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Autore: Ayumi Yoshida    21/09/2013    5 recensioni
La guerra è finita, l’esercito alleato ha vinto. Tutto dovrebbe andare per il meglio, tornare alla normalità, ma qualcosa non è andato come avevamo creduto dovesse andare: un compagno potente è tornato a prendersi la sua ricompensa.
“Tra qualche mese morirò. Come avrei potuto dirtelo?”
Fanfiction prima classificata al "NaruHina Contest [V Edizione: 'La nostra leggenda']" di Mokochan, ValeHina e Yume_no_Namida e nella sezione "Rating arancione" e vincitrice dei premi "Miglior Hinata", "Miglior Naruto", "Miglior NaruHina" e "Best rating orange" *___*
Nell'ultimo aggiornamento ci sono gli ultimi tre capitoli! :)
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hiashi Hyuuga, Hinata Hyuuga, Minato Namikaze, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Bonsoir! :) Perdonate il ritardo, ma sono nel bel mezzo dell’influenza. Comunque, eccomi a sfruttare questo inaspettato tempo libero con il capitolo tre, un altro capitolo bello “corposo”, in cui si comincia ad entrare nel vivo della vicenda. Spero vivamente che vi piaccia!
Nel testo ci sono alcune parole in giapponese, i significati li trovate dopo il capitolo.
Ci vediamo più sotto per le altre considerazioni e per le risposte alle recensioni! ^^

 

 

 

Oh it's what you do to me
Oh it's what you do to me

 

(Hey there Delilah – Plain White T’s)

 

 

3 – Morto tra i vivi

 

“Sa-sansankudo?”

Naruto la guardò terrorizzato, già immaginando un’ascia che gli faceva saltare la testa dal collo. “Ne sarò all’altezza?”

“Certo che sì!” esclamò vivacemente Minato, un sorriso negli occhi neri, anticipandolo sul tempo. “Anche tua madre in questa situazione mi disse-”

“Ma io credevo che… Insomma!” Il ragazzo si interruppe per un attimo per riprendere fiato, poi continuò, spaventato: “A casa tua? In modo ufficiale?”

Hinata annuì con la testa, cominciando a pentirsi di averglielo chiesto. Naruto aveva paura delle cose costruite e formali, spontaneo com’era, ed era ovvio che avrebbe rifiutato un sansankudo di fronte a tutto il suo clan. Dispiaciuta, tentò di rimediare a quella richiesta.

“Se non vuoi, non fa niente, ne parlerò a mio padre…”

La sua espressione, però, non era sfuggita a Minato, che spalancò gli occhi più volte per farsi notare da Naruto e fargli comprendere la situazione. Il ragazzo annuì, come illuminato, e replicò tentando di non dare a vedere che l’idea non lo allettava affatto: “Non preoccuparti, avevamo deciso in ogni caso di farlo, in un modo o nell’altro…”

Sorpresa, Hinata gli sorrise dolcemente, raggiante, provocandogli una fitta al petto che gli fece venire voglia di urlare a tutto il villaggio che si sentiva felice.

Si alzò di scatto, senza smettere di sorridere, ed esclamò: “Devo dirlo a Sasuke!” scappando fuori di casa in un batter d’occhio. Minato scoppiò in una risata.

“Sono davvero contento che tuo padre abbia deciso tutto, Hinata-san! Sai, Naruto è coraggioso, ma per queste cose…”

Le rivolse lo stesso sorriso dolce che riservava soltanto a suo figlio e mormorò: “Sono davvero contento che sia tu la sua sposa. Vi auguro tutta la felicità del mondo.”

Il suo tono di voce era diverso dal solito. Hinata lo guardò, perplessa, e lui confessò: “Perdonami, è che mi dispiace molto non poter assistere al sansankudo.”

Sorpresa, la kunoichi replicò con fermezza: “Ma hokage-sama, lei deve esserci!”

Minato la fissò, stupito dalla forza delle sue parole, e lei chinò subito la testa per scusarsi di avergli mancato di rispetto.

“Le sarei davvero grata se decidesse di partecipare. Mio padre ha chiesto espressamente di invitarla.” si corresse.

“Quante volte devo ripeterti di non essere così formale?” esclamò l’uomo con un sorriso. “Mi fai sentire un vecchio! Ma ne sei sicura? Io sono un morto. Non vorrei essere malaugurante…”

“Non dica così. Sono certa che Naruto sia d’accordo con me.”

“Ti ringrazio davvero tanto.”

Guardandola, Minato si rese conto di aver detto qualcosa che non pensava davvero: non avrebbe potuto essere malaugurante in alcun modo, Naruto amava Hinata con tutto se stesso, e per lei era lo stesso, neanche la morte sarebbe riuscita a separarli, come era accaduto per lui e Kushina.
Mancavano poco meno di una settimana e due mesi al momento in cui la volpe avrebbe terminato di risucchiare tutto il chakra di Naruto dall’interno, lasciandolo senza vita da qualche parte e privando anche lui dell’unico significato di quell’orrendo peregrinare da morto tra i vivi. Proprio quando sia lui che Naruto avevano creduto di aver trionfato, il cercoterio li aveva messi di fronte alla realtà con una crudeltà che avrebbe potuto essere soltanto sua: aveva preteso il suo premio per averli aiutati a ad uccidere Obito e a mettere in fuga Madara Uchiha e, non avendolo ricevuto, se lo era preso da solo. Aveva giurato che entro sei mesi avrebbe fatto suo tutto il chakra di Naruto, che avrebbe assorbito tutta la sua energia vitale e che sarebbe tornato libero più forte di prima.
L’unico modo per salvare Naruto sarebbe stato sciogliere il sigillo che teneva la volpe bloccata dentro di lui, ma Minato non aveva osato proporre una cosa del genere quando lo aveva visto accettare quel destino quasi senza battere ciglio per amore del villaggio e delle persone a lui care, proprio come aveva fatto lui sigillando la volpe dentro suo figlio. In quel momento, per la prima volta si era sentito prima padre e poi ninja, consapevole che per aver invertito le cose aveva condotto sua figlio due volte alla morte. Ma c’era Hinata, quella ragazza che era entrata nelle loro vite in punta di piedi, ma che aveva portato scompiglio nei cuori di entrambi, che riusciva ad essere donna e ninja allo stesso tempo senza apparenti conflitti.
Se lui lo aveva abbandonato, lei sarebbe stata in grado di salvare Naruto. Gli avrebbe dato la felicità, avrebbe potuto espiare alcune delle sue colpe.

 

Si precipitò all’interno delle carceri quasi senza chiedere il permesso agli ANBU che erano di guardia, urlando: “Sono Naruto Uzumaki!” anche se non ce n’era affatto bisogno. Andava a trovare Sasuke almeno una volta al giorno da quando era stato imprigionato e Sakura non c’era più, e tutti, nel carcere, lo conoscevano. Naruto frenò di scatto davanti alla cella, quasi scontrandosi con le sbarre, e prese a battervi contro i pugni per attirare l’attenzione di Sasuke che, come al solito, era disteso sul suo letto e gli dava le spalle.

“Sasuke, Sasuke! La settimana prossima mi sposo!” esclamò saltellando, ma il suo compagno non diede segno di aver sentito. Senza muovere un muscolo, replicò annoiato: “Stai scherzando, vero?”

Naruto scosse forte la testa.

“No, dico davvero! Il padre di Hinata, cioè, noi abbiamo… In realtà… Oh, insomma!” Abbassò la voce fino a sussurrare: “Lo sai, no, che tra due mesi io… E quindi…”

Dopo che avevano discusso quella questione con l’Hokage, lui e suo padre avevano ricevuto l’ordine di non farne parola con nessuno, ma ormai Sasuke sapeva già tutto. Dopo che Kurama gli aveva comunicato la sua decisione e le sue conseguenze, disperato e provato, Naruto era corso da Sasuke e gli aveva raccontato ogni cosa, ricevendo per la prima ed ultima volta da lui un’occhiata particolare. Nonostante tutte le miglia e le visioni della vita che li avevano separati e che ancora li separavano, Sasuke era come un fratello per lui, e qualunque cosa accadesse durante la giornata, gliela raccontava. Anche la sua morte imminente.

“Sei venuto perché io ti faccia gli auguri?” replicò Sasuke sempre più infastidito “Se sei venuto per una cosa del genere, disturba Karin, non me.”

“Sei antipatico come al solito!” borbottò Naruto, corrucciato, mentre Karin continuava a chiamarlo, entusiasta, agitando le braccia dalla cella accanto a quella di Sasuke.

“E’ vero, Naruto? Ti sposi davvero?”

Lo shinobi annuì con un sorriso larghissimo.

“La settimana prossima!”

“E lei chi è?”

“Beh, non credo che tu la conosca… Forse l’hai vista solo una volta, quella ragazza con i capelli lunghi oltre le spalle e gli occhi chiari che era accanto a me sul campo di battaglia…”

Karin annuì con la testa.

“Quella ragazza Hyuga?”

“Sì, lei!”

Scoppiò in una risata imbarazzata, ma felice, e la kunoichi lanciò un gridolino ammirato.

“Congratulazioni vivissime! Quanto mi piacerebbe esserci!”

“Mi dispiace, ma non posso proprio rimandare… E il vostro soggiorno qui è ancora lungo…”
“Forse dovrei sposarmi io stessa!” replicò allora Karin, piccata, lanciando uno sguardo fugace a Sasuke. Stupito da quella conclusione e senza sapere cosa rispondere, Naruto abbozzò un sorriso ed esclamò: “Beh, io vado! Ci vediamo domani!”

Non vedeva l’ora di correre a casa per bombardare suo padre di domande sul suo matrimonio e di sapere quanto fosse bella sua madre in yukata*.

 

Naruto guardò brevemente suo padre accorgendosi di stare tremando e fece un respiro profondo prima di bussare. Già immaginava Hiashi Hyuga con l’orecchio incollato alla porta, immobile a spiare le sue mosse per trovare in lui tutti i difetti possibili, ma dopo aver bussato passò del tempo prima che la porta fosse aperta e fu proprio il padrone di casa ad invitarli ad entrare con un inchino. Colpito da quel gesto di sottomissione, Naruto si inchinò a sua volta con tutta la riverenza possibile e, lasciati i geta* all’ingresso, lo seguì. Lo stesso fece suo padre. Indossavano entrambi un kimono da cerimonia e i tabi*, infatti più volte Naruto rischiò di scivolare sui tatami* tirati a lucido. Hiashi si fermò accanto ad una porta scorrevole e si spostò di lato per liberare il passaggio.

“Prego. Naruto-san, Hokage-sama, entrate.”

Naruto obbedì per primo, certo di incontrare migliaia di occhi bianchi e curiosi una volta entrato, ma la stanza era vuota. Con un sospiro, prese posto su uno dei tre cuscini che erano stati sistemati sul pavimento intorno ad un tavolino e attese che anche gli uomini si sedessero. Minato prese posto accanto a lui, di fronte a Hiashi, che si inchinò nuovamente.

“È un onore  poter conoscere l’Hokage e lo sposo di mia figlia di persona.”

Naruto chinò la testa senza dire nulla, come gli aveva raccomandato suo padre, e lasciò che fosse lui a parlare per entrambi.

“L’onore è tutto nostro.” replicò Minato con un sorriso “Sono davvero molto felice che le nostre famiglie si uniscano, Hinata-san è davvero una creatura del cielo.”

Naruto riuscì a stupirsi ancora una volta delle doti diplomatiche di suo padre, comprendendo in modo sempre più profondo perché era diventato Hokage, a differenza sua. Hiashi si gonfiò impercettibilmente per la soddisfazione.

“La ringrazio.” replicò chinando leggermente la testa “Vi chiedo scusa se ho insistito per il sansankudo, ma mia figlia sarà la prossima guida del clan e desidero che la sua famiglia sia conosciuta a tutti i nostri membri.”

“Lo comprendo perfettamente, non si preoccupi. Ci scusi per non averci pensato prima.”

Minato chinò la testa a sua volta, e Naruto lo imitò, riuscendo a stento a restare in silenzio: avrebbe voluto parlare direttamente a Hiashi Hyuga, assicurargli che poteva stare tranquillo, perché sarebbe stato accanto a Hinata e non avrebbe mai permesso a nulla di ferirla. Finché fosse stato con lei. Si sentì in colpa nel dovergli tacere quella verità, e cercò immediatamente gli occhi di suo padre per sapere come comportarsi. Minato lo fissò leggermente preoccupato e annuì lievemente con la testa, dandogli il permesso di parlare.

“Hiashi-sama.” Naruto pronunciò quel nome in un mormorio, tentando di attirare la sua attenzione senza mettersi troppo in mostra. “Prima del sansankudo, vorrei dirle una cosa.”

L’uomo lo guardò e annuì, facendogli capire che poteva continuare a parlare.

“Mi resta… Mi restano poco più di due mesi di vita a causa della volpe a nove code che è dentro di me. Tra due mesi morirò.”

Lo disse senza pause, senza indugi, guardandolo sempre negli occhi. Hiashi non si mosse, né parlo. Dentro di sé era stupito: non credeva che avrebbe sentito quelle parole mai uscire dalle labbra di Naruto Uzumaki. Sarebbe stato più semplice tenere tutto nascosto, poi morire e dare la colpa al destino. Era stato davvero coraggioso.

“E’ quasi ora.” annunciò alzandosi in piedi e subito Minato lo imitò. Naruto, invece, restò ancora seduto, in attesa di una replica che non arrivò, poi saltò in piedi stringendo i pugni.

“Hiashi-sama, io…” esclamò in tono combattivo, ma l’uomo proruppe: “Dobbiamo andare.” facendo loro strada verso la porta. Sconfortato, Naruto lo seguì cercando di non guardare nessuno, per sbaglio, però, incrociò gli occhi di suo padre che gli sorrise, rassicurante.

“Era un sì.” gli sussurrò frettolosamente all’orecchio poco prima di entrare nella stanza in cui si sarebbe svolta la cerimonia matrimoniale, quando furono soli. “Non era arrabbiato, e credo abbia capito tutto di voi due. Ogni genitore desidera la felicità del proprio figlio.”

Naruto sperò ardentemente che fosse vero: non voleva causare altri problemi a Hinata.

 

 

 

 

 

 

Note dopo la lettura:

Una delle critiche che mi è stata mossa rispetto alla storia dalla giudicia Moko è stato il comportamento di Kurama, così distante da quello attuale e così simile all’inizio del manga. Oltre ad essere necessario per la trama, sono sempre stata convinta del fatto che la volpe fosse approfittatrice come l’ho descritta. Poi, con il progredire dei capitoli, Kishimoto mi ha dimostrato che tiene realmente a Naruto, quindi sono stata smentita, perciò mi scuso. ^^
Poi, Sasuke e Naruto. Un rapporto troppo importante per il protagonista per essere saltato a piè pari, anche in una fic NaruHina. Inserire Karin era per me d’obbligo, dato quanto la amo (e quanto lei ama Sasuke ;) ). Spero che Sasuke sia IC (Dio solo sa quanto mi fa penare scrivere di lui! XD).

Rispetto alla stesura originale, ho inserito un piccolo pezzo per spiegare che fine avesse fatto Sakura, dato che la giudicia Moko mi aveva fatto giustamente notare che era l’unica della squadra Sette che mancava all’appello.

Il capitolo si apre e si chiude con i confronti Hinata-Minato e Naruto-Hiashi, in cui ognuno mette a nudo i propri sentimenti (Hiashi a modo suo, ma lui è così XD).

Naruto non fa troppo ridere quando si fa i film su Hiashi che lo maltratta? XD
Infine, i significati delle parole in giapponese nel testo!

 

Yukata: kimono estivo

Geta: zoccoli di legno che si indossano abbinati al kimono

Tabi: calze indossate con i geta
Tatami: il pavimento di legno delle case giapponesi

 

Il significato della parola “sansakudo” verrà svelato nel prossimo capitolo! ;)

 

Parlando d’altro, ringrazio di cuore angelikawhite e Rinalamisteriosa che sono state così costanti da esserci anche per il secondo capitolo. Sono contentissima che la storia vi piaccia, e spero che continuerà ad appassionarvi. Grazie per le belle parole! ^^

 

Al prossimo capitolo!

 

 

 

 

 

Risposte alle recensioni

 

Angelikawhite: Ciao angy! :) Beh, sono contenta che il comportamento di Hinata davanti a Minato ti sia apparso verosimile, perché anche io, come te, avevo pensato che comunque si trattava del Quarto Hokage, nonché del padre di Naruto! ;) Naruto è sempre troppo puccioso, con lui non ci si può fare niente! XD *ama spudoratamente*

Ti ringrazio tanto anche per le belle parole sul rapporti Hiashi-Hinata: è un rapporto complesso, quasi sempre silenzioso, ma a mio parere pieno di significato e interessante da esplorare. Sono contenta di essere riuscita a dare una buona immagine dei personaggi senza andare OOC.

Grazie mille per la recensione, spero di risentirti ancora, se ne avrai piacere! ^^

 

Katia: Ehm… Questo capitolo si può considerare abbastanza positivo? XD In questa fic succederanno un sacco di cose fino alla fine, quindi non me la sento di rassicurarti in questo senso. XD L’unica cosa che posso dirti è che spero che continuerà a piacerti come ora fino alla conclusione! ^^

Sono contenta che l’idea di affrontare il rapporto tra genitori e figli ti sia piaciuta e si sia rivelata vincente. Credo che Hiashi e Minato siano dei personaggi troppo splendidi e complessi per non provare a scavarli neppure un po’. Le debolezze di Hiashi si sono un po’ già viste, Minato, invece, sembra tutto d’un pezzo, ma arriverà anche il suo momento di mettersi in gioco. Vedrai, vedrai! *Katia la strangola XD*

Spero davvero che anche questo capitolo ti piaccia! *____*

Un bacio e grazie! *_____*

 


   
 
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