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Autore: Lou_    23/09/2013    4 recensioni
"Harry...va tutto bene?" il suo tono era preoccupato.
"Vediamo, fammici pensare: sono sempre stato spaventato solo dall'idea di fare un esame del sangue o di tagliarmi con delle forbici mentre adesso mi ritrovo a bere sangue per vivere...si, direi che essere preoccupato nelle mie condizioni è un eufemismo, Niall."
Larry/Ziam// Vampire!Louis// Rating variabile nel corso della storia 
Genere: Dark, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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2. First day





Apri gli occhi di scatto, sentendo il rumore insistente di una campanella farsi spazio tra le mura scolastiche. Imprecai a bassa voce, socchiudendo gli occhi per la fitta luce che penetrava dalla finestra per poi portarmi una mano davanti al viso. Impiegai qualche secondo per capire dove mi trovavo e cosa avrei dovuto fare, ancora intontito dal sonno. Lancia fai una veloce occhiata alla comodino accanto il mio letto per poter capire di essere in clamoroso ritardo per le lezioni. Sgranare gli occhi, alzandomi velocemente dal materasso e spostando lo sguardo per la stanza; il mio coinquilino era già uscito, avendo pure avuto il tempo di rifarsi il letto a dovere.
"quell'idiota poteva svegliarmi, non avrebbe disturbato" sputai acido tra me e me, cercando frettolosamente per il pavimento la mia divisa, stropicciata e sparsa tra gli angoli.
Dopo essermi infilato a fatica i pantaloni, saltellando sul posto più volte, indossai la camicia e senza prestare attenzione all'infilarla nei pantaloni presi il mio mazzo di chiavi dal cassetto e corsi a perdifiato fuori dalla mia camera.
Il silenzio che incontrai era disarmante; l'intero edificio sembrava deserto, mettendomi sempre più a disagio e sottolineando di secondo in secondo il mio evidente ritardo.
Va bene, calmati Harry, calmati. Dv'è la tua aula?
Accelerai il passo lungo le scale a chiocciola che mi avrebbero portato al piano terra, schivando un'anziana signora in divisa da lavoro che stava lucidando il corrimano con uno straccio, e trattenni istintivamente il fiato.
Davanti l'ingresso a pochi metri da me c'erano Louis e qualche suo amico inquietante intravisto il giorno prima.
Mi irrigidii, torturandomi il labbro con i denti dal nervoso. Ispirai, espirai e, chiudendo per qualche secondo gli occhi presi la decisione di ignorare la sua presenza. Ripresi a camminare non conoscendo bene neanche io la mia direzione, quando sentii qualcuno ridacchiare alle mie spalle.
Non ebbi il tempo di continuare la mia confusa ricerca per le lezioni da seguire che mi si parò davanti un ragazzo.
Era alto, molto pallido e muscoloso, i capelli corti e ispidi di un marrone e ebano e due occhi scuri come la pece che mi trapassavano, facendomi sentire a disagio.
Deglutii a fatica e istintivamente arretrai di un passo, facendogli comparire in viso un ghigno poco rassicurante.
"Chi abbiamo qui?" domandò lui con una nota di scherno nella voce, facendomi trasalire.
Temetti che la mia voce si fosse nascosta in qualche angolo remoto della mia trachea, quando finalmente riuscii a esalare un timido "Harry", che mi fece solo vergognare di essere sulla terra.
Quello sorrise ancora di più, avvicinandosi al mio viso.
"Oh, allora ho visto giusto. Tu sei lo sfigato che importuna Louis, non è così?" la sua voce si fece roca, calda, liquida quasi come una goccia d'acqua lungo la gola.
Io arretrati ancora di più, ricordandomi della presenza di Louis a pochi metri dalle mie spalle e voltandomi leggermente; lo intravidi con la schiena contro una colonna in marmo dell'ingresso, il viso rivolto da tutt'altra parte e le braccia conserte contro il busto.
"Sto parlando con te, riccio"
"Perché non vai a farti un giro coi tuoi amici del cazzo, Liam?"
Mi voltai di scatto verso chi aveva parlato, chiamando il ragazzo moro 'Liam' con voce trasudante disprezzo.
Tirai un sospiro di sollievo, anche se ancora non convinto di essere al sicuro, alla vista di un ragazzo più o meno della mia età, i capelli scuri tenuti in alto da una quantità rilevante di gel e le mani intente a trafficare con una sigaretta, che portarono poi prontamente alle labbra con un gesto di indifferenza.
L'odore pungente del fumo mi inondò le narici e storsi il naso, mentre davanti a me Liam perdeva interesse nei miei confronti per concentrarsi completamente sul nuovo arrivato.
Dagli sguardi che si lanciavano e dall'espressione tesa di Liam, capii che non dovevano provare molta simpatia l'uno per l'altro.
"Zayn, possibile che devi starmi perennemente tra i coglioni?" sillabò il moro esasperato, roteando gli occhi al cielo.
L'altro accennò un sorriso, tirando dalla sigaretta e facendo qualche passo nella nostra direzione.
"Eppure un tempo ti piaceva"
Il suo tono irrisorio non fece alleggerire la tensione, e morivo dalla voglia di correre e nascondermi in qualsiasi aula, anche per un'interrogazione improvvisa. Tutto, pure di allontanarmi da lì. E non ne conoscevo nemmeno a pieno il motivo, era tutta una sensazione istintiva.
"Ora mi hai rotto proprio il cazzo, lurido..." non prestai troppo attenzione al continuo, cercando invece con lo sguardo una via di fuga, un qualche cunicolo dove poter correre.
Alle spalle del ragazzo che fumava intravidi un passaggio stretto e polveroso, raggiungibile in pochi passi.
Mi morsi il labbro, ripensando a quando molti anni prima avevo vinto la corsa campestre del mio paese e, trattenendo il respiro, scattai.
Dovevo aver sorpreso tutti nella stanza perchè sentii la voce di Zayn esclamare un "Ma che cazz..." seguita da quella di Liam che mormorava qualcosa come "finalmente si gioca" che mi fece rabbrividire per tutto il corpo ma che non mi fece rallentare.
Il cuore mi batteva a mille contro la cassa toracica, gli occhi scattavano in tutte le direzioni e i muscoli mi facevano male per lo sforzo, ma riuscii ad intrufolarmi con facilità nell'oscurità del corridoio che avevo notato.
Alle mie spalle non proveniva più alcun rumore ma rallentai l'andatura solamente dopo aver superato di molto l'ingresso del cunicolo. L'oscurità assoluta mi circondava, l'aria era pesante e un odore di chiuso aleggiava per l'ambiente.
Sospirai, poggiandomi sulle cosce e cercando di rilassarmi quando un movimento fulmineo attorno a me mi fece rizzare nuovamente in piedi.
Il silenzio era irreale, rotto solo dal mio respiro pesante. Mi guardai attorno con circospezione quindi ripresi a camminare lungo quel corridoio, rinunciando ormai ad arrivare in orario alle lezioni seguenti.
Fu quasi come se un lampo mi fosse crollato davanti; l'aria venne sferzata da qualcosa e poco dopo comparvero due occhi scuri, irrealmente luminosi al buio che mi fissavano con insistenza.
Mi bloccai di sasso, non sapendo più come comportarmi; il respiro imprigionato tra le labbra e gli occhi sgranati.
"Dove eravamo rimasti?" una voce familiare mi giunse alle orecchie da diverse direzioni, non facendomi capire da dove provenisse.
Non sapevo chi guardare o cosa fare, ero completamente nel panico, colto alla sprovvista da quegli avvenimenti assurdi.
"Cos'è, sei spaventato?" la sua voce roca e graffiante sempre più vicina, insistente.
"Peró non fai nulla, è troppo facile così..." i suoi sussurri contro il mio collo, la sensazione di essere bloccati a terra, le sue braccia che mi strinsero in una morsa sempre più soffocante.
"Cosa...sei" riuscii ad articolare a fatica tra i denti, il mio corpo ormai allo stremo delle forze.
"Avrai il modo di scoprirlo, più avanti...forse..." le sue parole soffiate contro la mia pelle, un brivido lungo la schiena, labbra che mi sfiorarono il collo nella parte più sensibile...
"Il ragazzo non mi sembra accondiscendente, Payne, levati di mezzo" un'altra voce familiare alle mie spalle, ovattata, lontana.
Le braccia di Liam smisero di stringermi, strattonate lontano dal mio corpo.
Ebbi qualche secondo per realizzare di essere libero quando le mie gambe cedettero sotto il mio peso, lasciandomi cadere rovinosamente a terra.
La mia testa si fece pesante ed ebbi solo il tempo di scorgere due occhi freddi come il ghiaccio che mi fissavano, poco distanti, prima di svenire e "Louis..." riuscii a elaborare con una voce che a stento percepii io, poi il nulla.











"Che cazzo è successo Zayn, eh? Me lo devi dire, qua io non sono un medico e non ne capisco un cazzo di te e della tua razza, o dei tuoi casini con Liam, io..."
Fu il buffo accento di Niall a rendermi cosciente, a farmi capire che ero ancora vivo e che se avessi aperto gli occhi mi sarei trovato da qualche parte con lui e Zayn, non in paradiso.
Strinsi gli occhi, iniziando a percepire una forte emicrania, quindi le voci dei due ragazzi divennero un brusio confuso, che cessò non appena aprii gli occhi.
"Ecco che si sveglia...sei sicuro non lo abbia morso?" di nuovo la voce di Niall, con un tono lamentoso e strascicato.
"Come ti senti, Harry?" Zayn ignorò bellamente le domande alquanto strane del biondo, rivolgendosi a me con cipiglio serio e scrupoloso.
Impiegai qualche secondo per elaborare risposte sensate, poi provai con sforzo a sollevarmi sulla schiena, una mano premuta contro la fronte per le continue fitte di emicrania.
"Ehm...bene...credo." Sussurrai tra i denti, imprecando contro il dolore appena comparso al busto, intenso quasi come se mi avesse appena investito un tir.
"Ti senti...diverso? Strano?" Niall si rivolse nuovamente a me mangiandosi le parole dall'agitazione, tanto che lo guardai perplesso per poi scuotere la testa lentamente.
"No..." presi un attimo per alzarmi a sedere sul materasso in cui mi trovavo, riascoltando nella mia mente le loro strane parole e, corrugando la fronte, fissai l'irlandese con perplessità.
"Dovrei?"
"Dovrebbe?" rigirò quindi la domanda il biondo a Zayn, che per tutto il tempo non aveva smesso di fissarmi con intensità.
Quello allora scosse piano la testa un paio di volte, chiudendo gli occhi e passandosi una mano tra i capelli; iniziò quindi a tastarsi i pantaloni scuri della divisa scolastica alla ricerca di qualcosa.
Sistemandomi a fatica in una posizione più comoda potei scorgere completamente l'ambiente intorno a me; la stanza in cui ci trovavamo era una fotocopia della mia camera da letto del college, con come unica differenza i vestiti e gli oggetti sparsi ovunque quasi come fosse appena passato un uragano.
"Mi spiegate di cosa state parlando? Che cosa succede qui?" Il mio tono di voce irritato innervosì il biondo, che subito fece saettare lo sguardo verso Zayn, che invece con indifferenza si stava fabbricando una sigaretta.
"Niall, Harry sta bene, io adesso avrei delle lezioni da seguire. Se hai bisogno sai dove trovarmi" e affermato ciò, lapidario, si infiló la sigaretta nelle labbra e uscì a grandi falcate dalla stanza, lasciandosi sbattere la porta alle spalle.
Sbuffai, indispettito dai comportamenti strafottenti di quel Zayn, quindi tornai a guardare Niall con insistenza.
La mia espressione doveva essere sembrata minacciosa perché l'irlandese sbiancó in viso e, con uno scatto, si alzò dalla poltrona che aveva occupato per tutto quel tempo, iniziando a camminare avanti e indietro davanti a me.
"Niall" lo apostrofai allora dopo un poco.
"Non succede nulla Harry, nulla di cui tu ti debba preoccupare" il suo tono a parer mio non suonò convincente neppure a lui.
"Nulla? Hai pure il coraggio di definirlo nulla! Ero nel mio solito cazzo di ritardo e ho incontrato un ragazzo che di nome faceva qualcosa come Leon, Lyron..."
"Liam" mi corresse lui sbrigativo.
"Ecco, quel...quel coso non so cosa voleva da me, poi mi ha inseguito e...mi ha...credo fatto qualcosa al collo...e poi ho rivisto..." mi spremetti le meningi per la fatica di rivivere le immagini di quello spiacevole incontro, quindi sgranai gli occhi, tornando ad osservare Niall che preoccupato si era avvicinato al materasso.
"Louis. C'era Louis in quel cunicolo." Ripetei quel nome nella mia testa più volte, incredulo.
Il biondo deglutì a fatica e sospirò, iniziando a gesticolare con le dita delle mani in scatti nervosi.
"Harry, ascoltami bene..."
"Niall dobbiamo indagare, qui c'è qualcosa di strano e..." iniziai, sordo al richiamo della sua voce.
"No Harry, davvero è l'ultima cosa che si dovrebbe..."
"Anche quel Zayn non mi convince, ha fatto qualcosa a Liam e lo ha scaraventato lontano da me di molti metri!" ricominciavo a ricordare tutti gli eventi, forse avrei potuto capirci qualcosa con l'aiuto di Niall e Josh e...
"Porca puttana, ascoltami quando ti parlo!" l'irlandese sbraitò contro di me, prendendomi per il bavero della camicia e strattonandomi con forza.
Venni colto alla sprovvista da quel gesto ma notai con la coda dell'occhio che gli tremavano le mani; trattenni il fiato.
"Tu sei venuto qui per studiare, limitati a fare quello per favore e a dimenticare tutto quello che è successo oggi, ti prego, è per il tuo bene!" mi strattonó ancora una volta, per poi rendersi conto della mia espressione spaventata e dolorante per lasciarmi subito andare; sospirai di sollievo.
"Davvero, non...non voglio che riaccada tutto, non voglio" sussurrò quasi a sé stesso, blaterando parole incomprensibili e facendo saettare lo sguardo per la stanza; vederlo in quello stato così scosso mi fece stringere il cuore.
"Ora...devo andare a lezione Harry, scusa. Fai...fai pure come se fossi nella tua stanza, le mie chiavi sono sul comodino...ci...ci si vede a cena" e senza più fare incrociare il suo sguardo col mio sgattaiolò via dalla camera; rimasi a guardare la porta chiusa appena sbattuta per qualche minuto, la mente più confusa e stremata prima.
Decisamente qui qualcosa non andava e, presto o tardi, lo avrei scoperto.










Eccomi!! Ebbene si, sono tornata da Brighton :)
Vi giuro, se non ci siete mai stati, beh... è obbligo almeno una volta nella vita andarci. Tralasciando che è la capitale di gay pride e chi più ne ha più ne metta, tanto per farvi capire io e la mia amica abbiamo visto gente vestita da vichinghi o tigri :') poi vabbeh Londra è Londra, non sto a dirvi quanto sia fantastica, pioggia o meno ;)
(articoli sui one direction ovunque lol)
E come promesso, eccomi col capitolo!
Allora, ho notato con piacere che qualcuno la scorsa volta mi ha cagata ahahah
quindi nada, mi sono detta 'vai aggiorniamo!' ed eccomi qui c:
Allora pian piano si stanno introducendo tutti i personaggi e... più avanti si definiranno meglio anche i loro ruoli nella storia!
Come vi sembra il tutto? L'ho fatto più cortino per rendere i capitoli meno pesanti, ditemi se vi va bene :P
Ah e... da oggi vi farò un piccolo spoiler del capitolo seguente, così perchè mi va muahaha



"Perchè per una buona volta non ascolti quell'idiota del tuo amico irlandese e non mi lasci in pace? Perchè tenti ogni fottuta volta di provocarmi, giocando con il fuoco?"
"Voglia di nuove esperienze?" provai ironico.
"Oh, se è per quello, perchè non lo hai detto subito?" e il suo tono e il suo sorriso, chissà perchè, non mi piaquero per niente.




(ci si rivede puntualmente ogni lunedì!)
Baci :D <3
Lou_
  
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