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Autore: CharlieBb    24/03/2008    5 recensioni
-La canzone... è per lui, vero?-. Frank aspirò il fumo, Gerard sospirò. -Sì- -Non voglio che tu soffra, Gee... nessuno di noi lo vuole- mormorò Frank, guardando timidamente l'amico. -Lo so, Frankie, lo so-
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I ragazzi erano tutti seduti attorno a un tavolino del bar dell'aereoporto di Chigago. Erano appena atterrati lì e Brian aveva insistito per fermarsi un attimo e per parlare con loro, per comunicare qualcosa di importante.
Ognuno di loro si chiedeva da ormai dieci minuti cosa il manager volesse dire, ma Schechter sembrava essersi rinchiuso in un ostinato mutismo e si limitava a guardarli, serio.
Il tempo per loro era volato, quelle tre settimane di tour erano passate così velocemente che i ragazzi non se n'erano quasi accorti. A ognuno di loro mancava la propria famiglia, vedere i propri cari, i propri amici.
A tutti mancava la routine. Alzarsi al mattino e sapere già cosa fare, dove andare, chi vedere. Svegliarsi a casa, passare la giornata al lavoro, al college o in giro per la strada. Tornare a casa per pranzo, stare insieme alla propria famiglia. Trovare ogni minimo ritaglio di tempo e dedicarlo alla musica, rilassarsi, divertirsi. Sapere già tutto.
Il tour, invece, li aveva sorpresi come un'onda in pieno petto sconvolgendo le loro vite e catapultandoli in un mondo assolutamente nuovo fatto di musica, di concerti e divertimento, ma governato anche dalla stanchezza.
In quelle tre settimane avevano girato un pò per l'America, portando la loro musica a chiunque volesse ascoltarla, portandosi dietro il loro enorme bagaglio di emozioni, sensazioni e ricordi; lasciando un pò di se' in ogni luogo visitato, e prendendo un pò di esso, ogni singola volta.
Ognuno di loro aveva dato il meglio di se' stesso, ognuno di loro si era messo in gioco, e ognuno di loro era riuscito a vincere la propria personale battaglia. E ognuno di loro si stava chiedendo cosa diavolo avesse Brian per essere tanto serio. Finalmente il manager si decise a parlare, e molto lentamente li guardò tutti, uno per uno.
-Ragazzi... la prossima settimana si torna a casa!- disse tutto d'un fiato mentre i ragazzi attorno a lui rimanevano in silenzio, spalancando occhi e bocca. Tutti pensarono di aver capito male, di aver preso fischi per fiaschi, perchè Brian non poteva aver davvero detto quello che aveva detto.
-Brian, cosa stai dicendo...?-. Fu Mikey a parlare, esprimendo il pensiero che accomunava i presenti. Il manager allora annuì energicamente e sorrise alle facce shockate dei suoi amici.
-Sì, si torna a casa, abbiamo fatto abbastanza per adesso, ora dovete riposarvi e concentrarvi bene, abbiamo del lavoro da fare. E un pò di meritato riposo prima di cominciare-.
Gerard guardò Frank, il suo Frank, e sorrise. Sarebbero tornati a casa, avrebbero dormito in un letto vero, avrebbero riavuto i comfort di una vita normale, avrebbero rivisto gli amici. E anche Frank sorrise, radioso, al solo pensiero di poter tornare a Belleville.
Frank che era così dolce e scatenato in ogni cosa che faceva, Frank che quando suonava sembrava che scopasse, Frank che era stanco di vivere per strada. Frank che aveva fatto l'amore con Gerard, e che dopo la prima volta l'aveva fatto ancora, e ancora, ogni volta come se fosse stata la prima. Frank che di Gerard ormai non poteva più farne a meno.
-Cazzo, sì!- esultò Ray all'improvviso facendo saltare in aria tutti gli altri. Cazzo sì, tornavano a casa.
Gerard non disse nulla e si limitò a sorridere, stringendo ancora più forte la mano di Frank sotto lo sguardo schifato e rabbioso di Matt.

*
-Cazzo Matt, vuoi smetterla di essere sempre così rompicoglioni?!- sbottò Ray chiudendo il volume della chitarra e guardando male il batterista. Mikey sembrava essere d'accordo con lui, come Gerard e Frank.
-Cazzo vuoi, Toro? Io sono come mi pare, e suono come mi pare!- rispose acidamente Matt dando un colpo con la bacchetta al raid, che si fece sentire nel piccolo garage, forte. Ray roteò gli occhi.
-Ma sei idiota o cosa?!- esclamò, -Dobbiamo fare "Honey..." perchè è da un pò che non la proviamo, e tu non puoi uscirtene con "Drowning lessons"!-
-Fanculo Toro-. Matt si alzò dalla sua postazione e uscì dal garage, mollando gli altri senza dire altro.
-Grandissimo pezzo di merda, io lo ammazzo!- urlò Mikey mettendo da parte il basso e facendo per rincorrerlo, ma venne prontamente fermato da Frank, che lo tirò indietro e lo costrinse a sedersi sul divano.
-Tu stai qui e non ti muovi, Michael James Way!- disse con fare minaccioso mentre Gerard lo affiancava.
-Ma io-
-"Ma" un corno, idiota!- Frank lo guardò duramente, -tu non ti muovi da qui. Primo, perchè non ne vale la pena. Secondo, Pellissier è almeno il doppio di te, e ti pesterebbe per bene se solo volesse-. Gerard annuì, cingendo la vita del suo ormai ragazzo con un braccio.
-Cazzo, Frank! Quello fa lo stronzo e noi dobbiamo sopportarlo in silenzio? Ti rendi conto che è una cazzata?- sbottò ancora il minore dei Way guardando il suo migliore amico. Ray si avvicinò a loro, dopo aver riposto con cura la sua chitarra.
-Mikes, Frank ha ragione. Lascia perdere- disse semplicemente. Mikey stava per protestare ancora ma Frank lo prese per un braccio e lo fece alzare, e con un sorriso dolce e festoso gli disse "Dai, andiamo, ti porto allo Starbuck's per un buon caffè!".
Mikey annuì, felice per la proposta ma comunque poco convinto.
-Questa è corruzione, Frank!- esclamò con un piccolo sorriso che la diceva lunga su quanto Mikey fosse corruttibile, se si trattava di caffè e Starbuck's.
Frank rise, baciò Gerard sulle labbra sussurrandogli un semplice "A dopo" e uscì con Mikey che ancora borbottava, irritato ma un pò meno di prima.
Ray sorrise e si sedette sul divano, servendosi prima una tazza di caffè appena fatto dalla caffettiera che avevano spostato in garage, per non lasciare Mikey a corto troppo a lungo. Gerard lo imitò, prese il caffè e si sedette vicino a lui.
-Proprio come ai vecchi tempi...- disse il riccio sorridendo.
-Già, come ai vecchi tempi...-.
-Sono felice, Gerard- disse poco dopo il chitarrista guardando l'amico.
-E sai perchè sono felice?-
-Perchè siamo riusciti a incidere un disco, e il nostro cd sta facendo il giro dell'America e non solo e perchè siamo stati in tour?- ipotizzò Gerard sorridendo e sorseggiando il caffè caldo. Ray rise.
-No... cioè, anche per quello, ma non solo- disse, -Voglio dire, sono felice che siamo riusciti a incidere, abbiamo realizzato il nostro sogno, adesso siamo musicisti con un cd appena sfornato. Ma sono felice perchè adesso la musica è tutto il mio mondo, perchè governa le mie giornate come e più di prima, perchè adesso quello che amo è diventato il mio lavoro-. Si prese qualche secondo per sorseggiare il caffè e guardò gli strumenti davanti a loro con uno scintillìo negli occhi.
-Sono felice perchè siamo insieme, perchè questo tempo passato in tour ci ha fatto diventare forse più amici di prima. Sono felice perchè quando siamo stati in tour sentivo sì la mancanza della mia famiglia, ma sapevo che voi eravate con me, e questo era fantastico-
Gerard sorrise dolcemente, erano le stesse sue sensazioni, le stesse cose che aveva provato lui. Rimase in silenzio, aspettando che Ray continuasse.
-E sono felice per te, Gerard. Perchè ti stai lasciando alle spalle tutta la merda in cui ti trovavi. Perchè hai Frank, perchè adesso stai bene-. Il chitarrista terminò il suo discorso con un sorrisetto sul volto e puntò i suoi occhi in quelli dell'amico. Gerard era sbalordito.
-Grazie, Ray...- disse flebilmente, -io... se non fosse stato per te sarei ancora in quella merda, amico. Grazie-
Ray annuì, adesso serio, e continuò a guardare il suo cantante. Rimasero seduti su quel divano per molto altro tempo, in silenzio, avvertendo solo la presenza dell'altro accanto a se'.
Entrambi sapevano esattamente che quello era uno di quei momenti così, uno dei momenti in cui non c'è bisogno di parole, in cui un silenzio può esprimere ogni cosa e risultare assordante; uno di quei bellissimi momenti che devi prendere così, senza doverli analizzare perchè sono giù perfetti per come sono.

*
-La cioccolata è pronta-
-Grazie, nonna-. Gerard prese la tazza bollente con entrambe le mani, stringendola un pò e ispirando il profumo delizioso che il contenuto scuro emanava. Elena si sedette di fronte a lui, composta e impeccabile come sempre, e un sorriso dolce fece capolino sul suo viso saggio.
-Micheal è passato questa mattina a trovarmi- disse guardando il nipote. Gerard annuì e sorseggiò la cioccolata aromatizzata al caramello che sua nonna gli aveva preparato.
-Ti avrà raccontato già tutto del tour...- disse poi con una punta di delusione nella voce. Elena sorrise.
-E' vero. Ma ciò non vuol dire che io non voglia sentire tutta la storia raccontata da te- disse facendo illuminare gli occhi del nipote, -Ognuno di noi è diverso, Gerard, e ognuno vede le cose in modo diverso. Quindi, ciò che ha raccontato Mikey non sarà uguale a ciò che dirai tu-
Gerard sorrise, felice. Sua nonna era la persona migliore del mondo, la donna più speciale che avesse mai conosciuto. Era cresciuto con lei sin da quando andava alle scuole medie, e a lei doveva tutto. Doveva l'uomo che era diventato, tutto ciò che aveva fatto; le doveva la band, il successo. A lei doveva la sua vita.
-Allora, Gerard, non vuoi raccontarmi cos'hai fatto quando sei andato via?- domandò gentilmente la donna guardando il nipote. Gerard annuì e iniziò a raccontarle ogni cosa, ogni posto che aveva visto, ogni canzone che aveva cantato, ogni singola emozione che aveva provato. Le raccontò dei ragazzi che apprezzavano la loro musica, di come avessero chiesto loro autografi e di come loro avessero acconsentito, con sorrisi imbarazzati.
E le raccontò ogni cosa di Frank, di come si era accorto di amarlo, di quanto tempo ci aveva impiegato a capirlo. Di come finalmente si erano messi insieme.
-Sei radioso, Gerard- disse Elena quando lui ebbe terminato il racconto ed esaurito le parole.
-Sei radioso come una stella che ha ritrovato la sua luce dopo un periodo buio-. Gerard rischiò quasi di commuoversi a quelle parole. Sua nonna lo conosceva meglio di chiunque altro, sapeva cos'avesse passato e sopportato nella sua vita, sapeva che quando stava con Matt era tutta un'altra storia, che quel ragazzo gli faceva solamente del male.
Finalmente l'aveva capito anche lui. Con un pò di ritardo, magari, ma ci era arrivato.
-Stavi cadendo e ti sei rialzato... sei stato coraggioso- mormorò ancora lei, mentre una piccola perla trasparente le solcava il viso.
-Nonna-
-Sto bene, sono solo felice per te- lo interruppe lei sorridendo e cacciando via quella piccola lacrima. Nei suoi occhi, però, Gerard riuscì a scorgere qualcos'altro, qualcosa che non sapeva spiegare e di cui poteva forse aver paura.
Ma quando lei tornò a sedersi, dopo aver riposto la tazza vuota nel lavello, quel qualcosa era sparito, sostituito dalla solita scintilla luminosa che adesso splendeva anche nei suoi occhi.

*
-Gee che fai, c'è freddo...-
Gerard si voltò e trovò il viso del suo amante dietro di lui, che lo guardava preoccupato.
-Niente, Frankie, fumavo una sigaretta-
-Cavolo, ma lo sai che ti fa male fumare così tanto? E poi c'è freddo- disse il chitarrista stringendosi nelle spalle e tremando un pò. Gerard rise.
-Dai, vieni qui...-. Lo prese per un braccio e lo strinse a se', coprendo entrambi con il plaid che si era portato dietro.
La casa era silenizosa a quell'ora della notte, tutti dormivano beati nei loro letti caldi. Tutti tranne loro due.
-Va meglio?- domandò Gerard gentilmente, beandosi del calore del corpo accanto al suo, e di quel profumo così tipico di Frank. L'altro, intanto, aveva smesso di tremare.
-Sì-
Rimasero abbracciati nella veranda per un pò, giusto il tempo di spegnere quella sigaretta e accenderne un'altra, giusto il tempo di prendere un altro pò di freddo e rischiare anche di prendere un raffreddore.
-Gee... mi dai una sigaretta?-. Gerard lo guardò, guardò i suoi grandi occhi nocciola e il suo viso dolce; guardò il suo sorriso e la sua aria da bambino; lo guardò pensando che tutto quello lo aveva salvato.
-Non dicevi che fa male fumare così tanto, e che fa freddo?- domandò parodiando le parole che il compagno aveva pronunciato precedentemente. Frank sbuffò e roteò gli occhi.
-Era prima. Ora voglio una sigaretta. Pretty please...-. Gerard sorrise e gli diede ciò che chiedeva, accompagnando il tutto con un bacio.
-E per il freddo?- chiese poco dopo. Frank lo guardò e sorrise, malizioso.
-Ti scalderò per bene quando saremo a letto...-
Gerard alzò gli occhi al cielo, giusto per nascondere quel sorrisino soddisfatto e voglioso che era comparso sul suo volto.





***
Rieccomi qui! Ho fatto in fretta, dai... XD
Spero che il capitolo vi piaccia, really. Sapete, ho una cosa da dirvi... ci stiamo avvicinando alla fine... non sarà una cosa immediata, comunque, quindi non preoccupatevi! XD
Ora passiamo ai ringraziamenti...
Sad song: grazie mille, sei fantastica, yep! E la scuola... argh, sì, assilla tutti! Maledetta... alla prossima, baci!
blinka: vedi di far tornare l'ispirazione, dear, perchè sai che ci sono tante fanreaders pronte a tagliarti la testa, no? Ahah, dai scherzo (ma non troppo...). Grazie per il commento, spero di aver aggiornato abbastanza in fretta! Kisses, hunny, a presto!
Isult: dai che un pò di Brian l'ho messo... ahah... tantissime grazie, davvero! E Matt... ... lascio in sospeso, per ora... XD grazie ancora, dear, alla prossima! Baci
The_death_in_the_nightmare: grazie, grazie, grazieee! Mi lusinghi, davvero, me commossa... ** grazie, davvero, mi fai felice! (io preferirei Ray ubriaco... so io cosa gli farei, eheh... *censured*) A presto! Baci-baci
mcr_girl: ti sei ripresa? Eheh... mille grazie anche a te, spero che la tua curiosità possa placarsi, per ora... XD baci
sakura_kinomoto: a te rispondo sempre per ultima, così deliro un pò... XD Dai, vedi che non ho ritardato molto... mi perdoni?? *me fa gli occhioni da Bambi* Eh no, direi che non puoi girare per l'università in preda a spasmi e tic, nonono. Il Frerard DEVE rimanere, anche se si sono sposati entrambi. FRERARD LIVES! Ho messo un pò più di Ray, in questo capitolo, e penso che penserò un pò di più anche a lui, da adesso, dato che l'avevo un pò messo da parte, il mio Raggio di sole! Ohoh, Ray adesso è tutto mio, yayyy (certo, c'è sempre Christa, ma io non sono gelosa!)!!! Ora passiamo alle cose serie... per quanto riguarda ciò che hai detto sui capitoli di passaggio, hai completamente ragione. Sono proprio quelli in cui metto un pò più di me, cerco di immedesimarmi un pò e di entrare nella mente dei miei personaggi. Ci metto un pò di me, come hai notato. Ad esempio, la famiglia di Frank... lui ha sempre considerato la sua famiglia il suo eroe, e così ho tentato di rendere un pò, ispirandomi alla mia famiglia (numerosa, incasinata, casinista e fantastica). Spero di fare un buon lavoro, yep! I tuoi poemetti, poi, non mi annoiano mai, anzi mi rendono immensamente felice! (Quindi continua così o sarò io a pescarti sotto casa...XD). Grazie infinite, davvero. Bacioni, <33
E con questo vi saluto, ci "vediamo" presto! Kisses, B.
   
 
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