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Autore: blejan    26/09/2013    9 recensioni
Momenti di vita ordinaria di esistenze straordinarie: la Interdimensional Magical Energy Security and Control Organization di tutti i giorni, tra ordinaria amministrazione e non.
Raccolta per la challenge “Slice of Life” di areon.
Genere: Avventura, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I.M.E.S.C.O.: Chocolate Box'
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Prompt: 19 - GITA IN BICICLETTA
Titolo: Teaching Cyril
Autore: blejan
Fandom: Originale
Personaggi: Riven, Cyril, Alaros, Adriss, Frederick
Genere: Fantasy, Avventura, Comico
Rating: Verde
Avvertimenti: nessuno
Lunghezza: 882 parole







Teaching Cyril


Con un verso che ricordava molto il muggito di un bisonte, Riven si schiantò sull’asfalto, caprioleggiando con la grazia di un comodino.
Cyril sentì come la risata implorasse di uscire dalla gola del ragazzo alla sua destra, che si sforzava di non piegarsi in due sullo skateboard.
Occhieggiò una lacrima eludere il suo controllo, scintillando nella corsa verso il terreno; non potè trattenersi dal sollevare un angolo della bocca verso l’alto, vedendo il ragazzo moro riverso sulla strada rialzarsi con cautela, barcollando pericolosamente sui rollerblade.
In condizioni normali sarebbe stato più incline al riso o ad una battuta.
In condizioni normali, per l’appunto.
"Chi me l’ha fatto fare di voler imparare ad andare in bicicletta?"
Con nitidezza fotografica gli si ripropose l’espressione scioccata di Alaros, il ragazzo sghignazzante sulla tavola di fianco a lui.
Quando, per un’accidentale associazione di pensieri, partita da Riven con - Dove diavolo è finito il mio asciugamano? - e proceduta poi seguendo vie tortuose, aveva asserito di non esser mai andato in bicicletta, ricordava come Alaros avesse sgranato i grandi occhi verdi come germogli, con esilarata e stupita incredulità.

Ed eccolo lì, nel viale davanti a casa loro, piazzato su quello strumento infernale grigio satinato.
"Meno male che non ho detto di non saper pilotare un elicottero."
Al momento se ne stava con i piedi ben ancorati al terreno, ringraziando che fosse la bici di Alaros: con quella di Jvette avrebbe dovuto considerare il tubo orizzontale che sarebbe passato proprio dove ora sostava materiale ad alta rilevanza biologica.
Cercò di non farsi distrarre troppo dall’ilarità del ragazzo che ora stava ridacchiando senza pudore indicando Riven, il quale, dopo qualche metro, aveva deciso di assaggiare nuovamente il catrame, atterrando con un rumore di grissini frantumati ed un guaito perplesso.
- Alaros, so bene quanto sia subdolamente divertente aspettare che Riven si renda conto che Frederick si sta divertendo un mondo a fargli scomparire e ricomparire le rotelle dei roller. - sentenziò poco convinta la voce alla sinistra di Cyril - Ma siamo qui per un altro motivo. -
Alaros scosse la testa esilarato e con una spinta leggera si mise in movimento, scivolando in direzione dell’ammasso di membra riverse al suolo, i capelli color mogano imbrigliati in una treccia che ondeggiavano leggeri sulla maglietta giallo evidenziatore.
- Cyril. -
Si voltò in cerca di conforto verso il ragazzo che lo aveva chiamato e lo osservava con benevolenza nei lucenti occhi verde foglia: appoggiato con le braccia incrociate sul manubrio, Adriss, il fratello gemello di Alaros, gli sorrise dalla sua cavalcatura blu elettrica.
- Sei pronto? - chiese, raddrizzandosi e spostandosi con la bicicletta in modo da avvicinarsi, inforcando un pedale.
Cyril specchiò il movimento. Gli sudavano le mani.
Sogghignò, tremolando: poteva sventrare un orco con un ventaglio ma aveva paura di non rimanere in equilibrio su due camere d’aria.

Ricapitolò velocemente il da farsi con Adriss che annuiva gentile, la coda di capelli scuri sulla nuca che dondolava ad ogni cenno sfiorando la maglietta bianca sulle spalle, mentre poco più avanti Riven, tornato in piedi e particolarmente agguerrito, inseguiva Alaros, nel tentativo di falciargli un ginocchio. Interrotto ancora una volta da un brusco ritorno alla stazione quadrupedale, che tuttavia gli permise di focalizzare l’attenzione sulle ruote del roller di sinistra che svanivano in uno sbuffo di scintille dorate, carteggiò dolorosamente i gomiti sul marciapiede. Evento che scatenò la risata estasiata di Frederick, spanciato sulla cassetta delle lettere sotto un albero di glicini alle sue spalle.
Ciò che si riversò dalle labbra di Riven in seguito fu un susseguirsi di molteplici e variegate contumelie ed ingiurie che promettevano al folletto un futuro pregno di angoscia, tormento e, soprattutto, sofferenza.
Sofferenza che non tardò ad arrivare.
Alaros sollevò una mano verso Frederick, le punte delle dita crepitanti di luce argentea: con la velocità di un cobra, un sottile ramo del glicine gli schioccò una flessuosa frustata sul fondoschiena. Soddisfatto, Riven accettò la mano che il gemello gli porse dallo skateboard, issandolo.
- Bel colpo, Al. - si complimentò sporgendo il pollice, su cui il ragazzo poggiò il suo, ghignando.

Nel frattempo, Cyril aveva iniziato a pedalare, cauto e traballante.
Dopo qualche sbandata insicura, l’aggeggio diabolico lo condusse docilmente avanti e indietro lungo il viale, sotto lo sguardo verde e vigile di Adriss, quello smeraldino ed entusiasta di Alaros ed il sorriso orgoglioso di Riven.
Improvvisamente, così com’era partito, Cyril frenò, fissando il manubrio a testa bassa con insistenza.
I tre gli si avvicinarono, preoccupati, cercando di capire ciò che aveva appena sussurrato.
- Cyril, qualcosa non va? - chiese Alaros, zompettando con la tavola. Scoccò uno sguardo veloce al gemello, ma Adriss sembrava saperne quanto lui.
Il ragazzo scosse la testa ramata in segno di diniego.
- Cyril. - lo chiamò il moro, fermandoglisi di fronte, appoggiando le mani sulle corna del manubrio, curvandosi verso di lui.
Il silenzio, intervallato dal mugugnare del folletto da qualche parte in mezzo ai cespugli, li fece allarmare.

Lo videro inspirare per poi sollevare di scatto la testa, le ciocche sudate ed arricciate sulle tempie; i caldi occhi ambrati di Cyril si tuffarono, sgranati, nelle scure iridi cremisi di Riven.
- È… - iniziò, abbracciandoli con lo sguardo, incredulo.
Il sorriso che si allargava sul suo viso, tra le lentiggini chiare, luminoso ed euforico, non potè che contagiarli all’ istante.
- È una figata pazzesca! -





NdA : Salve creature! Alla fine quest’esperienza per Cyril è stata decisamente positiva, non credete? Frederick stavolta si è divertito un sacco a differenza di Riven. Debutto dei gemelli, spero vi siano piaciuti; non fidatevi della prima impressione, Adriss non è sempre l’angelo che sembra…
Anche stavolta il banner è una mia creatura, trovo che il prompt ci si adatti bene, non trovate?
Fatevi sentire, un recensione è sempre gradita!
See ya

blejan



Banner’s credits: immagine di Balakov
Istantanea credits: immagine di mjagiellicz
  
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