“E’ assurdo, non è così?” 
Non può essere vero.
“Per favore, dì qualcosa.”
Il cuore mi fa una capriola in petto quando alzo la testa e incontro i suoi occhi supplicanti, in attesa di una risposta. 
“Io…” non mi uscivano le parole. 
“Ascolta, voglio che tu sia sincera. Non importa se non ti piaccio, Sam. Lo accetterò. Ma non potevo tenermi questa cosa dentro ancora a lungo. E non voglio perdere nemmeno la tua amicizia… forse non avrei dovut…”
E poi è successo. La mia bocca si è praticamente precipitata su quella di Seth di spontanea volontà. Lui spalanca gli occhi sorpreso, ma poi sorride e mi solleva da terra costringendomi a stringere le mie gambe attorno ai suoi fianchi. Avanza fino ad un albero e mi ci sbatte contro continuandomi a baciare, sento un leggero dolore alla schiena ma non importa, la passione inonda ogni cellula del nostro corpo. Seth ed io. Io e Seth. Le nostre lingue si cercano, ci coccolano, si abbracciano. Ero innamorata di lui anch’io? Dei brividi cominciano a percorrermi lungo la schiena ancora dolente ed è una strana sensazione. Improvvisamente sento di non aver bisogno di più niente al mondo. Ero decisamente, follemente, enormemente innamorata di lui. Riprendiamo fiato e ne approfitto per guardare i suoi splendidi occhi scuri, così profondi che mi sembra di affogarci dentro.
“Voglio stare con te, Sam.” 
Comincio a tremare, eppure ci sono ventinove gradi oggi.
“Proviamoci.” E’ tutto ciò che riesco a dire, prima di lasciarmi completamente trasportare dal suo nuovo, appassionante bacio. 


Passarono quattro bellissimi mesi e io e Seth eravamo più innamorati che mai. Oltre ad essere fidanzati eravamo rimasti ottimi amici, riuscivamo a confidarci senza paure, non avevamo barriere, eravamo così complici da far invidia.
Poi successe quel che temevo.

“Sammeeeeeeer! Sammer vieni in cucina, devo dirti una cosa importante!” 
“Arrivo mamma, non urlare, eccomi.”
Mia mamma è una brava signora, ma spesso i suoi modi di fare mi fanno alterare e non poco, così spesso finiamo per litigare. Ma dopo tutto ci vogliamo un gran bene.
“Ti ricordi di San Sebastiano?” 
Oh no. Ti prego no. 
“Sì, mamma… come posso non ricordarmi? Ci trascorriamo le vacanze da sedici anni ormai.” 
“Sono riuscita a trovare una casa in affitto anche quest’anno! Passeremo il mese di agosto lì. Sei contenta? Ohh, io non vedo l’ora! Quel paese mi rilassa incredibilmente.” 
Una, due, tre fitte allo stomaco. 
“Mamma io…sì, è fantastico.”
Corsi in bagno. No, non è fantastico. E’ terribile, è una catastrofe. Non credo di riuscire a farcela. Non ora che sono felice, non è giusto. Non posso rivederlo. Non voglio farlo.