I mesi trascorrevano tranquilli e la mia gravidanza procedeva bene. Ormai mancavano poche settimane alla nascita della nostra bambina e ne ero davvero felice. Seth adesso faceva –ufficialmente- parte della famiglia anche se Edward, da quando aveva saputo quello che avevo scoperto, lo trattava più freddamente. Speravo che alla nascita della bambina le cose si sarebbero messe a posto. In quel momento mi trovavo nella mia stanza da letto, dalla quale Carlisle non mi faceva quasi più uscire, per non farmi stancare troppo. Sbuffai. Ero così annoiata, non sapevo come far passare il tempo. Edward era uscito, dicendomi che aveva qualcosa di urgente da fare, senza specificare cosa. Non mi preoccupava per niente. Capivo che voleva avere del tempo per se, dato che ultimamente ero diventata piuttosto difficile da sopportare. Sbuffai di nuovo e cercai di alzarmi. Con un po’ di sforzo ci riuscii e mi diressi in cucina per bere un rinfrescante bicchiere di acqua. Improvvisamente, mi sentii avvolgere da un abbraccio rovente e mi ritrovai faccia a faccia con Seth. Ultimamente mi veniva a trovare spesso, perchè anche lui non vedeva l’ora che la bambina nascesse. - Ciao Bella. Come stai oggi?- mi lasciò andare dal suo abbraccio e mi fissò sorridente. - Sto benissimo Seth grazie! Come mai da queste parti?- - Oh sai avevo solo voglia di vedervi e di sapere se andava tutto bene. – aggrottai i sopraccigli. - Ok va bene, Bella. Non ce la faccio più ad aspettare! Se non ti, anzi no, se non vi sto vicino rischio di impazzire! - scoppiai a ridere e gli accarezzai i capelli. - Seth sai benissimo che puoi stare qui quanto ti pare. E presto, molto presto la bambina sarà qui!- - Mmm lo so, ma dagli sguardi che mi lancia Edward ogni volta che mi vede, penso che sia meglio farmi vedere il meno possibile.- Sorrisi allo sguardo desolato del lupo. - Seth, non ti preoccupare per Edward. Deve solo abituarsi alla situazione. Le cose si sistemeranno ne sono sicura!- gli sorrisi fiduciosa. Lui spostò lo sguardo sul mio bicchiere e poi sul ripiano della cucina. - Bella hai forse fame? Vuoi che ti faccia qualcosa da mangiare?- sorrisi raggiante. Adesso che ci pensavo meglio, stavo morendo di fame. - Oh grazie mille Seth, ne sarei felicissima!- mi sedetti su una delle sedie del tavolo e osservai Seth che cominciò a tirare fuori dal frigo tutto quello che trovava. - Allora dolcezza cosa vorresti mangiare? Posso preparati di tutto! Anzi che ne dici di una bella frittata? Con pomodori e zucchine?- annuii, mi andava bene tutto. Seth comincio a sistemare la cucina prima di cucinare. - Allora Edward dov’è? Non l’ho ancora visto oggi.- -Oh non lo so. Stamattina è uscito dicendomi che aveva qualcosa da fare.- - Aha e ti lascia qui sola soletta? Per fortuna che ci sono io a salvarti da morte sicura! – - Molto divertente Seth. Sono ancora capace di prepararmi qualcosa da mangiare da sola! – Non rispose e continuò a dedicarsi alla cucina. In quel momento squillò il telefono. Mi affrettai ad andare in salotto per rispondere. -Pronto?- avevo già il fiato corto, solo per aver fatto una piccola corsa. - Ciao amore. – mi sentii scogliere completamente quando sentii la voce melodiosa del mio fidanzato. - Ciao.- risposi come un’ebete. Sentii Edward ridacchiare dall’altra parte del telefono. - Come stai tesoro? Scusa per averti lasciata sola,ma Alice mi ha chiesto di accompagnarla a comprare qualcosa. – - Oh io sto bene. Non ti preoccupare, qui c’è Seth che si prende cura di me.- lo sentii esitare un attimo. - Ah certo Seth. Bene. – - Amore per favore, non trattarlo sempre così. Dov’è finita la vostra amicizia? – - La nostra amicizia c’è. Mi da solo fastidio il fatto che voglia avere già dei diritti su nostra figlia, senza che lei sia ancora nata.- un sorriso nacque sulle mia labbra nel sentirlo dire “nostra figlia”. Ogni volta che lo faceva rimanevo imbambolata, perchè era la certezza che ci amava e che tutto quello che mi accadeva non era un sogno ma pura realtà. E poi mi piaceva quando faceva il geloso. Soprattutto se si trattava della bambina. - Amore ci sei? – - Oh si ci sono. Cosa dicevi?- ridacchiò di nuovo. - Ti stavo solo dicendo che adesso devo staccare e che tornerò il più presto possibile. Ti amo.- - Anche io ti amo. A dopo.- rimisi giù la cornetta del telefono e mi diressi nuovamente in cucina. Seth aveva cominciato a tagliare le zucchine e i pomodori. Poi successe una cosa inspiegabile. Seth, giratosi per vedere cosa stessi facendo, si tagliò un dito e il sangue cominciò a scorrere. In quel momento la bambina nella mia pancia cominciò ad agitarsi e a scalciare furiosamente. Io spinta da una forza invisibile e da una bramosia incessante, mi fiondai verso Seth, presi la sua mano, bagnata di sangue fra le mie, e leccai avidamente via tutto il liquido rosso. Sia io che Seth eravamo confusi e spaventati mentre osservavamo la sua ferita rimarginarsi velocemente, com’era solito per un licantropo. Seth allontanò subito la sua mano, io lo guardai un’ultima volta negli occhi, dove vidi solo paura e poi mi lasciai trascinare via dall’oblio dell’incoscienza.