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Autore: Danielle Petite    27/09/2013    2 recensioni
Cosa è successo a Sarah dopo la guerra magica? E' definitivamente finita con Draco? Cosa si prospetta per lei in futuro? Scopriamolo insieme attraverso il secondo ed ultimo volume di Blue Twister.
*Storia riscritta nel 2021*
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio | Coppie: Luna/Neville
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Blue Twister '
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Capitolo 20 

 

Sarah fu estremamente contenta che Draco volle unirsi ai suoi genitori per la partita. Non appena lo vide scomparire in lontananza si lasciò andare e svenne ma sentì di non essere cozzata contro il terreno, qualcuno l'aveva sorretta.

Si risvegliò al Manor Malfoy in una stanza che non conosceva, probabilmente una delle stanze degli ospiti.

«Sarah finalmente ti sei svegliata!» esclamò Narcissa che era seduta sul bordo del letto accanto a lei.

«C-cosa è successo?» chiese socchiudendo gli occhi alla luce che penetrava dalla finestra.

«Tranquilla, ora è passato, hai solo avuto un mancamento» disse con una voce dolce.

«Quanto tempo sono stata svenuta?» chiese confusa.

«Un paio d'ore, abbiamo chiamato un Medimago…» Narcissa la guardava come si guarda un cucciolo di cane.

«E che ha detto? Che ho?» Vide Narcissa voltarsi e solo in quel momento notò che in fondo alla stanza c'erano due uomini. Lucius e un uomo che non aveva mai visto prima. Aveva circa la stessa età del Signor Malfoy ma i capelli erano brizzolati ai lati e portava dei baffi neri rivolti verso l'alto, l'abbigliamento era dei più stravaganti, aveva un completo giallo canarino.

«Signorina!» l'uomo si avvicinò sorridendo al suo letto «Come si sente?» 

«Oh…bè..io…un pò confusa..» farfugliò. Vedendo che l'uomo dall'aria simpatica non continuava lo incitò «Cosa mi è successo?»

«Deve stare a riposo per i prossimi mesi…visto che è incinta»

Incinta? «Cosa ha detto?» chiese con gli occhi sgranati.

«Dalla sua reazione posso supporre che non ne era a conoscenza…bene! Congratulazioni lei è incinta!» 

Le porse la mano e lei la prese per istinto ma si sentiva come lontana dal mondo. Sentiva il pulsare del cuore nelle orecchie. Guardò Narcissa sperando che fosse uno scherzo ma nessuno gridò "scherzetto!"

«Ma…» com'era stato possibile? Tutte le volte che aveva fatto l'amore con Draco aveva usato le precauzioni. Ma non era il caso di parlare di questo davanti ai Malfoy. 

«Posso parlare un momento con il dottore…in privato?» chiese rivolgendosi a Narcissa che sorrideva.

«Certo…tesoro lasciamola sola per un pò» aggiunse rivolta al marito e portandoselo con lei fuori la porta.

«Cosa vuole sapere?» chiese il medimago stravagante. 

«Io e il mio…fidanzato…» stava per dire "ragazzo" ma ora erano fidanzati ufficialmente «abbiamo sempre usato gli incantesimi di protezione»

«Mmm…» lo vide dubbioso «Dubito che ragazzi della vostra età possano sbagliare un incantesimo così semplice…sicura di averlo usato sempre?»

«Si…ma da quanto tempo…» non riuscì a dire "sono incinta".

«Un paio di mesi o poco più direi…» 

Ora le era tutto chiaro, come se l'ultimo pezzo di puzzle fosse stato messo al suo posto. Quella sera al pub irlandese. 

«Capisco…» si lasciò andare sul cuscino e fissò il soffitto. Come avevano potuto dimenticare gli incantesimi protettivi?

«Aspetti un attimo dottore!» le venne in mente una cosa importantissima, alzò la testa di botto «Il mio ciclo è stato regolare in questi due mesi…e poi…la pancia» istintivamente si portò la mano al ventre ma non era gonfia.

Il medimago rise «Non a tutte le donne sparisce subito il ciclo mestruale…ed inoltre lei è minuta fisicamente e sicuramente la sua prole non sarà da meno…la pancia crescerà a breve si fidi di me»

«E' sicuro vero? Che sono incinta» stavolta riuscì a dirlo ad alta voce.

L'uomo le sorrise «Si, resti a riposo e mangi tanto!» si voltò prendendo il suo cappello a cilindro, che aveva posato su un divano rosso di velluto, e andò alla porta.

«Signori Malfoy, auguri e figli maschi» fece un inchino e lasciò passare Narcissa, che era molto agitata.

«Sarah tesoro, stai bene? Come hai preso la notizia?» le prese la mano.

«Non me ne rendo ancora conto…» Entrò in quel momento anche Lucius, al contrario di Narcissa sembrava felice.

«Allora! C'è da arredare la stanza del bambino! Io direi che questa stanza è perfetta…» Narcissa lo zittì con lo sguardo.

«Lucius, Sarah non ha ancora deciso se tenerlo…» disse in maniera decisa. Vide lo stupore sul viso del Signor Malfoy.

Improvvisamente si trovò gli occhi di entrambi addosso e quella tensione la stava facendo a pezzi.

«Ascoltate…» si stava rimettendo in piedi «…ho bisogno di un pò d'aria…» i due non obbiettarono, lei si rimise le scarpe e uscì lasciandoli inermi nella stanza.

 

«Lucius la decisione è sua»

«Ma anche di nostro figlio non trovi?»

«Nostro figlio non sa ancora niente del bambino, e lei ha il diritto di fare ciò che si sente»

«Accetteresti…accetteresti il fatto che uccida nostro nipote?»

«So che non lo farà, ma diamole il tempo di riflettere»

«Riflettere se uccidere nostro nipote?»

«Lucius! Ha appena scoperto di essere incinta!»

 

Stava passeggiando nel giardino dei Malfoy, sapeva che doveva rimanere lì in quel momento. Non aveva una madre a cui chiedere consiglio su un figlio, la persona che più le si avvicinava era Margaret, ma lei non poteva averne. Narcissa era stata amica intima di sua madre quindi lei era quella più adatta, ed inoltre sarebbe stata la nonna di suo figlio o figlia.

Oddio avrò un bambino

Si guardò le mani che aveva, senza accorgersene, appoggiato sul ventre e vide che tremavano. Si sedette sul muretto della fontana e cercò di fare dei respiri profondi.

Ebbe un tuffo al cuore. Draco era appena partito e chissà quando sarebbe tornato. Doveva dirglielo per gufo? Oppure doveva aspettare per dirglielo a voce?

Ed inoltre, ripensando a quello che aveva detto Narcissa…poteva abortire se voleva.

Abbassò lo sguardo sulla sua pancia e versò una lacrima. 

No, che non poteva.

****

 

Tokyo, Magic General Center

 

«I vostri bauli sono già nei rispettivi alloggi, buona serata» disse un piccolo uomo senza capelli dai tratti tipicamente asiatici.

Dopo aver fatto il check-in furono invitati ad un banchetto d'apertura, in modo che si potessero conoscere tra di loro tutti i partecipanti del Congresso. Draco conobbe la rappresentante della Russia, una donna alta e snella dall'aria severa, il rappresentante del Madagascar, un uomo  molto muscoloso vestito con uno strano completo fatto in pelle di serpente, ed un medimago di cui non capì l'esatta provenienza, ma fu palese che venisse da un posto molto caldo visto che non indossava nulla sulla parte superiore.

Dopo il banchetto ebbero tutti una chiave con su riportato il numero della stanza. A lui capitò la 203. Osservò gli altri e li vide mettersi in fila davanti ad uno specchio e li imitò ma non prima di aver preso qualche spuntino per la notte. Che persone strane i giapponesi. Lo stile della struttura era tutto futuristico, come materiali spiccavano l'acciaio e il vetro, e come colore solo il bianco.

Il soffitto era una trama d'acciaio su cui erano fissati dei pannelli in vetro attraverso cui poteva vedere il cielo stellato, le pareti divisorie non c'erano, era un enorme sala circolare. Probabilmente il giorno successivo avrebbero lavorato lì, perché al posto del banchetto apparvero dei lunghi banconi da lavoro bianchi.

«Allora ragazzo, come si entra?» un uomo anziano e barbuto parlò sopra la sua spalla.

«A quanto pare…» sbirciò il primo della fila «…bisogna attraversare lo specchio con la chiave nella mano…»

«Tsk, che idiozia…» l'anziano si voltò per spettegolare di quel modo assurdo di entrare in stanza.

Draco non era molto in disaccordo. Finalmente toccò a lui e attraversò lo specchio con gli occhi serrati non sapendo che aspettarsi.

Si sentì freddo improvvisamente e aprì gli occhi. Era tutto buio intorno a lui, l'unica cosa che riusciva a vedere era una porta d'acciaio davanti a lui. Era molto a disagio in quella situazione e si trattenne dall'usare la bacchetta quando vide che sulla porta c'era scritto un numero. 203.

Guardò la serratura e la chiave che aveva in mano, e agì.

La sua camera era simile all'arredamento che c'era fuori, tutto bianco e acciaio, e c'era una luce strana che illuminava l'ambiente. Poteva essere la luce del sole al mattino che rifletteva sulle pareti bianche, ma non c'erano finestre. Sapeva che sarebbe morto lì dentro.

Avanzò guardandosi intorno, c'era una libreria, un divano dalla forma strana che sembrava una salsiccia bianca, un letto singolo minuscolo e poi fu sorpreso di trovare un arco che portava in un'altra camera. Il letto qui era una piazza e mezza ed aveva un bagno, quindi non erano stanze singole?

«Accogliente non trovi?»

Draco sobbalzò e la voce rise di lui «Chi è là?» la voce che aveva parlato proveniva da una sagoma incappucciata in un angolo. 

Guardandolo meglio era in accappatoio.

E la voce la conosceva.

«Ma come, non ti ricordi del tuo vecchio amico?» si abbassò il cappuccio e gli mostrò il viso.

«Andres che diavolo ci fai qui!» esclamò.

«Sono il tuo assistente» si tolse l'accappatoio rimanendo come la mamma lo ha fatto.

«E' un'idea del direttore vero?» disse ignorando il fatto che fosse nudo.

«Il fatto di avere un assistente o di aver scelto me?» disse indossando i boxer.

«Entrambi»

«Tutti i medimaghi del congresso hanno il diritto di avere un assistente…potevi lavorare da solo certo, ma il direttore ha pensato che potevo esserti utile»

«Tu? Ah certo come no…a farmi fuori forse» disse ironicamente.

«Ahahah ancora arrabbiato per la storia di Sarah?» 

«Sempre»

Indossò il pigiama e si avvicinò a lui mettendogli una mano sulla spalla «Me l'hai presa, basta così»

Era troppo stanco per ribattere su questa storia e si voltò per tornare nell' altra stanza capendo la planimetria del mini appartamento. La stanza dove si trovava Andres era la camera da letto principale quindi fece dietrofront «Andres! Quella camera spetta a me!» urlò attraversando di nuovo l'arco.

«Dove sta scritto scusa? Sono arrivato prima io» già si era messo a letto.

«Io sono il medimago e tu il mio assistente, quindi fila via nel letto che sta all’ingresso!»

«Cerco come no» gli diede le spalle e sentì un suono familiare da sotto le coperte. Aveva fame. 

«Non hai mangiato vero? Non ti ho visto al banchetto» disse beffandosi.

«Ovvio che no, quei maledetti non ci hanno detto che noi assistente avremmo potuto partecipare al banchetto..»

Estrasse dalla tasca due tramezzini al formaggio e insalata «Ho qui degli squisiti tramezzini…»

Andres si voltò di scatto e lo fissò «Mi vuoi corrompere?»

Draco diede un morso al tramezzino «Mmm…squisito…» e si sentì lo stomaco di Andres brontolare di nuovo.

«Ok vado di là…brutto str…» Andres si alzò strappandogli i tramezzini dalle mani e se ne andò sull'altro letto.

Draco si sistemò soddisfatto di sé e si addormentò quasi subito.

 

****

 

La sala da pranzo dei Malfoy era enorme per tre persone, o meglio tre persone e mezzo.

«Dunque…ho deciso di tenerlo…» annunciò Sarah prima di addentare i manicaretti degli elfi domestici.

Lo sguardo di Narcissa si illuminò e le sorrise mentre quello di Lucius era più di sollievo.

«…Però a Draco voglio dirlo da vicino..» aggiunse.

«Quindi aspetteremo che torni» disse Narcissa.

«Direi di si…sperando che torni presto»

Lucius tossì leggermente come se volesse che le donne gli prestassero attenzione «Potrei…»

«Oh santo cielo Lucius! Si, prepara la stanza!»

 
  
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