23/09/2013
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Siete seduti al tavolino nel salotto, bottigliette di china sparse ovunque, mille fogli scritti e poi accartocciati.
Ha il pennello in mano e tenta di scrivere o disegnare parole nuove e figure astratte. Un cerchio, due punti, una linea con i bordi rivolti in su.
Si blocca di colpo, e alza lo sguardo, immergendolo nel tuo.
-Papà, perché l'altro papà non è qui?- la domanda è sempre la stessa, ricorre sempre ogni volta che vi sedete nel solito punto e lo invogli a disegnare. Vicino al disegno il suo nome spicca e come sempre un piccolo battito salta.
-Papà Naruto non c'è, lo sai.- Momo riprende a disegnare in silenzio, completando il suo ritratto personalizzato di Naruto.
Lo osservi aggiungere gli ultimi dettagli e poi gli sorridi, quando prende il foglio in mano e ti mostra fiero il suo lavoro.
-Sei bravissimo, Momo. Hai anche imparato a scrivere il suo nome.- gli scompigli i capelli e prende il disegno in mano studiandolo più da vicino, con fare critico.
Momo è un bambino silenzioso, che ama stare per conto suo, cerca sempre la perfezione in ogni cosa che fa. Ma quando sorride, c'è lui e non puoi fare altro che guardarlo con il cuore pieno di una gioia che avevi pensato di non trovare più.
Il suo sguardo color cielo si immerge nel tuo, in attesa del tuo giudizio finale.
-Perché non lo appendi sul frigorifero? E' bellissimo.- soddisfatto, si alza e con il suo passo leggero si avvicina all'elettrodomestico e con una calamita appende il disegno.
Poi, con rapidità torna indietro e si siede nuovamente in braccio a te.
-Bravo Momo.-
-Quando torna papà?-
-Momo...-
-Mi manca.-
-Mom...-
La porta si apre con uno scatto secco e il suo profumo si espande con una velocità disarmante nell'ambiente circostante.
Si toglie il copricapo e il mantello bianco con le scritte rosse sul retro.
-Papà!- Momo si alza nuovamente dalle tue gambe e corre verso la figura appena entrata, buttandosi, letteralmente, tra le sue braccia.
-Gli sei mancato.- dici, alzandoti a tua volta, camminando verso di lui, fermandoti a pochi passi. Vi guardate negli occhi e vi sorridete.
-Papà! Ho fatto un disegno. Vuoi vederlo? Papà ha detto che sono stato bravissimissimo.- Momo inventa parole, cerca di renderle più grandi anche se già lo sono. Prende la sua mano e, con riluttanza, abbandoni il suo sguardo per lasciarlo andare a vedere l'opera del figlio.
Quest'ultimo si avvicina al frigorifero e indica il disegno.
-Sai, Momo, papà ha proprio ragione, sei stato veramente bravo.- lo prende in braccio e gli da un bacio sulla guancia, per poi posizionarselo sulle spalle.
Ti avvicini e lo cingi per la vita.
-Sei mancato anche a me, Dobe.-
-Anche voi mi siete mancati.- ti da un bacio con rapidità. -Essere Hokage ha i suoi svantaggi, Teme.- borbotta, mentre
Momo gli copre gli occhi con le mani per giocare.
-Papà, giochiamo?-
-Conta tu però!- Naruto lo mette giù e poi dice: -Voi nascondetevi bene eh, perché se vi trovo, vi riempio di baci.-
Ti avvicini a lui e con voce maliziosa sussurri al suo orecchio:
-Se non ci trovi, siamo dentro all'armadio.-
Baka returns: Dopo millenni eccomi tornata! La scuola, come previsto, mi sta portando via parecchio tempo e quindi sono obbligata a rimandare ogni dannato capitolo. Il capitolo di "The Ravenge" arriverà presto, ve lo prometto. Intanto, godetevi questo quarto capitolo che finalmente mi sono decisa a scrivere! Ora è veramente conclusa questa mini long e ne sono contenta ma soprattutto fiera. Passando a parlare proprio di quest'ultimo capitolo, l'ultima parte l'ho palesemente rubata ad un link su facebook, lo ammetto. Ma non potete biasimarmi, è dolcissimo e mi andava di inserirlo. Spero vi piaccia e a presto con il prossimo capitolo di "The Ravenge". :3