Serie TV > Doctor Who
Segui la storia  |       
Autore: Trich    25/09/2013    6 recensioni
Motivi per cui il quartiere di Rose Tyler e del suo strambo fidanzato
corse il rischio di restare disabitato.

Solitamente non sono una fan di Ten 2.0, ma questa raccolta mi stava chiamando da un po'. Da ieri mattina, in realtà. Ma sono una persona piuttosto impulsiva. Non ho idea di quando aggiornerò, ma essendo un'insieme di one-shot, non c'è il problema dell'ansia. Yeah.
Green Lane numero 17, l'indirizzo di Rose e del Dottore nell'universo parallelo.
Fluff, credo, e scene idiote, di sicuro. Yeah di nuovo.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10 (human), Rose Tyler, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Sai perché la gente
non compra caffettiere invisibili?”
 
 
Rose osservò la brioche con un senso di tradimento crescente. Era seduta a gambe incrociate sulla sedia, ed i muscoli dei polpacci iniziavano a formicolare. Ma non era abbastanza sveglia da distogliere lo sguardo dalla menzognera immagine ritratta sulla plastica (una brioche appetitosa e piena di cristalli di zucchero, totalmente diversa dall'ammasso di pasta che teneva in mano), figuriamoci se riusciva a snodare gli arti da sotto il tavolo.
E non si era neppure potuta fare una cavolo di tazza di caffè decente.
La porta dietro di lei si aprì, ma lei continuò a darle le spalle perché a) aveva sempre trovato che i cattivi che entravano in scena di spalle erano sempre i più forti, e b) era complicato voltarsi con le gambe incastrate.
“Buongiorno,” fece il Dottore entrando nel suo campo visivo. Doveva essersi alzato da un po’, perché le maniche della giacca bianca erano già sporche di polvere gialla, quella che il corallo che la TARDIS aveva iniziato a produrre da qualche giorno. Era un buon segno, a quanto pareva.
“’Giorno”.
Il Dottore si voltò verso di lei con le mani gocciolanti di acqua della cannella. “Tutto bene?”
“Oh, sì. Solo un po’ stanca. Avrei voluto farmi un caffè”.
“Ah”.
Rose aspettò che lui notasse il suo tono, ma sembrò di nuovo perso nei suoi pensieri. Dopo un paio di minuti, si rese conto che proprio non aveva la minima idea di ciò che lei stava implicando.
“Dottore?”
“Sì?”
“Sai perché la gente non compra caffettiere invisibili?”
“Uh?” Il Dottore sollevò un sopracciglio, alzando lo sguardo dalle sue mani.
“Dicevo,” ripeté Rose, “sai perché la gente non compra caffettiere invisibili?”
“Perché non sono in commercio?”
Rose iniziò la complicata manovra per snodare le gambe. “Volevo dire, sai perché la gente, anche se in possesso di cacciavite sonici, normalmente non modifica le caffettiere in caffettiere invisibili?”
Il Dottore sollevò le spalle, smarrito.
“Perché poi la gente perde la caffettiera. E poi la gente non può farsi il caffè”.
Un lampo di comprensione passò negli occhi del Dottore. “Oh!”, esclamò. “Oh! Sai benissimo che basta usare il cacciavite!” Tastò le tasche dei pantaloni e tirò fuori quello che Rose ultimamente aveva soprannominato l’Aggeggio Infernale. “Ecco, vedi? Basta fare così… ecco, forse…” Lo punto a giro per la stanza come una bacchetta magica e poi lo fece tamburellare contro il palmo della mano.
La sospirata caffettiera non apparve.
“Oh, be’, sarà in un’altra stanza. La caffettiera, dico. Può darsi che tu l’abbia spostata senza volerlo. La ritroveremo. Mmh.”
Rose appoggiò la faccia contro la mano libera e sospirò.
 
Qualche ora dopo il Dottore era chino sul corallo, nel giardino. Quando Rose si avvicinò alle sue spalle, con un tovagliolo in mano, stava mormorando parole in Gallifreyano.
“Biscotto?”
Il Dottore sussultò leggermente e si voltò verso di lei. “Cosa?”
Rose gli porse uno dei biscotti avvolti nel tovagliolo, dopo averne preso uno per sé. “Sono buoni. E sono alla banana. In teoria. Non sanno molto di banana”.
Il Dottore sollevò le mani sporche di polvere gialla e, dopo un attimo di ragionamento, prese il biscotto con i denti. “’Azie”, mugugnò, masticando.
Rose si sedette a gambe incrociate sull'erba e posò la testa sulla sua spalla. Indicò il corallo con un cenno della mano. “Come sta?”
“Tra quattro mesi -diciassette settimane, più o meno- dovrebbe iniziare a prendere la forma di una TARDIS. E fra sei mesi, ecco, dovrebbe essere pronta”. Sorrise.
Lei ricambiò il sorriso, facendo spuntare la punta della lingua fra le die file di denti. “Non vedo l'ora”.
Il telefono squillò in quel momento, ed il Dottore era sicuro che si trattasse di Jackie Tyler, il cui rilevatore di onde di tensione doveva essersi attivato. Con un sospiro (e probabilmente la stessa idea in mente) Rose si alzò, cercando di togliere il terriccio dai pantaloni.

“Che cos’è quello?”
Il Dottore si voltò verso il lato opposto a quello verso il quale Rose si stava allontanando. Tra una stecca bianca della staccionata e l'altra spuntava la faccia di un bambino.
“Quello cosa?”, domandò il Dottore, spaesato.
Il bambino si mise in punta di piedi. “Quello”.
“Richard!”
Una donna si avvicinò a passo svelto. “Richard! Vieni qui! Smettila di dare fastidio al signore!”
Il Dottore, sollevando la testa per guardarla, fece un rapido cenno con la mano. “Oh, no, nessun disturbo. Nessun problema.”
“Lo scusi. Richard, chiedi scusa al signore”. La donna sembrò non averlo sentito.
“Mi dispiace. Che cos'è quello?” Indicò il corallo con una mano paffuta.
“Quello? Quella è, uh, una macchina del tempo. La sto facendo crescere in giardino, così poi ci potrò viaggiare. Splendido, no?”
Il bambino -Richard- sgranò gli occhi. “Davvero?”
“Certo. Non dico mai bugie, io”.
Fooorte!”
La madre del bambino fece un sorriso tirato. “Saluta il signore, Richard.”
“Ma ha una macchina del tempo!”
“Scommetto che lo stai disturbando molto, Richard. Avrà da fare con la macchina del tempo, non credi?”
Il Dottore scosse la testa. “Oh, no, davvero, nessun-”, iniziò. Poi colse lo sguardo della donna. “Oh, ecco. Sì, in effetti, dovrei proprio andare, Richard. Sai, le macchine del tempo sono un po' difficili da sistemare, dovrei proprio andare a fare un paio, ehm, di calcoli, sì, calcoli del tempo. Calcoli sul tempo. Calcoli sul tempo per la macchina del tempo, sí”.
“Oh”. Il bambino sembrava ammirato. “A presto, allora!”
La madre di Richard iniziò ad avviarsi sul marciapiede, ed il Dottore si alzò in piedi barcollando un po'. Nel bel mezzo di una frase, mentre stava a sua volta salutando il bambino, inciampò in qualcosa.
Clang.
Si chinò a terra, tastando il terreno davanti alle sue converse. Dopo un attimo di smarrimento, afferrò qualcosa di metallico ed invisibile, che tintinnava al minimo movimento. “Rose!”, chiamò, istintivamente. “Ho trovato la caffettiera! La caffettiera invisibile! Era in giardino! L'avevo detto, io, che l'avremmo ritrovata!”
Si rese conto solo in ritardo dei passi frettolosi che si allontanavano.
“Richard, vieni”, disse la donna tirando il figlio per la manica. Il bambino si voltò un'ultima volta verso il Dottore.
“Quel signore è strano”.

Fu da quella sera che al lupo cattivo ed all’uomo nero, tra le persone da evitare nelle storie della buonanotte di Richard Tatler si aggiunse lo strambo tipo del 17 di Green Lane.
 


Bonjour à tous!
Incredibile ma vero, ho postato.
La storia non ha un filo vero e proprio. Uhm. Però mi diverto. E l'incipit mi è venuto in mente mentre facevo colazione, mangiando indovinate cosa? E non ho potuto abbandonarlo.
Credo che questa sia la cosa più fluff che io abbia mai scritto. Il 'mai' comprende solo l'ultimo periodo. Non comprende le vecchie storie che potete trovare in fondo alla mia pagina EFP. Le tengo solo perché mi dispiace gettarle e perché ogni tanto mi poace andare a stupirmi vedendo che hanno delle recensioni. Mah.
Alloooora.
Indovinate chi è che sclera per il conto alla rovescia del cinquantesimo?
Io!
Ah, a proposito, volevo postarvi un fumetto sul Dottore e Rose che mi aveva fatto morire, ma non lo trovo più.
Quindi vi posto questa canzone che oggi mi ha fatto annegare nelle mie stesse lacrime.

Link carino .
Bene, a presto, e grazie mille a chi ha recensito la scorsa one-shot.
...
I don't wanna go.
(feels gratuiti, feels gratuiti gente)


 
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: Trich