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Autore: ElenaDobrevSomerhalder    25/09/2013    1 recensioni
[IN REVISIONE]
Una storia dove i personaggi andranno al College in altre città, incontreranno nuove persone e, ovviamente, nuovi pericoli. Fino alla 3° stagione segue la serie TV.
Prima parte di una trilogia.
AMBIENTAZIONE TEMPORALE: alla fine dell'estate che segna il passaggio al College (5° stagione)
AMBIENTAZIONI GEOGRAFICHE: Mystic Falls, Durham, Los Angeles
PERSONAGGI PRINCIPALI: Elena, Damon, Stefan, Caroline, Bonnie, Nuovo Personaggio
PERSONAGGI SECONDARI: Klaus, Rebekah, Matt, Meredith, Jeremy, Tyler, Elijah, Kol, Katherine, Nuovi Personaggi
COPPIE: Damon/Elena, Stefan/Elena, Klaus/Caroline, Matt/Rebekah, Stefan/Meredith, altre nuove coppie
CAPITOLI: 22
ESTRATTO DAL 2° CAPITOLO:
Ad Elena venne in mente di prendere dei fiori dal vasto giardino attorno al loft[...].
Quando ne raccolse una busta piena [...] si voltò per tornare dentro, ma si ritrovò Damon davanti.
«Ti sei lasciata sfuggire il fiore più bello di tutto il giardino. Tieni.» le disse senza nascondere un doppio senso nella frase, porgendole una stupenda rosa rossa.
«Non volevo ferirmi con le spine.» gli rispose a tono Elena.
«Basta toccare i punti giusti.» continuò sull'onda dei significati nascosti Damon, prendendole la mano e facendole appoggiare il pollice e l'indice dove la rosa non aveva spine.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Your Love Saved Me - Chapter 11 - Part 2

Capitolo 11 -



Il mattino dopo Alyssa si risvegliò tra le braccia di Damon, e non poté fare a meno di ammirarlo in tutta la sua bellezza. Era perfetto, e ora che stava dormendo con l'aria tranquilla e spensierata di un bambino, sembrava decisamente un angelo sceso in terra.
La ragazza si sentì accarezzare i capelli, e poco dopo il vampiro aprì lentamente gli occhi.
«Buongiorno, meravigliosa piccola mia.» le sussurrò dolcemente.
L'umana sorrise arrossendo appena, lo baciò dolcemente e poi rispose al saluto: «Buongiorno, tesoro».
Si coccolarono per un po', poi Damon sparì per un minuto e ricomparì con un vassoio pieno di squisite bontà. I due fecero colazione a letto, ridacchiando e scherzando, poi si fecero una doccia assieme, e infine, una volta vestiti, andarono giù in salotto. Alyssa si stava dirigendo verso la cucina, ma il vampiro, intuendo cosa stesse per fare, la bloccò: «Ah-ah, oggi non si studia, è festa!».
La ragazza rimase immobile, confusa dalle parole del moro.
«So che in Italia non si festeggia, ma qui è il Giorno del Ringraziamento, per cui diventa festa anche per te.» le spiegò, poi aggiunse: «Quindi, Buon Giorno del Ringraziamento, piccola» completando il tutto con un bacio.
L'umana lo ringraziò e ricambiò l'augurio, poi gli chiese: «Quindi cosa si fa nel Giorno del Ringraziamento?».
«Si mangia, soprattutto, ma si va anche a vedere le parate, e si sta in famiglia. Tutte cose che quest'anno dovremo saltare, mi sa, visto com'è la situazione. Maledetti elfi…! Mi dispiace tanto Aly, avrei voluto festeggiare con te quest'anno proprio per farti vivere quest'esperienza nuova…» rispose tristemente il vampiro.
«Oh, ma non ti devi preoccupare. Sarà per il prossimo anno!» gli disse la ragazza facendogli l'occhiolino.
Damon le stava ancora parlando, ma lei non lo stava più ascoltando: una nuvola di luce stava comparendo di fronte a loro, e lei s'incantò a guardarla, eccitata ma allo stesso tempo timorosa. Il vampiro non aveva capito cosa stesse succedendo, vedeva solo la sua ragazza incantata a guardare un punto nel vuoto, e si preoccupò. Ma quando Alyssa urlò «Bonnie!» e corse incontro a quel punto immaginario, Damon capì cosa stava succedendo: la strega era tornata da loro, spiritualmente almeno.
«Ciao Alyssa!» disse la strega all'umana, che preoccupata le chiese come stava dopo l'esperienza del giorno precedente.
«Sto bene, sto consumando molte energie ultimamente ma adesso non mi sento affatto debole, credo di essere diventata molto più forte da quando il professor Shane ha iniziato a insegnarmi le sue tecniche. E voi come state, vi siete ripresi dallo spavento di ieri?» chiese la strega.
«Sì, direi proprio di sì.» rispose la ragazza, arrossendo visibilmente in volto mentre pensava alla nottata passata.
«Perfetto, perché son venuta qui per darvi questo» disse la strega, poi roteò la mano e su di essa comparve una busta da lettera «Dentro ci sono due biglietti, e due collane a cui ho fatto un incantesimo di protezione particolare: vi basterà indossarla, infatti, e attorno a voi avrete un'aura protettiva. Quella di Damon ha un ciondolo di diamante nero, la tua invece di malachite.».
«Grazie Bonnie! Ma noi rimarremo in casa, non ti devi più preoccupare, abbiamo imparato la lezione.» spiegò l'umana, che non aveva compreso il gesto dell'amica.
«Oggi non potete restare qui…sai che giorno è, giusto?» chiese la strega, e l'umana annuì, «Allora saprai che si festeggia in famiglia o con gli amici più stretti. E invece siamo tutti divisi, chi a Mystic Falls, chi a Los Angeles, e voi qui. Così ho pensato che fosse il momento di tornare tutti a Mystic Falls, nella nostra città, almeno per un paio di giorni, per festeggiare a casa. Ma…cerca di dire il meno possibile a Damon, voglio che sia una sorpresa, e non lo sarà solo per lui: a Caroline e gli altri non ho detto che sareste venuti anche voi! Per cui, tra un'ora andate a prendere l'aereo con i biglietti che vi ho fatto, ci vediamo dai Lockwood, Damon saprà portarti fino a destinazione!» disse tutta euforica la strega.
«Grazie Bonnie, grazie davvero!» disse l'umana abbracciandola. Quando si staccarono la strega sorrise, e un istante dopo era già svanita nel nulla.
Alyssa aprì la busta e prese la collana di Damon: aveva un ciondolo di diamante nero a forma di moneta impreziosito da alcuni zirconi azzurri disposti a raggiera, il tutto avvolto da un anello d'argento. Aprì il gancetto e si avvicinò al vampiro, gli fece cenno di girarsi e gliela allacciò attorno al collo. Poi prese anche la sua collana, abbastanza simile all'altra come stile: il ciondolo tondo di malachite era infatti avvolto da zirconi bianchi incastonati in un anello d'argento. Stava per aprire il gancetto, quando il vampiro gliela sfilò dalle mani con un sorriso per mettergliela lui stesso: le scostò i capelli da un lato passandoci sopra la catenina, richiuse il gancio dietro al collo e le rimise a posto i capelli facendoli svolazzare intorno al viso, mentre l'ammirava dolcemente.
«Ehm, comunque abbiamo trovato cosa fare per oggi…» gli comunicò la ragazza, ricordatasi di quel che dovevano realmente fare, mentre agitava la busta davanti a lui.
«Cos'altro ci ha portato la streghetta?» chiese riluttante il vampiro.
«Dei biglietti d'aereo. Partiamo tra un paio d'ore!» Alyssa era diventata euforica. Certo, non le dispiaceva affatto stare sola in casa con Damon, soprattutto ora che erano passati "al livello successivo", ma desiderava tanto rivedere le sue amiche, soprattutto se sarebbero state tutte insieme! Una lieve tristezza la colpì, quando si ricordò di Elena. Sperava che durante quei giorni che avevano passato divise, la ragazza avesse superato tutti i problemi che aveva avuto con lei.
«Ma se appena ieri ci ha vietato di uscire?! È impazzita?!» chiese perplesso il moro.
«Per questo ci ha dato le collane: ci proteggono. Non abbiamo tempo da perdere, corro a fare la valigia!» disse la ragazza scoccandogli subito dopo un bacio, e corse allegramente in camera.

Poche ore dopo Alyssa e Damon erano davanti a casa Lockwood. La ragazza era rimasta esterrefatta davanti a quell'enorme casa, così imponente, elegante e lussureggiante. I due stavano salendo la scalinata che portava all'entrata principale mano nella mano, e l'umana sperava che il vampiro non sentisse le voci dei loro amici venuti da Los Angeles per non rovinare la sorpresa che Bonnie aveva preparato per tutti. Appena furono davanti all'entrata, un elegantissimo Tyler aprì il portone e li invitò ad entrare con un solo cenno della mano, senza aprir bocca. La coppia ringraziò la gentilezza sempre a gesti come aveva fatto il padrone di casa, che intanto li stava accompagnando verso il salone. Quando giunsero in quella grande stanza videro una lunga tavolata, e attorno ad essa tutti i loro amici, che stavano chiacchierando a gruppetti.
Rebekah fu la prima ad accorgersi dei nuovi arrivati: il suo viso s'illuminò quando vide i due entrare nella stanza, e in un batter d'occhio fu affianco a loro; abbracciò affettuosamente Alyssa, e salutò velocemente Damon con un sorriso stampato in faccia. S'era affezionata all'umana, e seppur non lo desse a vedere, anche al vampiro nonostante in passato fossero stati nemici. Da quando aveva trovato l'amore con Matt, il suo mondo era cambiato: non era più la vampira impulsiva, vendicativa e piena di insicurezze e rabbia, era come rinata. Era semplicemente tranquilla, come se il mondo avesse smesso di vorticarle attorno e si fosse fermato per concederle quella pace che agognava da un millennio. Una lacrima solcò il suo viso, pensando ai fratelli che non erano lì con lei: Elijah e Kol. Erano rimasti in buoni rapporti dopo il caos della morte/non-morte di Elena e Klaus, ma loro avevano deciso di prendere strade diverse dall'ibrido e dalla bionda. Se fossero rimasti con loro, sapeva che si sarebbe sentita la più fortunata e felice vampira di tutti i tempi.
Una scherzosa gomitata di Caroline la ridestò dai suoi pensieri: «Bekah su, spostati! Non vorrai mica avere l'esclusiva anche su di loro?!» la canzonò giocosamente, riferendosi a Matt. Infatti, nonostante le due fossero diventate amiche e il loro sport preferito fosse andare a fare dello shopping sfrenato ogni volta che si vedevano, Rebekah preferiva che Caroline stesse a debita distanza dal suo ragazzo, visto il rapporto che avevano avuto in passato.
Nel giro di qualche minuto si erano salutati tutti, e Damon aveva presentato Alyssa a Jeremy, Liz Forbes, Carol Lockwood, e all'ospite speciale: Meredith. Quest'ultima non aveva alcun parente rimasto a Mystic Falls: i suoi zii infatti si erano trasferiti momentaneamente in altre città statunitensi per seguire le loro figlie in alcuni tra i college più prestigiosi, ed erano i soli parenti che aveva ancora in vita, ma con i suoi turni in ospedale non avrebbe potuto viaggiare per raggiungerli in quei giorni di festa.
«Ciao Alyssa, è un piacere conoscerti! Stefan mi ha parlato di te…e da quel che mi ha detto credo sia molto contento per te e Damon!» disse allegramente la Fell, poi si rivolse a Damon, con un tono più calmo: «E credo che anche Alaric lo sia».
Il vampiro sorrise appena, evitando lo sguardo delle due donne vicine a lui, mentre gli occhi divennero lucidi.
«Chi è Alaric?» chiese ingenuamente Alyssa.
Damon e Meredith si guardarono brevemente negli occhi, e si capirono al volo.
«Era…il migliore amico di Damon. Formavano proprio una bella squadra insieme. E io….ecco….ci stavamo frequentando prima che…se ne andasse…» cercò di spiegare la dottoressa senza sprofondare ancora nel dolore della sua perdita.
La ragazza rimase a bocca aperta, e ci mise qualche istante prima di riuscir a spiccicar parola: «Scusatemi, non avevo idea…».
«Shhh, non ti preoccupare, non potevi sapere.» la interruppe il vampiro, stringendola a sé, mentre Meredith si allontanava per dar loro un po' di privacy.
«Quando vorrai parlarne io ci sarò, non devi spiegarmi nulla adesso. Dimmi solo cosa posso fare.» gli sussurrò la ragazza, leggermente imbarazzata, mentre gli carezzava la schiena.
«Stai qui con me. Voglio solo questo.» le disse il vampiro, e avvicinò il viso al suo, baciandola poi dolcemente.
Rimasero in disparte per qualche minuto, baciandosi e coccolandosi, quando improvvisamente sentirono un urlo di gioia: Rebekah era corsa all'altro lato della stanza, dove erano appena arrivati Elijah e Kol.
La bionda si lanciò letteralmente tra le braccia di Kol, che ridacchiando la salutò con un «Ciao, sorellina!», mentre Klaus pian piano si stava avvicinando a loro, parlando in quel modo teatrale in cui solo lui riusciva ad esprimersi: «Quale grande gioia avervi con noi in questo giorno di festa, fratelli miei».
Mentre i fratelli si salutavano e Rebekah ormai piangeva dalla felicità, Bonnie si avvicinò ad Alyssa e Damon.
«Li ho fatti venire anche per voi,» sussurrò a bassa voce, poi continuò guardando la ragazza «per scoprire che cosa sei».
Ma ciò che aveva appena pronunciato la strega fece alterare il vampiro, che la portò a velocità vampiresca in un'altra stanza, probabilmente lo studio del Sindaco, lontano dall'udito di tutti quegli esseri sovrannaturali.
«Sei impazzita?!» sibilò adirato Damon.
«Io vi aiuto e questo è il tuo modo di ringraziarmi?» disse Bonnie cercando di non urlare, liberando il braccio dalla stretta del vampiro.
«Aiutarci?! Vuoi far scoprire a Klaus e famiglia cos'è Alyssa, e dici che vuoi aiutarci?!» disse il moro agitandosi sempre più, mentre andava avanti e indietro per la stanza, poi si passò una mano tra i capelli, chiedendo
aspramente alla strega: «Se dovesse essere un qualche genere di creatura che a loro interessa, cosa succederà?!».
«Non succederà nulla, Elijah mi ha dato la sua parola. Ci aiuteranno solo a capire qualcosa in più su di lei, senza aver nulla in cambio. Dopotutto loro hanno molta più esperienza e conoscenza di tutti noi messi insieme» disse la strega cercando di far ragionare il vampiro, che stava andando ancora avanti e indietro. Gli si parò davanti per bloccargli il passaggio, e gli parlò con tutta la sincerità che poteva: «Damon, fidati di me. Alyssa starà bene, e finalmente scopriremo cos'ha di speciale. Elijah e i suoi fratelli manterranno la parola data».
Il vampiro si prese un attimo per riflettere, poi bloccò Bonnie contro al muro, puntò il dito contro il suo viso e sibilò: «Streghetta, sappi che se dovesse succedere qualcosa ad Alyssa, me la pagherai amaramente. Chiaro?!»
Lei deglutì e annuì, e proprio in quel momento di silenzio i due si accorsero del fiatone di Alyssa, ferma sulla porta già da qualche istante.
«Damon…» mormorò
esterrefatta la ragazza, con lo sguardo fisso sull'indice di Damon puntato sulla strega.
«È tutto ok, stavamo solo ripassando le regole di sopravvivenza, vero streghetta?» disse Damon ancora alterato, poi si diresse verso l'uscita della stanza, sfiorando appena Alyssa: «Vado a prendere da bere».
La ragazza attese qualche istante, poi si avvicinò alla strega.
«Va tutto bene?» le chiese preoccupata. Non aveva mai visto Damon così arrabbiato!
«Sì sì, sto bene. In passato era anche peggio!» ironizzò la strega.
«Non parlavo solo di lui, anche se mi ha fatto prendere un colpo. Facciamo il conto: bilocazione ieri, bilocazione oggi, lo scontro con l'elfo, l'incantesimo alle nostre collane, e sono quasi sicura che tu abbia fatto la bilocazione anche per raggiungere i due nuovi arrivati come hai fatto con noi, e anche un incantesimo di protezione a questa immensa casa. Non starai…."giocando" un po' troppo con la tua magia, Bonnie?» chiese preoccupata la ragazza.
La strega sorrise appena, poi le rispose: «Per essere una novellina hai già capito molto, sei più sveglia di quanto pensassi. Ma, te lo assicuro, puoi stare tranquilla: come ti ho già detto prima, le tecniche che mi ha insegnato Shane mi hanno resa più potente e più abile nel gestire la mia energia. Sto benissimo, credimi. Tu, invece? Sei pronta per cercare di scoprire che cosa sei?».
«Sì, sono pronta, ma temo che Damon invece non lo sia. Se fossi una qualche creatura che non gli piace, cosa potrà succedere?» chiese titubante la ragazza.
«Non succederà nulla, Alyssa. Lui ti ama, e proprio per questo è preoccupato per te. Non si fida di Elijah, Klaus e Kol, e si lascia trasportare dalle emozioni, dando l'impressione di essere uno che sta per andare giù di testa, ma alla fine il più delle volte ha tutto sotto controllo. Credo che lui voglia scoprire più di noi ciò che sei, ma abbia solo una gran paura che i Mikaelson ti possano fare del male. Cosa che non succederà, Elijah mi ha dato la sua parola.» la rassicurò la strega.
«Puoi starne certa, Bonnie. Né io né i miei fratelli torceremo un solo capello a questa ragazza.» disse pacatamente Elijah, entrando nella stanza seguito da Klaus e Kol.
«Allora, quale sarebbe l'accordo? Mio fratello mi ha accennato che ti dobbiamo un favore, in pratica.» chiese l'ibrido.
Bonnie fece loro cenno di accomodarsi sul divano e le poltrone presenti nella camera, poi si appoggiò ad una scrivania in modo da vederli tutti, e iniziò a raccontare: «Abbiamo bisogno della vostra esperienza millenaria per scoprire la verità su Alyssa. Tu, Klaus, sai già di cosa si tratta avendotelo accennato ieri, per cui ora lasciamelo spiegare ai tuoi fratelli…».
«Con calma, strega.» esordì Damon, spuntando appoggiato sullo stipite della porta con due bicchieri in mano: uno colmo d'acqua, e l'altro con una rimanenza di bourbon. Si avvicinò ad Alyssa, e con un'aria molto più calma di qualche minuto prima le porse il bicchiere d'acqua: «Se non ti va di fare tutto questo adesso, possiamo rimandare la scoperta ad un momento migliore».
«No, tranquillo, meglio farlo subito. Prima so, meglio è.» lo rassicurò la ragazza, e bevve velocemente tutta l'acqua nel bicchiere.
Bonnie guardò i due in attesa di un cenno, e quando Damon annuì, lei cominciò a raccontare tutto ciò che era successo il giorno prima, aspettando poi i commenti dei Mikaelson.
Il primo a parlare fu Kol: «Beh, di sicuro è in qualche modo una strega» disse aprendo le braccia, come se fosse una cosa ovvia che nessuno aveva considerato.
Ma Bonnie era piuttosto scettica: aveva già avuto a che fare con altre streghe, e anche se ai tempi era inesperta, aveva percepito che erano come lei. «E allora com'è possibile che io non lo percepisca?» chiese a Kol, sperando avesse una risposta.
«Semplice: non sapendo gestire la sua magia, non riesce a trasmettertelo».
«E tu come fai a sapere queste robe da streghe?» chiese Damon con diffidenza.
«Amico, ho vissuto per molti anni insieme ad un gruppo di streghe, in una New Orleans appena nata, e, credimi, so molti dei loro segreti.» terminò Kol, guardando Bonnie con uno sguardo eloquente.
La strega rabbrividì appena, sentendo il peso dello sguardo dell'Originale puntato su di sé, per cui guardò gli altri fratelli e chiese: «E per quanto riguarda il sangue? Damon ha bevuto altre volte sangue di strega, ma non aveva lo stesso sapore».
«E soprattutto non saziava come invece ha fatto il suo.» aggiunse Damon, voltandosi verso Alyssa per controllare se volesse ancora andare avanti con le scoperte.
«Dovremmo assaggiarlo anche noi per poter dare una risposta a questa domanda.» disse diplomaticamente Elijah incrociando le mani.
Klaus si alzò e si avvicinò ad Alyssa, mentre gli occhi si riempirono di rosso e le vene al di sotto di essi gli si scurivano, ma Damon si fiondò tra di loro, ammonendo l'ibrido: «Non in questo modo» gli disse nel tono più freddo e autoritario che avesse mai avuto verso di lui.
Kol scoppiò a ridere, e schernì il vampiro: «Oh oh, e così il Salvatore è geloso!».
Damon lo trucidò con lo sguardo, anche se avrebbe preferito farlo con le sue mani, ma si focalizzò su Alyssa e lasciò perdere l'Idiota Originale. «Bonnie…forse è il caso di prendere qualche bicchiere…» disse controvoglia alla strega, cercando poi di rassicurare Alyssa.
Appena la strega ritornò con i bicchieri, Damon li prese e fece cenno all'umana di seguirlo in un'altra stanza: lì c'erano fin troppi spettatori che la mettevano a disagio.
Si ritrovarono così in quella che doveva essere la libreria dei Lockwood: tutto il muro era ricoperto di mensole piene zeppe di libri, e al centro della sala c'erano diverse poltrone e due divani dove potersi accomodare per leggere in tutta tranquillità.
Scommetto che Tyler ne avrà letti al massimo due, pensò sarcasticamente Damon osservando tutti quei libri. Si accomodò su uno dei divani, e fece cenno ad Alyssa di sedersi accanto a lui.
«Ehi…va tutto bene?» le chiese timoroso guardandola negli occhi.
«Sì, credo di sì.» gli rispose l'umana, senza ricambiare lo sguardo.
«Tesoro, non ti preoccupare, lascerò cadere solo qualche goccia. Non ti farò del male.» le promise il vampiro, stringendole la mano tra le sue.
Alyssa annuì, ma sembrava piuttosto titubante. Attese qualche attimo ancora, e poi si fece coraggio: «Posso chiederti una cosa?».
«Tutto quel che vuoi, piccola.» rispose il vampiro con un sorriso pieno di dolcezza.
«Baciami».
Damon rimase sorpreso dalla richiesta della ragazza: «Adesso?! Cioè, fosse per me ti bacerei in ogni istante, ma non vorrei che a momenti ci raggiungessero qua…».
«Se mi baci e poi…mi mordi…non sentirò dolore, anzi…» spiegò l'umana, arrossendo in viso.
Il vampiro annuì sorridendo, avendo capito cosa intendeva fare Alyssa, per cui si avvicinò dolcemente al suo viso, e la baciò. La ragazza dischiuse le labbra, e il bacio si fece più intenso. Damon scese sul collo della ragazza, riempiendola di baci. Sapeva che era un suo punto debole, e continuò a baciarla finché la ragazza non si abbandonò completamente al piacere. Scese così verso il polso, copre
ndo tutta la distanza di baci, poi la morse dolcemente, facendola gemere, e versò il liquido rossastro in tre bicchieri. Il vampiro le leccò la ferita, pulendola dal sangue in eccesso, poi si morse il polso e lo avvicinò alle labbra della ragazza: «Bevine un sorso, ti rimarginerà la ferita» le disse, e Alyssa seguì il consiglio, vedendo poi nel giro di qualche istante che la ferita era sparita dal polso. Si concessero un altro dolce bacio, e poi tornarono dagli Originari.
Damon porse i bicchieri ai tre fratelli, poi strinse Alyssa tra le sue braccia e insieme a lei e Bonnie attese i commenti.
Kol fu il primo ad esprimere la sua opinione: «Non sembra sangue di strega».
«No, niente affatto.» aggiunse Klaus scuotendo la testa, confuso.
«E di che cos'è allora?» s'intromise Bonnie, cercando di carpire qualcosa in più.
«Non è semplicemente umano, di sicuro.» le spiegò Kol sovrappensiero.
«Io credo di aver assaggiato qualcosa di simile in passato» disse Elijah, e tutti si voltarono a guardarlo.
«Credi o ne sei sicuro?!» chiese Damon, avvicinandosi a lui.
«È come se…non fosse puro… Come se fosse un ibrido…un mezzosangue…un incrocio…» disse Elijah, cercando la parola giusta.
«Ehi, la mia ragazza non è un cane!» lo ammonì Damon, ormai davanti a lui.
Elijah si alzò in piedi, trovandosi faccia a faccia con il moro, e ammise: «No, infatti è una strega sirena».


«Dove sono finiti i tuoi fratelli?» Tyler era ormai spazientito. Era già la quarta volta nel giro di qualche minuto che faceva la stessa domanda a "Barbie Klaus", ma la bella Originale gli rispondeva vagamente, mentre sua madre lo spingeva a cercarli. La tavolata infatti era ormai piena di cibo squisito pronto per il pranzo di festa, e la signora Lockwood non voleva ritardare di molto il pranzo, ma nemmeno iniziarlo senza tutti i presenti.
«Ti ho detto che torneranno a momenti!» rispose alterata la vampira, fulminando con lo sguardo l'ibrido.
«Si sta facendo tardi. Io vado a cercarli.» la informò il moro, e si voltò incamminandosi fuori dalla stanza, ma Rebekah gli si parò davanti.
«Tu non vai da nessuna parte! Arriveranno presto.» sibilò la bionda, cercando di chiudere lì il discorso.
«Senti, Rebekah, vuoi dirmi cosa c'è sotto o devo scoprirlo da solo?» le sussurrò il moro a qualche centimetro dal viso, e la vampira rabbrividì: s'immaginò subito come si sarebbero arrabbiati i fratelli se nel bel mezzo della loro "riunione" con Damon, Alyssa e Bonnie fosse arrivato Tyler a disturbarli.
La biondina fece così segno a Tyler di seguirla fuori da quella stanza, e si avviò verso il portone, fermandosi davanti ad esso.
«Allora?» chiese impaziente l'ibrido.
«Senti, aspetta ancora un po'… Dovevano parlare di qualcosa di abbastanza serio con Bonnie, Damon ed Alyssa, son sicura che arriveranno a momenti, non è nulla di grave…» prese tempo l'Originale.
«Mmmh…serio ma non grave? Beh, a me non interessa. Serio è avere tua madre che ti assilla da un quarto d'ora perché vuole che tutti si mettano a tavola e invece un gruppetto si è andato a fare i cavoli suoi in giro per casa tua!» rivelò Tyler, facendo scoppiare a ridere Rebekah.
«Da quando un ibrido teme una semplice umana?» chiese divertita la bionda, incrociando le braccia.
«Da quando quell'umana è mia madre. Lo sai che son capaci di tutto quando si tratta di punire i propri figli…» sussurrò il moro, con uno sguardo eloquente.
«Ok, va bene… Ma andrò io a cercarli.» terminò Rebekah, iniziando ad allontanarsi.
«Cerca di non sparire anche tu!» la canzonò Tyler, e tornò nella sala da pranzo.

Damon, Bonnie, Klaus e Kol, molto sorpresi dalla rivelazione, avevano gli occhi puntati su Alyssa, chiedendosi se la teoria di Elijah fosse vera o meno. La ragazza però stava osservando una sola persona: Damon. Il suo sguardo era pieno di dubbi ed incredulità, e continuava a fissare il vampiro come se ora lo temesse.
Klaus si alzò e pian piano si avvicinò alla ragazza; la squadrò dalla testa ai piedi, e cercò di "annusarla" senza avvicinarsi troppo.
«Quindi è per questo che le sirene ci temono…» pensò ad alta voce l'ibrido, mentre girava attorno alla ragazza «…il loro sangue è tanto saziante quanto invitante…».
Successe tutto in un attimo: Klaus sfoderò il suo lato da vampiro e si buttò sul collo di Alyssa, ma Damon lo raggiunse prima che riuscisse a sfiorare la pelle della ragazza coi suoi canini, e sferrandogli un pugno sui denti lo lanciò dall'altro lato della stanza.
«Non ti azzardare mai più ad avvicinarti a lei in questo modo.» lo minacciò il vampiro, mentre l'ibrido si rialzava da terra.
«E dai amico, solo un altro assaggio» gli rispose l'ibrido con un ghigno, ma il fratello maggiore lo rimproverò: «Klaus, ho dato la mia parola. La ragazza deve restare illesa, e così sarà. Anche a costo di fare del male a uno dei miei fratelli».
«E se Caroline venisse a sapere quanto la desideri, anche se è solo per il suo sangue, non ne sarebbe affatto contenta.» aggiunse Bonnie, sperando che giocandosi la carta della sua fidanzata l'ibrido si desse una calmata.
Klaus si pulì la bocca dal sangue fuoriuscito dopo il pugno, e guardò con rabbia i presenti, tutti contro di lui in quel momento.
«Vi aspetto giù» disse ferito nell'orgoglio, e se ne andò in cerca di Caroline.
«Cosa possiamo fare ora?» chiese Bonnie agli Originari rimasti.
«Io prima di tutto le insegnerei ad usare la sua magia, tu sai quanto potrebbe renderla più tranquilla e sicura di sé» rispose Kol facendole l'occhiolino.
«Se lo desiderate, posso rintracciare le sirene che ho conosciuto in passato. Potrebbero aiutarci a capire se nel suo stato di ibrido una specie sovrasta l'altra annullandola, così com'è stato per mio fratello finché non ha spezzato la maledizione.» aggiunse Elijah cercando di rendersi utile.
«Io invece vi consiglio di venire giù a pranzo, i Lockwood vi stanno aspettando e potreste trovarveli entrambi qua a momenti.» disse Rebekah, entrando nella stanza con passo da sfilata.
«Cos'hai sentito, sorellina?» chiese Kol, curioso di sapere da quanto la bionda stesse origliando.
«Oh, giusto il necessario.» disse la vampira, poi si avvicinò ad Alyssa: «Puoi stare tranquilla con me, non ti morderò mai, per nessuna ragione. Sai, non mi piace cibarmi dei miei amici.» le disse facendole un sorriso sincero, che la ragazza ricambiò.
«Direi che è tempo di tornare alla festa. Avremo tempo di parlare di tutto ciò anche domani, se vi fermate a Mystic Falls anche voi.» disse Elijah a Damon e Alyssa, ma entrambi non spiccicarono una parola, annuirono soltanto e si avviarono verso la sala da pranzo, seguiti da tutti gli altri.

Quando tutti furono seduti a tavola, Carol Lockwood si alzò e iniziò a parlare ai presenti.
«
Il ringraziamento è davvero una festa speciale per questa famiglia, ma devo ringraziare Caroline e Bonnie per avermi aiutato ad organizzare tutto. Quest'anno è stata proprio Bonnie a fare in modo di farci trovare qui riuniti».
La signora Lockwood fece cenno alla ragazza, e lei prese la parola: «Non potevo permettere certo a un paio di elfi di non rendere contenta la mia migliore amica Caroline nell'organizzare un'altra festa! Sono molto fiera di ritrovare tutti qui, e qualsiasi cosa abbia fatto per farvi arrivare qui, l'ho fatta col cuore. Siamo una grande famiglia ormai. Però ora lascio la parola a Caroline, lei è molto più brava di me in queste cose!» terminò ridacchiando la strega.

Caroline simulò un inchino, e, come se fosse al posto del Presidente, iniziò a recitare: «Modestamente! Grazie Bonnie, di tutto! Come voi ben saprete, Alyssa a parte, il Ringraziamento nasce con i pellegrini e i nativi americani che si riuniscono per dividere il raccolto della stagione. Per noi non è tanto diverso, ci riuniamo tutti nello spirito di cooperazione e capacità di imparare l'uno dall'altro. Ed è proprio per questo che vi chiedo di dire anche solo una piccola cosa gentile, dal vostro cuore, alla persona che sta al vostro fianco. Cominciamo proprio da me.» Caroline si gira alla sua sinistra, dove si trova Bonnie «Sei una grande amica…sincera, paziente e altruista. Non potrò smettere mai di ringraziarti per essermi sempre stata accanto. Ti voglio bene Bonnie!».
Bonnie la ringraziò a sua volta, l'abbracciò, e si girò verso Stefan: «Grazie per esserci sempre, per tutti noi. Possiamo sempre contare su di te. Se solo ripenso ai primi tempi in cui ci siamo conosciuti… sono contenta che tu mi abbia fatto cambiare idea e ti ringrazio anche per questo. Riesci sempre a far vedere le cose buone della vita. Sei un ottimo amico, lo sai.».

«Non si può essere ottimi amici se non con ottime persone. Grazie a te, Bonnie.» Stefan ringraziò la strega, e si voltò verso la sua ragazza: «Elena, mia bellissima Elena. Voglio ringraziarti per avermi fatto entrare nella tua vita due anni fa, perché con te ho conosciuto tante meravigliose persone e vissuto bellissimi momenti, nonostante tutte le avversità e i pericoli che abbiamo corso, e ti ringrazio ancora oggi perché mi hai voluto al tuo fianco, di nuovo, e perché continui ad amarmi ogni giorno». I due avevano gli occhi lucidi, e sorridevano innamorati, ma Stefan non aveva ancora finito «Spero di poterti ringraziare per l'eternità, perché rimarrai al mio fianco per sempre» terminò Stefan, e si scambiarono un dolce bacio a stampo.

Elena gli sussurrò «Grazie anche a te, perché mi sopporti e mi ami nonostante tutto» poi si voltò alla sua sinistra, e fece una lunga pausa prima di iniziare a parlare sommessamente.

«Grazie Alyssa, per volermi ancora rivolgere la parola dopo il modo in cui mi sono comportata ultimamente. Eravamo così felici nei primi giorni in cui ci siamo conosciute, e credevo saremmo diventate buone amiche, ma ho rovinato tutto. Sarei davvero felice se tu riuscissi a perdonarmi, e potremmo provare a ricominciare da capo».

Alyssa la stava guardando stupita. Non riusciva a credere che Elena le stesse praticamente chiedendo scusa. Ma ne era felice. Si voltò verso Damon sorridente, ma lui invece era teso. Sicuramente non si fidava di Elena. Ma Alyssa voleva darle un'occasione.

«Sì, possiamo provare ad essere di nuovo amiche. Pian piano forse ci riusciremo. Sarei davvero felice se quando tornerete a Durham non ci saranno più tensioni in casa.» le disse, ed Elena sorrise, sotto lo sguardo d'approvazione di Stefan.

Alyssa si voltò al suo fianco, guardò Damon, lo prese per mano, e iniziò a parlare.

«Da dove posso cominciare? Ti voglio ringraziare per così tante cose che non basterebbe tutto il giorno del Ringraziamento!» disse la ragazza ironicamente, facendo sorridere le sue amiche e Stefan, che sapevano tutto, poi continuò: «Ti ringrazio, perché ami me. Con tutte le ragazze al mondo, proprio me. E non hai idea di quanto questa sia una cosa immensa già di per sè. Ti ringrazio perché quando non sapevo come fare e non volevo pesare su nessuno, tu sei stato testardo, ci sei stato per me e mi hai aiutato. Ogni piccolo gesto è stato molto d'aiuto, e per ognuno di quei piccoli gesti ti ringrazio. Grazie, perché mi hai accolta nella tua vita come se ne avessi sempre fatto parte. Ti ringrazio perché mi dai più di quanto potrei mai desiderare. Ma soprattutto ti ringrazio perché oltre a tutto questo, mi stai anche aiutando a conoscere me stessa, a scoprirmi, e spero che niente ti faccia mai allontanare da me».

«Niente e nessuno potrà mai farti liberare di me, stanne certa.» rispose ironizzando Damon, facendo sorridere Alyssa «E a proposito di ringraziamenti, ricordati che ti devo dare ancora la famosa lista delle cose che tu hai fatto per me!».

Damon le si avvicinò all'orecchio, le sussurrò un dolce «Ti amo» e poi si baciarono appassionatamente, finché Caroline incominciò ad applaudire, seguita da Rebekah, Bonnie, Stefan ed Elena, quest'ultima poco entusiasta però. Imbarazzati smisero di baciarsi, ma rimasero nella stessa posizione. Damon rise divertito, soprattutto vedendo che Alyssa era diventata rossa come un peperone. Ma stava sorridendo anche lei, così lui la baciò dolcemente a stampo, e carezzandole il viso le sussurrò «Forse è meglio andare avanti, o questo pranzo diventerà una cena!».

Così Damon si voltò alla sua sinistra: «Caro Elijah, intanto grazie di esistere, sei il mio Originale preferito, senza offesa Klaus e Rebekah…ah, anche tu Kol, non ti offendere, anche se non mi ricordo mai di te» disse ironicamente, facendo ridere i presenti, poi continuò più serio «grazie per essere tornato nella ciurma e grazie per tutto quello che stai facendo per noi».

L'Originale fece un accenno e disse solo «Non c'è di che.», poi si girò verso suo fratello Kol, lo ringraziò brevemente di essere rimasto al suo fianco, e gli passò la parola.

Kol ringraziò Jeremy di averlo perdonato per essersi finto suo amico, Jeremy ringraziò Meredith per essersi occupata di lui, Meredith ringraziò Liz Forbes per averla aiutata nell'ultimo periodo con Jeremy e tutto il resto, Liz ringraziò Carol Lockwood per la sua lunga amicizia nonostante le vicessitudini tra i loro figli, e Carol ringraziò suo figlio per essere…semplicemente suo figlio.

Tyler si rivolse a Matt: «Grazie Matt, per essere ancora mio amico. So che su di te posso sempre contare».

Matt sorrise e gli diede una pacca sulla spalla, poi si voltò verso Rebekah: «Sai che non sono molto bravo con le parole, ma ti voglio ringraziare perché non sono niente di speciale, eppure tu hai scelto me. Da quando stiamo insieme mi hai donato la serenità che non ho mai avuto, e non te ne sarò mai grato abbastanza. Ti amo».

La vampira sorrise e lo baciò.

«Tu SEI speciale. Sei un uomo straordinario.» gli disse, poi si voltò verso il fratello: «Klaus, siamo fianco a fianco da mille anni, e per tutta la mia vita mi hai ostacolata con i ragazzi. Per te nessuno andava bene, ma ora finalmente mi stai lasciando libera di scegliere chi voglio io, e per questo ti ringrazio tantissimo. E voglio ringraziarti perché sei ancora qui al mio fianco».

«Sorellina, nessuno sarà mai perfetto per te, ma non è giusto che tu stia sola perché tuo fratello ha delle alte aspettative» disse alla sorella, poi si rivolse a Caroline: «Che sono invece state soddisfatte da te, mia cara dolce Caroline. Voglio ringraziarti perché sei riuscita a vedere la parte migliore di me quando tanti altri vedevano solo un mostro, e voglio ringraziarti perché sei riuscita a farla emergere. Voglio ringraziarti per essere entrata a far parte della mia famiglia, e per avermi fatto vedere quali sono le cose importanti della vita. Ho sempre voluto il potere, ma mi ritrovavo sempre solo. E a cosa mi serviva il potere se non lo potevo condividere con nessuno? Tu sei riuscita a farmelo capire, Caroline. Ti amo».

Caroline ricambiò e lo baciò. Poi prese di nuovo la parola: «Ora possiamo tenerci tutti per mano per favore?» chiese, ma non tutti erano d'accordo.

«Sul serio Barbie Vampire?» intervenne Damon, guardando accigliato alla sua sinistra, dove c'era Elijah.

«Non ero il tuo Originale preferito?» ironizzò Elijah, facendo finta di essere offeso.

«Sì, ma non nel senso che piacerebbe a te.» gli rispose ironicamente a sua volta Damon, facendogli l'occhiolino.

Tutti ridacchiarono, poi Caroline richiese di nuovo l'attenzione di tutti.

«Ok, possiamo tornare seri un attimo e tenerci per mano? Grazie. Tradizioni come questa sono molto importanti per una famiglia, anche se molto allargata come la nostra. Tutto questo sarebbe piaciuto a mio padre» gli occhi della ragazza si posarono su sua madre, «ad Alaric,» su Damon, Elena, Jeremy e Meredith, «all'ex sindaco Lockwood,» su Tyler e Carol, «a Vicki,» su Matt, «a nonna Sheila,» su Bonnie, «a Finn,» sui Mikaelson, «a Miranda, Grayson e John.» su Elena. «Non sono più con noi, ma sono certa che stanno ascoltando queste bellissime parole di pace e gratitudine. Grazie a tutti di essere qui con me oggi, e mantenere vive le tradizioni. Cari amici, e cari parenti, buon Giorno del Ringraziamento».

Tutti ricambiarono l'augurio, poi alzarono i calici in segno di brindisi e finalmente iniziò il vero e proprio pranzo.



Ciao a tutti! Ormai sto postando pochissimo e mi dispiace tantissimo T___T Però c'è una “buona” notizia, almeno per quanto riguarda la mia vita privata: ho trovato un lavoro!!! Certo, questo mi toglie altro tempo libero (e si vede, direte voi xD) però prometto, ce la metterò tutta per poter continuare questa storia, non la voglio abbandonare!!!
Tornando alla storia: è il giorno del ringraziamento! Non l'abbiamo mai visto nella serie, perciò me lo sono immaginata e l'ho inserito nella storia =) E proprio durante un giorno di festa, dove si sta tutti insieme, Alyssa, Damon, Bonnie e i Mikaelson riescono a scoprire cos'ha di particolare Alyssa: è una strega sirena!!! Cosa vorrà mai dire? I nostri eroi avranno un'altra strega dalla loro parte? XD E scopriremo altre cose sulle sirene? E gli amici di Alyssa, per non parlare di Damon, come la prenderanno? Tante le domande, a cui troverete risposta nell'aggiornamento e nel prossimo capitolo! ;)
A presto! =)

P.S.: Qui potete trovare le immagini delle collane di Damon ed Alyssa: http://tvdyourlovesavedme.blogspot.it/2013/09/immagini-dal-capitolo-11-thanksgiving-part-2.html

ElenaDobrevSomerhalder

   
 
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