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Autore: penni0099    22/09/2013    0 recensioni
So benissimo che il lettore non ha bisogno di sapere tutto questo,
ma io ho bisogno di raccontarglielo
.
Una storia, la vita, il vuoto, l'amore, il vuoto, la paura di non essere abbastanza, il vuoto, ancore di salvezza inesistenti, la musica, scappo via, paura, paura, il buio, cado, torno, non torno, scappo e non torno più. Quello di cui ho bisogno è una nuova storia su chi sono.
Quello di cui ho bisogno è di fare una cazzata così grande da non riuscire a salvarmi.
Harry,Louis.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Bondage
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Camminando nel buio, tagliando un percorso diverso,
non vedo ancora niente è sempre scuro qui
e tutte le persone del paese
hanno gettato i loro occhi a destra e sinistra nelle loro questioni
e la notte era solo o tutto quello che avevo,
mentre sono scappato di notte, ho trovato un percorso nel terreno.
Questo era il mio cuore, riesco a sentirlo, riesce a sentirlo?
Soffiavano le brezze serali dell'estate, voci profonde provenivano da te
che anno, che notte, metti fuori il tuo cuore.
Riesce a sentirlo?

Se non avessi preoccupazioni inesistenti, anche solo per un giorno, rotolerei veloce fuori dal mio letto ogni mattina e infilerei di fretta quello che vorrei mettermi e poi andrei a bere una birra con gli amici. Se non avessi preoccupazioni, giuro che sarei un uomo migliore, penso che capirei un ragazzo come me, se volessi vivere penso che spegnerei il mio telefonino e direi che è rotto, così tutti penserebbero che stavo dormendo da solo, metterei me stesso prima di tutto e farei le regole man mano che vado. E' un po' troppo tardi per riprendermi.
Non era rimasto molte tempo, la fiamma dentro Harry, si stava spegnendo e nessuno poteva proprio farci niente, le persone si spegono come lampadine fulminate, come fuochi, sono rimaste accese per troppo tempo, hanno lottato contro le intemperie dei temporali estivi, contro venti e bufere, ma la legna sotto, da ardere si stava pian piano consumando e entro poco, il fuoco si sarebbe spento. Quel ragazzo, Harry non era stato quel tipo di persona, non sempre almeno, il fuoco avrebbe cominciato a rimpicciolirsi dopo i tre anni delle scuole medie, non sempre aveva avuto quel caos nella testa, qualche anno prima Harry non l'avreste riconosciuto: amava sentirsi leggero, amava uscire, passeggiare e camminare, non aveva sempre avuto quella pesantezza addosso, eppure aveva provato a chiedere aiuto, ma nessuno ha mai ascoltato veramente, e lui di urlare non ne aveva più la forza e si è sgretolato. Aveva la parola ''salvatemi'' tatuata negli occhi, ma forse era perche li teneva sempre bassi che nessuno era riusciuto mai a leggerla. E con il tempo, con l'età i suoi pensieri cambiarono, smise di cercare, non provò più a farsi capire, coltivò i suoi ostacoli dentro se stesso facendoli aumentare a dismisura e nel suo fievole e magro corpo quelle paure non avevano più spazio, stavano spinegndo per uscire ma non sapevano come, Harry non sapeva come smezzarle, dividerele, come condividerle e con chi.
La cosa peggiore è che chi ha dentro l'universo non ha nessuno a cui darlo.

Ricordo il mio primo anno di liceo, esattamente quattro anni fa, un professore mostrò un biglietto da venti euro in classe:'' Chi vuole questo biglietto?'' Tutte le mani si alzarono. Allora cominciò a sgualcire quel biglietto e poi chiese di nuovo:''Lo volete ancora?'' Le mani si alzarono di nuovo. Gettò il biglietto sgualcito in terra e iniziò a pestarlo con i piedi e chiese:'' Lo volete sempre?''. Tutte le mani si alzarono ancora. Quindi disse: ''Avete appena avuto una dimostrazione pratica. Importa poco ciò che faccio con questo biglietto, lo vorrete sempre, perchè il suo valore non è cambiato''. Valeva sempre venti euro. ''Molte volte nella vostra vita sarete sgualciti, rigettati dalle persone e dagli avvenimenti. Avrete l'impressione di non valere piu nulla, ma il vostro valore non sarà cambiato. Anche nei giorni in cui ci sentiamo di valere meno di un centesimo il nostro vero valore è rimasto lo stesso.'' Io ero consapevole di essere quella banconota da venti, solo che le banconote da venti sono un tutt'uno, sono fatte di carta indivisibile, io mi senitivo una banconota da venti fatta in pezzi, stracciata; una banconota da venti formata da monetine da cinquanta, venti e dieci centesimi. Valevo sempre venti euro ma quanto sono simili quelle due forme di denaro?La banconota pesava quanto una piuma, era di una leggerezza quasi infima per quel valore ma le monetine erano di una pesantezza pesante per quel poco valore, pesavano e pesavano tanto ed io mi sentivo esattamente così: pesante. Daresti più valore ad una bella banconota da venti o a tanti piccoli centesimi seppure con lo stesso valore?

Credo di essere stato innamorato una volta, ma se dico credo forse non lo sono mai stato. In secondo superiore conobbi una ragazza grazie alla tecnologia, grazie a facebook anche se non sopportavo l'idea che due persone parlassero attraverso un monitor per conoscersi, era freddo, avevavamo un paio di gambe e potevamo oliarle, anche se in quel caso si dimostrò utile. Iniziammo a frequentarci, passavamo molto tempo insieme, tanto che amici piu stretti e conoscenti inizarono a vederci come una sola e unica cosa, un giorno trovai una patetica scritta sul mio pallido banco che esprimeva a caratteri cubitali ''Harry + Grace'' e qualcosa di più patetico non l'avevo ancora trovato. Sarà stato patetico per il semplice motivo che io non l'abbia mai amata almeno quanto lei amava me. Rompemmo la nostra storia dopo tre mesi dall'ufficiale fidanzamento e da lì iniziò il mio vero appesantimento dell'anima; non perchè fossi rimasto deluso, ero stanco e malconcio e mi dedicai alla mia vita sociale, anche qui con scarsi risultati: chiunque sarebbe stato con me ed io non volevo essere con nessuno. Inizia a domandarmi se la stanchezza era mentale o fisica. Era come un brutto sogno che stava diventando così reale, lasciandomi senza nient'altro da fare, ora sono così senza speranze.
Devo credere in un mondo fuori dalla mia mente, devo convincermi che le mie azioni abbiano ancora un senso, anche se non riesco a ricordarle. Devo convincermi che, anche se chiudo gli occhi, il mondo continua ad esserci
allora sono convinto o no che il mondo continui ad esserci?.. c'è ancora?.
Tutti abbiamo bisogno di ricordi che ci rammentino chi siamo, io non sono diverso, dov'era finita la mia voglia di vivere a diciotto anni?, io non sono diverso. Come sono potuto cambiare in così pochi anni?. Io non sono diverso. Devo ritrovare me stesso.

Allora, a che punto sono?

Il rapporto con i miei genitori? Un padre andato via e una mamma che a malapena ricordava di avere un figlio, infondo fare i genitori è un lavoro a tempo pieno e non tutti riescono ad eccellere nei proprio lavori. Secondo me viveva con un motto scritto sul polso del suo braccio sinistro '' i soldi fanno la felicità'', cercava di darmi tutto quello che chiedevo, naturalmente evitando le richieste più disparate. Non sono mai stato un ragazzino viziato, perche conosco cosa significhi soffrire e non vale sulla mia pelle la leggenda di chi ha tutto e non sa cosa volere dalla vita. Io non ho niente, non ho mai avuto niente, non ho un padre e non ho una madre, si son vivi, sono ancora carne e ossa ma non ci sono mai stati: il rapporto con mia madre è sempre stato altalenante, gridava anche quando non era necessario, quando il problema non ero io ma mia sorella, alzava la voce anche quando a sbagliare non ero io. Io sbaglio sempre, ogni casualità, non era casualità. Mia sorella? Alti e bassi come tutti i fratelli tranne che io mi sarei buttato dalla montagna più alta se solo lo avesse chiesto e non avere la certezza della legge del contraccambio, mi rendeva debole. Ultimo, il mio finto patrigno? Un fiore rosso in un vaso di rose nere, mi ha sempre trattato come un figlio, potrei essere davvero suo figlio?, non mi importa della differenza del dna, lui è mio padre.

E da quando avevo sei anni che non vedo qualcosa di normale. Quando avevo sei anni e mezzo vidi un signore vestito di rosso, grasso come un barile di birra, con una barba lunga e grigia, con un pellicciotto bianco dove sarebbe andata bene una sciarpa, nessuno mi aveva mai detto che il simbolo di natale fosse lui. All'età di sette anni vidi un ragazzo seduto su una sedia che piu somigliava ad una poltrona, con due grandi ruote, feci i capricci per un giorno intero, la volevo con tutto il cuore, ma non sapevo che quel ragazzo aveva quella bellissima sedia perché, non avrebbe mai più camminato. Quando avevo otto anni ascoltai la prima discussione fra i miei genitori e all'età di nove anni vidi uscire mio padre dalla porta d'ingresso, non sapevo che non sarebbe mai più tornato. Ai dieci anni mia madre portò in casa un nuovo uomo, non sapevo che quell'uomo sarebbe diventato oggi uno dei miei punti di riferimento più fissi. Dodici anni e vidi la morte di mia nonna con i miei stessi occhi, pensavo che stesse dormendo più del dovuto. A quattordici anni avevo capito la verità sulla vita. A quindici anni, ancora credevo che le cose sarebbero andate meglio, che sarebbe arrivato il tecnico dell' orologio e lo avrebbe aggiustato il grosso pendolo che c'era in cucina. Andrà tutto bene. Sii ottimista. Se delle nuvole scure stanno invadendo la tua strada se ne andranno. Se ne vanno sempre. Il mondo è tondo. Tutto è tondo. La più grande invenzione di sempre, la ruota,
è tonda.
Tutto passa. Niente rimarrà uguale col tempo. Non importa in quanti casini ti sia cacciato, non importa quanti problemi tu abbia, riuscirai a superarli. Andranno via.
Proprio come quelle nuvole.
Me lo hai detto tante di quelle volte che hai perso il significato.

Diciotto anni, cercando di trovare, un po' di speranza. Ma ho tutto in mano, tutti i miei segreti morbidi e nascosti nel palmo chiuso della mia mano. Vivo guardando le stesse faccie, sentendo le stesse storie, pensando ho quello che volevo? Vivo aspettando che mi accadi qualcosa di stupefacente.
In questo mondo in continuo cambiamento e sempre più difficile che accada qualcosa di straordinario ma ogni tanto spunta un simbolo di speranza.

Ciao e grazie a tutte coloro che stanno o leggeranno la mia storia, ho voluto rispecchiare un pò il mio stato d'animo in quello di Harry e quello che vorrei che mi attendesse nel futuro. Se avete critiche o consigli da fare, scrivete pure magari mi aiuterete a migliorare la mia piccola storia:), e che altro dire spero vi piaccia questo secondo capitolo, dove ho voluto descrivere un pò la storia del nostro Harry e perciò la sua descrizione doverebbe essere finita qui. GRazie a tutti quelli che leggeranno e ci vediamo al prossimo capitoloo :D

  
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