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Autore: fannye    23/09/2013    0 recensioni
Jane ha un fidanzato adorabile Louis Tomlinson che dice di amarla eppure passa poco tempo con lei, colpa del suo lavoro dice lui. Loro vivono in nuovo mondo, per la precisione in un mondo futuro, anno 3015. Quel mondo che vive circondato da così tanta tecnologia da non accorgersi di un imminente attacco alieno. Riusciranno dei giovani ragazzi, conosciuti come super'eroi a salvare l'umanità? E Louis permetterà a Jane di accompagnarla in quella strana avventura per evitare di perderla?
Un mondo nuovo, dove il futuro forse non ha più speranze ma sono dei 5 ragazzi il futuro per continuare a sperare in una salvezza.
Questa è una fan fiction diversa, leggetela non ve ne pentirete!
Genere: Fluff, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Mi risvegliai su un pavimento freddo dal colore scuro. Non riuscivo a capire cosa fosse successo e dove mi trovavo. Un attimo prima ero con il mio ragazzo nella sua navicella ad osservare le stelle.
 
Ricordai dei rumori strani, Louis che cadeva a terra svenuto, un ragazzo biondo che mi diceva che tutto ciò era dovuto da un attacco alieno.
 
Abbassai lo sguardo sul mio corpo e notai che la mia muta era sporca di un liquido verdognolo.
Ecco dove mi trovavo, all’interno di una navicella aliena! Quello strano essere mi aveva trascinata qua dentro, ma perché mi aveva lasciata da sola in un corridoio deserto? Probabilmente era difficile scappare da un luogo del genere.
 
Mi sollevai a fatica e mi misi alla ricerca di una finestra o apertura qualsiasi. In qualche modo dovevo pure uscire.
 
Tutto attorno a me era completamente silenzioso ed oscuro. Mi muovevo a tastoni cercando di fare meno rumore possibile. In realtà avevo paura di muovermi, non volevo finire tra le braccia di un alieno ma anche se sarei rimasta ferma prima o poi mi avrebbero trovata. In fondo mi ci avevano portata loro in questo postaccio.
 
La navicella era estremamente grande tant’è che ci misi 5 minuti, o così mi sembrò, araggiungere la prima stanza all’interno della porta. Mi sollevai in punta di piedi e riuscii a vedere cosa si trovava all’interno della stanza dato che la porta era in acciaio resistente con una fessura rettangolare di vetro, a mo di finestra.
 
Guardai dall’altra parte della porta e mi si raggelò il sangue. Sarebbe stato meglio se non fossi stata curiosa e non avessi mai guardato cosa avveniva all’interno di quella stanza.
Già sapevo che quelle immagini mi avrebbero perseguitata la notte, sottoforma di incubi.
Vedere corpi di altre persone umane come me, buttati la senza senso su lettini di metallo, squartati per mezzo di lame lunghe e affilate mi fece venire la nausea.
 
Vomitai la per terra ma appena smisi ritornai a guardare quelle scene orripilanti per capire quale fosso lo scopo degli alieni.
 
Un alieno si avvicinò ad un tavolo sopra al quale vi erano riposte delle bocce di vetro e all’interno di esse si trovavano tanti piccoli alieni in miniatura, erano i neonati, coloro che avevano pochi giorni di vita. L’alieno grande ne prese uno e tenendolo in grembo si avvicinò ad un essere umano. Allungò la sua sporca zampa all’interno della testa del ragazzo svenuto e con una mossa veloce infilò il neonato la’ dove doveva esserci il cervello dell’umano.
 
Non resistetti di più e un altro conato di vomito mi travolse.
 
LOUIS POV
 
-Sicuro che non c’è un altro modo? – domandai quando la navicella di Niall raggiunse la grande navicella aliena.
-Sparare un missile per cercare di bucare la loro navicella è la prima idea che mi sia venuta in mente. Se hai qualche idea migliore proponi pure, si accettano scommesse. –
 
Guardai Niall titubante. Avevo paura che Jane rimanesse ferita durante l’esplosione.
 
-Può darsi anche che la loro navicella sia così moderna da non subire nemmeno un graffio. – continuò Niall.
-Speriamo di no altrimenti non ci sarebbe nient’altro da fare. –
-Se invece riusciamo a rompere la navicella e a creare un buco Jane dovrebbe affrettarsi a uscire per l’unica via di fuga che possiamo offrirle. Ma come possiamo avvisarla? –
-Mh, lasciami pensare un attimo… - Aggrottai la fronte pensieroso e m’illuminai subito dopo. – Si, dovrebbe avere con se un orologio telefonico. Provo a contattarla subito! –
 
Sollevai il mio polso sinistro, premetti un pulsante giallo e una schermata si librò per aria. Di fronte a me avevo una rubrica telefonica. Cercai il numero di Jane e appena lo trovai premetti il pulsante verde di chiamata. Rimasi con il fiato trattenuto in attesa di una sua risposta, contando gli squilli uno ad uno.
 
JANE POV
 
Avevo appena smesso di vomitare quando sentii vibrarmi il polso. Era l’orologio che stava ricevendo una chiamata. Premetti il pulsante verde, la schermata dell’orologio si librò in aria e il volto di Louis fu proiettato davanti ai miei occhi.
 
-Amore, come stai? Meno male che hai con te l’orologio! – Disse Louis.
-Lou, ti prego tirami fuori di qui. – mi lamentai.
-Guarda con me c’è Niall, un piccolo supereroe, lui ti farà uscire da la. Lancerà un missile contro la navicella che dovrebbe subire un colpo tale da creare un’apertura, tu cerca di uscire da la, ok? – mi spiegò lui.
-Ok, ma io non so dove mi trovo e da che parte scappare. – una lacrima sfuggì dal mio autocontrollo.
-Andrà tutto bene, vedrai. Tu cerca di sentire da che parte proviene l’esplosione. Gli alieni non hanno un udito sviluppato quindi andranno dalla parte opposta. –
 
Il viso di Louis cominciò a sparire e con esso anche la sua voce che si affievolì man mano.
 
-Louis, Louis mi senti? –
 
Sull’orologio apparve la scritta Chiamata negata.
Tirai su con il naso e attesi l’esplosione. Attesi in uno stato di ansia e paura che mi fecero sembrare più lento il tempo. Attesi finché sentii l’esplosione. Sotto i miei piedi sentii il pavimento tremare. Trasalii. Mi sdraiai per terra e quando poggiai un orecchio sul pavimento sentii il rumore dell’esplosione più forte. La navicella era stata colpita sotto, sulla pancia.
L’adrenalina invase il mio corpo. Dovevo scendere di uno o più piani. Non sapevo quanti piani possedesse quella navicella ma dovevo sbrigarmi. Le mie gambe scattarono in avanti e mi misi a correre senza sapere dove stessi andando.
 
In lontananza cominciai a sentire le strilla acute degli alieni. Erano così forti che mi stordirono e non mi accorsi che ero appena andata a sbattere contro qualcosa o meglio contro qualcuno.
Mi sollevai di scatto quando vidi che sotto a me giaceva il corpo di una ragazza.
Rimasi un po’ di secondi immobile senza sapere che fare poi quella aprii di scatto gli occhi.
 
-Sei prigioniera anche tu? – domandai.
La ragazza annuì in cenno di assenso.
Davanti ai miei occhi mi apparvero le scene raccapriccianti di cosa facevano gli alieni agli esseri umani e un senso di solidarietà s’impossessò di me.
-Scappa con me. – Proposi alla ragazza mentre mi rialzavo in piedi e le porgevo una mano.
Quella afferrò la mia mano e mi seguì. Ripresi la mia corsa finché a un certo punto la ragazza mi bloccò.
-Per di qua. – e indicò un corridoio alla nostra sinistra.
 
La guardai per un attimo dubbiosa. Ero sicura che il rumore dell’esplosione provenisse dalla parte opposta ma non feci in tempo a replicare che quella mi afferrò per un braccio e mi trascinò dietro di lei. Dietro di me sentivo il suono dell’esplosione affievolirsi pian pianino. Poi arrivammo in un punto in cui non si sentiva più niente e il buio totale ci aveva avvolte.
 
-Stiamo andando dalla parte opposta. – gridai.
-No, è per di qua. Vieni ci siamo quasi. –
 
Cercai di strattonarmi via dalla sua presa ma lei mi trascinò via con forza.
Ero spacciata, lo sapevo. Non mi sarei mai dovuta fidare di una persona estranea.
Le lacrime raggiunsero a fiotti i miei occhi da appannarmi la vista. Avevo la vista così appannata che non vidi il bagliore che aumentava nella direzione dove stavamo andando noi.
Attorno a me percepivo solo il buio e nient’altro. Non avevo una via di salvezza.
 
-Jane! –
 
Ma quando sentii la familiare voce di Louis mi ricordai che la strada per la mia salvezza era proprio lui, il mio fidanzato.
Con una mano cercai di cacciare via le lacrime per capire se stavo sognando o se Louis stava fluttuando nell’universo dall’altra parte della navicella.
 
-Forza vieni fuori, ti aiuto io ad uscire. – mi disse Louis sbrigativo.
 
Arrivai all’apertura creata dal missile lanciato e allungai una mano al di fuori della navicella. Louis afferrò la mia mano e quel gesto m’infuse tanta sicurezza. Poggiai i piedi al bordo della parete della navicella rotta e mi diedi una forte spinta con le ultime forze rimaste. Volai tra le braccia di Louis che mi prese saldamente tra le sue mani. Quando fui tra le sue braccia mi aggrappai a lui, avevo paura a lasciarlo perché avevo timore di trovarmi nuovamente sola.
 
-E lei chi è? – mi domandò Louis indicando la ragazza che all’interno della navicella ci guardava spaesata.
-È grazie a lei che sono uscita da li, lei è riuscita a trovare l’uscita. Portiamola con noi. –
 
 Louis fu d’accordo e aiutò ad uscire anche la ragazza.
 
Solo quando mi ritrovai all’interno della navicella di Niall ripresi a respirare regolarmente.
La terra si faceva sempre più vicina e io non vedevo l’ora di tornare a casa.
 
-Mi dispiace tantissimo ciò che è successo oggi, perdonami – disse Louis per l’ennesima volta.
-Non hai nulla da farti perdonare Lou, non è nemmeno colpa tua. –
-Io invece non me lo perdonerò mai. Ogni volta che ci vediamo succede qualcosa, se significa farti del male allora è meglio non vederci più. –
-Lou, ma senti cosa stai dicendo? Non riesco a credere che sia proprio il mio ragazzo a parlare. A me farebbe male non vedere più te, hai capito? –
 
Louis tacque per un momento, con la fronte agrottata. Qualcosa nei suoi pensieri lo turbava. Glielo leggevo negli occhi.
 
-Non mi starai mica dicendo che mi vuoi lasciare, vero? – La mia voce era di un’ottava più acuta.
 
Niall stava guidando la navicella ma si mosse turbato. Louis fissò un punto indefinito del vuoto senza sapere cosa fare.
 
-Forse dovremmo prenderci una pausa. – sussurrò d’un tratto Louis. Sembrava stesse parlando più da solo perché non era intenzionato a guardarmi negli occhi, già non esistevo più per lui.
-Certo proprio una pausa. – un groppo in gola mi bloccò le parole ma cercai di farmi forza per non piangere. – Tutti dicono così quando in realtà vogliono rompere definitivamente. –
-Probabilmente ciò che è successo oggi mi ha solo scosso un po’. – Borbottò Louis. – Adesso andiamo a casa, ci rilassiamo e prendiamo tutti una bella tazza di tè. –
-Certo perché io ho proprio bisogno di una tazza di tè, non di sapere cosa fa il mio ragazzo tutto il giorno. O forse dovrei dire il mio ex? – esclamai furibonda.
-Basta ritornare sull’argomento per la millesima volta, non ne posso più. – Sbottò Louis.
-Io non ne posso più dei tuoi misteri, cavolo! –
-Finalmente siamo arrivati! – Esclamò sollevato Niall interrompendo quella brusca litigata.
 
Mentre la navicella atterrava nel giardino di casa di Niall io ero già in piedi e appena la porta della navicella si aprii mi precipitai fuori e respirai a pieni polmoni l’ossigeno del mio pianeta. Varcai un cancelletto e mi ritrovai tra le strade poco affollate di Londra.
Se un tempo le strade di Londra erano affollate e caotiche ora invece lo erano i cieli. Alzai il viso all’insù per vedere che ad un paio di metri sopra di me volavano un sacco di navicelle spaziali. C’era traffico, così decisi di non prendere lo shuttle bus ma di andare a casa a piedi.
 
Una volta arrivata a casa salutai la mia famiglia poi mi rinchiusi in camera mia e solo una volta che fui completamente sola riuscii a piangere. Piansi lacrime liberatorie. Le prime per via dello spavento che avevo avuto mentre ero prigioniera degli alieni tutte le altre invece erano inerenti a Louis e al suo strano carattere. Ultimamente mi sembrava cambiato, era abbastanza lunatico e a volte era più irritabile di una donna con il ciclo.
Tirai su con il naso rumorosamente.
 
-Mamma papà, Jane sta piangendo! – Sentii urlare mio fratello dall’altra parte della stanza.
-Se non ti cuci quella boccaccia di uccido, Zayn! – urlai infuriata.
 
Era di due anni più grande di me ma a volte quella matura ero io.
Mi alzai di scatto dal letto per rincorrere il mio antipatico fratellone quando da dove mi trovavo vidi la casa di Louis. Mi affacciai alla finestra. Casa sua era proprio di fronte la mia. Zayn e Louis conoscendosi da quando erano piccoli sono grandi amici e questo tante volte è stato un punto a mio sfavore. Quando io e Lou litigavamo Zayn lo invitava spesso a casa, me lo faceva apposta perché sapeva che averlo tra i piedi mi innervosiva di più.
 
Ma il mio sguardo si spostò subito dalla casa di Lou al mio giardino. Lui era là con aria afflitta con la ragazza che avevamo salvato.
Merda ero così sconvolta e confusa che mi ero dimenticata della poveretta. Corsi in bagno e spalmai una crema che eliminava all’istante il rossore del viso dal pianto.
Mi lisciai i capelli al volo e mi diressi fuori dalla mia camera.
Zayn mi stava aspettando appoggiato al muro.
-Cosa ti turba sorellina? Un’altra litigata con l’innamorato? – mi domandò con fare strafottente.
Cavolo quanto è antipatico, non ha un minimo di finezza. – Quando avrai problemi di cuore anche tu non venire a piagnucolare tra le mie braccia. – Gli risposi cercando di essere il più distaccata possibile.
-Io non avrò mai problemi con l’amore, sono figo quindi sono le ragazze a venirmi dietro. – antipatico e pure vanitoso mio fratello. Avete capito, si?
 
Lo sorpassai evitandolo, cosa che mi risultò difficile dato che mi guardava dalla testa ai piedi con finta superiorità mentre sghignazzava.
 
-Tutto bene tesoro? – mi domandò mia madre facendo capolinea dalla cucina.
-Si devo solo risolvere una cosa. –
 
Arrivai in corridoio e aprii la porta di casa.
-Ciao. – disse Louis timidamente mentre si guardava le scarpe. Da quando è diventato timido? Tutti lo conoscono come un ragazzo senza riserve.
-Ciao. –
-La ragazza che abbiamo aiutato a scappare, lei… be non ricorda dove abita… visto che da me non può stare, mi chiedevo se potevi ospitarla te… almeno finchè riacquisterà la memoria. –
 
Ecco una delle cose che mi piace di Louis è che arriva subito al sodo senza troppi giri di parole.
 
- Certo. –tagliai corto. – Per me non c’è problema. Prego, accomodati. – invitai la ragazza ad entrare anche se non aveva espresso un’opinione a riguardo.


SPAZIO AUTRICE; Ciao a tutti, ci sono delle visite ma nemmeno una recensione. Perchè non vi fermate a dirmi cosa ne pensate di questa storia particolare basata su supereroi che devono salvare il futuro della terra!?! su sennò mi demoralizzo. ;(
  
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