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Autore: Nihal07    24/09/2013    2 recensioni
Guardò fuori dalla finestra: iniziava a piovere.
Appoggiò una mano su quella dell’ uomo: “Ma ti prometto che non ti lascio da solo, potesse arrivare il diluvio, o l’apocalisse o la fine del mondo."
Kakashi ha bisogno di Sakura ora, ma è pronto ad ammetterlo? Forse no, ma Sakura sarà lì per aiutarlo a guarire dalle sue ferite, ma anche da quella maledetta cosa chiamata orgoglio. KAKASAKU
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Capitolo VI
 
 
“Ino?”
“Kakashi?! Che ci fai qui?!”
L’imbarazzo che Kakashi provò fu immane.
“Deve comprare dei fiori!”, ululò Pakkun.
“Ahah, l’avevo intuito. Quali?”
“Ino, scegli tu.”
La ragazza rimase perplessa. “Sono per qualcuno?”
“No, mi servono solo come centro-tavola”
“Di che colore è la tovaglia?”
Kakashi ci pensò: quando è stata l’ultima volta che l’hai usata idiota? Di che colore era?
“Gialla.” Forse. “Ino, le orchidee sono belle.”
“Si, ma quelle che ho io sono fucsia. Non so se sul giallo…”
“Ascolta, non mi importa se non si abbinano con il resto. Sono carine. Anche i gigli.”
Ino sorrise. Aveva visto molti uomini entrare da quella porta per comprare dei fiori e la maggior parte ne voleva regalare un mazzo ad una ragazza. Ecco, Kakashi sembrava proprio uno di quelli: idee confuse e grande inesperienza.
“Facciamo così: ti do sia i gigli, sia le orchidee. Poi scegli tu.”
Cosa un po’ difficile scegliere. Magari Pakkun lo farà per me, pensò Kakashi.
“Grazie Ino.”
Salutata la ragazza, Kakashi tornò a casa.
“Kakashi!”
“Dimmi Pakkun.”
“La tovaglia è bianca.”
 
Sakura uscì da casa sua sulle 19.00.
Provarci o non provarci? Questo è il dilemma.
Certo che se Kakashi era un tipo da Anko, lei non aveva molte possibilità.
Decise di non tormentarsi più con il gioco crudele dell’ “e se”.
Arrivò davanti alla casa di Kakashi dopo 5 minuti, salì le scale ed infine, respirando profondamente, bussò.
“Un attimo!”
L’attimo di Kakashi andava da, pochi secondi, fino ad arrivare a, un minuto.
L’uomo in effetti aveva avuto qualche problema con i fiori e decise di finire il suo operato prima di andare ad aprire.
Le orchidee erano state la sua scelta e aveva appena riempito d’acqua il vaso in cui le avrebbe messe.
Accelerò il passo appena fu fuori da bagno; il vaso davanti a lui.
“Dammi un attimo Sakura!”
 Fu proprio quando lo disse che avvenne la catastrofe: una fitta al fianco lo bloccò immediatamente, mise male il piede ed inciampò in avanti, sbattendo la testa e perdendo il vaso che cadde rompendosi, rilasciando acqua ovunque.
Sentito tutto quel rumore, Sakura entrò senza chiedere dalla finestra, la quale Kakashi teneva sempre aperta e chiudeva solo quando la sera andava a dormire.
“Kakashi!”
Corse verso di lui, leggermente preoccupata. Ma stette subito meglio quando lo vide tirarsi su e risponderle.
“Diamine! Devo aver fatto un casino.”
Sakura sospirò. “Grazie al cielo stai bene. Che diavolo volevi fare?!”
“Bè, ecco… Sfortunatamente i fiori vanno messi in un vaso con dell’acqua, o mi sbaglio?”
“Non potevo farlo io quando sarei arrivata?!”
“Volevo fosse una sorpresa.”
“Sorpresa?! Dei fiori in un vaso? Sei irrecuperabile!”
La ragazza lo aiutò ad alzarsi e quando guardò in cucina si fermò di colpo.
C’era la tavola pronta, le orchidee erano al centro, ma mancava quel maledetto vaso.
“Hai visto? Sono stato bravo, no? Volevo farti una sorpresa. Nel frigo c’è da mangiare, tranquilla. Non ti ho fatta venire qui solo per vedere un tavolo.”
Sakura era stranamente commossa.
“L’hai fatto per me?”
“Bè…” Kakashi si passò una mano dietro la testa. “Diciamo che prima o poi, una soddisfazione dovevo dartela, no?”
La ragazza arrossì, ma nonostante questo, sorrise.
“Grazie.”
Dopo aver ripulito un po’ in giro, mangiarono.
Verso le 20.30 Sakura optò per un film, dato che Kakashi non aveva per niente voglia di uscire.
Nonostante in quei giorni la sua vista migliorasse, era davvero molto stanco.
Finì per addormentarsi a metà film, con la testa che dopo un po’ cadde sulla spalla di Sakura.
La ragazza pregò che il suo corpo non la tradisse; un minimo movimento poteva essere fatale.
Però Kakashi era davvero un amore quando dormiva.
Lo scombussolamento ormonale che la situazione le provocò durò molto poco, circa 10 minuti, in quanto Kakashi si svegliò dopo pochissimo.
“Scusa.”
“N-Niente, figurati…”
Dentro di sé, l’uomo sorrise. Lento sì, ma cretino no. Quel “niente” equivaleva a “fallo ancora, mettimi ancora in una situazione così imbarazzante, e giuro che ti squarto vivo.” Kakashi pensò che come immagine non gli piaceva per niente.
“Successo qualcosa di interessante?”
“No.” Ma lui pensava veramente che lei stesse guardando il film? Un Hatake che dormiva era sicuramente più interessante. “Kakashi!”
In quel momento Sakura si accorse della mano dell’uomo, la quale stava sfiorando la sua. Probabilmente lui non se ne era accorto ma… Emerito idiota, togli subito quella mano, o te la stacco a morsi!
“Ti ascolto.”
“Bè… Ecco…” Quello era il momento giusto per dirgli cosa provava per lui?
Dall’altra parte l’Hatake stava pensando a quando avrebbe potuto liberarsi di quei dannati cosi colorati che profumavano come… Era insopportabile! Ok Kakashi, ora o mai più, fallo!
“Ah, Sakura, aspetta. Non so di preciso in che momento andrebbero dati dei fiori. Di solito nei film li danno subito, ma come hai potuto vedere, la fortuna oggi non è stata dalla mia parte.”
Si girò, tastando lo spazio dietro il divano e dopo un paio di secondi tirò fuori i gigli che aveva deciso di non esibire a tavola.
“Li avevo presi perché non sapevo quale fiore sarebbe stato meglio sopra il mio tavolo, e dato che non sono il tipo a cui le piante o qualsiasi essere vegetale piacciono molto, pensavo che ti avrebbe fatto piacere averli.”
“Ah, grazie… Ma tutto questo solo per il mio aiuto?”
“E per la tua pazienza.”
“Oh…” Avrebbe chiesto: e non altro?
Kakashi si girò verso di lei. “Che cosa c’è?”
Finalmente si era liberato di quei fiori, grazie!
“Prima volevo dirti che…” L’Haruno si fermò un attimo a pensare. Lui aveva fatto tutto questo solo per ricambiare il suo gesto? Sospirò dentro di sé e fece no con la testa. Per un attimo aveva veramente pensato che le cose potessero andare nel verso giusto, ma ora che era più lucida e che l’euforia dell’attesa era scomparsa, la tristezza aveva fatto capolino nel suo cuore. “Credo dovrei andare a casa adesso.”
Kakashi annuì. “Come vuoi.”
Tu puoi sempre chiedermi di restare, pensò Sakura alzandosi e avviandosi verso la porta.
Guardò i fiori e una piacevole sensazione di calore si fece spazio dentro di lei, ridonandole il sorriso.
“Attenta per la strada, mi raccomando.”
“Kakashi, non ho dodici anni. Comunque grazie per tutto.”
“Ehm, bè…”
Sakura appoggiò una mano sul viso dell’uomo e gli diede un leggero bacio sulla guancia.
“Ci vediamo.”
La rosa chiuse la porta e Kakashi rimase in piedi come un idiota.
“Non devi ringraziare.” Sospirò, camminò fino al divano e ci si lasciò cadere sopra.
Non aveva voglia di pensare; voleva solo dormire e dimenticare ogni cosa.
E fu proprio questo quello che successe.
Niente pensieri e zero problemi, almeno fino al mattino seguente.

 
  
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