Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: TheBlackWolf97    22/09/2013    2 recensioni
Dal testo:
(...) Shari sorrise. - Ci rincontreremo quando saremo diventati dei pirati di tutto rispetto, va bene?
Gli occhi di Rufy brillarono a quella prospettiva e il ragazzino annuì con vigore. Poi, veloce come era arrivato, si voltò e sparì inghiottito dalla vegetazione, fischiettando. Shari lo guardò allontanarsi e lo ringraziò mentalmente per l’opportunità che le aveva dato e, soprattutto, per aver capito. Sei grande, Rufy (...)
E se Ace e Rufy avessero avuto una sorella minore? E se anche lei, insieme ad Ace, fosse diventata una figlia di Barbabianca? E se avesse un dono raro e speciale, capace di cambiare le sorti di una guerra? Spero di avervi incuriositi! Ps: prima ff su One Piece, fatemi sapere che cosa ne pensate!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barba bianca, Monkey D. Rufy, Portuguese D. Ace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A Shari era sempre piaciuto volare, la piacevole sensazione del vento che le accarezzava le piume e il collo sottile da cigno, ma soprattutto adorava poter vedere il mondo dall’alto. La faceva sentire libera, priva di tutte le barriere che invece aveva quando era a terra, e sentiva che sarebbe potuta restare la su per sempre.
Per quanto ricordava, era sempre stata in grado di assumere le sembianze di ogni animale che voleva, reale o nato dalla sua immaginazione. Non le costava nessuno sforzo e non faceva male, e col tempo Shari aveva imparato a controllare le mutazioni a suo piacimento. Ricordava che da bambina, nel periodo del Prima, cambiava spesso forma e non riusciva quasi mai a diventare l’animale che voleva. Ma con il tempo aveva acquisito più abilità e controllo, e a tredici anni era perfettamente padrona di quel suo strano potere.
Tutte le sue mutazioni, comunque, avevano in comune una cosa: i colori. Che fossero stati animali piumati, pelosi o squamosi, tutti quanti avevano la stessa tonalità, nero, e tutti avevano gli occhi verdi.
Il cigno nero sbatté le ali per prendere quota e infilarsi in un gruppo di nuvole che sembravano soffici come panna. Scuro com’era, chiunque avesse alzato lo sguardo da terra lo avrebbe potuto individuare, una minuscola macchiolina nera in un oceano bianco e azzurro.  Ma Shari non se curava: la sua mente era proiettata verso la superfice del mare, e i suoi occhi cercavano una barca piccola con a bordo un solo passeggero. Quando era partita dall’isola le era sembrato facile riuscire a trovare il fratello, ma adesso un dubbio le stava lentamente sorgendo. Non sapeva dove Ace si fosse diretto. Shari scavò nella sua memoria per cercare un particolare che forse prima le era sfuggito, un accenno fatto da Ace su quale sarebbe stata la sua prima tappa. Ma, per sua sfortuna, il fratello maggiore si era guardato bene dal rivelare qualsiasi cosa.
Il cigno nero virò a destra e si abbassò fino a ritrovarsi al di sotto delle nuvole, e subito la distesa blu del mare s ripropose al suo sguardo. Shari non sapeva da quanto stesse volando, ma presto iniziò a sentire i morsi della fame e si maledisse per non aver pranzato quando poteva. Accarezzò l’idea di mutare in uno squalo e andare a caccia nelle profondità marine, dove avrebbe trovato senz’altro qualche pesce, ma cambiò presto opinione. Oltre alla fame, la stava investendo anche la stanchezza e Shari capì che aveva bisogno di riposare.
Già, ma dove? Di certo non in mare aperto.
La soluzione le apparve davanti agli occhi qualche metro più in là, sotto forma di una grossa nave con lo scafo interamente di legno scuro. Doveva avere l’ancora abbassata, perché ondeggiava al ritmo delle onde ma non si sembrava spostarsi. Shari si abbassò fin quasi a sfiorare il pelo dell’acqua, poi mutò in una rondine e continuò ad avanzare verso la nave. Essendo più piccola del cigno, la rondine era anche meno visibile e quindi Shari poté atterrare sulla balaustra della nave senza essere vista. Non appena le sottili zampette ebbero toccato la superfice solida del legno, Shari cambiò nuovamente aspetto e, questa volta in forma di topo, scese sul pontile. A prima vista, la nave sembrava deserta. Shari si guardò intorno, perplessa, e il piccolo muso di topo si muoveva frenetico per annusare l’aria. Colse un profumo proveniente dalla cambusa e la sua mente si accese come una lampadina: forse i marinai stavano mangiando. Il topo si avviò con passetti decisi verso la porta che conduceva all’interno della nave, e dopo aver sceso tre gradini assai ripidi per un animale con delle zampe corte come le sue si trovò in uno stretto corridoio dalle pareti di legno e, in fondo, una porta chiusa.
Shari sentiva ora delle voci concitate provenire da oltre quella porta, e dopo una veloce annusata all’aria si rese conto che anche il profumo di cibo proveniva da lì. Avvicinandosi cercò con gli occhietti verdi uno spiraglio dal quale introdursi nella stanza e lo trovò quasi subito. Un pezzo di legno ai piedi della porta presentava un piccolo foro della grandezza di un pugno, e Shari non ebbe problemi a farci passare il suo corpicino da topo. La cambusa della nave era uno spazio dal soffitto alto e la stanza era piena di marinai che bevevano, mangiavano e ridevano con i compagni. Impegnati com’erano nel loro banchetto, nessuno notò il piccolo ospite che, schivando agilmente gli ostacoli, si nascose sotto un tavolo per raccogliere qualche briciola.
Il cuore di Shari batteva all’impazzata. Aveva paura che qualcuno potesse notarla e a quel punto sarebbe dovuta scappare, pregando di riuscire ad essere più veloce delle scope degli uomini. Di solito i topi non erano ben visti da nessuno, specialmente dalle donne di Foosha, che se ne scovavano uno in casa gli davano la caccia con qualsiasi cosa gli capitasse sotto mano. Ma a lei quel corpo piccolo e scattante era molto utile. Sopra la sua testa, uno degli uomini seduti al tavolo rise sonoramente.
- Ma certo che me lo ricordo! Quel moccioso ci ha bevuto quasi tutto il vino!
- Già - rispose un altro, - e poi, con la pancia piena dei nostri viveri, si è addormentato all’improvviso!
- Sembrava morto, vero? Che scena!
Shari alzò di scatto il muso, improvvisamente interessata alle parole degli uomini. Si avvicinò alla gamba di uno di loro, come per sentire meglio, e rimase in attesa. Il rumore intorno a lei sembrava lontano, come se provenisse da un’altra stanza. Shari era concentrata solamente sui quattro uomini seduti al tavolo sopra di lei che, anche senza volerlo, le stavano fornendo l’informazione di cui aveva bisogno.
- E avete visto su che barchetta viaggiava? In confronto alla nostra nave quella sembrava una pulce - stava dicendo uno di loro in tono sprezzante. Shari ricordò che a lei, una ragazzina di tredici anni che stava osservando il fratello maggiore partire per un viaggio che le sembrava impraticabile, quella barchetta era sembrata un veliero di tutto rispetto.
- Di certo quel moccioso sapeva il fatto suo, ragazzi. Vi ricordate che cosa disse mentre mangiava? “Troverò Barbabianca e lo sconfiggerò”. Povero pazzo!
Gli uomini scoppiarono a ridere nuovamente, ma Shari oramai non li ascoltava più. Aveva sentito abbastanza. Adesso sapeva che per trovare suo fratello doveva trovare Barbabianca. E questo, si disse, è decisamente un compito più facile, perché mentre Ace è ancora uno sconosciuto agli occhi del mondo, non c’era pirata al mondo che non conosca il nome di Barbabianca. Era solo questione di tempo.
Il topo fece dietrofront e tornò sui suoi passi fino a ritrovarsi all’aperto, sul ponte deserto della nave. Dopo una rapida occhiata intorno a se, Shari riprese sembianze umane e inspirò una boccata d’aria.
La prospettiva di essere sulla pista giusta per trovare suo fratello la eccitava, e la ragazza non vedeva l’ora di continuare il viaggio. Sapeva, dalle voci che giravano sull’isola, che la nave di Barbabianca si chiamava Moby Dick e che era davvero enorme, e anche che la sua prua aveva l’aspetto di una balena bianca, come suggeriva il nome stesso. Una nave così particolare non sarebbe stata difficile da trovare. Con questo pensiero ben scolpito nella mente, Shari divenne nuovamente il cigno nero e tornò in cielo.
 

 
La Moby Dick apparve per la prima volta alla vista di Shari dopo due settimane di ricerche. Aveva sorvolato tutto il Mare Orientale e anche parecchie terre emerse, concedendosi solo delle brevi pause per dormire e mangiare, e finalmente due giorni prima era venuta a conoscenza della posizione attuale della nave.
Ne stavano parlando due marinai che caricavano delle casse sulla loro nave e che non avevano badato al gatto nero che dormiva acciambellato lì accanto.
- Hai sentito? Pare che la nave di Barbabianca sia stata avvistata a sud della costa.
- Già. Speriamo che non ci causino guai, quei maledetti pirati.
Shari aveva ripreso il viaggio quel pomeriggio stesso, dirigendosi nella direzione indicata dal marinaio, e ora il cigno nero aveva davanti agli occhi l’enorme imbarcazione con la prua che ricordava il muso di una balena bianca. Shari scese fino a sfiorare il mare e si immerse, prendendo la forma di un delfino. Voleva avvicinarsi senza essere vista, perché Ace l’avrebbe sicuramente riconosciuta, e lei voleva fargli una sorpresa. Il delfino nero nuotava sicuro, tagliando l’acqua dietro di se con la coda, e quando fu abbastanza vicino alla nave si fermò. Rimase fermo, a guardare lo scafo della Moby Dick, catturato dalla sua andatura regolare, mentre mille pensieri vorticavano nella mente di Shari. La consapevolezza che di lì a poco avrebbe rivisto suo fratello le esplose dentro come un colpo di cannone, e il delfino nero effettuò una torsione su se stesso, non riuscendo a contenere la felicità.
Come stava Ace? Sarebbe stato felice di rivederla? Come era andato il viaggio? Voleva veramente affrontare Barbabianca?
Shari nuotò intorno alla nave, avvicinando il muso appuntito alla superfice e facendolo spuntare fuori dall’acqua. Gli occhi verdi cercavano di arrivare a vedere il ponte, ma la nave era veramente enorme e Shari si ritrovò a fissarne la fiancata.
È inutile, si disse, da qui giù non riuscirò a vedere nulla.
Il delfino si ritirò nuovamente sott’acqua, e per qualche secondo la superfice del mare tornò liscia e immobile. Poi, l’animale fece un balzo verso l’alto, mutando forma a mezz’aria e sbattendo le sue ali di gabbiano per prendere quota. Si fermò sul parapetto di legno bianco della nave e spostò la testa da una parte e dall’altra, cercando un viso famigliare.
Sul ponte della nave c’era un gran via vai di pirati che uscivano ed entravano dalla stiva, di altri che parlottavano tra loro e di altri ancora che ridevano agitando un boccale di birra. In mezzo a quella confusione, nessuno dei pirati si accorse dell’insolito gabbiano nero che era atterrato clandestinamente sulla loro nave e che li scrutava con occhi verdi e penetranti. L’attenzione di Shari venne però attirata da una grande sedia, simile ad un trono, che si innalzava al centro del ponte e dall’uomo immenso che vi era seduto sopra.
Shari rimase senza fiato mentre osservava quel corpo massiccio e segnato da numerose cicatrici, vecchi ricordi di battaglie passate, e il viso solcato da rughe dell’uomo. Non appariva più giovane, ma Shari notò che il suo fisico non mostrava particolari segni di indebolimento e che Barbabianca, perché non poteva essere che lui, incuteva ancora rispetto e timore.
Shari spostò lo sguardo e il suo cuore si bloccò, solo per un secondo, perché poi iniziò a martellarle nel petto. Accanto al capitano della nave, girato di spalle rispetto a lei, c’era un ragazzo con i capelli neri, il fisico asciutto e un paio di pantaloni corti neri.

Angolo autrice:
Ciao! Ecco il secondo capitolo! E si, quando mi viene l'ispirazione sono veloce ad aggiornare, ma non fateci l'abitudine XD! Spero che vi piaccia e alla prossima,

TheBlackWolf97
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: TheBlackWolf97