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Autore: Coky868    25/09/2013    0 recensioni
-Cosa succede se chi salva e chi deve essere salvato si sono scambiati le parti-
Le punte delle dita mi formicolarono.
Vetro
Buio
Luce
Respiro
Pelle
Palpebre serrate
Caldo
Occhi sbarrati
Freddo improvviso
Necessario
Una serie di immagini mi abbagliarono la mente come flash, e i suoi occhi lo fecero ancora.
Si legarono.
Non avevo dubbi era lui.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Should i use my heart or my head?
19 Capitolo

Istintivamente mi alzai dal letto, ma i muscoli si congelarono come se il Nero mi tenesse legata al suolo e mi costringesse a guardare il tutto impotente. Perché doveva essere così difficile guardarlo soffrire senza riuscire a fare niente, Avrei voluto sfilacciare quelle funi nere che mi tenevano incatenata e avvicinarmi ma ero immobile.
Vedevo un’altra me trasparente con le mani alle caviglie che strappava i lacci invisibile con i denti, tendendo le mani a lui accasciato sul pavimento.

Voltò il viso che era e schiacciato a terra.
Poi gl’occhi di lui ,umidi e affilati, si infransero nei miei, e fu questo a tagliare le radici e a farmi avvicinare per afferrargli le spalle e trascinarlo di peso verso il gabinetto.
Mi inginocchiai di fianco a Harry, e in quel momento mi chiesi come sarebbe andata se anche a me qualcuno avrebbe retto la fronte tutte le volte che stavo male, forse mi sarei salvata dall’oscurità.

Sposti il ciuffo sudato e gli strinsi la fronte e la nuca tra le mani, le sue mani si aggrapparono una alla tavoletta e una sul mio ginocchio.
Scosso tra mille brividi e pelle d’oca pensai che per ridursi in quello stato doveva aver bevuto bene. La sua mano si strinse forte intorno alla mia rotula, lo guardai il suo profilo teso era carico di rabbia, gli occhi serrati la mandibola stretta e le guancie lucide.

-Lasciati andare, trattenendo così starai peggio- Mentre la sua schiena veniva percorsa da un’evidente fremito scosse leggermente la testa.
Eravamo così sdraiati sul pavimento gelido di un monolocale, in silenzio nel bel mezzo della notte e mi accorsi che sarei potuta stare così ancora, con le mani attanagliate alla fronte di qualcuno che aveva bisogno di me, nel senso fisiologico della parola.

Poco dopo, convinta che fosse un falso allarme allentai la presa sulla sua fronte, ma non appena lo feci i suoi occhi mi fulminarono e mentre mi apprestavo a stringere di più, un vortice di brividi lo fece sobbalzare e tendere tutti i muscoli, finalmente svuotò lo stomaco. La sua mano si saldò convulsivamente alla mia carne stringendola come se mi stesse implorando di non lasciarlo. E allora non mi mossi mentre un rivolo di sudore scendeva dalle sue tempie. Rilassò i muscoli.
Come di soprassalto, mi accorsi che avevo fatto tutto quello che avevo fatto, realmente, non in un sogno, non avvolta dal mio Nero, che mi proteggeva dai sentimenti, miei e altrui. E dovevo rimediare, io non ero quella io.
Essere quella col cuore in mano significa lasciarlo esposto a pugnalate continue, e non potevo lacerarlo ancora più di quanto non fosse già.

-E … Adesso torno a dormire … notte-

La sua mano non lasciò la presa fino all’ultimo, avevo questa capacità di annullare tutto quello che avevo appena fatto, così con una frase, E mentre uscivo dalla stanza senza guardare indietro, mi scivolo sulla lingua l’idea di dirgli che ero veramente io quella nel vicolo. Ma dalla lingua l’idea passo il gola e venne inghiottita.
Nelle settimane a venire Harry non era quasi mai a casa, le uniche volte che lo vedevo aveva delle pesanti borse sotto agl’occhi e la pelle smunta. Tornava a casa, andava in bagno e poi usciva di nuovo chiudendo la porta con un flebile ciao. Io continuavo a fare la spesa e ad andare a lavorare.
Grace la vedevo giusto il mattino, quando passava a prendermi per accompagnarmi a lavoro.
Quella sera dopo il turno di notte, tornai a casa, niente locali niente di niente. Solo un peso che mi opprimeva, dato che Joe aveva deciso di non darmi lo stipendio mensile e io dovevo dividere la prima rata d’affitto con Harry.
Amen, mi presterà lui dei soldi. E se non gli andrà bene se lo farà andar bene. Come ho fatto io con tutta la mia vita, e come avevo fatto con lui la sera scorsa.

Affondai la mano nella tasca, estraendo le chiavi della serratura. Ma la porta si scostò al mio tocco. Harry l’aveva dimenticata. Inutile. Feci per posare le chiavi ed entrare quando qualcuno all’interno dell’appartamento iniziò a parlare con tono supplichevole.
- Harry lo sai che ne ho bisogno, lo sai benissimo, ti prego. L’ultima volta, dammi un’ultima possibilità, ti giuro che questa volta non sto mentendo.
-Ah questa volta è la verità! Se per verità intendi la stessa della scorsa volta non ti darò nessuna possibilità! Devi lasciarmi stare ai capito! Basta, sono stanco di te e dei tuoi comportamenti, non dipendi più da me.
Un silenzio rabbioso e teso calò nella stanza, io ero fuori appoggiata allo stipite della porta un po’ incuriosita e un po’ urtata da quello che stava accadendo.
Aveva una ragazza.

-Harry

Il silenzio che calò mi face fremere le mandibole, i suoi occhi così simili ai miei ma con le pupille grosse mi stavano implorando. Come avevano fatto da due anni a questa parte. Il viso così tirato scarno da farla sembrare più vecchia della sua età. Le labbra tremavano, come le ginocchia ossute.
-Ho detto di no, ora vattene.
Insicuro, ma con tono freddo feci uscire quelle parole, che per due anni avevo rifiutato di pronunciare. Ma ora tutta la fiducia il lei si era sbriciolata. Strinsi i soldi che avevo in tasca, che avevo raccimolato in quelle poche settimane convinto che non ce l’avrei fatta a mandarla via a mani vuote. E invece lo stavo facendo.

Una risata senza voce gli scivolò tra i denti e sul suo viso si scavò un’unica fossetta.

-Harry guardami, ne ho bisogno, dopo due anni non puoi più liberarti di una sensazione così forte.

Viscida inalò l’aria della stanza.
Mia sorella non mi aveva mai fatto così schifo in tutta la mia vita. Non l’avevo mai odiata tanto come in quel momento.
Come poteva ogni due mesi spremermi, e privarmi di quasi tutti i risparmi, per cosa poi? qualcosa che dava una dipendenza indissolubile. Che ti faceva perdere il senso delle cose e dei beni come il denaro, l’amore, la famiglia. Non c’era più nessun legame se non quello con la sostanza. Nessun senso di colpa, solo estasi che penetra nei tuoi occhi.
Si fece seria, e dalla tasca estrasse la mano tremante.

Un suono cigolante accompagnò lo scattare di un coltellino a doppio manico. Non potevo crederci mi stava minacciando. Strinse l’oggetto con entrambe le mani, perché tremava instancabilmente. Lo avvicinò al mio viso. Chiusi gli occhi, non serviva a niente opporre resistenza. Sarei solo finito con un taglio alla gola. Che forse sarebbe stato meglio.
Alzai le mani in cui impugnavo una mazzetta misera. La prese in fretta e la ficco nella borsa poi si avvicinò al mio orecchio. Strinsi le palpebre.

-Sono pochi, cazzo troppo pochi!- la vidi avvicinarsi con il coltello alla mia spalla. Il tremolio si era affievolito. E spingeva con più enfasi sul’osso sporgente del torace in vista dalla camicia.
Schietta mi tagliò appena, i suoi occhi fuggivano dai miei e dalla ferita. Quando vide il coltello con quel piccolo alone rossastro parlò, sempre al mio orecchio.

-so che ne hai altri, dove?-
-una cassetta rossa, nell’armadio-

Confessai troppo sfinito per continuare. In quella cassetta tenevo i soldi per le emergenze, nel caso non mi avessero
pagato lo stipendio o qualcuno mi avesse derubato. Corse prima con gli occhi e poi con le gambe verso la stanza, ne usci con la scatola in mano. La mise nella borse con il coltellino.

-Scusa-

Disse guardandomi negl’occhi.
I suoi morti, cerchiati da due abissali fossati.
I miei pieni di pena per quello pseudo umano che mi trovavo di fronte.
Abbassai la testa, chiudendo il primo bottone della camicia.
Avrei voluta aiutarla con tutto il mio cuore, ma la mia testa aveva tutte le ragioni, era solo una falsa ipocrita.


Angolo autrice
Salve a tutte voiiiiii, siete felici che ho postato il capitolo, era un pò che non aggiornavo, ma non riuscivo proprio a renderlo completo, spero che vi piaccia. Si scoprono un po di cose sul lato 'oscuro di harry'.non riesco piu a inserire le immagini, se qualcuna di voi sa un modo per metterle e me lo scrivesse in un commento, mi farebbe un favorissimo Ditemi voi che ne dite :D un bacione :*
  
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