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Autore: Shariel Lowely    23/09/2013    10 recensioni
Bella è una ragazza madre, di due splendidi gemelli.
Rosalie è sua sorella gemella, e l’aiuta con i piccoli.
Bella e Rose, si trasferiscono a New York dopo i vari avvenimenti avvenuti nelle loro vite.
Trasferitesi prima a Forks, dopo la morte della madre, le ragazze cercano di farsi una nuova vita, dei nuovi amici, e di passare più tempo con il loro padre.
Le cose vanno bene, per i primi anni.
Bella e Rose, tornano a sorridere, hanno tanti amici e due ragazzi.
Le cose si complicano quando Bella resta incinta e il suo ragazzo, Edward, le dice di non essere pronto
lasciando Bella sola ad affrontare tutto.
Da qui, abbandonano Forks e volano a New York, partendo di nuovo da zero, abbandonando tutto e tutti.
Ma cosa succederà quando una delle due sorelle incontrerà il proprio passato? Bella perdonerà Edward per averli abbandonati? Come cambieranno, ancora, le loro vite?
Non vi resta che scoprirlo ;)
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Emmett Cullen, Isabella Swan, Rosalie Hale, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward, Emmett/Rosalie
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
Capitoli:
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 Disclaimer:  'Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stephenie Meyer; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'. 

 

Capitolo1.

 

Rimasi immobile, mentre sentivo un’enorme macigno sullo stomaco.
Avevo il respiro bloccato in gola, gli occhi  azzurri di Rosalie, identici a quelli di mia madre, mi scrutavano con preoccupazione.
Sapevo che, prima o poi, avrei incontrato qualcuno di loro e affrontare il passato, ma il punto era: sono effettivamente pronta ad affrontarli? La risposta è no.
Non lo sono, non psicologicamente. Solo a pensare che uno di loro possa presentarsi alla porta i casa mia a momenti, mi vengono gli attacchi di panico.
« Bella, dì qualcosa ti prego » il sussurro di Rosalie mi fa riportare l’attenzione su di lei, e sono sicura che se non avesse incontrato proprio Emmett, non sarebbe cosi distrutta.
Dovrei essere incavolata con lei per non avermelo detto subito, ma i suoi occhi colmi di lacrime mi ricordano che per lei non è stato facile.
Ha lasciato Emmett non solo per stare accanto a me, ma anche per far si che nessuno di quella famiglia avrebbe avuto contatti con me.
In realtà Emmett era dalla nostra parte, ma Rose sapeva quando sarebbe stato difficile per me, avere accanto il fratello del padre del mio bambino, sapeva quanto avrei sofferto e ha preferito soffrire anche lei, piuttosto che infliggermi altra sofferenza.
L’avvolgo in un abbraccio, sussurrandole che andrà tutto bene, che ne usciremo fuori come sempre. Lei continua a piangere, e sono contenta che lo faccia.
Si è tenuta tutto dentro per tanto tempo,ha bisogno di sfogarsi adesso.
Dopo un po’ la sento più rilassata, e il suo respiro più pesante, segno che si è addormentata. E’ sfinita da pianto, poverina.
Mi stendo al suo fianco, chiudendo gli occhi anch’io, ma non riesco a chiudere occhio.
Mi alzo cercando di non far rumore, per non svegliare Rosalie e i bambini, e vado dritta in cucina per prepararmi un po’ di tea; ho davvero bisogno di rilassare i nervi.
Metto a scaldare l’acqua nel pentolino e poi metto ammollo la bustina, e in pochi minuti ho la tazza calda, tanto agognata, tra le mani.
Mi siedo sulla poltroncina in salotto e,sorseggiando piano il tea, penso.
Mi chiedo perché Emmett è qui a New York; se non ricordo male,
esattamente nove mesi fa, si sarebbe dovuto laureare in giurisprudenza, quindi devo presupporre che sia qui per lavoro.
Oppure, voleva trovare Rosalie! Ma nessuno, oltre a nostro padre, sapeva che eravamo qui.
Dubito fortemente che lui abbia detto ad Emmett che eravamo qui; papà sa che non c’entra nulla, ma è cosi arrabbiato con la sua famiglia perché, a detta sua, è a causa loro se ci siamo allontanate di nuovo da lui, che preferirebbe farsi tagliare la testa piuttosto che dire a loro dove ci troviamo.
E se invece è qui per Rosalie, ma anche per cercare me e i bambini? Vuole conoscerli?
Infin dei conti lui è lo zio, ma se con lui c’è suo fratello? Oddio no! E’ la volta buona che mi do alla latitanza.
Tutti questi pensieri mi hanno di nuovo messa in agitazione, e l’effetto calmante del tea sta andando a farsi benedire.
Mi corico di nuovo a letto e, abbracciando ancora la mia sorellina, mi addormento.


Vengo svegliata dai deboli raggi solari che entrano dalla finestra,ad occhi chiusi, allungo il braccio alla mia sinistra, e mi rendo conto che Rosalie non c’è.
Esco da sotto le coperte e mi guardo attorno, rendendomi conto che non ci sono neanche le carrozzine dei miei piccoli. Do una veloce occhiata alla sveglia, che segna le 7.50 e, controvoglia, mi alzo dirigendomi in cucina a piedi nudi, dove trovo Rosalie alle prese con EJ che gli cambia il pannolino, mentre Renèe è nella carrozzina che agita le manine, come se cercasse di prendere qualcosa che è invisibile ai nostri occhi.
« Oh ma guarda amore, si è alzata la mamma! Forza mamma, qui paperotto e coniglietta hanno fame. » Senza farmelo ripetere, prendo EJ che si attacca subito al mio seno, invece Rose prende Renèe, che cominciava ad agitarsi per la fame, e ci gioca un po’. La guardo attentamente, sembra più rilassata, o forse è ciò che vuole farmi credere.
Finito EJ, prendo Renèe, mentre mia sorella fa fare il ruttino al mio ometto.
Siamo entrambe in silenzio, entrambe perse nei propri pensieri, ma è Rose ad un certo punto a spezzare questo silenzio.
« Senti Bella, so che sapere che Emmett è in città ti ha sconvolto, beh si ha sconvolto anche me, ma non ha importanza. Loro sono il nostro passato, è tale deve restare. » perché continua a negarsi la possibilità di essere felice? Se è Emmett che può renderla felice, a me sta più che bene.
« Rose, io credo che dovresti parlargli. Perché non provate a chiarire? Guarda che a me andrebbe bene. Ammetto che forse sarà un po’ strano, sotto certi punti, ma va bene. »
« No Bella, no. Loro appartengono al passato. Tu sei mia sorella, loro sono i miei nipoti. Siete tutto ciò che ho, siete la mia famiglia. Siete più importanti di chiunque altro. Questa è la mia decisione. » è più cocciuta di un mulo. In fondo, da Rosalie dovevo aspettarmele certe parole, ma spero di riuscire a farle cambiare idea prima che sia troppo tardi.
« Okay, va bene. Se ne sei convinta tu…forse hai ragione! Magari Emmett sta con un’altra ora... » come volevasi dimostrare, si irrigidisce alle mie parole. Ho una sorella idiota, e neanche lo sapevo!
Scuote la testa come a voler scacciare un pensiero fastidioso
« Ehi, ricordati che questa sera abbiamo la cena da Mrs.Coffer, vuole presentarci sua figlia che è in città e glie l’ho promesso. » alza gli occhi al cielo facendo una smorfia divertente, e dopo aver annuito, si alza e prende la borsa.
« Ora vado, avrei un esame oggi. Poi vado a lavoro, faccio mezza giornata, quindi per le tre di questo pomeriggio dovrei essere già a casa. Incrocia le dita per me! » mi da un bacio e scappa verso la porta e mentre sta uscendo le urlo
« In bocca al lupo! » è già fuori, ma mi sembra di aver sentito una cosa tipo “crepa tu e il lupo”. Io oggi sono libera dallo studio e dal lavoro e, sinceramente, non vedevo l’ora!
Posso dedicarmi completamente ai miei bambini e alla casa.
Faccio una pulizia completa, lavo e spolvero in soggiorno, in cucina e nel salotto; poi ripulisco da cima a fondo la mia stanza e quella di Rosalie, lavo entrambi i bagni e faccio il bucato.
Nel mezzo delle faccende i miei piccoli hanno mangiato di nuovo e ora sono su i tappetini, che ho messo per terra in salotto, che agitano gambe e braccia per le luci colorate e le musichette dei giochi.
Dire che sono sfinita, è un eufemismo.
Arriva anche l’ora di pranzo e mi faccio un mega panino con prosciutti, salame, formaggio e mozzarella. Se lo vedesse Rose, direbbe che faccio schifo e che mangio come un maiale.
Resetto anche la cucina, e mi faccio una doccia veloce; dopodiché mi spaparanzo sul divano, giocando un po’ con i miei bambini fin quando non si addormentano e, senza rendermene conto, mi addormento anch’io.
Un suono fastidioso mi desta dal mio pisolino pomeridiano.
Ci metto qualche secondo per riconoscere la suoneria del mio cellulare.
Mi alzo dal divano e lo cerco, l’ho portato da una parte e l’altra questa mattina, che potrei averlo lasciato anche in bagno, sulla tazza del water.
Neanche a dirlo, lo trovo sul bancone della cucina; ci sono 4 chiamate perse e 1 messaggio, tutte di Rosalie ovviamente.

" Tesoro, puoi venire a prendermi? Non ho voglia di tornare a piedi.
Aspettami fuori quando arrivi.
Bacio  R. "


Guardo l’orologio e noto che mancano venti minuti alla fine del turno di Rosalie.
Mi cambio e do una sistemata ai capelli, e chiamo un’amica che ho conosciuto quando ho portato i bambini a fare la seconda visita dalla pediatra. Non voglio disturbare Mrs.Coffer, voglio lasciarle tempo e spazio con sua figlia.
Appena arriva Nicole, esattamente cinque minuti dopo, esco subito e vado a prendere Rose.
Nicole è la nipote di Addison, la pediatra dei bambini; è un anno più grande di me e studia medicina. In realtà vorrebbe diventare una pediatra come sua zia, per questo molto spesso va allo studio da lei.
Dopo il primo incontro allo studio, ci siamo incontrate tante altre volte e lei si è affezionata tanto ai piccoli, e pretende che la chiami se ho bisogno. E’ una buona amica, è gentile, solare, molto dolce e tanto pazza, per questo va molto d’accordo con Rosalie. Due psicopatiche patentate, a parer mio eh!
Arrivata, parcheggio di fronte al negozio, e scendo per prendere un po’ d’aria, mi scoccio a stare in auto e poi, anche se ci troviamo a gennaio, oggi si sta proprio bene.
Mentre faccio avanti e dietro, noto una figura maschile dall’altro capo della strada appoggiata ad un palo, che guarda all’interno del negozio in cui lavora Rosalie.
Attraverso la strada, e mi avvicino sempre di più a quell’uomo che non mi nota.
Avvicinandomi noto le sue spalle larghe, e dai muscoli capisco che è un tipo atletico; ha un aria famigliare. Gli arrivo quasi di fianco e cerco di guardarlo in volto, ma è come se sentisse il mio “richiamo”, e si gira nella mia direzione.
Quegli occhi azzurri ora spenti e privi di vita, quei capelli biondi che ha lasciato crescere un po’, quel volto simpatico che gli da l’aria di un bambinone,lo riconoscerei ovunque e anche lui mi ha riconosciuta.
« Bella » dice in un sussurro, sorpreso e un po’ malinconico.
« Emmett. Che ci fai qui? » Quando noto il suo sguardo ferito, mi sento in colpa. Emmett è sempre stato il tipo di ragazzo che vive ogni giorno della sua vita, come se fosse l’ultimo.
Ma non vedo traccia di quel ragazzo. Emmett sembra lo stesso ragazzo che ho conosciuto cinque anni fa, ma non è cosi. E’ cambiato, lo vedo, lo sento.
« Emm, scusami. Non volevo, è solo che sono… » non finisco la frase che lui mi interrompe.
« Sorpresa di vedermi qui? Lo so, posso immaginarlo. » volta la sguardo da un’altra parte, mentre io continuo a fissarlo. Riesco a vedere tutta la sua sofferenza. Evidentemente, neanche per lui è stato facile quest’ultimo anno. Solo ora, vedendolo, mi rendo conto di quanto mi sia mancato.
« Come te la spassi Emm? » gli chiedo cercando di fare conversazione. Sospira pesantemente e risponde alla mia domanda.
« Ho passato periodi migliori, ma sto bene. Tu come te la spassi? » mi chiede realmente curioso.
« Oh beh, tra il lavoro, il college e i bambini, potrei stare meglio ma non mi lamento. » vedo il suo sguardo farsi ancora più curioso e sorpreso.
« B-Bambini? »
« Si Emm, bambini. Sono madre di due splendidi gemellini. Un maschio e una femmina. » gli dico ridendo vedendo la faccia da pesce lesso che ha fatto. Ripresosi dallo shock momentaneo, riprende a parlare.
« Ma non si salta una generazione? Voglio dire, non dovrebbero essere i vostri figli, in futuro, a poter avere figli gemelli? »
« Si, di solito è cosi. Ma esistono i casi rari. E il destino a voluto si, che avessi due anziché uno. »la sua faccia è impagabile. Gli scoppierei a ridere in faccia, se non fosse che ci troviamo in una situazione strana.
« Wow. Cioè voglio dire… wow! No ok, sono senza parole. Comunque, l’importante è che state bene. Perché voi state bene, non vi manca nulla, vero? » Dio quanto è dolce quando si preoccupa per noi!
« Stiamo più che bene Emm, a volte facciamo dei sacrifici, ma va bene cosi. » annuisce e poi mi rivolge la domanda, che so, voleva farmi dall’inizio.
« L-Lei come sta? » ed io ho il terrore di rispondergli. Dovrei mentirgli, dirgli che sta bene.Una parte di me vuole mandarlo via, per paura ovviamente, ma non ci riesco.
Mi sento già abbastanza in colpa per averli divisi, mi sentirei un mostro se adesso infliggessi altro dolore a questo ragazzo che è stato il mio migliore amico, un fratello, per tanto tempo per me.
Sospiro, conscia che dopo ciò, Rosalie mi farà a fuori quando lo scoprirà.
« Sinceramente? Sopravvive e va avanti. Lei è felice di potermi aiutare con i bambini, va pazza per loro farebbe qualunque cosa, ma le manca papà, cosi come manca a me. Le mancano i nostri amici, le manchi tu Emm.La conosci, è testarda. Se si mette in testa una cosa, difficilmente cambia idea, ma io ci sto provando.Si sta sacrificando troppo per me, e non è giusto. Non è giusto per lei, e non è giusto per te.Credimi se ti dico che mi sento una merda, per tutta questa situazione che si è creata tra di voi, e se potessi tornare indietro, farei di tutto per far si che le cose andassero in un altro modo. »
Per qualche minuto, istanti che sembrano interminabili, restiamo entrambi zitti.
Io lo osservo, cercando di cogliere qualcosa nel suo sguardo; lui invece, ha lo sguardo perso nel vuoto, immerso nei suoi pensieri.Poi lo vedo alzare il volto, fin quando non incastra i suoi occhi con i miei.
« Ieri l’ho incontrata in questo negozio. Ero venuto per prendere qualche abito nuovo, sai sono qui per un colloquio importante di lavoro, e quando ci siamo incrociati ero sorpreso, triste ma allo stesso tempo felice, di averla ritrovata. Ho provato a parlarle, ma non ha voluto ascoltarmi. » Questa parte Rose non me l’ha detta, faremo i conti a casa più tardi. No, no sorellina. Non devi nascondermele certe cose. Riporto l’attenzione su Emm, e vedo il suo sguardo cambiare totalmente.
Da uomo triste leggermente depresso, a uomo disperato. E ne ho la conferma, quando mi prende dalle braccia e mi chiede aiuto.

« Io la amo Bella, la rivoglio! Ti prego, ti scongiuro, fa qualcosa qualsiasi cosa, ma aiutami! Io non posso accettarlo lo capisci? Non posso accettare che la nostra storia sia finita cosi, senza un valida ragione! Potevo starvi vicino, potevo aiutarvi dannazione! » ed è in momenti come questi che vorrei davvero morire. Emmett sta soffrendo più di quanto da a vedere. Ha il cuore a pezzi, e se c’è una persone che deve essere punita per questo, allora devo essere punita.
Cerco di calmarlo, dato che sta attirando molta gente curiosa, e tra l’altro non vorrei che Rosalie vedesse una scena simile,peggiorerebbero solo le cose tra i due.
« Emm, ti prego calmati. Non peggiorare le cose, parliamo con calma. » All’improvviso, credo che si renda conto cos’è successo, e per la vergogna di essersi mostrato cosi debole, cosa di cui non ci si dovrebbe vergognare, sento un sussurro simile a un “scusami” da parte sua e lascia le mie braccia.
Poco dopo vedo uscire Rosalie che, vedendo me e Emmett vicini, capisce che stavamo parlando. Emmett si accorge di lei, si guardano, ma poi Rose indossa la sua maschera di indifferenza,
volge il capo verso l’altro capo della strada e comincia a camminare.
« Bella, dobbiamo andare. Questa sera abbiamo una cena importante. » Emm, ancora una volta, abbassa il capo ferito.
Poi si volta nuovamente verso di me, e mi porge un bigliettino.
« Questo è il mio numero. Resto in città una settimana, se ti va possiamo prenderci un caffè e parlare.
E scusami ancora per prima, non so cosa mi sia preso. Ciao bambi. » mi chiama con il nomignolo che mi aveva dato quando ero ancora a Forks; mi da un buffetto sulla guancia e va verso la sua auto, lo vedo mettere in moto e sfrecciare via.
« Ciao Yoghi » sussurro solo dopo che è andato via, lasciando che una lacrima scenda sul mio viso.

 
Siamo a cena da Mrs.Coffer, abbiamo conosciuto sua figlia Victoria, una ragazza sveglia e simpatica, con un cuore d’oro proprio come la madre.
Hanno intavolato una conversazione, a cui io non ho preso parte; in realtà sono stata zitta tutta la serata, a parte le risposte che davo a Victoria se mi poneva qualche domanda.
Sono troppo presa dai miei pensieri, tutti occupati da Emmett e Rosalie; sono entrambi distrutti, e devo fare qualcosa per aiutarli.
Nel tragitto dal negozio a casa, nessuna delle due ha proferito parola, neanche dopo essere arrivate a casa, neanche dopo che Nicole è andata via.
Sappiamo entrambe che se parlassimo di ciò che è successo oggi, finiremmo solo per litigare, e nessuna delle due lo vuole.
Finita la cena, torniamo a casa e mi scuso con Victoria e Mrs.Coffer per essere stata poco di compagnia, inventandomi di sentirmi poco bene.
Da quella sera, sono passati quattro giorni, io e Rose abbiamo ripreso la nostra routine, facendo finita che non sia successo nulla, ma in realtà è cambiato molto.
Ci evitiamo, parliamo solo quando si tratta dei bambini, del college e delle bollette, tutto il resto è svanito. Questa situazione non può andare avanti cosi in eterno, bisogna chiarire una volta e per tutte; per questo ora, mentre lei è nella sua stanza a studiare, io sono rinchiusa nella mia, indecisa se chiamare o no. Forse sto sbagliando, ma al momento è l’unica cosa che si può fare.
Seleziono il numero e avvio la chiamata, dopo due squilli risponde.

« Ciao, sono io. Dobbiamo parlare. Ti va bene se ci vediamo tra un mezz’oretta circa al Blue Moon? Perfetto a tra poco. » 

Chiudo la chiamata velocemente, lascio i bambini nella mani di Rose e le dico che devo uscire per una commissione; una volta in auto ,sospiro sperando di star facendo la cosa giusta.

 

 

 

Eccomi di nuovo qui!
Che dire? In questo capitolo vediamo un po’ di cose:
-Rosalie che soffre per Emmett;
-Emmett che si dispera per Rosalie…
-E poi c’è Bella, che vuole fare cupido e allo stesso tempo non vuole farlo xD
-Compaiono brevemente Nicole e Victoria, più che altor vengono citate…ma le vedremo presto in azione! Qualcuno immagina quali ruoli potranno avere? Avete idea di cosa potrà succedere nel prossimo capitolo?
Colgo l’occasione per ringraziare determinate persone, che hanno risposto al mio messaggio e hanno compreso una certa situazione, non sto qui ad elencarli tutti, ma loro lo sanno. 
Quindi ragazzi, GRAZIE!
Poi ringrazio anche, le 90 persone che mi hanno inserita tra le seguite, le 13 che mi hanno messa nelle preferite, le 4 ricordate e le 16 recensioni ricevute solo nel prologo! Giuro che non mi aspettavo cosi tanta gente pronta a seguirmi, grazie a tutti!
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Qui potrete trovare spoiler, immagini e/o qualunque cosa voi vogliate sapere sulle storie da me scritte.

   
 
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