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Autore: Piuma e Pergamena    23/09/2013    5 recensioni
Draco è evaso dalla sua vita, letteralmente, il tutto grazie ad una piccola volpe che si è rivelata niente meno che la sua nemica e prigioniera Hermione Granger; lei gli ha insegnato tante cose; come aprirsi e avere nuvi amici,hanno cominciato a vivere come rifugiati, a contrastare il regime di Voldemort, ora al potere; ma la vecchia Zia Bellatrix, ormai defunta, trama nell'ombra: una vecchia e degenerativa maledizione sta portando via al giovane Malfoy la ragazza che fatica ad ammettere di amare ed ora è arrivato il momento per il Serpeverde di dimostrare quanto vale davvero.
L'avventura di "Hemione Granger e la maledizione dell'amore" riprende, quindi, raccontata da Draco!
Importante: Riassunto della prima parte in prologo!!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We have to fight for this love'
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capitolo 4 Quando mi svegliai quella mattina non ebbi neanche la forza di maledire Blaise per l'ennesimo colpo basso del sonno obbligato, senza considerare che presto mi sarei trasfigurato in un ghiro, dato il numero di volte in cui i miei amici avevano pensato di  calmarmi facendomi crollare come un bambino; ma di nuovo non ebbi la forza di innervosirmi perchè quella mattina me l'avrebbero portata via, e il pensiere che, se qualcosa fosse andato male, sarebbe stato per sempre, mi toglieva tutte le energie.
Spalancai gli occhi: possibile che io, rifiutandomi di perdere Hermione, avevo scatenato al maledizione anche in me e ora cominciavo a perdere le forze? In fondo non sarebbe stato così improbabile, considerando che quando mia zia era in vita e non si faceva quello che voleva lei erano zucche senza semi!
Mandai un poco agitato un patronus a Pansy, non gridavo ne parlavo concitatamente, ma Pan capì subito che qualcosa non andava e nel giro di nulla era già nella mia tenda
-che succede?- mi sedetti, rimanendo incurvato, privo di forze
-Pan... è possibile che la maledizione si stia espandendo anche a me? non ho la forza di alzarmi dal letto- la mia amica mi guardò con occhio critico e nel men che non si dica avevo la sua bacchetta contro
-non mi vorrai far addormentare di nuovo vero? non ho bisogno di dormire!- obiettai easperato cercando la mia bacchetta sotto al cuscino, senza trovarla, effettivamente non mi ero addormentato come al solito
-idiota... stai zitto...- ammutolii alla sua espressione concentrata  spalancai gli occhi quando cominciò a ripetere una litania di incantesimi a me totalmente sconosciuti, dopo di che facendo schioccare la lingua soddisfatta mi guardò con un sorriso sadico
-no Draco, stai benissimo, sei solo così schifosamente innamorato che l'idea di separarti da lei ti toglie la forza di iniziare la giornata... e no, non penso che guarirai molto presto ma ti avviso... il prossimo stadio è la composizione di poesie in suo onore...- la mandai cortesemente a raccogliere sanguisughe e mi alzai dal letto nervoso
-quale è il programma?- Pan sospirò e con uno sventolio di bacchetta rifece il letto, mi bloccai ad osservarla
-che c'è...- chiese arrossendo, la disarmai e le puntai la bacchetta contro
- quale è stata la prima cosa che hai detto entrando nella sala grande la sera dello smistamento?- la mia amica mi guardò sconcertata
-Draco ... sono io! comunque ho detto " per la mia festa di debutto voglio un vestito fatto con questo cielo" me l'avete menata per mesi per quella frase "mancano ancora sei anni e già pensi al vestito!"....che c'è Drake? - mi sentii stupidissimo, ma se tutti eravamo cambiati drasticamente al campo, Pansy era quella veramente irriconoscibile
-scusami Pan... è che...sei così cambiata...- lei sorrise
-lo so... non ti piaccio più?- scossi la testa sorridendo - ma no Pan... è solo... strano... fai i letti, i lavori di casa così, senza he nessuno te lo dica, ti stai facendo in quattro per studiare Medimagia, probabilmente il lavoro più altruista che esista... per non parlare che stai con Pel di Carota!- rabbrividii teatralmente e lei scoppiò a ridere, saltandomi addosso e scompigliandomi i capelli perfettamente pettinti
-pagherai con la vita per questo!- lei sorrise e si guardò attorno, incupendosi improvvisamente
-è tempo di andare Drake... credo che sia il momento di fare le valige...- mi guardai attorno, probabilmente, dopo Hogwarts, quello era stato il posto in cui più mi ero sentito a casa in vita mia, e neanche me n' ero accorto
- va bene.... quale è il programma?- Pan sventolò la bacchetta
-allora è l'una... stiamo preparando il pranzo, poi smontiamo tutto... a quel punto arriveranno la McGranitt da Villa conchiglia, sai, dove si nascondono tutte le donne, i bambini, i Sangues... i nati babbani e chi non può combattere... all'inizio doveva essere casa di Bill, il fratello di Ron e di sua moglie... ora è una specie di campo come questo... ma tipo... 100 volte questo... comunque... arriverà anche il Prof Lupin... era in giro alla ricerca di varie creature per alleanze, ma la moglie è incinta ormai da mesi... e lui si trasferirà a Villa conchiglia per starle accanto, loro porteranno Hermione alla Villa, lì sarà curata da persone molto più competenti di me... quindi tu, Blaise, Daph, Astoria, i Gemelli, e Nev andrete alla rierca di tua cugina e io... io Draco andrò con Ron...- si interruppe guardandomi incerta le sorrisi e lei parve più rilassata, come se avesse temuto di dirmi che ci saremmo separati da quando era entrata nella tenda
-andrò con Ron, Ginevra e Luna alla ricerca di Potter... e che Salazar ce la mandi buona...Partenza di Hermione prevista per l'imbrunire... direi alle 5... 5e mezza ormai... credo che tutti aspetteremo lei, per partire..- annuii nervoso
-molto bene... allora andiamo a pranzo..- mi raddrizzai e la vidi fare lo stesso, istintivamente ci aggiustammo i capelli e i vestiti, e le porsi il braccio per uscire dalla tenda, non per fare gli stupidi, non per tirarcela, semplicemente perchè era nel nostro sangue, perchè ci era sempre stato insegnato ad entrare ed uscire dalle stanze cme se stessimo girando per varie sale da Ballo nel pieno della festa del 1 Settembre, il più grande evento nell'alta società magica.
Assorti nei nostri pensieri raggiungemo i nostri compagni di campo, i nostri amici, sorrisi, sarà stato anche anche nel mio sangue essere rigdo ed impettito, ma la differenza tra un pranzo tra "amici" nella nostra società era palesemente diverso da ciò che vdevo davanti a me: il tavolo bastava appena per tutti noi, tra le mie braccia e quelle dei miei vicini ci saranno stati 5 centimetri abbondando, nelle cene dell'alta società c'era minimo un metro ; qui Ginevra riceveva applausi e fischi per le sue ottime doti culinarie, i gemelli scatenavano ilarità fra tutti noi aiutati dalla perfetta spalla Blaise, nelle cene a Malfoy Manor, quelle in cui la parola Mangiamorte era tabù, in cui vi era una spessissima patina di buonismo e finzione, in cui si chiedevano con sorrisi viscidi infomazioni di persone che in realtà avevi denuncito al Signore Oscuro... insomma, tutto era diverso, e probabilmente il mio sangue apparteneva a quelle cene buie, ma io... io non ero solo il mio sangue, io appartenevo a quella caciarosissima tavolata malassortita, anche se davanti a tutti quei ragazzi non l'avrei mai ammesso.
Subito dopo pranzo tutti i piatti furono fatti levitar nel lavello e cominciarono a lavarsi mentre Neville, a capotavola, riassumeva ciò che ci avrebbe aspettato nei giorni, forse nelle settimane o mesi sucessivi, poi con sguardi preoccupati ci separammo, ognuno nelle proprie grotte o casette a fare le valige; io mi lasciai cadere sul letto ed osservai Pansy entrare ed uscire dalla nostra tenda mentre cercava di raccimolare le sue cose, che un po' aveva lasciato qui, ed un po in camera di Weasel, sorrisi, sembrava fosse riuscita ad unire i due modi, forse, il giorno che ne avrei avuto l'occasione, ci sarei riuscito; ora come ora potevo solo guardare la mia amica affaccendarsi per fare le valige e partire... lontano da me- sospirai, da quando avevo cominciato quest'avventura, da quando in un secondo mi ero cecamente fidato di Hermione e mi ero fatto trasportare in tutto questo, l'avevo immaginata sempre accanto a me, Daph, Blise e Theo... Theo... chissà come sarebbe stato tutto questo con lui, più volte mi ero ritrovato a pensare al mio amico e ogni volta ero rabbrividito, ero stato pronto a rinunciare a Tiger e Goyle, certo non dei gran cervelloni, ma amici sinceri, leali e divertenti, ma loro erano sempre stati davvero troppo convinti di tutto ciò che ci era stato insegnato, e mai si erano posti domande, sapevo che avrei rinunciato anche a loro, ma Theo no, era stato assolutamente inaspettato e sopratutto doloroso, perderlo in quel modo... ma noi infondo siamo Serpi, certamente il coraggio non è mai stato il nostro forte; ancora adesso, se penso a come ho fatto a scappare, a ribellarmi davvero... bè, Hermione è l'unica risposta che mi viene in mente, senza di lei non l'avrei mai fatto e questo era perfettamente chiaro nella mia mente, per questo, segretamente, mi sentivo debitore, eternamente debitore.
Ma tutto era stato più semplice, praticamente da subito, grazie ai miei amici, i rimanenti, che avevano accettato di rimanermi accanto anche in questa follia; cominciare un rapporto con i Grifi, buttare giù generazioni e generazioni di pregiudizi... grazie a Blaise, Daph e Pan... ora ci saremmo separati... quasi mi dava fastidio, insomma, la mia Pansy partiva con.. Weasel!! scossi la testa ridacchiando tra me e me, infondo, se la maledizione non me lo avesse impedito, cosa sarebe riuscito a tenermi lontano da Hermione? probabimente nulla.
In men che non si dica Blaise apparve all'ingresso della nostra tenda, l'unica cosa che era rimasto era l'arredamento, che osservavo da quel divano sul quale, mi pareva una vita prima, avevo stretto tra le braccia mia madre piangente
-è ora...-
Quando uscii dalla tenda, senza guardarmi indietro, e mi voltai verso al gruppetto di persone già pronto il mio sguardo si posò su un ammasso di piume e stoffa come se qualcosa lo richiamasse, poi capii, sul dorso si quello "stupido pollo" era assicurata una branda e da strati e strati di stoffa spuntava la testa di Hermione, deglutii.
Erano settimane che non avevo il permesso di vederla, e ora, la vedevo così, che anche tutta infagottata si poteva vedere quanto era deperita, il suo viso bellissimo e liscio era magrissimo e di un colorito così spento che sembrò cadaverico, a quel paragone involontario rabbrividii, ma chi aveva avuto quella brillante idea di portarla su quel pennuto troppo cresciuto?
Feci per avvicinarmi velocemente, nervoso, a cosa Salazar era servito tenerla lontana da me per così tanto se poi l avrebbero fatta ammazzare in quel modo? poi mi ricordai di quella imbarazzante lezione a scuola, della figura che avevo fatto, della stupidità di quell animale ma anche che, sopratutto, su quel pennuto c'era Hermione, lo guardai fisso negli occhi poi, a malincuore e con l'orgoglio sotto i piedi mi inchinai, inchinarmi davanti ad un animale, se solo mi avessero deto che l'avrei fatto avrei riso, riso!
Il Pennuto mi guardò sospettoso poi inclinò un poco il collo, stando ben attento a non muovere le spalle su cui era assicuarata la lettiga, o almeno così mi parve, d'un tratto mi sembrò un poco più simpatico, mi avvicinai lentamente a lui, e gli posai una carezza sul becco come a prendere il coraggio per fare ciò che davvero ero lì per fare , sospirai e mi voltai verso di lei.
Sentii il cuore stringersi come mi era successo pochissime altre volte, e sapere che la sua bellezza era sfiorita così, la sua vita era così in pericolo a causa mia mi attenagliava lo stomaco e mi faceva sentire un mostro; che diritto avevo io di amare una creatura perfetta come lei?nessuno e il risultato era stato quello, sospirai e sobbalzai quando sentii una mano posarsi sulla mia spalla
-starà bene... lei è forte- mi voltai trovandomi davanti Ginevra
-lo so... lei è mia, e le cose mie sono sempre perfette...- la ragazza alzò gli occhi al cielo come a dirmi che continuare a fare così non era più necessario, dato che la mia educazione Nobil purosangue era finita in un calderone pieno di pus di bubotubero senza che io potessi farci nulla, o almeno questo era quello che pensai; vidi venirmi incontro Pansy, accompagnata dal professor Lupin e dalla Mec, tutti mi guardarono con apprensione e la dolcezza negli occhi della prof, che per la prima volta era rivolta anche a me, mi fece sentire piccolo, piccolo come non mi ero mai sentito in vita mia
-Drake... ora ci siamo noi con lei...- Pan mi guardò mesta, sapevo che avrebbe voluto sfiorarmi il braccio, forse la nuca, nei suoi gesti così affettuosi che quando li compiva sembrava impossibile che la sua educazione era stata uguale alla mia, se non peggiore, considerando il fatto che lei aveva portato il grande disonore in famiglia, avendo osato nascere femmina.
Ma li non eravamo nella nostra tenda, lì c'erano occhi davanti ai quali non avremmo mai voluto dimostrarci ... affettuosi, per cui, con un'ultima carezza ad Hermione, mi allontanai, non prima di aver guardato i due professori dritti negli occhi " ve la affido" forse più che un ordine, come avrei voluto fosse, sembrò una muta preghiera, ma alla fine che importava? volevo solo che lei stesse meglio, anche se questo voleva dire rimanere lontano da lei, forzarmi a fingere di allontanarla, forzarmi a fingere di amare un altra.
Il mio pensiero corse a Saphire e mi chiesi se l'avrei mai trovata, quando vidi il maledetto pollo alzarsi in vilo mi morsi le labbra, trattenendo a forza una lacrima, e mi dissi che l'avrei trovata, anche se questo avesse voluto dire imbottire di veritaserum tutte le ragazze di questa terra.
scusate la brevità di questo capitolo dopo tutto il tempo che vi ho fatto aspettare (causa esami) ma secondo me doveva finire qui, spero di farmi perdonare presto.... baci!
  
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