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Autore: maryana    26/03/2008    5 recensioni
Ho analizzato Vegeta servendomi di alcune canzoni e ciò che è uscito fuori è il ritratto di un uomo che soffre, combatte, vive, ma soprattutto che ama e non ha paura di essere ciò che è. Ho cercato di descrivere le emozioni e i pensieri di vegeta in vari momenti della sua vita che vanno dalla saga di freezer a quella di majin buu.
Genere: Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Synthetic – Spineshank

SyntheticSpineshank

I can never feel the way you do
but it still becomes me now
I can't take the way you do
but it's still inside me

synthetic solution
synthetic, i'll become
synthetic, if it makes this go away

still I waste another day of my life
and it sickens me to feel this way
now I can't make up my mind, is this right?
how, I let you get inside of me?

twist my words the way that you do
'cause it falls on deaf ears now
still, i've learned to numb your views
but they're still inside me

synthetic solution
synthetic, i'll become
synthetic, if it makes this go away

still I waste another day of my life
and it sickens me to feel this way
now I can't make up my mind, is this right?
how, I let you get inside of me?

I will never follow you...

all this time I thought I was myself
and I thought I never could become you
all this time I thought I was myself
and I thought I never could become you
wrong

still I waste another day of my life
and it sickens me to feel this way
now I can't make up my mind, is this right?
how, I let you get inside of me?

I have become synthetic

Sintetico

Non potrei mai sentirmi nel modo in cui ti senti tu, eppure sto diventando così. Non riuscirei mai a sopportare come fai tu, eppure è ancora dentro di me. Soluzione sintetica, diventerò sintetico, se farà sparire questa sensazione, sintetico. Ancora perdo un altro giorno della mia vita e mi da la nausea sentirmi in questo modo. Ora non riesco a decidermi, è giusto? Come ho fatto a farti entrare dentro di me? Rigira le mie parole come sai fare tu, tanto ricade tutto su delle orecchie sorde ora. Ho imparato ad attenuare i tuoi punti di vista, ma sono ancora dentro di me. Soluzione sintetica, diventerò sintetico, se farà sparire questa sensazione, sintetico. Ancora perdo un altro giorno della mia vita e mi da la nausea sentirmi in questo modo. Ora non riesco a decidermi, è giusto? Come ho fatto a farti entrare dentro di me? Non ti seguirò mai…tutto questo tempo ho pensato di essere me stesso e che non sarei mai potuto diventare come te. Mi sbagliavo. Ancora perdo un altro giorno della mia vita e mi da la nausea sentirmi in questo modo. Ora non riesco a decidermi, è giusto? Come ho fatto a farti entrare dentro di me? Sono diventato sintetico.

SINTETICO

Varco la soglia della stanza di Bulma, appena entro la vedo stesa sul letto, guarda il soffitto con le mani sul grembo, ha l’aria assorta…riesco a riscuoterla dai suoi pensieri chiudendo bruscamente la porta: mi fissa prima di farmi notare di essermi allenato parecchio.

Cosa le importa a lei quanto tempo dedico ai miei allenamenti?

<< Problemi? >> la fisso di rimando incrociando le braccia sul petto.

<< Non si può proprio parlare con te quando fai così >> mi risponde Bulma sbuffando con una scrollata di spalle.

Non aggiungo nient’altro e noncurante lascio cadere a terra gli indumenti con cui sono solito allenarmi, ma il mio gesto fa scattare in piedi la terrestre che con la sua voce stridula mi rimprovera di essere un “animale”, sfido che mi abbia chiamato così?

Mi stendo sul letto incrociando le mani dietro la nuca, so che tornerà e allora la farò mia e placherò la sua insensata isteria.

Pochi minuti dopo è di ritorno con fare altezzoso, noto il su naso arricciato, si stende al mio fianco ma mi da le spalle.

Rimango stupito per qualche secondo, poi prendo l’iniziativa accarezzandole una spalle nuda, la sua pelle è straordinariamente morbida, come sempre.

Subito si volta verso di me, con poco sono riuscito a farla cedere, sorrido beffardo: ho vinto; mi protendo verso di lei in cerca delle sue labbra, ma lei sfiora le mie con due dita, incontro i suoi occhi interdetto:

<< No, stasera non mi va! >> mi dice sostenendo il mio sguardo che diviene via, via sempre più glaciale.

Ho voglia di lei, del suo sapore, di possederla…eppure non sono capace di prenderla con la forza, contro il suo volere… mi sembra d’impazzire però, restare al suo fianco, inebriato dal suo profumo e non poterla toccare.

Indispettito e “assetato” lascio il suo letto, dopo il rifiuto subito non mi va di dormire con lei, sono sicuro che mi persuaderà a restare, ma sono già davanti la porta, la mia mano impugna la maniglia, ma lei continua a restare in silenzio: non mi ha trattenuto con sé.

Amareggiato e confuso, entro nella mia stanza, l’attraverso senza accendere la luce e senza difficoltà trovo il letto, su cui mi sdraio pesantemente.

Mi giro su un fianco innervosito da tale assurda situazione, chiudo gli occhi sperando di piombare nel sonno il prima possibile, ma che purtroppo per me si fa attendere.

Il giorno dopo, durante il pranzo, noto che Bulma non mi guarda nemmeno: la scruto accigliato,non capisco che caspita succede, c’erano giorni in cui dovevo cercare di evitarla per quanto era invadente ed ora è lei che ignora me.

Scuoto il capo energicamente, decido che non ne vale la pena soffermarmi sui pensieri di quella stramba donna, e comincio a mangiare entusiasta.

***

Durante una pausa, rientro in casa e la trovo silenziosa, che non ci sia nessuno?

Ma sono costretto a ricredermi quando sento la voce di Bulma chiamarmi dal salotto: mi fermo sulla soglia guardandola da lontano, mi accorgo che si è appena svegliata dal colorito delle sue guance.

<< Per favore, vieni un attimo qui >> mi chiede gentilmente.

Mi mostro seccato ma esaudisco la sua richiesta, voglio proprio sapere cos’avrà mai da dirmi, con le mani sui fianchi mi posiziono davanti a lei, rimasta seduta sul divano.

Mi guarda dal basso verso l’alto, mi sembra nervosa: si tortura le mani, i suoi occhi mi sembrano timorosi, indugia su ciò che deve dire, aspetto impaziente.

<< Sapevo che sarebbe stato difficile, ma non mi aspettavo così tanto >> afferma a mezza voce.

Alzo un sopracciglio interessato, mai quella terrestre aveva riscontrato tentennamenti nel mettere gli altri al corrente della propria opinione, come mai ci stava mettendo tanto?

<< Senti non so girarci intorno… quindi vado al sodo >> annuncia tornando a guardami negli occhi.

<< Sto aspettando! >> la stuzzico cercando di farle sputare il rospo, continuando a tenere le braccia conserte.

Annuisce un’ultima volta, prima di affermare tutto d’un fiato:

<< Aspetto un bambino! >>

Strabuzzo gli occhi, dischiudo le labbra e muovo qualche passo indietro scuotendo il capo incredulo, sento il sangue raggelarsi nelle vene: non può essere.

Non riesco a scandire una sola sillaba, sento un impulso irrefrenabile di andare fuori: mi precipito, ho appena spiccato il volo quando sento la sua voce chiamarmi per nome disperatamente.

Volo ad alta quota ad una sostenuta velocità: quella donna, incinta…non riesco a capacitarmene, come diavolo è potuto succedere?

Non potrei mai sentirmi nel modo in cui si sente lei, non riuscirei mai a sopportare come fa lei, eppure è ancora dentro me.

Aumento la velocità e socchiudo gli occhi… ho perso un altro giorno della mia vita, sono così distante dal conseguire il mio scopo, mi da la nausea sentirmi in questo modo.

Non riesco a decidermi, quale diamine è la cosa giusta da fare? Come ho fatto a farla entrare dentro me fino a questo punto?

Ha dimostrato un’abile arte nel rigirare le mie parole, ma adesso non ci riuscirebbe, le mie orecchie sono diventate sorde.

Ho imparato ad attenuare i suoi punti di vista, ma non basta sono ancora dentro di me.

Non la seguirò mai…tutto questo tempo ad illudermi di essere me stesso e dall’essere lungi dal diventare come lei. Mi sbagliavo!

***

Rincaso che è pomeriggio inoltrato, la porta d’ingresso sbatte violentemente.

Sono raggiunto immediatamente da Bulma:

<< Vegeta… >> sussurra tra le lacrime.

La guardo con le braccia conserte, l'espressione è dura, ne sono cosciente: ora so cosa devo fare!

<< Dove sei stato? >> mi chiede facendo un passo in avanti, cerca di sfiorarmi il viso, ma non glielo consento, mi scanso bruscamente allontanandomi da lei.

La scruto immobile, concedendomi qualche minuto di silenzio, lei aspetta palesemente divorata dall’ansia.

<< Mi serve una navicella! >> ordino secco.

<< Una navicella, perché?! >>

<< Prova ad avere un po’ d’immaginazione!! Me ne vado, devo perseguire il mio scopo, ed è evidente come io qui non riesca a farlo >> le dico sarcastico, quasi crudele.

<< Ma non puoi andartene così, non puoi lasciarmi così!!! >> urla Bulma istericamente.

<< Stammi a sentire, donna, l’unica cosa importante in questo momento è che io diventi un super sayan… tutto il resto è pari al vapore >> sono cosciente che le mie parole sono taglienti come lame, ma non posso fare altrimenti.

<< Sei solo un egoista Vegeta… >> mi dice con le labbra strette, infine fa due sospiri prima di riprendere apparentemente il suo autocontrollo. << Farò preparare la tua partenza da mia madre… ti serve altro? >> .

La sua improvvisa sicurezza mi spiazza:

<< …No >> sussurro senza guardarla.

Annuisce un’ultima volta, prima di lasciarmi in compagnia della mia sola ombra: sono stato sconfitto.

Ringraziamenti:

Nana987: Hai notato bene, cerco sempre di concludere il capitolo con una frase ad effetto, sono contenta che a tuo avviso sia riuscita nell'intento. Grazie anche per una dettagliata analisi del capitolo.

Taisa: le tue parole mi hanno riempito di soddisfazione, davvero, ricevere tali complimenti da un'autrice talentuosa come te mi fa quasi commuovere.

Lorigeta: che bello ritrovare un tuo commento!! Tranquilla non fa niente se hai poco tempo, sono felice se mi lasci un commento ogni qualvolta che puoi.

Lilac: Grazie mille, le tue parole non possono che rendermi felice, anche perchè ti stimo molto come autrice, per me è davvero meraviglioso enumerarti tra le mie lettrici.

Bulma90: Ad una lettrice assidua come te non posso che perdonare ogni piccolo ritardo! Ricevere ogni tua recensione è sempre un piacere!

Maryana

  
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