Synthetic – Spineshank
I can never feel the way you do
but it still becomes me now
I can't take the way you do
but it's still inside me
synthetic solution
synthetic, i'll become
synthetic, if it makes this go away
still I waste another day of my life
and it sickens me to feel this way
now I can't make up my mind, is this right?
how, I let you get inside of me?
twist my words the way that you do
'cause it falls on deaf ears now
still, i've learned to numb your views
but they're still inside me
synthetic solution
synthetic, i'll become
synthetic, if it makes this go away
still I waste another day of my life
and it sickens me to feel this way
now I can't make up my mind, is this right?
how, I let you get inside of me?
I will never follow you...
all this time I thought I was myself
and I thought I never could become you
all this time I thought I was myself
and I thought I never could become you
wrong
still I waste another day of my life
and it sickens me to feel this way
now I can't make up my mind, is this right?
how, I let you get inside of me?
I have become
synthetic
Sintetico
Non potrei mai sentirmi nel
modo in cui ti senti tu, eppure sto diventando così. Non riuscirei mai a
sopportare come fai tu, eppure è ancora dentro di me. Soluzione sintetica,
diventerò sintetico, se farà sparire questa sensazione, sintetico. Ancora perdo
un altro giorno della mia vita e mi da la nausea
sentirmi in questo modo. Ora non riesco a decidermi, è giusto? Come ho fatto a
farti entrare dentro di me? Rigira le mie parole come sai fare tu, tanto ricade
tutto su delle orecchie sorde ora. Ho imparato ad attenuare i tuoi punti di
vista, ma sono ancora dentro di me. Soluzione sintetica, diventerò sintetico,
se farà sparire questa sensazione, sintetico. Ancora perdo un altro giorno
della mia vita e mi da la nausea sentirmi in questo
modo. Ora non riesco a decidermi, è giusto? Come ho fatto a farti entrare
dentro di me? Non ti seguirò mai…tutto questo tempo ho pensato di essere me
stesso e che non sarei mai potuto diventare come te. Mi sbagliavo. Ancora perdo
un altro giorno della mia vita e mi da la nausea
sentirmi in questo modo. Ora non riesco a decidermi, è giusto? Come ho fatto a
farti entrare dentro di me? Sono diventato sintetico.
SINTETICO
Varco la soglia della stanza
di Bulma, appena entro la vedo stesa sul letto,
guarda il soffitto con le mani sul grembo, ha l’aria assorta…riesco a
riscuoterla dai suoi pensieri chiudendo bruscamente la porta: mi fissa prima di
farmi notare di essermi allenato parecchio.
Cosa le importa a lei quanto
tempo dedico ai miei allenamenti?
<< Problemi? >> la fisso di rimando incrociando le braccia sul petto.
<< Non si può proprio
parlare con te quando fai così >> mi risponde Bulma sbuffando con una scrollata di spalle.
Non aggiungo nient’altro e
noncurante lascio cadere a terra gli indumenti con cui sono solito allenarmi,
ma il mio gesto fa scattare in piedi la terrestre che con la sua voce stridula
mi rimprovera di essere un “animale”, sfido che mi abbia
chiamato così?
Mi stendo sul letto
incrociando le mani dietro la nuca, so che tornerà e allora la farò mia e
placherò la sua insensata isteria.
Pochi minuti dopo è di
ritorno con fare altezzoso, noto il su naso arricciato, si stende al mio fianco
ma mi da le spalle.
Rimango stupito per qualche
secondo, poi prendo l’iniziativa accarezzandole una spalle
nuda, la sua pelle è straordinariamente morbida, come sempre.
Subito si
volta verso di me, con poco sono riuscito a farla cedere, sorrido beffardo: ho
vinto; mi protendo verso di lei in cerca delle sue labbra, ma lei sfiora le mie
con due dita, incontro i suoi occhi interdetto:
<< No, stasera non mi
va! >> mi dice sostenendo il mio sguardo che diviene via, via sempre più
glaciale.
Ho voglia di lei, del suo
sapore, di possederla…eppure non sono capace di prenderla con la forza, contro
il suo volere… mi sembra d’impazzire però, restare al suo fianco, inebriato dal
suo profumo e non poterla toccare.
Indispettito e “assetato”
lascio il suo letto, dopo il rifiuto subito non mi va di dormire con lei, sono sicuro che mi persuaderà a restare, ma sono
già davanti la porta, la mia mano impugna la maniglia, ma lei continua a
restare in silenzio: non mi ha trattenuto con sé.
Amareggiato e confuso, entro
nella mia stanza, l’attraverso senza accendere la luce e senza difficoltà trovo
il letto, su cui mi sdraio pesantemente.
Mi giro su un fianco
innervosito da tale assurda situazione, chiudo gli occhi sperando di piombare
nel sonno il prima possibile, ma che purtroppo per me si fa attendere.
Il giorno dopo, durante il
pranzo, noto che Bulma non mi guarda nemmeno: la
scruto accigliato,non capisco che caspita succede,
c’erano giorni in cui dovevo cercare di evitarla per quanto era invadente ed
ora è lei che ignora me.
Scuoto il capo energicamente,
decido che non ne vale la pena soffermarmi sui pensieri di quella stramba
donna, e comincio a mangiare entusiasta.
***
Durante una pausa, rientro in
casa e la trovo silenziosa, che non ci sia nessuno?
Ma sono costretto a ricredermi quando sento la voce di Bulma
chiamarmi dal salotto: mi fermo sulla soglia guardandola da lontano, mi accorgo
che si è appena svegliata dal colorito delle sue guance.
<< Per favore, vieni un
attimo qui >> mi chiede gentilmente.
Mi mostro seccato
ma esaudisco la sua richiesta, voglio proprio sapere cos’avrà mai da
dirmi, con le mani sui fianchi mi posiziono davanti a lei, rimasta seduta sul
divano.
Mi guarda dal basso verso
l’alto, mi sembra nervosa: si tortura le mani, i suoi occhi mi sembrano
timorosi, indugia su ciò che deve dire, aspetto impaziente.
<< Sapevo che sarebbe
stato difficile, ma non mi aspettavo così tanto >> afferma a mezza voce.
Alzo un sopracciglio
interessato, mai quella terrestre aveva riscontrato tentennamenti nel mettere
gli altri al corrente della propria opinione, come mai ci stava mettendo tanto?
<< Senti non so girarci
intorno… quindi vado al sodo >> annuncia tornando a guardami
negli occhi.
<< Sto aspettando!
>> la stuzzico cercando di farle sputare il rospo, continuando a tenere
le braccia conserte.
Annuisce un’ultima volta,
prima di affermare tutto d’un fiato:
<< Aspetto un bambino!
>>
Strabuzzo gli occhi,
dischiudo le labbra e muovo qualche passo indietro scuotendo il capo incredulo,
sento il sangue raggelarsi nelle vene: non può essere.
Non riesco a scandire una
sola sillaba, sento un impulso irrefrenabile di andare fuori: mi precipito, ho
appena spiccato il volo quando sento la sua voce
chiamarmi per nome disperatamente.
Volo ad alta quota ad una
sostenuta velocità: quella donna, incinta…non riesco a capacitarmene, come
diavolo è potuto succedere?
Non potrei mai sentirmi nel
modo in cui si sente lei, non riuscirei mai a sopportare come fa lei, eppure è
ancora dentro me.
Aumento la velocità e
socchiudo gli occhi… ho perso un altro giorno della mia vita, sono così
distante dal conseguire il mio scopo, mi da la nausea
sentirmi in questo modo.
Non riesco a decidermi, quale
diamine è la cosa giusta da fare? Come ho fatto a farla entrare dentro me fino a questo punto?
Ha dimostrato un’abile arte
nel rigirare le mie parole, ma adesso non ci riuscirebbe, le mie orecchie sono
diventate sorde.
Ho imparato ad attenuare i
suoi punti di vista, ma non basta sono ancora dentro di me.
Non la seguirò mai…tutto
questo tempo ad illudermi di essere me stesso e dall’essere lungi dal diventare
come lei. Mi sbagliavo!
***
Rincaso che è pomeriggio
inoltrato, la porta d’ingresso sbatte violentemente.
Sono raggiunto immediatamente
da Bulma:
<< Vegeta… >>
sussurra tra le lacrime.
La guardo con le braccia
conserte, l'espressione è dura, ne sono cosciente: ora so cosa devo fare!
<< Dove sei stato?
>> mi chiede facendo un passo in avanti, cerca di sfiorarmi il viso, ma
non glielo consento, mi scanso bruscamente allontanandomi da lei.
La scruto immobile,
concedendomi qualche minuto di silenzio, lei aspetta palesemente divorata
dall’ansia.
<< Mi serve una
navicella! >> ordino secco.
<< Una navicella,
perché?! >>
<< Prova ad avere un
po’ d’immaginazione!! Me ne vado, devo perseguire il mio scopo, ed è
evidente come io qui non riesca a farlo >> le dico sarcastico, quasi
crudele.
<< Ma non puoi
andartene così, non puoi lasciarmi così!!! >>
urla Bulma istericamente.
<< Stammi a sentire,
donna, l’unica cosa importante in questo momento è che io diventi un super sayan… tutto il resto è pari al vapore >> sono
cosciente che le mie parole sono taglienti come lame, ma non posso fare
altrimenti.
<< Sei solo un egoista
Vegeta… >> mi
dice con le labbra strette, infine fa due sospiri prima di riprendere
apparentemente il suo autocontrollo. << Farò preparare la tua partenza da
mia madre… ti serve altro? >> .
La sua improvvisa sicurezza
mi spiazza:
<< …No >>
sussurro senza guardarla.
Annuisce un’ultima volta,
prima di lasciarmi in compagnia della mia sola ombra: sono stato sconfitto.
Ringraziamenti:
Nana987: Hai notato bene,
cerco sempre di concludere il capitolo con una frase ad effetto, sono contenta
che a tuo avviso sia riuscita nell'intento. Grazie anche per una dettagliata
analisi del capitolo.
Taisa: le tue parole mi hanno riempito di soddisfazione,
davvero, ricevere tali complimenti da un'autrice talentuosa
come te mi fa quasi commuovere.
Lorigeta: che bello ritrovare un tuo commento!! Tranquilla non fa niente se hai poco tempo, sono felice
se mi lasci un commento ogni qualvolta che puoi.
Lilac: Grazie mille, le tue parole non possono che rendermi
felice, anche perchè ti stimo molto come autrice, per me è davvero meraviglioso
enumerarti tra le mie lettrici.
Bulma90: Ad una lettrice
assidua come te non posso che perdonare ogni piccolo
ritardo! Ricevere ogni tua recensione è sempre un piacere!
Maryana