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Autore: _Trixie_    24/09/2013    3 recensioni
Raccolta di sei storie partecipante al "Fluff Fest Challenge".
Momenti di vita di Callie e Arizona, per la maggior slice of life dai toni decisamente fluff.
1. Di cambiamenti, difese e cene - Perché in quel momento solo loro due esistevano, e nient’altro.
2. Di castagne, torte e richieste - «Ah, no, no, no, Calliope! Niente escuchar, niente spagnolo, niente Arizona».
3. Di sonno, mattine e notti - «Ho sonno, è presto» disse Arizona. «Ho sonno, è tardi» disse Calliope.
4. Di stelle cadenti, bisbigli e domande - «Come hai capito che lei era quella giusta?»
5. Di canzoni, galline e offerte di pace - «Non sono fortunata solo perché canta bene» aggiunsi
6. Di equilibrio, lenzuola e piccante - Avevano cercato a lungo un loro equilibrio, un modo perché le loro opposte predilezioni potessero convivere le une con le altre.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro, Più stagioni
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'From the summer to the spring. '
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Titolo: Di sonno, mattine e notti
Autore:_Trixie_
Fandom: Grey’s Anatomy.
Personaggi: Calliope Torres, Arizona Robbins
Pairing: Callie/Arizona.
Genere: fluff, romantico, slice of life.
Rating: verde.
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono e non ne detengo i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro. 
Tabella: Autunno
Prompt: 03. Sonno
Note: Questa è sottilmente biografica, buona lettura! :D E poi ditemi se siete più Calliope o Arizona ;D 
 
 
 
 
Di sonno, mattine e notti
 
 
 
È davvero bionda... e bella! Essa ha l'oro nei capelli, labbra rosse come rosa.
La bella addormentata nel bosco
 
 
 
«Arizona» la chiamai, entrando nella nostra camera in punta di piedi. Era quasi mezzogiorno e il pranzo che avevo preparato per noi stava cuocendo nel forno, spandendo nella casa un delicato profumo di patate e carne arrosto.
«Arizona» la chiamai di nuovo, sedendomi accanto a lei.
Lei grugnì, agitandosi nel letto e facendomi sorridere.
«Svegliati, pigrona, è mezzogiorno» le dissi, accarezzandole il viso. Aveva le guance calde e la piega del cuscino si era impressa su una parte del volto. Era bellissima, lo è sempre stata.
«È ancora buio, Callie, vieni a dormire con me» disse, senza aprire gli occhi, con la voce impastata.
«Non è ancora buio, non ho aperto le imposte» sospirai, «per lasciarti dormire fino a tardi e, come al solito, sbrigare tutte le faccende domestiche in silenzio. Perché tu sei una pigrona».
«Ho sonno, è presto» disse lei, strofinandosi gli occhi.
Io mi alzai e spalancai le imposte, strappandole un ruggito di protesto.
«Calliope, io ho sonno».
Mi sedetti accanto a lei, e le accarezzai i capelli, mentre apriva con fatica i suoi splendenti occhi azzurri. Mi chinai a baciarle le labbra rosse e le sorrisi.
«Non ho sangue blu nelle vene, ma forse il mio bacio riuscirà a svegliarti, bella addormentata» le dissi, scherzando.
Lei si stirò e mi guardò.
«Almeno è un bel buongiorno».
 
 
 
 
Cosa ha a che fare la notte con il sonno?
John Milton
 
«Ora dove andiamo, Callie?» le chiesi, uscendo dal ristorante dove mi aveva portata per una cenetta romantica.
«Perché non andiamo a casa?» domandò, prendendomi per mano. Lentamente ci dirigemmo alla nostra auto.
«Ma è presto! Potremmo andare a ballare. O al bar di Joe, se preferisci finire la serata in modo tranquillo» proposi, dopo aver guardato l’orologio e aver constatato che mancavano pochi minuti a mezzanotte.
«Non è presto, Arizona, è tardi! Tu dove la trovi tutta questa energia?» domandò Callie, estraendo le chiavi dell’auto.
Gliele strappai di mano e feci due passi verso la portiera della nostra auto, per precedere Callie.
«Perché l’hai fatto?» mi chiese.
Io aprii la portiera dal lato del passeggero e invitai a Callie di sedersi.
«Guido io, altrimenti mi porti sicuramente a casa!»
Callie sospirò e si sedette.
«Arizona, io ho sonno».
«Andiamo da Joe, facciamo due chiacchiere e ti porto a casa, d’accordo?» insistette Arizona, quando ormai l’auto era in modo.
«Lo sai che non riesco a dirti di no» si arrese Callie, appoggiando la testa al finestrino con un sorriso, che ricambiai compiaciuta. Le note di Happy Together trasmessa alla radio riempirono l’auto con violenza: Calliope aveva l’abitudine di ascoltare la musica a tutto volume.
«Accidenti, non trovo un semaforo verde, questa sera» dissi, fermandomi all’ennesimo incrocio.
Callie non mi rispose, così mi sporsi verso di lei, prima di scuoterla o alzare il tono della voce: sapevo che si era addormentata.
Scossi la testa, resistendo alla tentazione di baciarla, e presi la strada verso casa.
Una volta arrivate, l’avrei svegliata stuzzicandola e riempiendo la sua pelle profumata di baci.
C’erano cose per le quali Calliope Torres amava essere svegliata nel cuore della notte e quella che io avevo in mente di fare con lei, rientrava sicuramente tra queste. 
   
 
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