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Autore: infinity    22/09/2013    1 recensioni
« Ti amo! » è un esclamazione sussurrata dolcemente, un lieve respiro che gli scompiglia i capelli.
« Non me lo dire ora – sussurra a sua volta dolcemente, accarezzando la gota scavata del compagno – me lo dirai quando saremo fuori da qui » Sorride.
Attenzione! Deathfic!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A mia sorella che legge tutto ciò che scrivo
da quando ho iniato a buttare giu anche solo due righe.
Grazie El e Buon Compleanno!








Bianco





Bianco.
È tutto ciò che vede, bianco e puzza di disinfettante riempiono il corridoio e fanno torcere le labbra al giovane.
Fissa insistentemente una porta, sempre bianca, è quello il colore dominante in quel posto.
Bianco.
Sta seduto su di una sedia scomoda è aspetta.
Sono ore che aspetta.
Ad un tratto la porta si apre con un suono secco; suono che rimbomba per il corridoio stranamente vuoto.
Camice bianco, mascherina penzolante da una mano, occhi stanchi e sorriso accennato; dodici ore estenuanti.
« Ce la farà » Solo un sussurro flebile esce dalle labbra della donna.
« Ce la farà » Ripete, quasi temesse che il ragazzo non la senta.
Questi si alza e le lacrime sgorgano più forti di prima, questa volta di sollievo.
« Ma non durerà a lungo » L’entusiasmo si spegne così come era nato, la speranza che provava fino ad un momento prima sparisce. Il corpo del ragazzo i riempie solo di dolore.

Il “bip” regolare del cuore lo sta facendo impazzire.
Gli occhi chiusi lo distruggono e fanno sgorgare altre lacrime dai suoi.
Il gocciolio della flebo sta facendo saltare i suoi nervi già messi a dura prova da tutta la situazione
« Hyung » Le parole escono sotto forma di sussurro flebile.
Fa intrecciare le sue mani con quelle del ragazzo immobile.
“Così fredde” Pensa “Non dovrebbero essere così, eri sempre così caldo”.
È il suo ultimo pensiero, poi poggia la testa sul suo torace e si fa cullare dal movimento regolare dello sterno, l’ultima cosa che vede prima di sprofondare in un sonno buio sono le labbra piene e il tubicino fra di esse.

Il “Bip” quel giorno risulta meno fastidioso, anche se non sa spiegarsi il perché è contento che sia regolare e che riecheggi per la stanza asettica.
Gli occhi del ragazzo sul lettino si aprono lentamente.
« Hyung » Sussurra strozzato tra i singhiozzi, non si è neanche accorto di aver iniziato a piangere.
« Sei ancora vivo! » Continua.
In risposta non riceve più di un assenso con il capo.
Il cuore gli sembra più leggero.
Almeno per ora.

Si tortura le mani, davanti a lui c’è un infermiera, non è quella dell’altra volta, quella dolce che gli ha detto che era andata bene l’operazione, no, c’è un infermiera anziana davanti a lui; le rughe gli circondano gli occhi piccoli e parzialmente nascosti dalle pesanti lenti degli occhiali tondi, le labbra serrate in una linea sottile ed ostile, stringe fra le mani rugose una busta: l’esito degli esami.
« Morirà » Sentenzia all’improvviso, la voce fredda e distaccata. Rabbrividisce e sente le lacrime salirgli, ancora.
« è troppo esteso » Spiega brevemente guardando l’orologio, si sente infastidito dal suo comportamento menefreghista, offeso dalla noncuranza per la morte di un paziente così giovane.
« Ma- » Cerca di protestare, una semplice richiesta d’aiuto di un cuore in frantumi. La donna lo blocca.
« Morirà » Ripete categorica. Stringe i pugni “è il suo mestiere” pensa “deve dare le cattive notizie”.
« Non potete- » Continua, la donna assottiglia gli occhi e stringe ancora le labbra.
« Si rassegni » Insiste, non gli lascia il tempo per rispondere, gira i tacchi e se ne va, l’ultima cosa che gli resta è il rimbombare delle pantofole ortopediche della donna nel corridoio vuoto.
Quello a morire è lui, in quel momento.
Cede alla realtà della donna.

« Morirò vero? »
È un sussurro roco quello che gli arriva alle orecchie mentre gioca con le dita fredde della mano dell’altro, alza lo sguardo di colpo sul suo viso, nota gli occhi spenti e la pelle scavata dalle occhiaie.
Il momento si avvicina e lui ha paura, forse anche più del ragazzo malato.
« No » Mente, poco importa se non sa dire le bugie, per lui farebbe tutto « Ovviamente no!  » Sa di essere poco credibile, nessuno crederebbe mai alla sua voce tremula, ai suoi occhi lucidi e alle sue mani sudate; è fatto così, non sa mentire. Infatti.
« Mi stai mentendo » Sussurra roco l’altro ragazzo, un sorriso rassegnato sulle belle labbra.
« Non è vero!  » Ancora una bugia.
Entrambi vogliono crederci.

« Ti amo!  » è un esclamazione sussurrata dolcemente, un lieve respiro che gli scompiglia i capelli.
« Non me lo dire ora – sussurra a sua volta dolcemente, accarezzando la gota scavata del compagno – me lo dirai quando saremo fuori da qui » Sorride.
« Non uscirò vivo da qui » Risponde scotendo piano la testa, per quanto i macchinari glielo permettano.
L’altro ragazzo sta per aprire la bocca per rispondergli qualcosa come “Non dire stupidaggini, abbiamo tutta la vita da percorrere” glielo può leggere negli occhi stanchi, ma la porta si apre impedendo che un ennesima falsa speranza riempia la stanza.
L’infermiera entra nella stanza, constata felicemente che non è l’anziana fredda ma la ragazza che gli ha detto dell’operazione.
« Tutto bene?  » Sorride, i ragazzi annuiscono.
La flebo viene cambiata.

« Ti amo anche io » Sussurra, ormai si è rassegnato.
« Morirai » Lo informa, il naso punge e le lacrime vogliono scendere.
« Lo so – risponde – me lo sentivo sai? »
« Ti amo » Ripete, è importante che lui lo sappia.
« Anche io »

Il “Bip” non è più regolare, è formato da pause sempre più lunghe.
Gli occhi sono lucidi e la tristezza assale entrambi, la pelle è sempre più fredda.
« Me ne sto andando » Sussurra flebilmente nel freddo della stanza bianca, la luce del sole, che solitamente entrava dalla finestra e riscaldava l’ambiente, quel giorno non c’è, solo grigie nuvole e vento freddo.
« Lo vedo » Risponde debolmente, pregando al contempo Dio di regalare loro più tempo e di far vivere loro l’amore un attimo di più.
« Baciami » Ordina, l’ultimo ordine prima dell’inevitabile.
Sfiora lievemente le sue labbra fredde, troppo fredde contro le sue bollenti, le lacrime scendono e bagnano anche il viso del compagno e, nonostante tutto, le sue labbra sanno ancora di vaniglia, il suo sapore naturale.
« Ti amo Sehun » Ultimo sussurro e ultimo respiro.
Poi solo il suono regolare e spacca timpani del suo cuore ormai fermo.
Intreccia ancora le loro dita, piange silenziosamente e poggia la fronte contro la sua.
« Anche io, JongIn. Ti amo tantissimo ».














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Note Autrice -

Salve ^^
L'ho fatto morire.. Ancora ;A;
Scusate ; ;
Ringrazio chi ha letto e chi è arrivato fino alla fine :3
Non l'ho messa rossa perché l'argomento "malattia" non è trattato nel profondo, causa poco tempo :3
Mi scuso per eventuali errori, ho ricorretto e ho passato anche alla mia Beta, ma non ho avuto tempo di ricontattarla di nuovo :( In ogni caso grazie mille Nettlewild, hai tutto il mio asmore :**

Un bacione :*

infinity-
  
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