, quando Tails usci alla guida di uno spaventoso trabiccolo arrugginito. Cristina pensò che poteva entrare nel camper solo sfondandolo con una carezza.
Tutti gli altri risero osservando lo stupore negativo della giovane dai capelli neri.
Quando però entrò all’interno del mezzo, fu avviluppata da un sollievo enorme, duraturo.
Grazie a non si sa quale magia di Tails, il camper internamente, era più lussuoso e moderno di  quanto non apparisse dall’esterno, persino il volume sembrava aumentato, e in effetti…
Il volpino aprì bocca prima di Cristina, sapendo che avrebbe posto domande:” La tecnologia di questo camper sfrutta in piccolo la natura dei buchi neri…qui tutto è concentrato, quindi rimpicciolito, e lo spazio è di conseguenza maggiore… di uno virgola otto la dimensione esterna…per la precisione…” poi si voltò le sorrise gentilmente.
Il camper aveva dieci posti, ognuno scelse il suo e iniziò a sistemare i bagagli, mentre Miles guidava piano per non far cadere nessuno.
Mentre agiva sullo sterzo con una mano, con l’altra leggeva un messaggio sul cellulare.
- Cazzo…ragazzi, il dottor Eggman è andato nella sua villa al mare, dall’altra parte della penisola…ci vorranno cinque ore di viaggio…ora sono circa le nove, per cui arriveremo alle due pomeridiane…- informò a voce alta gli altri, che emettevano voci di disappunto e delusione.
L’autista bi-code raggiunse l’inizio del vialetto che portava al cancello della sua casa-aeroporto, prima di aprirlo con il telecomando, volle dare uno sguardo alla cartina, come si doveva aspettare, un cattivo odore di fumo lo raggiunse.
- Knuckles per favore! Fuma al finestrino! – lo richiamò Prower.
Il camper con due tubi di scappamento (uno era il cannone del rosso), si avviò verso l’entrata dell’autostrada.

Ok, questo è quello che si definisce “angolo dell’autore”.

Non mi sono mai intromesso nel mio stesso racconto, ma stavolta lo devo fare per scusarmi con tutti voi per l’eccessivo ritardo nell’aggiornare questa fan fiction.
Di nuovo, scusatemi tanto, ho avuto un po’ da fare, con l’aggiunta di piccoli problemi di natura fortunatamente risolvibile, già che ci sono ne approfitto per esprimervi il mio augurio che possa esser stata per voi una piacevole lettura…
Con affetto verso tutti voi dal vostro Cashtan (Каштан).
  
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