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Autore: SalazarSerpeverde    22/09/2013    7 recensioni
In un normalissimo liceo italiano arriva un ragazzo del primo anno, Claudio, non proprio nella norma. Adora poltrire, NON seguire i consigli, non studiare e raggiungere i massimi risultati con il minimo sforzo (ovviamente non riuscendoci).
La sua presenza sconvolgerà letteralmente e matematicamente la classe coinvolgendo Professori, Alunni e anche il suo Autore, che nonostante tenti di fargli sempre fare la cosa giusta, scoprirà che non sarà poi così facile.

SalazarSerpeverde
Dal Capitolo Primo:  ...Io mi chiamo Claudio Orlando Gennaro Luigi Igor Oronzo Nicola Emilio, ma per fare prima, tutti mi chiamano COGLIONE per via delle iniziali dei miei nomi...
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 81 - Fare weekend romantici non è un compito semplice a volte
 
Autore: “ *fischietta* ”
Io: “ ‘Giorno Autore. Ti gira bene ‘stamattina eh?”
Autore: “Cosa te lo fa pensare?”
Io: “Lo sei sempre quando ti metti a cucinare le frittelle.”
Autore: “Solo perché cucino frittelle non vuol dire che sono di buon umore.”
Io: “E allora perché hai continuato a fischiettare anche quando rigirando le frittelle in padella improvvisandoti un pessimo cuoco, e quest’ultima ti è caduta sulla faccia ustionandoti tutto, continuavi a fischiettare?”
Autore: “E va bene! Sono di buon umore. Per caso è illegale? *si spalma FASTUM ANTIDOLORIFICO GEEEEEEL!!!!!! sulla faccia* ”
Mamma: “Uao. Che sponsor gratuito.”
Io: “Beato te che sei di buon umore.”
Autore: “Che ti è successo?”
Io: “Ti interessi dei miei problemi? Questo è preoccupante. Alloooora... bè, ieri mi hanno rifilato un quattro di picche.”
Autore: “Vuoi dire due di picche?”
Io: “No. Erano gemelle.”
Autore: “Ma scusa... se sei fidanzato perché vai a provarci con delle gemelle? Che poi, conoscendoti, so che ci hai provato con tutte e due insieme.”
Io: “Fidanzato? Io? Ma io sono uno spirito libero.”
Autore: “Ma se sei confinato in casa da 3 giorni a giocare ai videogiochi per poppanti?”
Io: “E vabbè! Era il weekend.”
Autore: “Oggi è venerdì.”
Io: “Oh... domani inizia il weekend!!!”
Autore: “Tornando al fatto di Ulderica.”
Io: “Naah. Credo che la lascerò.”
Autore: “ *sputa un dente da latte* ”
Io: “Hai ancora denti da latte? Uao. Comunque perché quella reazione?”
Autore: “TU! Tu non puoi lasciare Ulderica proprio adesso. Vuoi che ti impali la testa su... su un palo?”
Io: “Sempre originale, mi raccomando. Ma scusa. Tu cosa c’entri?”
Autore: “Domani sarà un fottutissimo mese che io e quello schianto di Autrice, per niente somigliante alla figlioccia, stiamo insieme. Se tu lasci Ulderica credi che potremmo continuare a frequentarci?”
Io: “Aaah, è per questo che ti gira così bene eh?”
Autore: “Senti. Se provi a mollare quell’ibrido di ragazza *prende frittella bollente* ti infilo questa cosa direttamente dal buco dove dovrebbe uscire tra qualche ora. CHIARO?
Io: “Ommiod... questo si che è intimidatorio.”
Autore: “Ho detto... è CHIARO?
Io: “Cheppallee, sembra di essere tornati all’Accademia Militare! E va bene.”
Autore: “E domani non osare farti trovare tra i piedi. Porto Emma a fare un viaggetto per il weekend. Hai rovinato compleanni, onomastici, Natali, Pasque, feste della mamma, feste del papà, hai deliberatamente ignorato l’esistenza della festa dell’Autore, festa della marmotta, del 4 Luglio, di San Patrizio, festa dei non vedenti, festa dei non udenti, festa dei non vedenti&non udenti, avrai anche rovinato la mia vita, ma non ti permetterò di intralciare il mio fottutissimo finesettimana romantico con Emma chiaro?”
Io: “E va bene *assaggia frittella* ”
...
...
Io: “BLEAAAACHT! Ma ha il sapore di Crema Antidolorifica!”
Autore: “Dev’essere quella che mi è ricaduta prima sulla faccia.”
Io: “Ma sei pessimo! Spero non debba cucinare tu, altrimenti non ci sarà bisogno del mio intervento per farvi mollare.”
Autore: “ *gli infila la forchetta nella mano* ”
Io: “Ha-ha! Mancato!”
Mamma: “EHI! Questo è Compensato! *liscia il tavolo* ”
IL GIORNO DOPO
Autore: “Allora ciao Claudio. Mi raccomando. Ti ho dato tutte le istruzioni possibili per fare in modo che tu non abbia bisogno di me in questi due giorni. Ti ho ricordato come ci si stende sul letto, come si alza la tavoletta del water, come ci si guarda allo specchio, come si gira una maniglia di una porta, come si apre un libro di matematica (anche se dubito possa servirti una cosa simile), come si avvolgono gli spaghetti intorno alla forchetta, come si beve e come si cammina in posizione eretta. Addio.”
Io: “Si! Vai pure! Tanto chi ha bisogno di te! Tra un minuto saranno le 10 ed inizierò il mio fantastico finesettimana senza di te. *si stende sul letto* ”
...
Io: “ *gira le maniglie delle porte di casa* ”
...
Io: “ *alza la tavoletta del water* ”
...
Io: “ *mangia un piatto di spaghetti* ”
...
Io: “ *cammina per la casa in posizione eretta* ”
...
Io: “ *si guarda allo specchio (che si rompe)* ”
...
Io: “AAAAH! Questa si che è vita! *torna a stendersi* ”
Radio: “SONO LE 10 IN PUNTO RAGAZZI!
Io: “COSA? Mi prendi per il deretano?”
INTANTO
Autore: “Ah! A stare confinato tutto quel tempo con quel ragazzo non mi ricordavo neppure più come si guidasse.”
Emma: “Infatti sto guidando io.”
Autore: “Oh. Vero.”
Emma: “Allora? Dove CI porto?”
Autore: “Alle Cascate di San Gianfranmarcolino Sesto. Ho prenotato una camera d’albergo a 4 stelle dove potremmo darci alla pazza gioia *ammicca* ”
Emma: “Con PAZZA GIOIA non intendi una partita a Scarabeo vero?”
Autore: “Naah... ... ... briscola.”
Emma: “È da molto che non hai una ragazza vero?”
Autore: “Mmmh, già.”
Emma: “Bene, allora devo farti riscoprire i piaceri di essere fidanzati *si avvinghia addosso all’Autore* ”
Autore: “E il volante?”
Emma: “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! *sterza prima di urtare un camionista poco raccomandabile* ”
Autore: “Per un pelo.”
Emma: “Ma mai quanti ne aveva quel tizio sulla faccia.”
Autore: “Ehi! Non è rispettoso verso i camionisti. Dopotutto nelle loro tribù non esiste ancora il rasoio.”
Emma: “Ma quanto sei scemo Autore.”
Autore: "Lo so."
Emma: "Me lo dai un bacio? Mi sembra il momento adatto."
Autore: "Vuoi finire contro un altro camionista?"
DOPO
Autore: “Eccoci finalmente arrivati in albergo.”
Emma: “Era una mia impressione o due delle quattro stelle sull’insegna sembravano disegnate a mano da un bambino di 5 anni?”
Autore: “Naah. Questo è un hotel di lusso.”
Emma: “AAAAAAAAAAAAAAAH! UN TOPO!
Cuoco: “Accidenti quella è la cena del presidente che ci viene a fare visita stasera. Torna qui! *lo rincorre* ”
Emma: “COSA? Se danno da mangiare topi ai presidenti a noi cosa servono?”
Autore: “Non preoccuparti. Dicono che le alghe del '46 hanno un buon sapore. Allora saliamo?”
Emma: “Ok. Ma dov’è la nostra camera?”
Autore: “Li al trentacinquesimo piano.”
Emma: “Uao. Speriamo solo che non ci siano topi. Cinque minuti di ascensore con animali di fogna non è il massimo.”
Autore: “Oh, non ci saranno problemi del genere.”
Emma: “Perché?”
Autore: “Non c’è l’ascensore.”
Emma: “Oh.”
DOPO UN NUMERO DI MINUTI COMPRESI TRA IL 3899 ED IL 4210
Emma: “Siamo arrivati! AUFF!
Autore: “Tu vatti a rinfrescare nel bagno in fondo al corridoio. Io vado in stanza.”
Emma: “Va bene. *strizza la settantesima maglietta sudata* ”
...
Autore: “Ok, questa è la chiave. Non vedo l’ora di godermi un po’ di relax solo io, Emma...”
Io: “... E CLAUDIO! *spunta dietro la porta* ”
Autore: “AAAAAAAAAAAAAAH! Claudio! Ma che cosa ci fai in camera mia?”
Io: “Mi annoiavo.”
Autore: "Ma come hai fatto ad arrivare qui prima di me? Hai un senso dell'orientamento di un bradipo con una mappa sbagliata in mano e letta al contrario!"
Io: "Posso essere molto determinato quando voglio."
Autore: “Lo sapevo che dovevo legarti a dieci sedie prima di partire! Vattene via prima che torni Emma!”
Io: “Ma non voglio!”
Autore: “E poi come hai fatto a sapere in quale camera eravamo?”
Io: “Me lo sono fatto dire dal tizio alla reception.”
Autore: “Ma non le fanno queste cose i gestori dell’albergo.”
Io: “A me l’hanno detto senza problemi.”
Autore: “Che albergo di merda.”
Io: “Non è vero. Mi ci trovo abbastanza bene.”
Autore: “Fammi vedere la camera. Tu sloggia!”
...
...
Autore: “CHECAZZ...! Hai ridotto questa camera un porcile! È tutta sporca e disordinata!”
Io: “Veramente era già così quando sono entrato.”
Autore: “Secondo me le due stelle le hanno davvero disegnate.”
Io: “Mi trovo a mio agio qui dentro *sguazza in un avanzo di pezza violacea* ”
Autore: “Torna Emma! Vai via!”
Io: “Quali sono le parole magiche?”
Autore: “Per favore... vai via!”
Io: “Per favore? Ma io intendevo: Eccoti 100 euro Claudio.”
Emma: “Ommioddio. Quel bagno era terrificante. Era una copia esatta di quello che c’era nella mia scuo... Claudio? Ma che ci fai qui? Autore... CHE CI FA QUI!?!?
Autore: “Ti ha visto! Lo vedi? Maledetto infame!”
Io: “Non pensavo di dare fastidio.”
Autore: “Non pensavi di dare fastidio? Ma se quello è il tuo secondo nome?”
Io: “Veramente è Orlando.”
Autore: “DAAAARGH!
Emma: “Basta! Ne ho fin sopra la punta dei miei capelli pieni di pidocchi che ho preso in quel bagno di questo albergo e di quel ragazzo. Io me ne vado!”
Autore: “No! Non andare via!”
...
...
...
Io: “E questa è la storia di come anche quella volta, il caro vecchio Claudio risolse tutto?”
Autore: “Ma che cazzo hai risolto? Hai rovinato semmai!”
Io: “Sei troppo geloso del mio talento.”
Autore: “Ma va a baciare ferri da stiro! Hai rovinato il mio weekend.”
Emma: “Dai. È tutto perdonato ormai.”
Autore: “Perché è improvvisamente così tranquilla e gentile?”
Io: “Dio lodi la morfina.”
Autore: “Hai drogato la mia ragazza!”
Io: “Naah, è solo una piccola dose.”
Autore: “Ti ammazzoooooo!”
...
...
...
Mamma: “E questa è la storia di come Claudio drogò Emma.”
Io: “Ma tu che c’entri?”
Mamma: “Niente. Aspetto Mark per la nostra sveltina pomeridiana.”
Io: “Ma sono le 11:00!”
Mamma: “Ci anticipiamo.”
...
...
...
Mark: “E questa è la storia di come ho tradito per l’ennesima volta la fiducia del padre di Claudio che mi crede ancora l’idraulico di casa.”
Io: “Si ma... basta storie ok?”
...
...
...
Io: “E questa è la storia di come ho deciso che non dovevano esserci più storie.”
Tutti: “INSOMMA BASTA!
...
...
...
Gianmarco: “...e questa è la storia della mia vita, dove voi giudici del Guinnes World Record vi siete addormentati quando ho detto che quando avevo 4 anni sono andato in cucina attraversando il corridoio e mentre contavo le mattonelle (uno, due, tre, quattro, cinque, sei...) ho girato lentamente la maniglia della porta e sono entrato, poi ho ripreso a contare mattonelle (...sette, otto, nove, dieci, undici...). Poi mia madre che indossava un vestito con 17 fiori sopra mi disse che dovevo smetterla di parlare, il che mi fece ricordare che me lo disse anche 6 mesi prima, così le ho raccontato di quando avevo ancora 3 anni ed ho iniziato a dire che...”
Io: “Poveri giudici. Volevano stabilire il record per la biografia più pallosa e logorroica del secolo ma non hanno resistito.”
Mamma: “Non avevamo detto basta storie?”
Io: “E tu non stavi QUASI per concepire un altro bambino?”
Mamma: “Oh è vero.”



Mini Angolo Autore
Si, si, lo so. Non pubblico da un'eternità ma se non fosse stato per Lilu_wolf ed _I r i s che hanno creduto in me e mi hanno spronato, quest'oggi non ci sarebbe stato nessun Capitolo 81.

 
  
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