Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: emily silente    23/09/2013    1 recensioni
Danaè è una ballerina del teatro di Storybrooke, anche se ballare non le piace
Emrick è il compositore del teatro: è lui che consiglia ai proprietari le opere da mettere in scena: Nessuno, però lo ha mai visto in faccia: comunica solo attraverso mail per inviare spartiti e direttive. Tutta la città si chiede da sempre come mai il talentuoso compositore non esca mai. L'ipotesi più accreditata fa soffrire Emrick di agorafobia.
Ma la verità è ben diversa.
Questa è la storia di Danaè ed Emrick a Storybrooke, anche conosciuti come Christine ed Erick, il fantasma dell'Opera.
Con accenni RedCricket,Rumbelle,Snowing e altre!
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Bossout e de Giorgès si guardarono. Girnen non aveva mai menzionato il fantasma. Ma sapevano che Bahorel, lo scenografo, aeva la fama di essere un ubriacone. Forse era stato lui a far cadere la scenografia

"Signor Bahorel-gridò Bossout- è stato lei a fare cadere la scenografia? C'era qualcuno là con lei?" l'uomo si sporse dall'appalto da dove lavorava

" Si signore-disse- mi pare di aver visto un uomo. Aveva una maschera e mi ha minacciato con il suo lazo magico." Poi scoppiò a ridere, mentre veniva rimproverato da i due nuovi proprietari. Francesca, intanto, continuava a singhiozzare tra le braccia di Pancrazio Sospiri, tenore. Tutto il teatro sapeva che tra di loro c'era del tenero:infatti il cantante era l'unico che riuscisse a sopportare la prima donna, o il rospo come la chiamava Mel, per più di cinque secondi

" Prima donna- parlò poi de Giorgès- sono cose che possono capitare. Le dispiacerebbe ricominciare da capo?" La soprano gli rispose con le lacrime agli occhi

" Oh si, queste cose capitano. Ma voi siete arrivati qui solo oggi, giusto? Queste cose....per ormai da tempo immemore capitano solo a me! Da quando abbiamo iniziato a provare per l'Annibale. Quindi si,mi di dispiace ricominciare da capo" detto questo scappò dal palco, singhiozzando, mentre il tenore le correva dietro

" La Francesa, prima donna, aspetti!" gridò Bossout

" Ah, è inutile: la prima è tra poco meno di due settimane, come faremo a trovare una sostituta?" si chiese de Giorgès. Fu allora che a Mel venne un'idea

" Messieurs-gridò Mel- Danaè Traevox potrebbe cantare la parte" prese la mano all'amica e la trascinò in mezzo al palcoscenico. Danaè fulminò con gli occhi Mel. È vero, lei prendeva lezioni di canto, ma non pensava di essere all'altezza. E poi lei era una ballerina, non una cantante

" Mmh...Traevox. Qualche relazione con il musicista, Ramin Traevox?"

" Si, signore. Era mio padre" de Giorgès sorrise

" E questo suo maestro, chi sarebbe?" chise Bossout sospettoso

" Non lo so-ammise la ragazza- mi ha detto solo di chiamarsi Mr Y"

" Bè, cominci pure, miss Traevox" Bossout, nel frattempo, borbottò qualcosa che somigliava ad un ' perché non iniziamo a cercare una vera cantante? '. Danaè, seppur terrorizzata, iniziò a cantare

Think of me...

Think of me fondly

When we've said goodbye

Sull'acuto, la voce le si ruppe leggermente, non era brava nel tenere a bada l'emozione. Cercò di scappare, ma Mme Lantin picchiò il suo bastone per terra. Danaè si fermò, continuando a cantare

Remember me

Every so often

Promise me you'll try

Danaè cominciò a cantare con più sicurezza. Finita l'aria si sentì gli sguardi di tutti addosso. Mel e Mme Lantin furono le prime ad applaudire, seguite rapidamente da tutti gli altri. Dietro le quinte lo stesso uomo che prima aveva fatto cadere la scenografia si sfregò le mani soddisfatto

" Riuscirò a riportarti indietro, Christine. Quanto è vero che ti amo ti farò riavere indietro la tua memoria,la tua fama...e io riavrò il tuo amore"

*******

Henry aveva dato appuntamento ad Emma da Granny's alle quattro e mezza. entrò nella tavola calda e si guardò intorno. Vide Henry seduto ad un tavolo, con davanti una cioccolata calda. Appena vide Emma si sbracciò per salutarla

" Emma!"

" Hey Henry. Come è andata oggi a scuola?"

" Bene,bene-disse lui in tono impaziente- allora, hai letto le pagine del libro? Per l'operazione Cobra?" Emma si cinò verso di lui, sussurrando

" Si signore. Sono arrivata però solo fino alla nascita di Erick. Purtroppo si è aggiunto all'ultimo minuto del lavoro da fare. Un gruppo di liceali ha pensato bene di barricarsi in un'aula della scuola per protestare contro i provvedimenti del preside"

" Oh Emma, lasciali fare!-disse Henry sorridendo- questo vuol dire che la tua presenza sta aiutando gli altri a ricordare,ed il tempo ad andare avanti. Allora, vieni, a vedere L'Annibale?" Emma sospirò, alzando gli occhi al cielo

" Mery Margaret mi ha convinto a venire. Ma ti avviso,ragazzino, non sono una grande fan dell'opera, della musica clasica e copagnia bella. È probabile che alla fine del primo atto scappi per ascoltare Eminem"

" No, non lo faresti mai-le rispose Henry- poi provano da ventotto anni, direi che meritano di essere visti e ascoltati

" In che senso provano da ventotto anni?" Henry le parlò lentamente, come di solito si fa con i bambini piccoli che non capiscono qualcosa

" Il tempo si è fermato, ricordi?"

" Già, giusto- disse Emma assecondandolo- che ne dici se finiamo di leggere la storia vicino al tuo castello, lontano da orecchie indiscrte?" Henry sorrise felice, annuendo

*********

Per arrivare al piccolo rifugio di Henry ci volle poco. Si sedettero, ed Emma iniziò a leggere la storia da dove l'aveva terminata.

Erano passati sei anni da quando il piccolo Erick era nato. Sei anni passati tra abusi, mentali e fisici, della madre. Sei anni passati indossando quella maledetta maschera tutti giorni. Sei anni, passati senza neanche mai essere stato baciato, accarezzato, o persino toccato dalla propria madre. Ma oggi sarabbe stato diverso. Oggi, giorno del suo compleanno, avrebbe chiesto a sua madre un bacio come regalo. Prese coraggio e le si avvicinò, sfiorandola

" Maman?" chiese sapventato. La donna si ritrasse spaventata dal suo tocco

" Cosa vuoi, piccolo mostro?Quante volte ti ho detto che non devi neanche sfiorarmi?" il bambino i fece ancora più piccolo di quello che era

"S-sc-scusa. Oggi è il mio compleanno, e mi chiedevo...se potevo avere...un bacio come regalo, ecco" Madeline lo guardò disgustata

" Come osi? Piccolo mostro! Vieni, ora ti do io un bel regalo di compleanno" Madeline prese il bambino per il polso e lo trascinò davanti ad uno specchio, coperto Erick i era sempre chiesto come mai l'unico specchio in casa fosse coperto, ma quando aveva chiesto la risposta della madre era stata : non fare domande, piccolo mostro.

" Ecco il mio regalo di compleanno, Erick" detto questo strappò la maschera via dalla faccia del figlio, mentre con l'altra mano scopriva lo specchio. L'urlo del bambino squarciò il silenzio di quella mattina

" Hai capito ora Erick perché non ti bacio? Perchè mi fai ribrezzo-disse sprezzante-e fidati se ti dico che un mostro come te non troverà mai qualcuno che vorrà baciarlo o anche solo toccarlo, stargli vicino. Cose come te non dovrebbero esistere Erick" la madre se ne andò, lasciando il bambino solo e singhiozzante davanti al suo riflesso. Quella era la prima volta che Erick si guardava allo specchio

" Bene, direi che per oggi abbiamo finito" disse Emma chiudendo il libro di colpo. Non aveva assolutamnete voglia di continuare quella storia. A scula aveva visto il Fantasma dell'opera, la versione musicale con Michael Crowford o una roba del genere, e sapeva che quella storia non aveva un lietofine. Non voleva che Henry leggesse questo genere di storie.

" Cosa? Ma ci sono ancora una ventina di pagine dal leggere!" disse il bambino contrariato

" Lo so Henry. Se vuoi finisco di leggerle da sola" Henry sospirò

" Preferivo che le leggevi con me! Va bè, io la storia la ho già letta. Promettimi però che entro domani finisci le pagine!" Emma annuì. Prendendo il libro con se

 

********

L'uomo che aveva fatto cadere la sceneggiatura durante le prove ritornò nel suo appartamento. Si tolse in fretta il cappuccio. Quella maledetta stoffa era come sale sulla sua carne martoriata. si grattò delicatamente la guancia

" Bè, ne è passato di tempo, vero Emrick Jondrette?" l'uomo si girò di scatto, ritrovandosi faccia a faccia con il sindaco Mills. La guardò scioccato: come diavolo aveva fatto ad entrare nel suo appartamneto?

" Sindaco, che piacere-disse sibilando-mi voglia scusare, ma non pensavo che avrei ricevuto visite. Spero non le dispiaccia, vedrmi senza niente per coprirmi il volto"

" Non si preoccupi, posso resistere quanto mi serve senza scappare spaventata per parlare con lei-disse melliflua- mi è giunta voce che nel vostro teatro si è verificato un piccolo incidente. A quanto pare Francesca Curicelli è scappata dal palcoscenico in lacrime- sperò di vedere qualche reazione in Emrick, ma l'uomo rimase impassibile- ha saputo chi ha preso il suo posto? Una certa Desirè? no, non si chiamava così...potrebbe essere Cècile?"

" Si chiama Danaè" disse Emrick interrompendola

" Ah, già. Aspetti, non era per caso la sua allieva?" Emrick le ringhiò contro

" E lei, come fa a saperlo?" la donna sorrise ironicamenete

" Diciamo che ho i miei medoti. Certo che, da un uomo intelligente come lei, mi aspettavo qualcosa di diverso?" L'uomo la guardò senza capire

" Cosa volete dire?" la donna sorrise ancora di più

" Bè, mi aspettavo che cercasse di conquistarla in qualche altro modo. Evidentemente, farle credere che lei sia il suo angelo della musica e tentare di farla innamorare del proprio maestro non funziona...poteva provare a...non lo so regalarle una collana, delle rose"

" Continuo a non capire dove vuole arrivare"

" Sa, l'ho vista Danaè. Proprio una bella ragazza, pensi che peccato se le accadesse qualcosa" appena la donna finì di parlare si ritrovò il collo stretto dalle mani di Emrick

" Mettiamo in chiaro una cosa, sindaco Mills: lei osi solo anche sfiorare Danaè e giuro su quanto è vero Iddio che non ci sarà gioia più grande per me di vederla perire per mezzo delle mie mani" dopodichè la lasciò, continuando a guardarla minaccioso

" Lasci che le dica una cosa: in questa città sono io la più potente. Osi fare di nuovo una cosa del genere e la denuncierò alla polizia. Stia attento, Erick Destler" disse uscendo. Eick, il vero nome dell'uomo, la trattenne per il braccio

" Stia lontana da Danaè. Uomo avvisato, mezzo salvato....sua Maestà" la donna sorrise in modo cinico, mentre usciva dicendo ancora poche parole

" Sa, Erick, credo che Christine sia meglio di Danaè" la donna rise uscendo, mentre l'uomo sbatteva la porta.

Era consapevole che, rivelando la sua identità alla donna e dando segno di riconoscerla, aveva passato il punto di non ritorno

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: emily silente