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Autore: Seekerofdreams_    25/09/2013    14 recensioni
Never ever give up è la storia di una ragazza che vive di musica, libri e scrittura.
Combatte contro qualcosa più grande di lei, ma non si arrende mai, ha imparato che bisogna lottare a denti stretti per ottenere qualcosa e vivere e ci riuscirà, grazie alla musica e forse, grazie anche a un paio di occhi color cioccolato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 22






"Il problema non è il problema.
Il problema è il tuo atteggiamento rispetto al problema. Comprendi?”
 Jack Sparrow








Ripasso mentalmente tutte le cose principali studiate ieri, 
rileggo gli appunti presi a lezione nella vecchia scuola 
e ripeto a bassa voce come introdurre la letteratura inglese, 
sorrido ripensando a Zayn e ai ragazzi e non mi accorgo del ragazzo al mio fianco.

“Ansia?” dice Jake e io salto sul posto.
“Non lo fare mai più!” dico fulminandolo con lo sguardo.
Se c’è una cosa che odio è questa, quando sono immersa nel mio mondo nessuno deve disturbarmi 
o almeno se proprio è necessaria la mia presenza, non mi devono far spaventare.
“Oh, come siamo nervose di prima mattina!” borbotta 
poggiando sul banco la sua borsa e sedendosi al mio fianco.
“Io non sono nervosa per niente” dico tornando a sfogliare le pagine del mio quaderno.
“Mm, interrogazione, giusto, me n’ero dimenticato!” dice sorridendo.
“Shh, devo ripassare” dico facendo segno con la mano di stare in silenzio.
Non mi ricordo niente, stringo i capelli con le mani e sbuffo, 
cercando di ricordare tutto, fisso le pagine ma le parole si confondono tra loro.
“Oddio, basta, vieni su” dice Jake al mio fianco.
Si alza e mi prende per mano trascinandomi fuori dall’aula, 
cerco di divincolarmi ma lui aumenta la presa sulla mia mano.
“Quello che stavi facendo non ti porterà a nulla, 
prima di un’interrogazione ci vuole svago, ricordatelo, 
devi liberare la mente!” mi dice uscendo in giardino.
“Jake davvero, non mi ricordo niente” dico sbuffando.
“Ovvio hai fuso il cervello, andrai bene, fidati, 
ti faccio vedere qualcosa d’interessante!” dice sorridendo.

Lo seguo in silenzio, lo vedo passare sorridente tra gruppi di ragazzi e ragazze che lo guardano, 
lui sembra non farci caso, ma io non posso non notare le loro occhiate.
“Perchè ci stanno guardando tutti?” chiedo.
“Oh, quelli? Lasciali stare, 
piuttosto concentrati sul campo d’atletica!” mi sorride indicando il campo dietro di lui.
Una squadra di ragazzi si sta allenando a calcio, ridono e scherzano tra di loro, 
giro lo sguardo verso Jake e lo vedo sorridere e in un mondo tutto suo.

Jake mi piace, non è il gay che tutti si aspettano, 
quello dai colori eccentrici e dalle manie di protagonismo, 
Jake è un ragazzo semplice, anche un pò duro visto dall’esterno 
eppure in quel momento sembra una ragazzina innamorata.
“Chi è?” chiedo.
Lui si gira a guardarmi e poi si gratta la nuca pensieroso.
“Prometto di non dirlo a nessuno!” dico baciando le mie dita in segno di giuramento.
“Il numero 12, Jason!” sorride.
Sposto il mio sguardo sul campo e cerco il ragazzo nella mischia, 
lo trovo quasi subito, effettivamente si fa notare nella mischia.
“Lui è gay?” dico con una voce incredula.
Jake mi fulima con lo sguardo e io alzo le mani in segno di difesa.
“Scusa, è che è bello davvero, mi complimento per i gusti!” dico sorridendo.
Lui scuote la testa divertito e poi mi porta via.
“Non lo sa nessuno immagino” dico spezzando il silenzio creatosi tra noi.
“No, tutti avrebbero la tua reazione!” dice alzando le spalle.
In quel momento mi sento davvero una stupida, 
incosapevolmente ho ferito i sentimenti di quel ragazzo, 
viviamo in un mondo basato su stereotipi, pregiudizi stupidi 
e anche se cerco di non farci caso mi ritrovo a farmi condizionare, 
non perchè lo voglio semplicemente perchè è così che ci hanno insegnato a pensare, 
ci hanno inculcato fin da piccoli un modo di pensare, 
un modo di vedere le cose e se ci si presenta qualcosa di diverso 
ci facciamo mille problemi sopra.
Ad esempio no, in Scozzia gli uomini indossano il kilt, 
ed è una cosa del tutto normale, vi immaginate se un italiano si presenta 
a lavoro con una gonnellina addosso?
Lo prenderebbero in giro a vita purtroppo, perchè siamo fatti così, 
ogni posto ha una sua cultura, dobbiamo solo aprire gli occhi 
e ampliare il nostro modi di vedere.

“Mi dispiace, davvero! Non volevo offenderti o farti preoccupare, 
sono contenta per te, se quel ragazzo ti rende felice spero che riuscirai a vivere 
la tua storia alla luce del sole!” dico poggiando una mano sulla sua spalla.
“Lo so che non l’hai fatto in mala fede Sere, è solo che sono stufo! 
Quelle persone mi guardavano prima per un motivo, io prima...” inizia a dirmi,
ma veniamo interrotti dal suono della campanella.

Spalanco gli occhi preoccupata. 
L’interrogazione.

“Dai calma, andiamo su, ne parliamo dopo!” dice sorridendo.
Corriamo verso l’aula, che ovviamente è dall’altra parte dell’edificio.
La porta è già chiusa, prendo un bel respiro e busso.
“Signorina la stavo aspettando” dice la professoressa.
“Ma se è entrata cinque secondi fa” borbotta a bassa voce Jake mentre ci sediamo.
Io non rispondo, aspetto la fine dell’appello e mi preparo all’interrogazione.

***

“La uccido” dico uscendo da scuola seguita da Jake.
“Ancora pensi all’interrogazione? L’hai fatta quattro ore fa!” ride.
“Si Jake, ma l’hai vista? No dico, hai visto che domande del cavolo mi ha fatto?” borbotto.
“Ma hai saputo rispondere no?” mi dice scendendo le scale.
“Si, che c’entra, però ce l’ha con me, sicuro!” borbotto.
Alla fine mi ha messo un otto, dalla faccia che ha fatto scrivendo non voleva affatto darmelo 
ma ho risposto a tutte le sue domande e sinceramente meritavo di più, ma vabbè, ci accontentiamo.
La vibrazione mi avverte dell’arrivo di un nuovo messaggio.


“Piccola che ne dici se ti vengo a prendere?
 Parcheggio all’angolo dietro la scuola! 
Mangiamo tutti insieme da voi!”



Sorrido leggendo il messaggio, voglio passare un pò di tempo con lui,
 inizio a digitare la risposta ma il mio sguardo si sofferma su Jake. 
E’ triste, si vede.
“Senti, ti va di mangiare qualcosa insieme così parliamo?” dico fermandomi in cortile.
“Avrai da fare sicuramente con il bel Liam, no?” dice sorridendo.
Dai suoi occhi leggo il bisogno di confidarsi con qualcuno, il bisogno di evadere un pò.
Jason passa accanto a noi ridendo con una ragazza, il mio amico abbassa lo sguardo e io so cosa fare.


“Ti aspetto lì amore, porto un amico!”


Invio il messaggio e sorrido a Jake.
“Mi fai paura!” dice alzando un sopracciglio.
“Non devi avere paura, fidati di me!” dico.
Lo prendo per mano e inizio a correre in direzione opposta alla fermata dell’autobus.
“Dove stiamo andando?” dice seguendomi.
“Aspetta di girare l’angolo” dico ridendo.
“Oddio c’è un serial killer dietro l’angolo?” borbotta.
“Ma no scemo!” dico ridendo.
Corriamo ancora un pò e finalmente svoltiamo l’angolo, lo noto subito, 
è fuori dall’auto a scherzare con Louis, sento Jake fermarsi di scatto.
“C-che, c-hi, oddio!” dice coprendosi la bocca con una mano per non urlare.
Scoppio a ridere notando la sua espressione e così catturo l’attenzione di Liam e Louis.
Mi guardano un pò straniti mentre continuo a ridere in mezzo alla strada 
con un Jake praticamente paralizzato al mio fianco.
Lo prendo per mano e lo trascino verso l’auto.
“Non sono pronto psicologicamente a questo incontro” borbotta a denti serrati.
“Dai, sbrigati!” dico ridendo.
“Quant’è vero che mi chiamo Jake te la faccio pagare eh!” 
“Oh, che paura!”
“Ehi, io sono Jake Sparrow!” dice lui ridendo.
Capitan Jake Sparrow” sorrido arrivando vicino a Liam e Louis.
“Ciao ragazzi” dico abbracciandoli.
“Ciao piccola” mi sussurra Liam all’orecchio.
“Ciao simmietta” dice Louis ridendo.
“Poi me la spieghi questa! Comunque lui è Jake!” dico presentando il mio amico.
“Piacere di conoscerti” sorridono Louis e Liam.
“Oh, il piacere è tutto mio, fidatevi!” ride stringendo la mano ai due. 
Scuoto la testa divertita e saliamo in macchina.
“Com’è andata l’interrogazione?” mi chiede Liam.
Sto per ripartire con il resoconto dell’interrogazione, compresi insulti alla professoressa ma Jake mi blocca.
“Un’altra domanda ti prego o tra poco ti dirà le sue mille teorie sul perchè la prof ce l’ha con lei!” dice esasperato.
Liam e Louis scoppiano a ridere e io tiro una gomitata a Jake.
“E’ andata bene, ho preso otto” dico incrociando le braccia e guardando fuori dal finestrino.
“Eh dai non ti offendere” dice Jake.
“Preferivo quando stavi zitto” dico acida.
“Dai amore, stava solo scherzando!” dice Liam continuando a guidare.
Faccio per rispondere ma poi mi rendo conto di una cosa.
E’ la prima volta che mi chiama amore.
Sorrido come una scema e sento Jake ridacchiare.
“Meno male ci sei tu che la fai stare zitta!” dice a Liam.
“Ti ucciderà, sappilo!” borbotto.
Louis non smette di ridere, scuoto la testa e li lascio parlare di sport.
Fisso il mio cellulare, entro nei messaggi in arrivo e noto quelli di Abby, è tanto che non mi faccio sentire, 
non le ho detto quasi nulla di quello che è successo, 
la mia vita è cambiata radicalmente che ho paura a recuperare rapporti che avevo prima, 
so che lei non c’entra nulla, so che posso contare su di lei anche se è lontana, 
ma il problema è anche quello, sento la mancanza della sua figura, 
non vive la situazione pienamente come la vivono gli altri e non sono sicura che lei capisca i miei sbalzi d’umore,
 le mie paure e quant’altro.
Non so che fare, non so se scriverle, se risentirla, se spiegarle tutto o fare finta di niente.
Una spiegazione gliela devo ma ho paura della sua rezione.
Alzo lo sguardo e trovo quello di Liam nello specchietto, mi sorride.
Sorrido anche io di riflesso e mi concentro sulla conversazione.


Arriviamo in casa e presento Jake anche agli altri.
Lo vedo emozionato e un pò ansioso, ma piano piano riesce ad ambientarsi e parlare tranquillamente con i ragazzi.
“Posso farti una domanda?” dice Gemma rivola a Jake.
“Si, dimmi!” dice portando alla bocca un pezzo di carne.
“Hai un ragazzo?” chiede lei ingenuamente.
Vedo la faccia del mio amico cambiare colore, inizia a tossire e con lo sguardo cerca il mio aiuto, 
mi alzo e dopo averlo fatto calmare guardo Gemma.
“E’ complicato” dico al posto di Jake.
“Già, è complicato” dice abbassando la testa.
“Oh, scusa, io non volevo essere indiscreta, mi dispiace” dice Gemma mortificata.
“No, non ti preoccupare davvero!” dice lui tornando a sorridere.
Continuiamo a mangiare in silenzio, Liam mi guarda comprensivo.
“Il suo ragazzo non vuole fare coming out” sussurro al suo orecchio.
“Oh” dice pensieroso.
Lo fisso e mi rendo conto che io mi sto comportando come Jason, 
fingere di non avere una relazione per nascondere chi sono e non mi sta bene, perchè è da codardi,
 perchè faccio soffrire solo la persona che amo.
Prendo Liam per mano e lo porto in salotto sotto gli occhi sorpresi di tutti.
“Scusa” dico guardandolo negli occhi.
“Per cosa?” mi chiede.
“Per essere stata una stupida, tu non meriti questo, tu meriti che il mondo sappia di noi,
 ho pensato a me stessa senza pensare a te, mi dispiace, 
ho avuto paura di rivelare al mondo che sto male, ma la gente può parlare e dire quello che vuole, 
mi basta essere speciale per te!” dico sorridendo.
Mi guarda contento, mi accarezza dolcemente una guancia e poggia la sua testa sulla mia.
“Come fai a rendermi felice ogni giorno di più?” mi chiede stringendomi.
“Io non faccio niente!” dico giocando con la sua maglietta.
“Tu fai tutto e non te ne rendi conto, può sembrarti una cosa sciocca quella che hai detto ma non lo è, 
ogni giorno mi insengi ad affrontare i problemi e ogni giorno mi fai innamorare di te, 
mi sorprendi, quando credo di conoscerti, di aver capito come ragioni, di aver capito il tuo modo di pensare, 
arrivi e boom, fai qualcosa che non mi aspetto, dimmi come fai ad essere così!” sussurra sui miei capelli.
“Ti amo Lee, ti basta come risposta?”
“Mi basterà sempre, amore!” sorride.
Lo bacio dolcemente e lui ricambia subito, senza aspettare, 
si impossessa della mia bocca come fosse la sua unica fonte d’acqua in un deserto e io faccio lo stesso, 
perchè vivere in funzione di una persona è qualcosa di stupido,
ma vivere per qualcuno è tutta un’altra storia.
Vivere per qualcuno ti riempie l’anima.



Veniamo interrotti dai rumori provenienti dalla cucina.
“Niall cavolo metti giù quei dolci” urla Harry e noi scoppiamo a ridere.
“Andiamo di là” ride Liam prendendomi per mano.
“Avete finito di baciarvi?” dice Louis.
“Si Lou, ora ho bisogno del mio amico!” dico prendendo Jake e trasinandolo in camera mia.
Sorrido a Liam e mi chiudo nella mia stanza.
“Cavoli è spettacolare!” dice Jake sedendosi sul letto.
“Non cambiare discorso, io e te dobbiamo parlare!” dico sedendomi al suo fianco.
“Va bene, va bene! Io ci avevo provato!” ride.
Mi sistemo meglio e aspetto il suo racconto.



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Scusate se è più corto del solito ma dovevo interrompere qui u.u
Sono cattiva, lo so!
Molte sanno quello che è successo, avevo pensato di smettere di scrivere 
ma poi riflettendo da persona matura ho capito che è una cavolata, 
la darei vinta solo a quelle che hanno rubato le mie storie!
Detto questo.... Ma tipo Jake paralizzato? L’ho adorato ahaha
La scena tra Liam e Sere è diabetica lo so ç_ç
C'è un piccolo ritorno di Abs (Hai visto Sel? xD)
e.... non si nota che amo Jack Sparrow vero? xD
Non so che dire... Mmm, spero di avervi soddisfatto :D
A presto!
   
 
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