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Autore: Aki_anyway    26/09/2013    1 recensioni
[Storia interrotta]
Chester, Cheshire, Nord Inghilterra.
Anno Domini 1257.
Harry è il figlio di Lord Des Styles, signore di Chester; Niall è un ladro di strada; Zayn è uno scultore; Louis e Liam due cavalieri: come si intrecceranno le vite dei cinque ragazzi durante l'attesissima Fiera di Chester?
Dal testo: "Il destino è come un fiume in piena che ti travolge con la sua portata. Il destino ti lascia senza scampo, senza uscita, senza una via di fuga. E’ qualcosa di tremendamente crudele e violento, ma allo stesso tempo può diventare fonte di vita e di amore. Tutto accade per un motivo, con uno scopo preciso, tutto ci riconduce svolta dopo svolta a un traguardo che è solo nostro. Questo può essere gioia così come dolore, non lo puoi sapere, non lo potrai dire fino a che non lo avrai raggiunto, ma solo una cosa è certa: tu non puoi decidere."
#Larry
Genere: Azione, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Don’t hold a glass over the flame
Don’t let your heart grow cold
I will call you by name
I will share your road
Hold me fast, Hold me fast
Cuz I’m a hopeless wanderer
Hold me fast, Hold me fast
Cuz I’m a hopeless wanderer
I will learn, I will learn to love the skies I’m under
I will learn, I will learn to love the skies I’m under
The skies I’m under”
Mumford and sons – Hopeless Wanderer
 
 
_Hopeless Wanderer_
 


“Niall, fermati!”  L’irlandese si bloccò di scatto tra la folla. C’era solo una persona in quella città che conosceva il suo nome, ma non si aspettava che l’avrebbe mai pronunciato.
Si voltò lentamente e vide il moro farsi strada a fatica tra la folla per raggiungerlo. Che poteva volere da lui?
“Zayn, hai bisogno?” chiese il biondo stranito.
“A dire la verità no, solo…” il moro sembrò esitare, come per cercare una risposta che non aveva pronta “volevo sapere come va.”
Sapere come va la mia vita? Un delinquente qualunque?
Forse diede fin troppo peso alla quella domanda apparentemente semplice, a cui la maggior parte delle persone avrebbe risposto di getto, senza pensare.
Ma non vi era nulla di semplice per uno come Niall, abituato a non essere degnato più di uno sguardo o di una parola, abituato a non essere nulla più che un elemento per gli altri ragazzi di strada da sfruttare per guadagnare un po’ di soldi in più. Erano passati tanti, forse fin troppi anni da quando qualcuno si era solo minimamente interessato al biondo, ed era così assurdo che ora un completo sconosciuto lo stesse facendo proprio ora.

“Come pensi possa andare la vita a un ladro di strada?” rispose forse troppo bruscamente e l’altro, di reazione, aggrottò le sopracciglia, confuso.
“Non volevo essere indelicato, mi spiace” si scusò abbassando lo sguardo con fare colpevole.
Zayn  sembrava seriamente dispiaciuto e Niall si pentì subito della risposta inutilmente dura.
“Scusami, solo… non è una cosa che mi chiedono spesso, la gente non si interessa alla mia vita.” Esitò un po’ a pronunciare quelle parole. Non era abituato a essere trattato in modo gentile e ancora meno era abituato a esserlo. Tutta quella situazione era strana, nient’altro, e l’irlandese si stava chiedendo dove il moro sarebbe andato a parare.
Zayn annuì lentamente, il sguardo sembrò ardere per un secondo negli occhi di Niall.
“Ti… ti andrebbe di andare a ballare attorno al fuoco? Sembra che tutti si stiano divertendo un mondo”  gli chiese il moro con un sorriso timido nella penombra, aspettandosi di sicuro un rifiuto.
Niall lo fissò alcuni istanti, seriamente sorpreso, e in quel momento percepì una strana sensazione che si faceva spazio nel suo stomaco alla consapevolezza che quel ragazzo stava chiedendo la sua compagnia, non quella di qualcun altro, non quella di Liam Payne. Se ne stava chiedendo sinceramente il motivo ma a questo non riusciva a trovare risposta.
“Va bene” Decise di accettare, anche se non comprendeva i gesti del moro, anche se era incapace di prevederne le conseguenze.
A queste parole il volto di Zayn si distese in un sorriso genuino e Niall provò quella strana sensazione allo stomaco, come quando lo aveva incontrato la prima volta.
“Ma perché? Non mi conosci nemmeno.” si sentì in dovere di chiedergli, cercando di dissipare qualche dubbio.
“Beh, è proprio quello che voglio fare” rispose lui avviandosi versò il grande falò.

Ci fu un attimo di silenzio.
Niall stava cercando di comprendere i doppi fini del ragazzo, non era assolutamente possibile che qualcuno fosse interessato a lui e alla sua vita. Assurdo.
Lui era solo un ladruncolo di strada, nulla di più, nulla che potesse suscitare interesse verso qualcuno che non fossero le guardie o il boia. La sua vita si svolgeva nel peccato e nella menzogna, perché avrebbe mai dovuto, o meglio, voluto parlare di sé a un estraneo?

Eppure tutti quei dubbi non lo trattennero dal seguirlo.
Forse a spingerlo era la curiosità di scoprire le intenzioni del moro e si trovò a chiedersi se, magari, il suo fosse solo un modo contorto per vendicarsi del tentato furto.
Quando finalmente raggiunse Zayn nei pressi del falò questi sembrò comprendere il suo sguardo preoccupato, perché se ne uscì con un: “Tranquillo, non ho strane vendette in mente.”
L’irlandese non potè che credere a quelle parole quando lesse lo sguardo sincero e il sorriso genuino che attraversarono il volto magro di Zayn.

Di rado qualcuno aveva rivolto a Niall sorrisi così dolci e spontanei e il biondo fu colto alla sprovvista. Sentì uno strano calore invaderlo pian piano, penetrandogli nell’anima, giù, fino in fondo al suo cuore. Li si trovava una barriera invisibile, una crosta di freddo ghiaccio che si era inspessita negli anni, sempre più, grazie a un gocciolare incessante di acqua che, goccia dopo goccia, lo aveva protetto dalle maggiori sofferenze di quella vita precaria.
Niall non sapeva più come fosse avere qualcuno che gli volesse bene, che credesse in lui e che avesse voglia della sua compagnia ed era da questa mancanza che il ghiaccio lo stava proteggendo. Si stava solo difendendo dal dolore che lo circondava, per poter andare avanti, per poter sopravvivere.
Ma in quel momento si sentì un piccolo crack in quello spessa barriera. Solo una piccola fenditura, un piccolo segno superficie liscia, ma pronto a espandersi pericolosamente per far crollare tutto.

Attorno a loro la gente stava ballando in gruppo a ritmo di musica, tutti concitati nella gioia della serata.
Senza preavviso il moro prese per un braccio Niall, lo trascinò tra la folla e cominciò a muoversi a tempo di musica. Era piuttosto impacciato, l’irlandese doveva ammetterlo, ma il suo viso era rilassato e sorridente, mentre con lo sguardo invitava Niall a fare lo stesso. L’irlandese si fece coraggio e cominciò a muoversi facendo del suo meglio.
Inutile dire che il risultato dovesse essere piuttosto imbarazzante, anche a giudicare dalle risate che il moro stava cercando di trattenere con scarsi risultati.
Fu allora che un timido sorriso si fece strada sul volto dell’irlandese e il cuore di Zayn perse un battito.
 
 


Un’ondata di emozioni diverse sommerse Zayn in un secondo. Il sorriso di Niall era dolce e luminoso, e il moro ne fu colto alla sprovvista.
Era un ladro, viveva per strada, eppure la sua espressione quasi fanciullesca creava un contrasto che lasciò Zayn letteralmente affascinato, oltre che incuriosito. Il moro si ritrovò a desiderare ardentemente di conoscere la sua storia.
Ma c’era un altro sentimento che si stava facendo strada pian piano nel cuore di Zayn, e si trattava di orgoglio.
Sembrerà strano, ma il fatto di essere riuscito a portare il sorriso sul volto dell’irlandese lo portava al settimo cielo.
Era stato lontano dalla gente per anni, aveva evitato i rapporti sociali e tutti i problemi che ne derivano, ma fino ad allora non si era mai reso conto dell’importanza di far sorridere qualcuno. Fu qualcosa che gli riempì il cuore e, dopo tanto tempo, Zayn sentì che nel mondo avrebbe potuto esserci un posto anche per lui.


Continuarono a ballare per ore, ridendo e scherzando, il mondo fuori da loro sembrava non esistere più,  c’erano solo i loro sorrisi, le risate e i loro sguardi che difficilmente riuscivano a staccarsi l’uno dall’altro.
Erano anni che entrambi non si sentivano così vivi e spensierati.
A un certo punto Zayn dovette allontanarsi dalla folla per riprendere fiato. Stava ancora ridendo al commento ironico di Niall su una signora non proprio attraente quando sentì mancare l’aria tra la gente accalcata e decise di allontanarsi un poco, l’irlandese appena dietro di lui.
Il moro si sdraiò sul lieve pendio di una piccola collina lì accanto, lasciando che Niall prendesse posto al suo fianco.
“Erano secoli che non ridevo così tanto” commentò Zayn con un soffio, mentre il su respiro si regolarizzava. Il suo sorriso non aveva intenzione di abbandonare la sua faccia. Girò appena la testa verso Niall per osservare la sua reazione.
Questi stava guardando la volta stellata con il viso rilassato e l’ombra di un sorriso ad attraversargli il volto.
“Nemmeno io, era da quando…”
Non terminò la frase, il volto gli si rabbuiò improvvisamente. Forse il suo commento aveva riportato alla luce brutti ricordi e Zayn si maledisse mentalmente.
“Tutto a posto?” Chiese preoccupato.
“Certo, certo, non è nulla” si voltò verso Zayn e un sorriso flebile era tornato sul suo volto.
Il moro avrebbe tanto voluto chiedere all’altro la sua storia, era curioso, semplicemente. Voleva chiedergli se si pentiva di quello che faceva o se era felice, ma non ne aveva il coraggio. Aveva paura di ferirlo, o che scappasse via. Non sembrava molto propenso a parlare della sua vita.
Così il moro, che non era un gran interlocutore, si trovò a chiedersi un modo per intavolare un discorso, per scoprire qualcosa su di lui senza chiederlo direttamente. Percepiva un filo di imbarazzo nel silenzio calato tra i due ma, per sua fortuna, fu l’altro a parlare.
“Posso chiederti una cosa?” chiese con aria pensante.
“Dimmi pure”
“Anche se non hai più una famiglia non ti mancano la tua casa, i tuoi amici, le tue tradizioni? Io… Io avrei sempre voluto un posto da poter chiamare casa, ma non ho mai avuto nulla del genere…” disse lasciando la frasi in sospeso con un sospiro.
Zayn si voltò lentamente verso il biondo.
La pelle diafana brillava riflessa dalla luce della luna e il chiarore rendeva i suoi occhi color del mare ancora più profondi e misteriosi. Quei colori lo rendevano quasi astratto, irreale, sembrava un angelo.
Ma non un angelo qualunque, uno corrotto, caduto dai cieli e condannato a una vita di sofferenza e di peccato, lontano dai suoi cari, lontano dall’amore dei tuoi simili. Era incredibile quanto quei due fossero così opposti e pure così simili.
Niall aveva l’aspetto dell’angelo ma la vita del peccatore, mentre Zayn, dagli occhi nocciola, i capelli corvini, la pelle mulatta aveva l’aspetto del peccato, della tentazione, ma l’animo casto e puro.
Erano opposti, forse addirittura complementari.

“Zayn?”
La voce delicata del biondo gli ricordò che effettivamente non aveva ancora risposto alla domanda e, anzi, si era imbambolato a fissarlo. Distolse immediatamente lo sguardo e sperò che il buio nascondesse il rossore sulle sue guance.
“A dire la verità non ho molto che mi lega al mio paese d’origine” cominciò con voce esitante “ero un ragazzo piuttosto solitario, non c’era nulla che mi trattenesse davvero in quel posto. Anzi, il più delle volte mi sentivo come uno straniero che tutti osservavano e si domandavano del perché fossi così schivo. Allora appena ho potuto ho cominciato a viaggiare, a cercare un posto che mi appartenesse, fino a che poco tempo qua sono finito qui.” Alzò gli occhi al cielo per osservare una nuvola scura che passava davanti alla luna, rifrangendone così la luce e creando un alone misterioso e affascinante. “Secondo me appartenere a un posto vuol dire avere qualcuno o qualcosa in grado di renderlo speciale, unico. Da quando mia madre è morta però ho perso anche l’ultimo legame che mi permettesse di chiamare casa quel luogo. E per ora non ho avuto molto successo nel trovarne un altro..”
Poteva sentire gli occhi di Niall puntati addosso.
“Alla fine non siamo così diversi” disse a bassa voce. Una curiosità morbosa tornò a sopraffare Zayn, ma ancora una volta dovette reprimerla per non creare fastidi all’altro.

Rimasero su quel prato ancora qualche ora, a parlare di frivolezze e dettagli alternati a lunghi momenti di silenzio, a conoscersi pian piano. Entrambi erano piuttosto riservati e alla fine si trovarono a proprio agio, anche quando calavano quei silenzi che diventavano pian piano meno imbarazzati e sempre più carichi di significati.


 
 
 
 
 
Urla.
Grida lontane e applausi giungevano alla sua finestra.
Rumori sordi. Metallo.
Altri applausi e grida.

Harry aprì a fatica un occhio. Una fitta lancinante gli arrivò diritta alla testa.
Cercò di richiamare alla mente i fatti della sera precedente ma non ci riuscì.
Come mai sto così male?

Altri applausi.
Il torneo! Liam!
In un secondo realizzò da dove provenissero quei rumori. Perché diavolo nessuno lo aveva svegliato? Lou non si era accorta della sua assenza?
Si vestì in fretta e furia e gettò un occhio fuori dalla finestra. Il sole era già alto ormai, sapeva che l’incontro del suo amico sarebbe stato verso mezzogiorno e sperava di essere ancora in tempo.

Corse giù per le scale di pietra come un fulmine, uscì dal castello imboccando il viottolo sterrato e in un attimo si trovò accanto all’arena. Gli spalti erano completamente pieni di gente e qualcuno cercava da fuori di sbirciare, attraverso le aperture nella recinzione in legno.
Harry si diresse verso le stalle lì accanto, dove saprebbe avrebbe trovato Liam.

“HARRY!”
Ok, aveva trovato il suo amico.
“Dove diavolo ti eri cacciato? Ero preoccupato, pensavo che Tomlinson ti avesse fatto del male o qualcosa del genere! Ieri sera sono passato dalla tua stanza ma non c’eri, e…”
“Shh, Liam tranquillo sto bene. Ieri sera…”
Harry si interruppe bruscamente quando gli tornarono in mente i ricordi della sera prima.
Che aveva fatto? Come aveva potuto saltargli in mente un’idea così assurda?? Non avrebbe mai toccato un bicchiere di vino in tutta la sua vita. Quel che è peggio si trovava nella stalla del torneo, circondato dai partecipanti e lui sarebbe sicuramente stato nei paraggi.
“Che è successo?” Il tono dell’amico si fece improvvisamente più brusco e serio, probabilmente aveva avvertito la preoccupazione che attanagliava Harry.
“Nulla Payne, ne parliamo dopo, ora hai una gara da fare.” Disse Harry con più leggerezza, cercando di rassicurare l’amico, se Liam si fosse distratto e avesse perso a causa sua non se lo sarebbe mai perdonato. “Mi dispiace per quello che ti ho detto ieri alla cena, sai che non lo penso davvero.”
Lo sguardo del cavaliere si addolcì.
“Lo so Harold” gli sorrise dolcemente e Harry lo attirò in un piccolo abbraccio.
“Scusa ancora.” Si allontanò appena dall’abbraccio “contro chi ti scontrerai per primo?”
“Un cavaliere di Leeds, un certo Middleton , dovrebbe essere piuttosto semplice non ha molta esperienza.”
“Perfetto. Mi raccomando, resta concentrato e dai il massimo. Dovrai vincere questo torneo per me, intesi?” gli sorrise stringendogli con forza le spalle.
Lui annuì e ricambiò con una pacca sulla mia spalla e un sorriso fiero.

Un boato dall’arena attirò la loro attenzione. Si avvicinarono all’ingresso dell’arena per capire cosa stesse succedendo.
La gente stava applaudendo con forza al cavaliere in pista in quel momento.
“Chi è?” chiese Harry
“Josh Devine, della città di York, uno dei favoriti del torneo” Liam aveva lo sguardo corrucciato e concentrato, segno che stava studiando l’avversario in tutti i particolari.
“Io vado sugli spalti, ci vediamo dopo. Buona fortuna”
“Grazie” disse serio senza staccare gli occhi dall’arena, mentre Harry spariva tra la folla.
 
 
 
 
 

 

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Si…. Sono ancora viva.
Mi dispiace davvero molto di aver aspettato tanto a aggiornare, ma prima sono andata in vacanza, poi gli esami all’università e ora le lezioni sono ricominciate. Perdonatemi!
Non so davvero ogni quanto aggiornerò, spero solo di non farvi aspettare ancora così tanto.

Oggi però sono al settimo cielo perché sono riuscita a prendere un biglietto per il concerto a Milano! Sarà la prima volta che li vedo in Italia, sono troppo felice!!

Volevo ringraziare davvero tutti quelli che seguono la storia e che l’anno messa tra i preferiti, non sono tantissimi ma per me è comunque un grande risultato. Inoltre mi scuso se non ho risposto alle ultime recensioni, spero di riuscire a rimediare.
A presto! (spero lol)

Erika
  
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