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Autore: Prince Lev Swann    25/09/2013    3 recensioni
La lettera che Silente scrive ai Dursley e la loro reazione raccontate da me.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Petunia Dursley, Vernon Dursley | Coppie: Petunia/Vernon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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Cara signora Dursley,

è mio difficilissimo compito doverla informare di una grande perdita. Durante la scorsa notte, sua sorella Lily e suo marito James Potter sono stati assassinati, vittime della malvagità di un uomo che nella comunità magica è noto con il nome di Lord Voldemort. La buona notizia è che il loro figlio Harry Potter è sopravvissuto e che il loro assassino è temporaneamente scomparso. È importante sapere come è successo. È stato l’amore. Lily Potter si è sacrificata per lui, il suo amore ha salvato il piccolo Harry e ha sconfitto Voldemort, rendendolo più morto che vivo. Ma Voldemort tornerà e ovviamente farà di tutto per ucciderlo. Poi ci sono i suoi seguaci, tanti, ancora in libertà, feroci e pericolosi. Le devo chiedere di accogliere il bambino. Di Crescerlo, nutrirlo e, possibilmente, di trattarlo come se fosse suo figlio. Lei possiede il sangue che l’ha salvato. Finché Harry potrà chiamare casa il posto dove lei vive sarà al sicuro. Si ricorda la lettera che mi mandò molto tempo fa? Questa è la sua occasione. La sua occasione per dimostrare che anche lei può compiere magie. Naturalmente invito suo marito Vernon Dursley a fare lo stesso. Buona fortuna.

Albus Silente.

Nonostante la lettera non fosse molto lunga, Petunia Dursley ci mise molto tempo a leggerla. Non assorbì subito le informazioni. Quando la finì, senza che lo volesse, una lacrima scese sui suoi zigomi appuntiti. E così erano morti. Sua sorella era morta. Era morta senza che avessero mai davvero fatto pace. Ovviamente non l’era mai piaciuta come persona. Non le piacevano quelli come lei. Ma non aveva mai desiderato questo. Prese il fagotto dove un bambino di un anno era avvolto, profondamente addormentato, e lo portò dentro insieme alla lettera. Cosa avrebbero fatto? Cosa avrebbe detto Vernon? Non avrebbe voluto uno di quelli in casa. E poi avevano già un bambino piccolo da crescere… Ma che stava pensando? Non poteva abbandonarlo. Non era tanto per quello che aveva scritto Silente, ma non poteva. Che razza di persona era? Poi osservò attentamente la fronte del bambino. C’era una cicatrice a forma di saetta. Davvero brutta, pensò. Se davvero quel bambino era in pericolo, come poteva lasciarlo a un orfanotrofio? Solo lei, secondo Silente, poteva proteggerlo. E così glielo aveva scaricato addosso con una lettera… Almeno poteva venire di persona… No, certo che non poteva. I vicini cosa avrebbero detto vedendoli in simili compagnie?

- Che se lo riprenda. Non possiamo tenerne un altro. E soprattutto non uno come loro. - disse Vernon quando lei gli mostrò la lettera. Come si era aspettata, la reazione di Vernon fu di intolleranza assoluta.

- No - mormorò Petunia.

- No? -

- Hai letto la lettera. Solo io posso proteggerlo. Non ho intenzione, se muore, di portarmi questo peso per tutta la vita. E comunque sarebbe crudele. -

Alla fine, anche se con riluttanza, Vernon acconsentì.

Certo, Petunia l’avrebbe cresciuto, ma non l’avrebbe trattato come suo figlio. Sarebbe stato ingiusto ni confronti di Dudley.

   
 
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